Dopo lunghi lavori la ristrutturazione della stazione Centrale di Milano è quasi ultimata. Solo allora si potrà dire se gli architetti e gli ingegneri hanno fatto il lavoro come si deve, e parlo per noi viaggiatori che da qui partiamo e che qui arriviamo. Ho già notato che i fiammanti tabelloni elettronici hanno numeri e lettere più piccoli di quelli precedenti che, nel loro sbatacchiare a mazzo di carte nei tabelloni meccanici, erano parecchio più visibili.
Nella zona antistante i binari e lungo i marciapiedi continua il bombardamento di pubblicità dai numerosi schermi di varie misure infilati un po' ovunque e dagli jingle in loop infinito, tormentoni ormai nauseanti, che sovrastano gli annunci dell'altoparlante. E così è un chiedere «Cosa ha detto?» e così è un rispondere «Non ho capito» e così è un imprecare quando ti accorgi all'ultimo minuto che il tuo treno al posto di partire dal binario 21 parte dal binario 14.
Ma questa cosa dei cestini per la raccolta differenziata mi ha favorevolmente sorpreso. Nei pochi minuti di attesa del mio treno ho notato alcuni passeggeri che dopo un attimo di perplessità hanno infilato il loro rifiuto nel cestino giusto. Buona bella e giusta abitudine.
A casa vostra com'è la situazione? Differenziate o tutto alla rinfusa?
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Io differenzio tutto quello che è possibile (fondamentalmente carta, vetro e plastica) anche se il comune non incoraggia molto, spesso le campane sono piene e poi andrebbero differenziate altre categorie di rifiuti: alluminio, metalli, legno e soprattutto piccoli rifiuti elettronici (lampadine a basso consumo, telefonini e relative batterie e caricabatterie ecc.). Per i rifiuti più grandi c'è l'isola ecologica ma anche li ti prendono la targa, devi compilare un modulo ogni volta e se vai con un camioncino ti fanno un sacco di storie, risultato: molti frigoriferi, mobili ecc. finiscono in mezzo alla strada.
RispondiEliminaMio figlio (6 anni) è tanto abituato al riciclo che ogni volta che deve buttare qualcosa mi chiede in che contenitore deve gettarlo.
Non sono di Milano, ma di un piccolo paese vicino Potenza, quindi non ho la più pallida idea della realtà di una grande metropoli; per questo non azzardo commenti sul post... Comunque bel blog. Che ne diresti di uno scambio di link? il mio è ettore94.blogspot.com. Fammi sapere. Ciao, a presto...
RispondiEliminaAnche in spiaggia a Vallecrosia questa estate si potevano trovare questi tipi di cestini......la raccolta differenziata la si può attuare solo se si ha comodità nei conferimenti, altrimenti i cittadini evitano!
RispondiEliminaNel 1990 portavo la spazzatura differenziata alla Bigarella, vero nome dell'incrocio ora comunemente chiamato "garden shop". Poi ho usufruito dei bidoni di Vallecrosia per anni perchè molto comodi, prime che arrivassero a Vallebona.
RispondiEliminaAdesso uso il sacco multimateriale della Comunità Montana, molto comodo, ma preferivo il vecchio sistema: ci sono parecchie cose di plastica, ad es., che nel sacco non ci vanno, come i pack del latte, il domopack, certe carte oleate e bisogna risciaquare tutto, tipo i vasetti dello yogurth...
Trovo che ci sia molta inciviltà da parte dei cittadini nel gestire la spazzatura: la rendono sporca quando abbiamo a disposizione degli strumenti affinchè non sia così.
Sono d'accordo con Fausto quando dice che andrebbero differenziate altre categorie di rifiuti.
Comunque produciamo troppa rumenta: occorre veramente razionalizzare questo spreco.
... dimenticavo
RispondiEliminail miglior modo per riciclare i rifiuti è ... non produrli, noi, ad esempio, beviamo l'acqua del rubinetto (che tra l'altro a Genova è ottima) evitando di produrre rifiuti (bottiglie di plastica), non solo nel contempo si evita di far andare su e giù per la penisola camion carichi di acqua. Ma perché non usiamo prodotti del nostro territorio e soprattutto di stagione?
Io ADORO differenziare.
RispondiEliminaPasserei interi pomeriggi a dividere i rifiuti.
So che non mi crederete, ma è così.
Da circa 14 anni differenzio plastica,carta,vetro,alluminio,pile e farmaci e conservo tutto ció che potrei riciclare (es. barattoli,bottiglie di vetro).Ho solo qualche problema di spazio :)
RispondiEliminaDifferenzio, anche se i costi ( variabili) oramai sono quasi insopportabili per chi ha un solo stipendio, da qui molti oramai lasciano i rifiuti in mezzo alla campagna o negli angoli non sorvegliati del paese o li gettano nei fiumi.La non differenziata comunque va sempre in discarica e stanno per finire...
RispondiEliminaL'unica via di uscita e' di ritornare a fare imballaggi leggeri PER LEGGE, usare solo carte riciclata, vetro e legno come si faceva un tempo.
Il fiasco di vino lo ricordate ? riutillizabili milioni di volte, la cassetta della frutta buona per la cucina economica e via dicendo...
Cominciamo a non utilizzare piu' quell'odioso , brutto oggetto ( almeno per me) che e' il tetrapack...
Qui a casa mia, come alla scuola materna, mi hanno fatto un piccolo lavaggio. Del cervello intendevo: secco, umido, plastica e metalli, vetro, carta...
RispondiEliminaNoi in famiglia cerchiamo di differenziare tutto il possibile.
RispondiEliminaAnche perché il Comune ha creato un'isola con tutti i cassonetti di colore diverso e con la scritta sopra del materiale che devono contenere, plastica, carta, vetro, avanzo di cibo,
Per i farmaci scaduti, si devono portare fuori dalle farmacie.
Poi esiste una discarica per i materiali ingombranti ed elettrici.
Mi sembra che qui stia funzionando abbastanza bene. Certo non posso sapere se le vaschette di plastiche sono state prima almeno sciacquate ...
A Trieste non c'è una vera raccolta differenziata. Noi al massimo differenziamo la carta ed il vetro...
RispondiEliminaNel mio comune differenziamo. Umido, secco, plastica-lattine, vetro, carta-cartone. Devo dire che funziona molto bene la raccolta e a parte i primi mesi che sembrava impossibile ora è un gesto semplice e immediato mettere i rifiuti nel loro giusto posto.
RispondiEliminaPer la stazione: a Torino Porta Nuova e (forse) al Lingotto hanno messo i sacchi differenziati dal periodo delle olimpiadi; funzionano abbastanza.
RispondiEliminaQui a Cuneo: la differenzaita non e' obbligatoria ma siamo tra il 40 e il 50%, un po' poco rispetto ad altri posti della provincia. Io smisto carta, plastica, vetro, metalli, pile. Non ho scuse: ho le campane di raccolta vicino a dove parcheggio di solito la sera.
Belli quei cestini della stazione non li avevo mai visti
RispondiEliminaIo a casa mia differenzio oramai da due anni ma onestamente devo dire che è una faticaccia e a volte mi chiedo ma servirà o finirà tutto nella stessa discarica come si sente dire in giro?
Hallo...mi fa specie che sia un fenomeo recente, nella stazione di Milano, e che attragga la tua attenzione - abituati come siamo alla differenziata da decenni, in Germania, Austria, Alto Adige.
RispondiEliminaQui in Trentino sguinzagliano i vigili a controllare i rifiuti dei condomini - una FOLLIA! Io differenzio con fatica nel senso che mi pesa farlo.
E non sono mai certa che alla fine i rifiuti non vengano rimescolati rendendo inutili gli sforzi.
Mi sono sorpresa, al contrario di te, a osservare con stupore, luoghi dove non viene praticata (ero in zona Roma, ma non carico il luogo di triviali banalità legaiole, ovvio!)
Ciao,
DC
Sono d'accordo in pieno con chi dice che, fermo restando la raccolta differenziata, bisognerebbe produrre meno rifiuti. Spesso, dai generi alimentari ad altre categorie merceologiche, l'imballo è doppio o triplo. E poi scatole piene solo a metà del prodotto tanto per fare scena, come se fossimo tutti cretini. Una legge per imporre una confezione essenziale? Sì ci vorrebbe, ma perché, quando parlano e straparlano nei vari circhi televisivi, questo argomento che è all'inizio della catena spazzatura non viene mai al tappeto?
RispondiEliminaDonna Cannone
Anche a Milano si fa da tempo la raccolta differenziata, ma non nei cestini per le strade. Almeno io non ne ho mai visto.
Gli imballaggi rappresentano (dati dello scorso anno) il 40% in peso e il 60% in volume dei rifiuti solidi urbani (RSU). Quindi è chiaro che iniziative come quelle che alcuni soggetti, ad esempio la COOP, hanno avviato da tempo, e che mirano alla riduzione degli imballaggi (tipo l'installazione nel supermercato di distributori di detersivi sfusi, per cui lo stesso fustino o contenitore viene utilizzato più volte), sono utilissime. Il problema sta ancora nei consumatori, che in buona parte faticano ad adattarsi a queste nuove modalità.
RispondiEliminaMa ci sono anche i pregiudizi di tanti comuni, come la mia città, ove si ritiene troppo costoso, e si vuol eliminare, il porta-a-porta (dimenticate Bruno Vespa, per carità!) avviato dalla precedente amministrazione, e che invece, legando il contenuito dei bidoni di differenziata al numero civico nel cui cortile sono ubicati, responsabilizza maggiormente gli utenti e garantisce un risultato migliore. E quindi quello che può essere un maggior costo di raccolta è compensato da un minor costo di smaltimento e dagli utili che vengono dal riciclo dei materiali.
Qui, poi, bisognerebbe fare un discorso più complesso sugli interessi in ballo relativi alle filiere di trattamento dei rifiuti differenziati, che presentano non pochi problemi: per esempio, da noi bisogna mandare la carta a riciclare abbastanza lontano, quando in un comune qui a fianco c'è una cartiera attualmente in cassa integrazione. É chiaro che riciclare la carta può "ledere" gli interessi economici di chi fornisce invece cellulosa fresca o legno, ma se la politica si fa condizionare da questi ragionamenti si va allo sfascio. Voglio citare quanto ha recentemente detto il presidente della Sardegna Renato Soru (ora dimissionario per colpa di una bella quota di Pidini della sua regione): “La politica deve essere mediazione, non compromesso. Ma mediazione alta, con uno sguardo lungo, pensando agli altri e al futuro. Diceva Vittorio Foa: ‘pensate agli altri oltre che a voi stessi, pensate al futuro oltre che al presente’. Ognuno di noi dovrebbe seguire il proprio percorso personale, ma dentro un percorso collettivo. Se facciamo questo, faremo gli imprenditori senza inquinare, i costruttori senza consumare il territorio, i cittadini senza sprecare troppo”.
E, per concludere, un tocco di umorismo. Giobbe Covatta ha rilevato che, quando il nostro Presidente del Consiglio passerà a miglior vita, per lui ci vorrà un sarcofago attrezzato per la raccolta differenziata: l'organico da una parte e la plastica dal'altra.
In casa mia si differenzia tutto, a parte le lattine perchè non ci sono bidoni appositi nel giro di chilometri...Ormai è un abitudine, ed anche il mio piccolo che ha solo sette anni non getta neanche un pezzetto di carta per strada: ha imparato a metterlo in tasca e ad aspettare di trovare un cestino...e si arrabbia anche quando vede rifiuti gettati con noncuranza in ogni dove...mi sta venendo su bene :-)
RispondiEliminaPS
Buon anno ;-)
Alberto, sei stato fortunato...
RispondiEliminaIo quando incrocio questo tipo di raccoglitori li osservo sempre desolato, poiché i vari sacchi sono sistematicamente trattati nella stessa maniera: come raccoglitori per l'indifferenziato, e questo l'ho visto praticamente ovunque :-( e questo, per uno come il sottoscritto, che separa anche i fondelli di alluminio dei blister delle medicine, è uno spettacolo rivoltante.
Mi piacerebbe sapere quale e la ditta che produce quei tipi di cestini per la raccolta differenziata...anche perche secondo me in un ambiente pubblico andrebbero bene anche per l'interno..
RispondiEliminaChe vergogna! la raccolta differenziata della stazione è tutta una farsa all'italiana! Guardatevi il servizio di Striscia...
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