"Da piazzale Loreto sono cambiate solo le forme del Potere, la sostanza è rimasta la stessa."
Questo ha scritto sabato Beppe Grillo nel post di preparazione al prossimo Vday dedicato alla revisione della Costituzione.
Allora vediamo. Se nel Ventennio, cioè prima di piazzale Loreto, il comico genovese si fosse messo in testa di fare politica avrebbe avuto due strade davanti a sé: o dentro il partito fascista e quindi dire sempre sì e guai a sgarrare, o all'opposizione lottando contro i fascisti. In questo secondo caso sarebbe andato incontro a tre possibilità: il confino, la galera, l'eliminazione fisica. Dimenticavo, avrebbe anche potuto autoesiliarsi, scappando in America.
Se adesso Beppe Grillo può dire tutto quello che gli pare è perché quelle "forme del Potere" sono cambiate dopo piazzale Loreto. E quelle forme non sono leggere piume di apparenza.
Tags:
beppe grillo dovrebbe autoesiliarsi anche oggi, e tacere per sempre.
RispondiEliminaché lui stesso è organico al potere, e ne rappresenta come una valvola di sfogo istituzionalizzata.
sempre se vogliamo continuare a tacere noi sulla domanda "chi lo paga"?
(ma io un'idea ce l'avrei)
Mi sembra curiosa la coincidenza - anche cronologica -delle "esternazioni" di Grillo contro Equitalia con quelle di Cicchitto e della Santanché.
RispondiEliminaGrillo fa venire in mente anche il candidato repubblicano italo-americano Rick Santorum, che accosta Obama a Mussolini (ma la famiglia di suo padre, con Mussolini, se ne è dovuta andare in America, mantre lui è lì a dire liberamente quel che gli pare, per quanto assurde siano le sue affermazioni).
No, l'Italia non è la stessa di prima di Salò, semmai sono gli stessi i difetti degli italiani, ben rappresentati, in questi anni, dal Cavaliere ("In lui, l'antitaliano Bocca vedeva la sintesi dei peggiori vizi degli italiani - la 'sintesi di tutte le nostre antitesi', avrebbe detto Piero Gobetti -: quelli che ci erano costati la vergogna del fascismo e la tragedia di una guerra perduta." ha scritto Marco Revelli) ma anche da Grillo, che, proprio come Berlusconi, parla alla pancia degli italiani (o, se vogliamo, al loro portafogli), e non al loro cervello.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaGrillo continua nelle sue provocazioni.
RispondiEliminaQuesta che hai citato se la DOVEVA risparmiare.
"e quindi dire sempre sì e guai a sgarrare". Non riesco a decidere se questa frase descriva prima e meglio il carattere del partito fascista o proprio quello del "movimento" di Grillo...
RispondiEliminahttp://www.wumingfoundation.com/giap/?p=6524
Ben detto!
RispondiEliminaSono assolutamente d'accordo con te!
RispondiEliminaIn questo paese è sempre indispensabile un tribuno della plebe che incanala il qualunquismo ibernando dei voti che poi consentono di sostenere il berlusconismo vedi elezioni regionali in Piemonte e Molise dove grazie a quei voti ibernati hanno vinto Cota e Iorio.
RispondiEliminaBeppe Grillo è la risposta (consciamente) sbagliata a domande giuste.
RispondiEliminaScusami un breve OT promozionale: ho iniziato a riportare ampi stralci del mio libro sul mio blog,e se qualcuno dei lettori fosse interessato, la sua visita sarà gradita.
RispondiEliminaIo proprio non lo capisco!
RispondiEliminaper fortuna che oltrealla libertà di parlare c'è anche quella di non sentire, perchè in quei tempo si era costretti anche a sentirli Gio
RispondiEliminaD'accordo con Ross.
RispondiEliminaè un uomo sterile, un impotente, un uomo che fa del suo delirio un progetto politico e ha creato un movimento che non ha nulla da invidiare a movimenti di stampo reazionario. basto vedere come è stato trattato il consigliere regionale di bologna per il suo intervento in favore dei lavoratori dell'editoria.. purtroppo con questo vuoto della politica, in questo tempo di deleghe in bianco ai cosidetti tecnici,il Grillo ha buon gioco, anche se in misura ridotta, rimane la sua ignoranza che è immensa, forse non sa che dopo Piazzale Loreto e grazie a quei giovani fucilati e lasciati li come monito ai più, questo paese è cambiato e molto, oggi, purtroppo assisstiamo ad una regressione in uno dei campi più significativi, il diritto del lavoro.
RispondiEliminaMaistretu
a me fa inc...... che viene in Valle per mettere il cappello alla lotta NoTav!
RispondiEliminale sue provocazioni che non sembrano nemmeno più tanto provocatorie hanno decisamente stufato
RispondiEliminaSu 'sto personaggio stendiamo una coperta pietosa. Il velo è trasparente.
RispondiEliminaMa Beppe Grillo non è un comico?
RispondiEliminaLa libertà di parola è un bene così prezioso che, per tutelarlo, posso lasciar parlare persino Grillo. Che lui ne sia consapevole o no.
RispondiEliminaE comunque concordo con chi mi ha preceduto: è solo molto, molto organico al potere, sigh.
Che brutta faccia.
RispondiEliminaCaro Alberto
RispondiEliminasono daccordo con te.
Grillo è un comico, faccia bene il comico!
Il movimento 5stelle, ad es. nella sua articolazione torinese, doveva fare sfracelli, oggi credo viva solamente nella pura
autoreferenzialità ("gli altri non capiscono nulla...")
In circolazione vi sono già troppe persone che non fanno il loro mestiere; e poi credo che la peggior forma di corruzione (anche
culturale) sia l'incompetenza.