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lunedì 28 febbraio 2011

La Lega si impadronisce di cinque milioni di euro destinati ai malati di cancro

Un'ignominia presto raccontata.

La Finanziaria 2010 aveva stanziato (comma 40) per assistenza e cura ai malati di cancro 50 milioni di euro.

Nel decreto mille proroghe appena approvato proprio da quel fondo, per espressa volontà della Lega, sono stati scippati 5 milioni allo scopo di dare altri sei mesi di tempo agli allevatori che devono pagare le multe per lo sforamento delle quote latte.

Forse non tutti sanno chi sono questi qui, e allora lo ricordo. Gli allevatori multati dalla UE sono degli emeriti lestofanti, e hanno ecceduto nella produzione per un semplice fatto, che non avevano denunciato al fisco buona parte delle loro mucche, e quindi non potevano dichiarare una produzione oltre una certa soglia, ma sono stati scoperti e inchiodati.

Sono perciò prima di tutto degli evasori fiscali cui la Lega dà protezione barattandola con pacchi di voti. Gli altri allevatori, quelli onesti, quelli che hanno dichiarato fino all'ultima mucca e che quindi pagano le tasse fino all'ultimo centesimo sono incazzati neri.

La Lega dunque toglie soldi ai malati di cancro per darli a degli evasori fiscali. Se non è un'ignominia questa ditemi cos'è?

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sabato 26 febbraio 2011

C'è un blogger pirla che ruba post a destra e a manca, anche a me

Una volta chiesero a Giulio Andreotti perché non si incazzasse mai e lui rispose con quella sua solita aria algida di serpente «Son mica scemo, se mi incazzassi la darei vinta a chi mi vuole fare incazzare».

M'è venuta in mente la storiella, dopo aver letto ieri un commento anonimo che mi avvisava di essere stato "plagiato" e dopo aver verificato la cosa. Sì, questo mio post (quello su Apicella) era stato preso di peso e portato là. Non solo, la foto del manifesto era stata privata dell'indirizzo del blog che avevo messo al piede. Bella faccia da culo ho subito pensato, ma poi appunto m'è venuta in mente la risposta del divo Giulio e ho sorriso.

La cosa non è finita lì, ché anzi il vaso di Pandora dei numerosi "plagiati" è venuto alla luce. E ognuno ha reagito alla sua maniera. Leonardo, il grande Leonardo il decano Leonardo, ha scritto da par suo un post di intrigante ironia però gli è scappato il dito e lo ha linkato, come anche Alessandro Ghebreigziabiher, ben due link al blogger pirla, facendo così il suo gioco e anche Mazzetta è caduto nella trappola. Come vedete io non solo non lo linko ma nemmeno lo nomino. Altri scippati (ma chi può fornire una lista completa?) sono il caustico (se non lo è lui) Cloridrato di sviluppina, A sinistra, Slash, Speradisole. L'amica Tisbe ci ha anche fatto un post.

Come dicevo mi sono accorto di tutto ciò da questo commento anonimo, e lì c'è l'indirizzo per andare in quel bordello. Dato che cognomen omen, ho di conseguenza grande fiuto e questo senso mi dice che il commento l'aveva fatto proprio il blogger pirla, che dopo aver consumato lo scippo mi avvisava del suo misfatto. Pirla malato, da curare. Anche perché, tra l'altro, millanta una sua fantomatica collaborazione a Il Fatto, e spero proprio che questo giornale riesca a tagliargli le unghie.

Ora, aldilà di questo caso da ascrivere alle nuove patologie, sono curioso di sapere una cosa. Voi se foste stati scippati di un post a cui magari tenete in maniera particolare come avreste reagito?

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giovedì 24 febbraio 2011

Struttura Delta

Milano, via Padova. Scattata un'ora fa.

Da un po' di giorni c'è su Repubblica una rubrica quotidiana, "Struttura Delta", firmata dal vicedirettore Massimo Giannini.

Prende in considerazione, mano a mano che si presentano, tutti i pezzi di artiglieria che il Cavaliere ha messo in campo e che sparano ad alzo zero sui nemici, senza pietà. Batterie con le bocche di fuoco visibili, televisioni giornali avvocati e compagnia, e batterie occulte, nei sotterranei della fogna.

Cos'è mai, per esempio, questa fantomatica "Associazione dalla parte della democrazia"? Cos'è mai? Per cominciare sarebbe interessante sapere chi ha pagato la fattura all'agenzia che ha curato questa campagna di 6x3 e che non è costata proprio due lire.

Intanto, giorno dopo giorno, il 6 aprile si avvicina.


Foto aggiunta il 25/2 alle 13.31

Milano, via Padova.


Foto aggiunta il 2/3 alle 13.42

Milano, via Padova, altezza via Adriano

mercoledì 23 febbraio 2011

Annullato il concerto di Apicella, un solo biglietto venduto


Tempi duri anche per il giullare del sultano che allietava, o almeno ci provava, le serate di Arcore. Non solo. Le ragazze che la davano a pagamento spesso il pagamento lo trovavano carinamente inserito dentro la custodia del cd del canterino personale del Cavaliere. E chissà se qualcuna di queste ragazze tristi che una volta erano chiamate allegre abbia mai provato a tirarsi su con quella musica. Chissà.

Succede adesso che l'Apicella abbia provato ad allargarsi fuori dalle piume del suo protettore ma ha preso una sonora facciata. Il concerto che doveva tenere al prestigioso teatro degli Arcimboldi a Milano è stato annullato perché nelle previsioni si sarebbe rivelato un fiasco completo.

Un biglietto uno, solo soletto, fino ad ora è stato staccato nella prevendita di TicketOne, che in questo caso proprio nomen omen. E così il menestrello miracolato (e non da San Gennaro) ha buttato la spugna. Non tutto il male, come si suol dire per consolazione ma stavolta è proprio ben detto, vien per nuocere. Perché se la serata si fosse comunque tenuta poteva trasformarsi in una bagarre. Più gente fuori a contestare e a stonare, che gente dentro intonata a sentire l'intonato e adesso anche rintronato.

Come inevitabile stanno andando in disgrazia anche i valvassori e i valvassini.







Aggiunta, ore 17.40. Grazie Franco.



lunedì 21 febbraio 2011

Il baciamano di Berlusconi a Gheddafi


Non è nemmeno passato un anno (era il 27 marzo del 2010) da quando Berlusconi slinguazzò le mani di Gheddafi in un atto di servilismo osceno per un capo di governo. E tutto il mondo ci rise dietro. Né la prima né l'ultima volta fu, che ci risero dietro per colpa sua voglio dire. Bene, adesso come minimo il Cavaliere, se è un uomo, dovrebbe accogliere il colonnello in una delle sue tante e lussuose magioni. Glielo dovrebbe come favore, visto che è il dittatore libico ad avergli insegnato il bunga bunga.



domenica 20 febbraio 2011

La spiaggia dei cani romantici - Marino Magliani

Si comincia in un'atmosfera di romanzo sudamericano, tipo Scorza per intenderci, si continua in un altro scenario, quasi in un Matrix antelitteram nei rutilanti all'apparenza anni Ottanta, si finisce con la soluzione del thriller che accompagna tutta la vicenda, e si saprà così che fine hanno fatto i killer argentini dei soldati inglesi che vogliono vendicare l'onta delle Malvinas (chi si ricorda più di quella guerra, assurda fra tutte le assurde guerre?).

Descritta in questa maniera è riduttiva al massimo la storia che si dipana nell'ultimo libro di Marino Magliani "La spiaggia dei cani romantici". Dall'Argentina della pampa, alla costa spagnola delle discoteche, alla mie terre di Liguria, proprio mie mie, la mia vallata, la val Nervia, il mio paese, Isolabona, e l'altro di paese, Bastieto, che non esiste ma esiste, forse un luogo dello spirito però fatto di pietre, e poi l'Olanda con la sorpresa finale che dà il botto conclusivo, penso prevedibile da un attento lettore. Tutti luoghi che lo scrittore conosce bene per averli giramondati in gioventù. E in quanto all'Olanda ci vive adesso, lassù al Nord, dove solo lì scrive, e chissà poi perché quando è da noi non riesce a mettere giù una riga. Chissà poi perché, e forse me l'ha anche già detto ma non mi ricordo più.


Per me era semplicemente negrita, e la cominciai a chiamarla così ancora prima di impalmarla. Questa parola che sentirete parecchio da qui in avanti non significa mica sposarla, da noi si impalma quando a una donna le si conosce il cuoio, e si scende al presepe.
[...]
Prima di morire il nonno ha fatto in tempo a menarmela qualche anno con gli ulivi che i Dronero possedevano in Liguria, le terrazze da cui vedevi tutto il mare (faceva un gesto con la mano come a indicare la pampa), la siccità cronica e le mosche, insetti minuscoli che rovinavano il frutto depositandoci un uovo e l'oliva crollava, e la gente ridotta alla fame emigrava in Francia, in Brasile, negli Stati Uniti e qui in Argentina.
[...]
È una settimana che sono a Lloret. Cerco lavoro dove mi mandano a chiedere i chicos piola, e anche dove mi capita di passare, davanti a un bar o nella cucina di un ristorante, ogni giorno. A fare il propaganda per le discoteche non mi prendono, subito pensavo fosse per l'abbigliamento, non posseggo un guardaroba adatto, mi sono fatto persino prestare dei pantaloni di pelle, rossi, e una camicia da puto da Santafesino. Ma non mi prendono, e i chicos me l'avevano detto. Bisogna parlare almeno inglese per lavorare in discoteca, io parlo castigliano e quel po' di italiano che ho imparato con i muratori grassi, qualche parola muta in dialetto ligure.
[...]
A volte mi chiedo ma cosa farà questa gente, queste stelle da strada, il giorno in cui il loro breve firmamento si spegnerà, i chicos piola e il tano, e la cinquantina d'altri ragazzi che stilano la classifica dei chiavatori? Quando tutto questo finirà, perché finirà, prima o poi, come è finito agosto. Quando resteranno i luoghi e le stelle cadranno a pezzi e altri prenderanno il loro posto. A volte glielo vorrei chiedere al tano Gregorio, se ci pensa a queste cose, ma non c'è tempo, c'è la pelìcula ora... Ora non ci si ferma a capire nulla.





Marino Magliani

La spiaggia dei cani romantici

Instar LIbri

venerdì 18 febbraio 2011

Capre e capretti


Isolabona (IM). Proprio davanti a casa. Scattata dieci minuti fa. Lucio Simplicio con uno dei suoi capretti.

Sono al paesello, e lì da due mesi do ospitalità a tre capre di Lucio che nel frattempo hanno figliato e quindi ci sono cinque capretti in giro. Almeno questo, almeno questo Lucio mi ha giurato (giurato, eh) che lo salverà dall'ecatombe dei capretti e degli agnelli di pasqua.

Un giorno parlerò della battaglia che feci a difesa delle capre per tenere puliti i greti dei torrenti.



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mercoledì 16 febbraio 2011

Mettete da parte le monetine per il 6 aprile

L'idea non è mia ma della perfida beffarda Lameduck (e ce ne fossero di perfide beffarde come lei), l'idea è sua e la condivido lancia in resta.

Quello che il 6 aprile succederà al Palazzo di Giustizia di Milano nessuno può prevedere, ma è meglio premunirsi, proprio nel senso letterale, di procurarsi cioè le munizioni. Simboliche ma sempre munizioni.

Potrebbe darsi che passi alla storia d'Italia questa data, di più di quell'altra quando successe quello che vedete nel video. Allora era il 30 aprile del 1993.





Aggiunta alle 14.49

martedì 15 febbraio 2011

La Natura è un'alchimia


Milano, piazza Argentina. Prunus pissardi nigra in fiore. Foto scattate ieri

La Natura è un'alchimia, noi siamo un'alchimia, la vita tutta è un'alchimia. E dunque mistero di quella pietra e di quell'elisir.

La scienza tenta di dare risposte razionali ai quesiti che mano a mano si pongono. E queste risposte le dà anche. Ma appena l'enigma è sciolto e ci appare chiaro, nei numeri e nelle leggi testé formulate, ecco che come un incantesimo appaiono scenari ancora più ampi che allontanano sempre di più l'orizzonte della "Verità", che ci sfugge, che forse non esiste. E le domande si moltiplicano.

Qui a Milano sono giorni che piove e la temperatura non è certo mite. Eppure queste piante sono esplose nella fioritura. Due anni fa le fotografai nella stessa situazione un mese dopo. Ecco il post.

Ho parlato di alchimie e misteri. E dunque qualcuno è capace di spiegare anche solo un po' il perché della voglia di questi fiori a uscire di forza alla luce nel bel mezzo di un febbraio milanese?





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lunedì 14 febbraio 2011

Se non ora quando? Ora. L'altra metà del cielo ha invaso le piazze d'Italia


Aggiungi didascalia





Chi vuole può segnare un diritto che desidera e poi dietro la sagoma per la foto. Sono le ragazze del blog costrette a sanguinare. Brave.

L'altra metà del cielo ci ha fatto vedere ieri cosa è capace di mettere in piedi quando l'indignazione è arrivata a un livello insopportabile. Non proprio tutta l'altra metà ma quella più cosciente del degrado infimo a cui questo capo di governo ha portato la nazione. Non sta adesso a noi maschi parlare e quindi di seguito pubblico i link alle blogger che scriveranno di questa giornata, in special modo a quelle che in piazza c'erano. Se vedo io bene, se non vedo segnalatemi i post. E poi magari farò delle citazioni.

Skip (Imperia)
Ross (Milano)
Sciura Pina (Milano)
Zefirina (Roma)
Saamaya (Milano)
Sara (La Spezia)
Duck (Firenze)
Lara (Bologna)
Zicin (Napoli)
Newmoon35 (Bologna)
Trippi (Milano)
Galatea (Venezia)
Minerva Jones (Torino)
Laura (Cosenza)
Stellarossa (Torino)
Tina (Torino)
Amanda (Padova)
LadyLindy (Bologna)
Luz (Roma)

La Banda degli ottoni. Ci pensi il prossimo sindaco, perché questi meritano più di tanti altri l'ambrogino d'oro


 Una marea di sciarpe bianche












sabato 12 febbraio 2011

Nella tana dei lupi

Giuliano Ferrara al Teatro Dal Verme. Dopo la schiuma alla bocca per la rabbia contro quelli del Palasharp il sudore sulla fronte. Duro fare il difensore del Cavaliere sempre meno invincibile.

Chi mi conosce sa che ho uno stomaco di ferro. Malgrado ciò qualche ora fa ce n'è voluta a tenere sotto controllo questo mio organo al Teatro Dal Verme dove Giuliano Ferrara aveva chiamato a raccolta i suoi luogotenenti e le sue truppe.

Mi avevano sconsigliato gli amici, ma io sono un temerario curioso che non ha paura di andare nella tana del "nemico". Una pagliacciata, come nelle previsioni. Ad ogni paragrafo pronunciato mi si rivoltavano le viscere. Riporto solo, fra le tante gemme, quello che ha ragionato (?) Piero Ostellino, liberista estremista ed editorialista del Corriere della Sera.
«Se io vado da un medico non gli chiedo se è onesto voglio solo che mi curi bene. Se vado da un commercialista non gli chiedo se è onesto voglio solo che segua al meglio i miei interessi. E allora a un politico non chiedo se è onesto, da lui pretendo solo che sia efficiente.» Un boato dalle truppe in tribuna.

Sono scappato da un'uscita di sicurezza prima che Ferrara pronunciasse il suo pippotto finale perché a tutto c'è un limite. Per fortuna che oggi è una bellissima giornata, così abbiamo preso le bici e pubblico questo post dal parco.




venerdì 11 febbraio 2011

Un cuore arricciato

Milano - Sull'Alzaia Naviglio Grande. Scattata ieri.

Presumibilmente sarà un fine settimana movimentato qui in città. Domani Giuliano Ferrara in mutande e non so in che abiti le sue comari a trasformare il Teatro Dal Verme in un bordello.

Domenica la manifestazione delle donne che riempiranno le strade, tante assieme ai loro compagni, in un'esplosione di indignazione verso il sultano e tutto il caravanserraglio di lacchè lecché puttane papponi pagliacci e criminali.

Pausa dunque oggi. Ma se qualcuno vuol dire due parole sulla foto, anche solo un aggettivo, prego faccia pure.

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giovedì 10 febbraio 2011

Manifestazione contro il neopuritanesimo ipocrita



Gli han preso le furie a Giuliano Ferrara, gli han preso le furie e non gli passano. Proprio non gli vanno giù quei dodicimila che sabato al Palasharp si sono riuniti per chiedere le dimissioni del suo adorato sultano. Maledetti intellettuali di libertà e giustizia, chi mai poteva immaginarselo che avessero tutto quel seguito. C'ha dunque come un peso sullo stomaco e per farselo passare cosa ti combina? Chiama a raccolta, sabato qui a Milano al Teatro Dal Verme, i cavalieri indomiti e le dame pronte al martirio.

Per adesso fanno parte della crociata Antonio Martino, fresco fresco di naftalina, poi l'amabile e simpaticissimo direttore del Giornale Alessandro Sallusti e anche la grandissima Iva Zanicchi a nome di tutti quelli che non prendono ordini da Berlusconi. Ci sarà il bel tenebroso Pietrangelo Buttafuoco, il massimo dell'intellighenzia da quelle parti e poi la beghina in calze a rete Assuntina Morresi e altri che si stanno infilando nel frattempo le armature.

Per essere fino in fondo nell'atmosfera "contro il neopuritanesimo ipocrita" corre voce che verranno invitati anche attori e attrici di film porno ma non è dato sapere se si esibiranno sul palco con a lato il pachiderma Ferrara sdraiato su un'enorme ottomana in guisa di voglioso voyeur. Quello che di certo si sa è che il pachiderma, come ha dichiarato, sarà in mutande.

Si comincia alle 10.30, il Teatro Dal Verme è in via Puccini 3. Non ho ancora deciso come vestirmi.

Il giorno dopo alla manifestazione delle donne neopuritane ipocrite se ne racconteranno delle belle.

La vignetta di Vincino l'ho presa dal sito del Foglio. Vogliono essere autoironici, e in questo caso l'autoironia coincide perfettamente con l'autopresa per il culo.

mercoledì 9 febbraio 2011

Renzo Bossi presenta il suo primo progetto di legge

Renzo Bossi nel consiglio regionale lombardo

Quando lo hanno eletto consigliere regionale noi che non siamo mai contenti di niente a dirne di cotte e di crude al povero Trota. Tutti a dargli addosso, che era un incompetente, un incapace, un pappamolla (e non adopero altri aggettivi perché il rampollo ha la querela facile). A dir la verità anche parecchi leghisti la pensavano così ma non lo dicevano perché da quelle parti parlare male del figlio del comandante in capo è un reato che si paga con la fustigazione a sangue prima e la gogna poi.

E invece avevamo tutti torto. Torto marcio. Ecco il Trota cominciare a tirare fuori le unghie da par suo. E dunque ha depositato in Commissione Cultura (cultura, eh, eh) al Pirellone questo magnifico progetto di legge. Se passerà, d'ora in avanti in ogni ufficio, locale, corridoio, anticamera appartenente alla Regione Lombardia dovrà essere appeso un crocifisso. Ma potrà andar bene anche un'altra icona cattolica, come la Madonna o un santo particolarmente amato dal territorio.

Quest'obbligo riguarderà tutti gli immobili, sia quelli gestiti direttamente dalla Regione che quelli assegnati in uso a soggetti pubblici e associazioni private con finalità di interesse collettivo. Ai trasgressori multe da 200 a 1200 euro.

Per salvaguardare la nostra identità cristiana, dice con quella bella aria di ragazzo intelligente il Trota. Bravo Trota, ti meriti una santa benedizione con il suo bel contorno di indulgenze. Ma toglimi una curiosità: è anche cristiano il tuo compagno di partito e vicino di scranno in consiglio Cesare Bossetti, quell'elegante signore di cui ho parlato ieri?

martedì 8 febbraio 2011

L'umanità del leghista Cesare Bossetti

Successo questa mattina al consiglio della Regione Lombardia

Cesare Bossetti, consigliere della Lega di Varese e di Radio Padania (eletto senza preferenze nel famigerato listino di Formigoni), durante il minuto di silenzio per i quattro bambini rom morti a Roma (richiesto dal Pd e concesso dal presidente Davide Boni, leghista anche lui), non si è alzato in piedi.

da ciwati

Domenica 13 febbraio le donne scendono in piazza

Quest'anno sembra che le mimose fioriscano prima, ma sono mimose un po' incazzate. La prossima domenica, 13 febbraio, si annuncia come una giornata di festa e di lotta per le donne italiane.

Se non ora quando

il blog dove potete trovare le informazioni per le manifestazioni e per firmare la petizione.



Riporto dal blog dell'amica Skip
«Noi donne comuni, poco divinamente belle o divinizzate, siamo qua, negli uffici, ospedali, scuole, fabbriche e soprattutto nelle nostre case.
Siamo una maggioranza che crede di essere una minoranza, che opera più o meno in silenzio, con maggiore o minore fatica per ciò in cui crede, sceglie, ama ed è necessario . Abbiamo dato per scontato troppe cose, che oramai scontate non sono. E non bastano più intelligenza, buonsenso, buongusto, correttezza ed esempio di vita per riconoscerci e farci riconoscere in una società cosiddetta civile.
Ora dobbiamo mostrarci per ricordare a noi stesse e agli altri, e soprattutto a chi dovrebbe rappresentarci e fa la questua dei voti in occasione della propaganda elettorale, che meritiamo un minimo di rispetto, se non altro per ciò che facciamo e abbiamo sempre fatto, con orgoglio, convinzione e determinazione ma soprattutto senza troppa sbandierata visibilità e mania di protagonismo.»
[continua]

lunedì 7 febbraio 2011

Nella tana del lupo

Arcore. Sullo sfondo villa San Martino, il luogo del bunga bunga, circondato da un cordone impenetrabile e quasi invisibile di carabinieri e polizia. Qualcuno, avventatamente, ha tentato di forzare il blocco ma è stato fermato. E come al solito i tafferugli che ne sono seguiti (foto), quando io ero già sulla via del ritorno per Milano, avranno sui media molto più risalto della manifestazione vera e propria.





Le due ragazze mi hanno detto che le mutandine gliele hanno consegnate a Roma le loro amiche, le loro mamme, le loro zie che non sono potute venire e hanno testimoniato in questo modo la loro presenza.




Non erano solo "comunisti" quelli che ieri pomeriggio si sono recati ad Arcore per manifestare l'indignazione in quel posto ormai diventato il simbolo del peggio dei peggio. Chissà lassù in paradiso San Martino cosa mai starà combinando per farsi togliere questa vergogna, di aver intitolato al suo nome un lupanare.

Non erano solo comunisti, e non solo viola gli appartenenti a questo popolo che ogni giorno che passa si fa sempre più numeroso e che potrebbe diventare una fiumana. Facevano parte dei molti milioni di italiani che non hanno succhiato in questi decenni il latte drogato che alimenta il modello di vita del lupo propagandato dalle sue antenne che inquinano l'etere e sporcano il cielo.

Assieme a sabato non è che l'inizio. Ce n'est q'un début... come si diceva, e chissà che non si ritorni a dirlo.







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domenica 6 febbraio 2011

Go, go, go home mister Berlusconi


Le diecimila persone assiepate nel Palasharp


Roberto Saviano mentre arriva sul palco e durante il suo intervento.

Ho preso la scossa ieri pomeriggio al Palasharp. L'avevo già presa nello stesso posto tre anni fa e ne avevo spiegato allora i motivi, che erano altri. Scossa piacevole, emozione forte e contemporanea a quella di altre migliaia di persone convenute per questa manifestazione organizzata dal movimento "Libertà e giustizia". La cronaca è QUI.

Era da un po' che non provavo sensazioni simili. E anche la moltitudine le ha provate, all'unisono dei battimani a scroscio susseguenti a brevi ragionamenti cristallini e appassionati che sgorgavano a getto dal palco. Succedono, queste sensazioni, quando la ragione si muove in sintonia col cuore, e capisci col cervello che forse quello che da tempo fortemente desideri si sta avvicinando. Così per dire, si sta avvicinando anche la primavera.

Fra qualche ora, se non si verificano intoppi, andrò ad Arcore. Se ci sarà l'assalto a quel bordello che sapete sarò lì per documentare l'evento. Ma non credo verrà espugnato (per ora).

Umberto Eco in attesa di parlare.

Roberto Saviano, Umberto Eco, Gustavo Zagrebelsky


Le duemila persone che non sono potute entrare per mancanza di spazio sentono gli interventi davanti ai cancelli.