E così ieri pomeriggio, dalle 18,30 in poi, la gente si è ripresa in maniera allegra e festante questa via di Milano che negli ultimi mesi ha fatto molto parlare, ne scrissi QUI e QUI. Anch'io ero in mezzo a quel migliaio di belle persone perché abito nella zona, e la cosa straordinaria è che ho incrociato almeno un decina di amici che abita nella via e che avevo perso di vista con conseguenti baci e abbracci. Ho addirittura incontrato il mio caro prof di matematica e fisica al liceo (scrivimi una mail così ti mando la foto con la tua nipotina, la mia mail è nel profilo).
E' la risposta della reale società civile a questa amministrazione irresponsabile che sta gestendo l'immigrazione in città solo come una questione di ordine pubblico con la conseguente militarizzazione di certi quartieri, rastrellamenti casa per casa e blindati sparsi, che non fa altro che aumentare la tensione.
Ne sono sicuro, seguiranno altre iniziative.
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Sono storie e situazioni che non dovrebbero rappresentare una novità ma dovremmo essere, semplicemente, la quotidianità.
RispondiEliminaNon vivessimo in un Paese sempre più razzista e fenomeno dove ogni gesto o pensiero indirizzato ai più deboli viene visto come segno di debolezza...
Ne sono sicuro anche io alberto, manifestazioni del genere sono la speranza
RispondiEliminaun saluto
e buona festa dei lavoratori
Colorata, allegra, animata dalla musica, piena di gente che non ha paura di mostrarsi e che ha voglia di incontrarsi, di stringere legami e di condividere identità: ecco la via Padova ed ecco la Milano sicura che mi piacerebbe vedere sempre.
RispondiEliminaSplendide le foto. C'erano pure i boy scout, molto pittoreschi: quelli non li hai immortalati? :)
Che bella iniziativa e che bella dimostrazione di solidarietà e spirito civico! Quasi mi commuove scoprire lo spirito che ha mosso queste persone. Grazie per la notizia.
RispondiEliminaCosì abiti in via Padova. Ho lavorato in questa via per un anno alla fine degli anni 80 e ci sono tornata spesso a mangiare nel mio ristorante cinese preferito (chissà se c'è ancora?).
@Ross
RispondiEliminaEro di fretta nel scegliere i fotogrammi, li ho aggiunti i boy scout. Tra loro c'era anche il figlio di Fulvio, che è un amico del paesello. Grazie per avermelo ricordato. Domani dove sei?
@Enrica
Io non abito proprio in via Padova. Io abito QUI. Sai dov'è?
Che belle foto!
RispondiEliminaSisi, noi scout c'eravamo, e siamo stati ben contenti di partecipare a un momento corale che ha visto vicine associazioni e realta' diverse, accomunate dal desiderio e dall'impegno di scrivere insieme un futuro di questo quartiere e di questa città che non sia solo raccontato da fatti di cronaca nera.
Anche questo è fare educazione.
Buona Strada a tutti,
Anna
scout Milano 68
Parrocchia di S. Giovanni Crisostomo
@Alberto: se riesco faccio un salto al May Day del pomeriggio. Non sono ancora sicura però, dipende da come va un'altra cosuccia che c'è in ballo per il primo maggio qui in provincia, e anche dal tempo.
RispondiEliminaChi domani è a Milano piuttosto partecipi alla mobilitazione partigiana a piazzale Lotto, contro i raduni nazifascisti patrocinati dalla destra connivente del comune e della provincia!
Respiro...
RispondiEliminaVedere queste cose fa sempre piacere, perchè lascia sperare che non stiamo andando alla deriva.
RispondiEliminaIl cartello marchiato comune di Milano non è uno scherzo vero?
RispondiEliminaCaro Alberto, sembra Vimodrone... ma sai con la neve... potrei anche sbagliare...
RispondiEliminaLa metropoli è l'area delle contraddizioni e delle ricchezze: da un lato lo scontro delle diversità, dall'altro, l'incontro d'umanità.
RispondiEliminasei stato ai concerti dell'Orchestra di Via Padova? Mitici!
@Gians
RispondiEliminaSei tu che stai scherzando. Pensi forse che la Moratti, e anzi di più il suo vice De Corato, possano fare autocritica sul loro operato. Non so chi sia, e l'ho chiesto, il creativo.
@Enrica
No, no, siamo a Milano in una traversa di via Padova. Luogo molto antico.
@Saamaya
Sì, già sentiti. Magari faccio un post.
Purtroppo a fronte di tanta gente onesta, pronta ad integrarsi o a saper far convivere culture diverse, c'è spesso un piccolo sottobosco di violenti, di criminali, di intransigenti che riescono a rendere dei quartieri invivibili.
RispondiEliminaCertamente la soluzione sarebbe individuare questi individui, isolarli (e qui ci vorrebbe anche un po' di iniziativa popolare) e sbatterli in prigione.
Non è una faccenda così semplice purtroppo (è molto più semplice per lo Stato arrendersi ed istituire un coprifuoco).
Mi domando però come mai tutta quella gente che si vede nella manifestazione chiaramente interessata ad una pacifica convivenza non riesca ad espellere (o far espellere) poi dal proprio quartiere i pochi criminali che l'hanno reso invivibile. Dopotutto "El pueblo unido jamás será vencido"... Ma forse l'unica cosa che manca veramente è "unido".
Questa cosa non fa altro che ingrossarmi ulteriormente il fegato.
RispondiEliminastupendo!!!!!!!!!!
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