Ora io mi ricordo quando la domenica e le altre feste comandate erano giorno di riposo assoluto. Per tutti, ma proprio per tutti, tolti solo i lavoratori che garantivano i servizi essenziali. E i preti tuonavano dai pulpiti che l'inferno era spalancato per chi fosse andato contro quell'imposizione. Se anche Dio si era riposato al settimo giorno...
Il primo maggio poi, festa dei lavoratori, aveva in quel giorno di riposo il contraltare non solo simbolico della fatica quotidiana, che era perlopiù la fatica della fabbrica, e tutto era chiuso, tutto si fermava, anche i mezzi pubblici rimanevano in rimessa.
Adesso? Lo so che i tempi sono cambiati, ma come? Non possiamo più vivere se per un giorno i negozi rimangono chiusi? E questo il progresso? È questa la modernità? È questo il nuovo senso del riposo?
Technorati Tags:
io chiuderei i negozi alle sei del pomeriggio, figuriamoci le domeniche e festivi!
RispondiEliminaIl consumismo si è impossessato di tutto e anche dellla maggior parte dei cervelli, ora se la gente trova chiuso di domenica o il primo maggio o il 25 aprile e altre feste si incazza...
RispondiEliminaallucinante
un saluto
Scherzi? Una volta Mr. B disse che per un paio di ponti in un anno, l'economia del paese aveva rischiato il tracollo.
RispondiEliminaQui bisogna produrre e consumare. Dopodiché si può anche crepare.
Solo col fascismo lavoravamo il primo maggio.
RispondiEliminanon sono lavoratori pure loro???? i commessi??? evidentemente per qualcuno no
RispondiEliminaIo sono per la chiusura totale in tutte le festività, compresa la domenica. Tranne ovviamente i servizi essenziali.
RispondiEliminaPerò bisognerebbe farlo per legge non è mica giusto che ogni comune fa come gli pare.
Penso che il punto sia che tutte queste feste che significavano qualcosa un tempo ora hanno perso significato. Il 25 Aprile non significa più niente per la maggior parte delle persone viventi se non un'occasione per fare il ponte e lo stesso è per il primo maggio, Natale, Pasqua e così via...
RispondiEliminaNegozi chiusi e non rompano l'anima!
RispondiEliminaIo compro tutto ciò che posso direttamente dal fattore che, mica scemo, per restare al passo coi tempi si è piazzato anche un bel distributore automatico in città: così, se ti vien la voglia matta di uno yogurt biologico alle due del mattino, vai in pantofole fino alla piazza e ti servi al distributore automatico. Senza frantumare i marroni a chicchessia.
L'Italia mica sarà piena di gente che aspetta PROPRIO il PRIMO MAGGIO per comprarsi UN GOLFINO o un PAIO DI SCARPE, vero?! Se hanno aspettato fino al primo maggio, aspettino fino al lunedì o martedì successivo, eccheccavolo! :-)
Non ci sono lavoratori di serie A e di serie B. Se il 1 maggio ha ancora un significato va rispettato e quindi dovrebbero lavorare solo coloro che assicurano i servizi essenziali.
RispondiEliminaPS: Mi chiedo come mai non abbiano ancora inventato i gadget del 1 maggio. In fondo potrebbe essere un modo per rilanciare l'economia ;)
Siamo all’assurdo, per difendere la festa del primo maggio occorrerà scioperare in comuni amministrati dalla sinistra.
RispondiEliminafrancesco zaffuto www.lacrisi2009.com
è il mercato "libero", caro Alberto: sfruttare la massa che si muove... i grandi magazzini offrono il fresco d'estate (mi ricorda qualcosa), il caldo d'inverno e la concorrenza spietata coi piccoli negozianti (che non disponendo di un turnover dei dipendenti - essendo a conduzione famigliare - dovrebbero rinunciare a tutto quello che può far parte della vita al di fuori del profitto, o semplicemente della sopravvivenza, visto che si parla di dare la possibilità anche ai supermercati di mettere le bancarelle al mercato... ma questa è ancora un'altra storia!)
RispondiEliminaPurtroppo, come per la festa della Liberazione, anche il 1° maggio (che dovrebbe essere festività per ricordare i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori) perde il suo significato, in questo caso viste le morti quotidiane sui luoghi di lavoro!
sono un piccolo commerciante, col cavolo che il primo maggio lavoro,
RispondiEliminaanche se il mio settore agrario consiglierebbe l'apertura.
Ovvio che il supermercato e il diascaunt qui vicino è aperto,
magari tutto a metà prezzo, il popolo.... non si capisce se sia succube di ignoranza o schiavo di una dittatura dell'ignoranza.
riimpiango la domenica della mia infanzia la messa al mattino, le partite il pomeriggio e la noia la sera! Adesso abbiamo paura del vuoto e occupiamo ogni istante libero con mansioni e fretta: acquistare, accumulare correre produrre!
RispondiElimina