Oggi il sole è ritornato a splendere e anche i miei umori che ieri si erano un po' ammosciati. Così sono andato nell'orto a raccogliere questi frutti.
Originari della Cina i kiwi da qualche decennio si sono diffusi in maniera straordinaria nel nostro Paese che è diventato il primo produttore a livello mondiale. Sono piante molto rustiche, hanno bisogno solo di essere annaffiate e concimate. I parassiti non fanno loro un baffo.
Ora io la frutta la mangio per il piacere di mangiarla, e preferisco in questa stagione mele e pere, soprattutto pere, ma, visto che questi kiwi hanno molta vitamina C, in quantità superiore a quella degli agrumi, ogni tanto me ne pelo uno. E per il fatto che sono dei miei alberi, abbeverati ad una sorgente pura, li assaporo di più.
A voi piacciono?
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Immagine non saprei se metafisica o surreale. Sei una continua sorpresa Alberto, e sai che a sorprendere me ce ne vuole. Grazie.
RispondiEliminaA me non piacciono moltissimo, ma ogni tanto li mangio per le stesso motivo che hai detto tu.
RispondiEliminaOttimi i kiwi. Poi frutta e verdura quando sono di propria produzione si assaporano ancora di più ;-)
RispondiEliminaOgni mattina due a colazione: li taglio a metà e poi con un cucchiaino scavo la polpa fino alla buccia interna, come fosse una coppetta ;)
RispondiEliminaRicordo quando arrivarono in Italia che costavano 1000 lire sul mercato, una cifra da capogiro per questo frutto creato artificialmente ... ma può essere paragonato per questo agli OGM!?!?
A me piacciono molto..specialmente se sono prodotti in zona, soprattutto perchè hanno sapore: un sapore che mi è più gradito quando il frutto è ancora un po'indietro.
RispondiEliminaIl massimo è quando me li passa mia cognata, di quelli prodotti a Rocchetta N.: sono buonissimi, e chi se ne frega se non hanno dimensioni mostruose, sono ancora migliori!
La tua foto, Alberto, lo fa sembrare proprio un dono del cielo, quel kiwi..
A me non piacciono, ne abbiamo parecchie piante perchè mio marito ne va matto....
RispondiEliminaA Isolabona si trova uno dei primi vivai di Kiwi in Italia, continua la sua produzione di piante da molti anni...non per fare pubblicità ma ha fatto conoscere Isolabona in campo agricolo.....
Buona giornata.
io adoro i kiwi. Fosse per me li mangerei tutto l'anno ;)
RispondiEliminaSi tanto. Se capita di mangiarlo non devo fare nessuno sforzo mentale pensando alla vitamica C, :-)
RispondiEliminaciao
Ciao Alberto, io ti seguo ormai da un pezzo, però non ti ho mai chiesto se ti va di fare uno scambio link.
RispondiEliminaIn ogni caso ti lascio il link al mio nuovo blog:
http://ottimismocontemporaneo.blogspot.com
Per quanto mi riguarda tu sei già nel mio blogroll
Ciao
Li trovo un po' asprigni quando sono ancora acerbotti o, al contrario, troppo "sciropposi" quando tendono a "passare". Però la vitamina ce l'hanno, certo.
RispondiEliminaIl mio dubbio su queste piante (coltivate su vasta scala, non in qualche esemplare da orto) sta nel fatto che sono molto idroesigenti, e questo, in momenti e luoghi in cui l'acqua tende a scarseggiare, ha un impatto, diciamo, ambientale non indifferente...
E' bene mangiare la frutta di stagione ma i kiwi non mi piacciono particolarmente.
RispondiElimina@c.e.g.se permetti, una curiosità: sei tu nel post di ...... (e anche su Youtube)dal titolo "Riflessioni di M.G. sul tema dell'ambiente e del paesaggio" "La Provenza in Val Curone" ? Molto interessante!
Nel Veneto è coltivatissimo.
RispondiEliminaL'attore Fabio testi è stato uno dei primi in Italia a credere in questo prodotto. Così ha riempito le campagne del veronese con i suoi frutteti ;-)
Longjohn ha detto bene: andrebbe "scavato" con il cucchiaino. sempre che la peluria del frutto non faccia molto bene sia meglio evitare il più possibile il contatto con la bocca (?)
Prendi questa informazione con beneficio d'inventario...non me ne intendo. Riporto solo una diceria.
Qui, in Romagna,i kiwi sono coltivati intensivamente e li consumo di frequente soprattutto per il loro contenuto di vitamina C, anche se non ne vado pazza. Preferisco una vellutata pesca o una mela.
RispondiEliminammm buoni i kiwi io li mangio con zucchero e limone...li adoro...
RispondiEliminaricordo di aver mangiato per la prima volta un'actinidia cosi si chiama quando avevo 14 anni e costava 1.000 lire al pezzo!!!
Il bel Fabio in questione un giorno l'ho incontrato dal Piombo. Ad Isolabona per kiwi, non certo per preti...
RispondiEliminaIeri sera, prima di scrivere questo post, avevo telefonato a un mio amico, quello del vivaio di cui parla gturs, perché volevo farmi raccontare un'altra volta le sue vicende di esportazioni clandestine di queste piante dalla Cina. Ci sarebbe da scrivere un libro. Adesso dico solo che due varietà di kiwi, trafugati nel doppiofondo di una valigia (circa 25 anni fa) e arrivate in Italia, furono messe a dimora senza problemi. Ma a livello commerciale si dimostrarono nulle perché non si potevano conservare, i frutti rammollivano quasi subito appena colti. Era una varietà senza peli e un'altra con la polpa tricolore, anelli concentrici rosso bianco verde.
RispondiEliminaSono andato a riprendermi il libro di Tyler Whittle "I cacciatori di piante" e me lo sto rileggendo.
@ filo
RispondiEliminaIn effetti sono io, ahimé. O almeno, c.e.g. è una parte di me: dico "una parte" nel senso che a volte è "limitato" rispetto al soggetto ortonimo, chiamiamolo così.
Le riflessioni proposte in quella sede fanno parte anche della mia attività lavorativa. Ma il miglior sviluppo di quella linea di pensiero l'ho trovato nello splendido libro che sto leggendo adesso (sulla biodiversità: anche dal punto di vista "etico",
diciamo): "La creazione" ("The Creation - An Appeal to Save Life on Earth"), del grande entomologo statunitense Edward O. Wilson, pubblicato da Adelphi. Ci trovo esattamente le riflessioni che, nel mio piccolissimo, sono venuto facendo anch'io, oltre che risposte soddisfacenti a certe domande che invece erano rimaste, per me, irrisolte. É un libro che
aiuta a lavorare anche con una prospettiva di futuro. Come la lettura di Rigoni Stern,
comprese le sue interviste, o gli articoli (da cui escono anche bei volumi feltrinelliani) di Paolo Rumiz.
In cio, sono solo un piccolo epigono, ma cerco di fare la mia parte...
Si, li gradisco.
RispondiEliminaSono molto buoni, maturi al punto giusto, ma, ahimè, istigano un pò troppo il mio intestino e quindi devo farne un uso più che moderato.
RispondiEliminaIn val Nervia, in particolare a Pigna, c'è sempre stata una diatriba tra quelli che producevano kiwi più panciuti e kiwi più longilinei: ovviamente si tratta di due varietà diverse ed ognuno dei produttori difendeva a spada tratta il proprio in quanto migliore dell'altro.
Con certe concimazioni sono immangiabili.
RispondiEliminaStrapiacciono. Li ho gia` raccolti tutti. E proprio in questi giorni li sto potando. Un maschio e due femmine. Ciao
RispondiEliminaUff! finito di raccoglierli proprio sabato scorso...Va bè, che noi ne abbiamo solo due piante femmine (ne avevamo di più, ma la piantagione è franata con l'alluvione del 2000 insieme ad una congrua parte della campagna...)
RispondiEliminaLi mangio se ci sono, altrimenti non li cerco. Ma quest'anno me li sono raccolti tutti io, e sono certa che saranno quindi più buoni ;-)