Raul e Fidel Castro
Riprendo questo breve intervento apparso ieri su un un forum politico del Ponente ligure perché mi sembra che l'argomento sia come rimosso dalla sinistra.
Sento la necessità e il dovere di salutare Orlando Zapata il dissidente cubano che si è lasciato morire di fame e di sete in carcere a Cuba, dove era stato condannato a 36 anni per essere un dissidente che stava raccogliendo attorno a se troppi simpatizzanti.
Un autentico omicidio di Stato, un insulto alla democrazia. Adesso basta con le scuse.
Io che ho amato e amo Cuba, isola nella quale ho diversi amici, mi sento assolutamente solidale con i suoi amici e con i suoi parenti.
Che tristezza!
Non sono io a sputare nel piatto in cui ho nutrito tanti miei sogni andati delusi, bensì sono i dirigenti di questa Rivoluzione tradita e imputridita che sputa contro milioni di persone che in quei "sogni rivoluzionari" hanno creduto.
Anche l'operaio nero Orlando Zapata ci aveva creduto un tempo. Io lo onoro così... Camilo Cienfuegos, Josè Martì, Che Guevara si stanno rivoltando nella tomba.
Bruno Dantilio
ex segretario ass. Amicizia Italia-Cuba di Ventimiglia
Un autentico omicidio di Stato, un insulto alla democrazia. Adesso basta con le scuse.
Io che ho amato e amo Cuba, isola nella quale ho diversi amici, mi sento assolutamente solidale con i suoi amici e con i suoi parenti.
Che tristezza!
Non sono io a sputare nel piatto in cui ho nutrito tanti miei sogni andati delusi, bensì sono i dirigenti di questa Rivoluzione tradita e imputridita che sputa contro milioni di persone che in quei "sogni rivoluzionari" hanno creduto.
Anche l'operaio nero Orlando Zapata ci aveva creduto un tempo. Io lo onoro così... Camilo Cienfuegos, Josè Martì, Che Guevara si stanno rivoltando nella tomba.
Bruno Dantilio
ex segretario ass. Amicizia Italia-Cuba di Ventimiglia
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Come si può dargli torto?
RispondiEliminaio che amo cuba non posso che concordare
RispondiEliminainqualificabile il comportamente del governo do Castro. Stanno umiliando la memoria di Guevara e degli altri rivoluzionari che cacciarono Batista.
RispondiEliminaConsiglio la lettura di questo articolo di Gianni Minà.
RispondiEliminaZapata, secondo questo articolo sul quale non mi sento di dubitare assolutamente, spiega come Zapata non era in carcere come dissidente, bensì per reati comuni. Era in sciopero della fame per protesta contro le condizioni carcerarie.
Non per questo non bisogna piangere la perdita di una vita umana. Ma è bene sottolineare come, quando si parla di Cuba, l'informazione è più che mai distorta.
Certo contraddizioni e questioni da risolvere lì ce ne sono. Ma bisgnerebbe evitare di raccogliere ogni pretesto per dare addosso al governo di Cuba.
@Minuccio
RispondiEliminaGrazie per il link all'articolo, cito anche questo diciamo ufficiale.
Ma aldilà del caso specifico volevo sollevare una questione di carattere generale. Questa. E' possibile oggi a Cuba, dopo cinquantun anni dalla presa del potere, criticare l'operato del governo senza essere accusati di essere dei controrivoluzionari?
E poi il titolo che non l'ho messo tanto per metterlo "i nostri sogni sono sfumati?"
Da quanto mi risulta, voci critiche a Cuba ci sono e non parlano da un carcere. Però, se tutti siano accusati di essere controrivoluzionari non saprei dirlo con certezza, anche se onestamente non lo credo.
RispondiEliminaPerò, visto da qua, sembra piuttosto che ogni occasione è buona per fare di chiunque un martire della "democrazia" contro il la "sangiunaria dittatura" cubana. Forse questa situazione avrebbe bisogno di maggiori approfondimenti.
Ha ragione Minuccio... io avevo trovato anche questo (quasi un mese fa)
RispondiEliminala questione è sempre la stessa: che ci dimentichiamo, invece, di quello che ancora fa l'America ai cubani con l'embargo e con la carcerazione!
sinceramente mi stupisce questa presa di posizione da parte di un ex-segretario dell'Ass. Naz. Amicizia Italia-Cuba!
Negli anni Quaranta c'era tutta una parte politica che vedeva nell'Unione Sovietica di Stalin una specie di paradiso in terra - si è poi visto cosa fosse veramente, e cosa subissero le persone (e non i soli controrivoluzionari o i criminali comuni). Poi le speranze si sono spostate sulla Cina - Tiziano Terzani decise di andarci a vivere e di mandarci a scuola i suoi figli, ma la realtà era un'altra, e la raccontò nel suo libro "La porta proibita". Lo stesso gli era accaduto col Vietnam. Eppure Terzani non è diventato un sostenitore di Silvio e dei suoi amici, come tanti ex Lotta Continua.
RispondiEliminaCuba, con tutte le sue contrddizioni, non si sottrae alla regola comune che la perfezione non esiste, come non esiste la giustizia senza la libertà (né, peraltro, la libertà senza la giustizia, anche sociale).
Obama non è Bush; ai tempi di Bush, però, ricordo bene di essere stato colpito da un'intervista ad un rappresentante del governo americano (forse era la Rice, ma non ne sono sicuro) nella quele si auspicava la fine del regime affinché anche a Cuba potesse instaurarsi il libero mercato. Attenzione: non la democrazia, ma il libero mercato! Non so se si è trattato di un lapsus linguae o della semplice affermazione che il re nudo è nudo, ma è chiaro che a quel politico interessava il mercato cubano, non la libertà dei cittadini dell'isola.
Stamattina, mentre leggevo il post, c'era qui nel mio ufficio una signora cubana, che vive qui (e scrive per un paio di giornali dell'isola). Secondo lei, non si può avere contemporaneamente ampia libertà e sicurezza: a un po' di qualcosa bisogna pure rinunciare. Guardando bene, l'idea non è molto diversa da quella sostenuta dalla Lega - tolleranza zero con gli extracumunitari e i marginali in genere (di fatto, meno libertà) per avere la sicurezza. Laggiù non vi sono extracumuinitari, ma i dissidenti fanno la stessa parte, e i marginali idem. In fondo, il successo della Lega - dicono gli osservatori - deriva dall'aver questa adottato molti metodi del vecchio PCI. E molti dei capi e quadri leghisti (da Bossi e Maroni fino a tantissimi militanti di base) sono ex comunisti: io stesso ne potrei indicare, nella mia zona, un lungo elenco. Probabilmente è la forma mentis; uno studio in proposito non sarebbe inutile...
Quello che fanno gli Americani a Cuba non può giustificare cmq una cosa del genere. Né una dittatura per quanto molti dicano "illuminata".
RispondiEliminaE' vero alcune cosa sono buone a Cuba ma la libertà di pensiero non ha prezzo.
Daniele, il fatto è che si è ingenerata ad arte, da parte dell'informazione tradizionale, la figura del prigioniero politico che si è lasicato morire per difendere la sua libertà di espressione. In realtà non è così.
RispondiEliminaOrlando Zapata era in carcere per reati comuni che ha portato avanti uno sciopero della fame, per protestare contro le condizioni carcerarie.
Non conosco le condizioni delle carceri cubane, e pertanto non posso esprimermi. Se fossero in condizioni disumane, come spesso avviene in Italia, dove oggi si è suicidato il 19 carcerato dall'inizio dell'anno, sarebbe una gran brutta cosa.
Il fatto è che Orlando Zapata è stato trasformato in un martire della libertà. La maggior parte dell'informazione nostrana e non solo, non ha lesinato cinismo nel sfruttare la morte di un uomo che è stata poi sventolata come una bandiera anticubana.
Sembra che questo Zapata sia stato in realtà usato dagli americani come un mezzo per gettare fango su Cuba.
RispondiEliminaNon è la prima volta. Casi come questi sono numerosi nella storia delle verità prefabbricate della CIA. Si può certamente criticare il governo cubano, ma da qui a dire che è soltanto una dittatura come tutte le altre ce ne corre.
ceg, cosa c'entra Stalin? vogliamo paragonare Castro a Stalin? Non facciamo paragoni osceni.
Vorrei ricordare che ogni cubano ha le cure mediche garantite, e l'istruzione fino alla maggiore età, cosa di cui invece non possono beneficiare i cittadini americani che se non possono pagarsi l'assicurazione li fanno schiattare senza pietà, molto "democraticamente".
Ora ditemi voi dove preferireste far crescere vostro figlio.
non so se questo sig. Zapata si sia lasciato morire per protesta contro le condizioni disumane del carcere in cui si trovava per reati comuni (bisogna vedere quale reato comune ti fa stare in carcere per tutto quel tempo). Non penso che la posizione di Giani Minà sia meno ideologizzata di quella degli oppositori di Cuba. Per quanto mi riguarda a prescindere dal caso Zapata mi farebbe piacere se si cominciasse a guardare la situazione reale di Cuba fuori da strumentalizzazioni e ideologie. Questo per il rispetto dovuto ai cubani e alla loro condizione. Mi è piaciuto moltissimo il tuo post Alberto, ti lascio anche io con una segnalazione http://cubaenlaopinion.blogspot.com/2010/03/abriendo-corazones-comenzar-por-un.html
RispondiEliminaCome ha scritto Minuccio anch'io avevo letto che le imputazioni non erano politiche (almeno in via ufficiale).
RispondiEliminaPurtroppo rimane il fatto che la realtà dei Cuba (anch'io ho amici che vivono lì) è molto in chiaro/scuro e gesti come questo, reazioni o meglio NON reazioni come queste non sono altro che la triste conferma di tutto ciò!
La strada immaginata e sognata dal Che è ancora ben lontana dall'esser presa.
Solo un saluto Alberto, ma una domanda la posso fare?
RispondiElimina36 anni di carcere per "reati comuni" non vi sembrano "tanticchia" esagerati?
Sei generoso nel chiamarli sogni sfumati, ma ormai è risaputo, hai l'anima.
Condanne di Orlando Zapata Tamayo:
RispondiEliminaviolazione di domicilio (1993), lesioni meno gravi (2000), truffa (2000), lesioni e possesso di arma bianca(2000), alterazione dell'ordine e disordini pubblici (2002).
Nel 2003 viene liberato. Torna a delinquere e viene di nuovo arrestato.
A questo punto inizia la strumentalizzazione degli agenti americani che utilizzano Zapata Tamayo per i loro scopi e lo fanno diventare all'improvviso un martire dopo essersene fregati per vent'anni.
La cosiddetta dissidenza a Cuba è finanziata e utilizzata a fini eversivi dagli Stati Uniti, e ci sono le prove tangibili di questo...
RispondiEliminaNonostante l'embargo (questa è la situazione dei cubani!), Cuba lascia entrare gli americani che vogliono curarsi e non hanno possibilità nel loro paese (che dittatura! così come una giornalista di generazione xyz può tranquillamente parlare in ogni dove - ma perchè poi è ritornata a Cuba se se n'era andata in Svizzera? non stava meglio lì?);
sì, guardiamo le nostre di carceri, che siamo in "democrazia", e indignamoci per queste!
@ Matteo
RispondiEliminaNon mi è mai passato per la testa di paragonare Castro a Stalin; quel che dico io è un'altra cosa: chi vedeva nell'Unione Sovietica di allora un paradiso in terra, e guai a toccarla (sulle fosse di Katyn, per esempio, la colpa era senz'altro dei nazisti: come ci si permetteva di infamare così l'Unione Sovietica? - Ci è voluto poi Gorbaciov per dire la verità...), ha lo stesso atteggiamento di chi vede un paradiso in Cuba oggi, e guai a toccarla, e ogni critica è un'infamia, e i dissidenti son tutti criminali comuni montati (ma, dico io, cosa ci vuole a "montare" un processo? Qualche settimana fa Alberto ha pubblicato un post su Pinelli... Vi ricordate Pinelli e Valpreda, accusati di terrorismo? Erano davvero terroristi?), eccetera.
Non ho mai dubitato nel ruolo della C.I.A. nel sostenere gli atroci regimi dittatoriali sudamericani (Videla, Pinochet, Stroessner, ecc. e nel far cadere Allende, legittimamente eletto. Ho la foto di Allende appesa nel mio ufficio, assieme a quella di mia figlia, perché per me quell'uomo è - ancora - un simbolo. Ma queste atrocità yankee non giustificano gli abusi di una dittatura, né le menzogne della destra giustificano menzogne "di sinistra". Altrimenti si ragiona davvero come i leghisti: i musulmani sono tutti intolleranti, e per questo noi non li vogliamo; loro non permettono di costruire chiese cristiane nei loro Paesi, e noi non li lasciamo costruire le moschee da noi (ossia, siamo uguali a loro... - ma io voglio opporre all'arroganza la mitezza, non altra arroganza; alle bugie la verità, non altre bugie; alla partigianeria e alla mala fede l'obiettività e l'onestà intellettuale, non altra partigianeria...). Senza questo salto di qualità, continuiamo a meritarci Berlusconi.
Sempre la solita trita e ritrita storia... trent'anni che la sento... si... no... ma... però... l'embargo... la caduta del muro...gli S.U... l'informazione distorta... gli uragani...
RispondiEliminaNon ho capito la sorpresa per le mie parole, da parte di Angie, in quanto io ex segretario di una sezione dell'ASS. d'amicizia Italia Cuba. Perché cara Angie, cosa dovrebbe fare un amico di Cuba ? Tacere, essere indifferente alle sorti di quel meraviglioso popolo?
Sono io a non essere amico di Cuba oppure lo sono quelli che stanno mortificando quella fulgida Rivoluzioni nella quale moltissimi di noi avevano creduto?
Se la verità è rivoluzionaria come dovrebbe essere, io credo che ci siamo raccontate troppe colpevoli balle. Per quanto tempo ancora vogliamo continuare a raccontarcele?... mentre nel frattempo un povero operaio cubano , reo di reati comuni(!) viene condannato a 36 anni di carcere e viene lasciato morire senza adeguati soccorsi? se non fossero stati reati comuni a quanto lo condannavano? un secolo, un secolo e mezzo!?
Io Cuba l'amo tuttora e continuerò ad amare la sua terra che conosco molto bene, la sua gente, fiera e generosa, i suoi poeti, i suoi eroi, la sua musica, il suo cinema, perfino il Fidel in ci avevo creduto.
Amerò sempre Cuba, ma non il pantano nel quale sta annegando.
Un salud caliente a todos . dantilio
Concordo con Dantilio e, a proposito di sogni sfumati, mi sovviene Leopardi:"Perì l'inganno estremo,
RispondiEliminaCh'eterno io mi credei. Perì."
Una toccante canzone del cantautore cubano Pablo Milanés dedicata a Salvador Allende (nota: nel Cile di Pinochet la trasmettevano senza problemi perché, essendo il cantante cubano, gli occhiuti - ma non orecchiuti - censori pensavano che la Santiago di cui parla fosse Santiago de Cuba... e non hanno neppure colto la citazione "más temprano que tarde", dall'ultimo discorso radiofonico di Allende sotto le bombe, che probabilmente non conoscevano, e neppure il riferimento a La Moneda - palazzo presidenziale cileno - pensando probabilmente a una semplice moneta di metallo):
RispondiEliminaYo pisaré las calles nuevamente
de lo que fue Santiago ensangrentada,
y en una hermosa plaza liberada
me detendré a llorar por los ausentes.
Yo vendré del desierto calcinante
y saldré de los bosques y los lagos,
y evocaré en un cerro de Santiago
a mis hermanos que murieron antes.
Yo unido al que hizo mucho y poco
al que quiere la patria liberada
dispararé las primeras balas
más temprano que tarde, sin reposo.
Retornarán los libros, las canciones
que quemaron las manos asesinas.
Renacerá mi pueblo de su ruina
y pagarán su culpa los traidores.
Un niño jugará en una alameda
y cantará con sus amigos nuevos,
y ese canto será el canto del suelo
a una vida segada en La Moneda.
Yo pisaré las calles nuevamente
de lo que fue Santiago ensangrentada,
y en una hermosa plaza liberada
me detendré a llorar por los ausentes.
(1974)
La citazione è proprio dalle ultimissime parole di Allende:
RispondiEliminaTrabajadores de mi Patria, tengo fe en Chile y su destino. Superarán otros hombres este momento gris y amargo en el que la traición pretende imponerse. Sigan ustedes sabiendo que, mucho más temprano que tarde, de nuevo se abrirán las grandes alamedas por donde pase el hombre libre, para construir una sociedad mejor.
¡Viva Chile! ¡Viva el pueblo! ¡Vivan los trabajadores!
Estas son mis últimas palabras y tengo la certeza de que mi sacrificio no será en vano, tengo la certeza de que, por lo menos, será una lección moral que castigará la felonía, la cobardía y la traición.
Ceg. I sicari di Allende sono gli stessi che organizzarono attentati terroristici a Cuba. Sono gli stessi che proteggono i terroristi anticastristi e che offrono loro asilo e protezione.
RispondiEliminaIo non ho detto che Cuba è il paradiso terrestre, né che non può essere criticata. Chi abbia mai pensato che si potesse costruire in un mondo capitalista infestato dalle guerre un paradiso è un illusdo. Semplicemete mi oppongo a questa demonizzazione operata dagli "esportatori di democrazia" (a suon di bombe) e a dipingerla come una delle tante dittature che ci sono state in America latina, come quella cilena di Pinochet.
Chi l'ha detto che la verità e l'onestà intellettuale devono essere sempre quelle della stampa "libera"(?) di paesi sfruttatori e imperialisti!
Andate a vedere come sono trattati i detenuti negli Usa, andate a vedere i metodi della polizia, andate a vedere le tante carceri come Guantanamo controllate dall'esercito Usa, andate a vedere le bombe in Iraq e Afghanistan. Eppure a nessuno è mai saltato in mente di dire che gli Stati Uniti siano una dittatura, nessuno a mai chiamato Nixon, Reagan, Bush, Clinton o lo stesso Obama "dittatore" come è avvenuto con Castro, malgrado siano colpevoli di crimini ben più gravi! anzi! li si elogia come fuglido esempio di "grande democrazia"! Allora che si tengano la loro grande democrazia dove i bambini poveri non vengono curati. Io preferisco Cuba.
@ Matteo
RispondiEliminaCuba non è il Cile di Pinochet né l'Argentina di Videla, certo. E gli americani (e gli inglesi del "sinisro" - non di sinistra - Blair, del quale Terzani diceva "evidentemente ha il passaporto americano in un cassetto", ecc.) hanno fatto delle gran porcate in giro per il mondo, compresa la strumentalizzazione degli esuli cubani (ma gli esuli e i dissidenti non sono proprio la stessa cosa...).
Io, però, tando ad esigere di più da quelli della mia parte: che il PDL gestisca il potere in un modo padronale è quasi fisiologico: mi dà fastidio, ma loro la pensano così, e non ne fanno mistero. Invece mi fa incazzare la (cosiddetta) sinistra quando predica bene e poi, dove amministra, preferisce elargire consulenze e posti di potere a ex amministratori (compresi quelli in quota S e L), peraltro pensionati con pensioni non disprezzabili, piuttosto che usare quei soldi per stabilizzate i CO.CO.CO. che non hanno altra fonte di reddito, e così via.
Così da Cuba non mi aspetto la perfezione, ma almeno che non bari sui dissidenti: solo così potrà tenere lontano il "libero mercato", mostrandosi eticamente superiore. Altrimenti vinceranno sempre gli altri, perché nel contar balle sono più bravi, e per vincere le loro balle bisogna avere il coraggio della verità, non dire altre balle.
P.S. Ho appena rivisto il video della canzone di Milanés con immagini di Allende, e ancora una volta mi sono commosso. Vecchio sentimentale, vecchio azionista, vecchio laico di sinistra ancora legato all'etica di Bobbio, Foa, Lombardi, Giolitti