Manifesti fatti affiggere da Alemanno a Roma in questi giorni
Noi del Nord forse non tanto ma i romani si ricorderanno benissimo (almeno lo spero) quale fu il cavallo di battaglia della campagna elettorale per sindaco di Roma di Gianni Alemanno e dei suoi sostenitori. Era la primavera del 2008, ed esattamente il 20 aprile, a ridosso delle elezioni, Maurizio Gasparri sentenziava
La Roma di Prodi, Rutelli e Veltroni è il regno del terrore e dello stupro. Bisogna rimettere ordine in Italia e nella capitale. Allontanare subito clandestini e rom - e aggiungeva - la politica voluta anche da Rutelli, vice presidente del governo dell’indulto, ha ridotto Roma a un luogo da incubo. Battere il terrore alimentato dalla sinistra è la prima emergenza democratica. Basta con la resa al crimine.
E dopo l'elezione a sindaco Alemanno ripeteva come un disco e i giornali titolavano su quattro e sei colonne "Il mio primo impegno: Roma, una città sicura". Non si ricordano altre voci del programma che rimasero nebulose.
Sono passati quattro anni e quello che Roma è diventata grazie a questi gaglioffi lo sapete tutti. Adesso che si trovano col culo per terra vanno a piangere dal governo. Bel coraggio, bel muso.
Sono passati quattro anni e quello che Roma è diventata grazie a questi gaglioffi lo sapete tutti. Adesso che si trovano col culo per terra vanno a piangere dal governo. Bel coraggio, bel muso.
Foto (che ho ritagliato e ottimizzato) da qui vista qui.
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Quel cartello di "Affittasi" sopra il manifesto avrebbe dovuto essere attaccato sulla "Casa delle libertà".
RispondiEliminaPer il resto, non ci allontaniamo dal copione: i leghisti che tuonano contro la finanza e le banche e poi hanno uomini nei consigli di amministrazione di tanti istituti di credito (ed effettuano speculazioni finanziarie all'estero); un PDL che elogia il libero mercato ma non vuole le liberalizzazioni; Berlusconi che si richiama al Partoto Popolare Europeo ma quanto la Merkel e Sarkhozy propongono la Tobin tax non la vuole...
e così via.
"Che fare?" si chiedeva già un certo Lenin (ma dubito avesse la risposta)
Eh, c'hanno robe ben più importanti da fare: "aggiustare" la statua di Wojtyla a Termini.
RispondiEliminadire che hai ragione è poco! questi cartelli di alemanno sono vergognosi dopo le sue dichiarazioni in campagna elettorale..... cosa dire.. se non che come diceva CEG... sul logo del PDL ci può stare tranquillamente un bel "FITTASI".
RispondiEliminaè il dramma di questo paese, persone pubbliche con la faccia come il culo, dicono una cosa e poi se ne dimenticano, intanto quel contenitore di spazzatura che è la televisione, li rappresenta sempre come dei verginelli..dicono e fanno un cazzo, poi li ritrovi e cercano di venderti che la loro impotenza è colpa di qualcun altro.. Milano, Torino , Roma o Genova, cambia la musica ma non i suonatori. siamo in mano ad una banda di politici votati a delinquere sempre e dovunque, comuni, regioni, province e Parlamento, l'importante è cambiarsi la cravatta tre volte al di, cerone e cazzate..il resto è la cancellazione del diritto e l'impoverimento generalizzato della popolazione..
RispondiEliminaMaistretu
la pazienza dei romani è finita, davvero.
RispondiEliminanel senso che alemanno non lo vogliamo più, però.
per non parlare delle dichiarazioni della sua vice belviso, che afferma che la polizia deve essere messa in grado di effettuare perquisizioni anche in caso di "notizia di possibile reato".
che non sta né in cielo né in terra, ma soprattutto nemmeno in nessun codice che non sia quello delle dittature.
no davvero... non ci credo.
RispondiEliminaAltro che 1984.
Allora si dimetta!
RispondiEliminaMa la coerenza....
Cristiana
@Marcoboh
RispondiEliminaUn decreto del genere lo avevano fatto, mi pare, negli anni '70...
C'è un episodio che si racconta ad Alessandria rispetto a quel professore di filosofia del liceo torinese che è stato sospeso qualche settimana fa per le sue dichiarazioni razziste e negazioniste...
Questo signore - chiamiamolo così - era di Alessandria e al liceo era già noto per le idee di destra estrema; un giorno, prima di cominciare l'interrogazione, il professore gli chiese se era d'accordo col nuovo decreto che consentiva alla polizia di arrestare qualcuno sulla base del semplice sospetto che questi avrebbe potuto compiere un reato. L'incauto studente rispose: "Assolutamente d'accordo". Al che il professore replicò: "Benissimo, allora vada pure a posto, che le do tre anche senza interrogarla, perché sospetto che possa non aver studiato".
E' tutto basato sulla classica "sindrome della memoria corta" che affligge gli italiani. Si sparano p[biiiip]ate a nastro in campagna elettorale, poi, passata la festa gabbato lu santo fino alle prossime elezioni. Si spara di nuovo un mare di p[biiiip]ate, magari le stesse della volta precedente; la gente ci ricasca e li rivota, e via così per il numero di mandati concesso dalla legge (in una grande città quanti sono i mandati? Tre?), e magari anche di più se il politico (eeeh?) di turno ha l'accortezza di piazzare un suo delfino al mandato n+1. Pensate davvero che i romani si daranno una sveglia e voteranno qualcun altro, alle prossime elezioni amministrative?
RispondiEliminaAlema' io la pazienza l'ho persa quanno certa ggente te dette er voto e me ritornerà quanno te ne annerai.
RispondiEliminaMo te sveji e voi l'aiuto der governo de questo de adesso.
Ma perché nun te la vai a prenne in quer posto?
Però ha piazzato 3500 "affiliati" nelle municipalizzate e dintorni.
RispondiEliminaCi vuole la faccia di tolla del sindaco e dei suoi degni compari per un manifesto così!
RispondiEliminaE non è poi vero che abbiamo la memoria corta:ricordiamo benissimo la campagna di Alemanno e soci sulla sicurezza,come ricordiamo l'Alemanno
della guerra dei taxi.
si è come il Città più sicure!!!!
RispondiEliminaIo me lo ricordo bene.. Anche se non sono di Roma..
RispondiEliminaMa come si fa?
Direi che è ora di indignarci per questo trattarci da cretini... Grande segnalazione, Alberto, credo che siano queste voci che aiutano a far crescere la consapevolezza.
RispondiEliminacerte cose sembrano frutto di una fantasia esagerata, invece è realtà, ma quando ci sveglieremo da questo incubo? dicono che Berlusconi è finito però rimangono i berluschiani che ne facciamo di loro?
RispondiEliminai politici sono solo dei cialtroni, quelli del pdl e lega poi sono anche mascalzoni!
RispondiEliminaEra mentalmente ancora in Patagonia
RispondiEliminahttp://4.bp.blogspot.com/-5AfmkK2miSo/Twh9fLX1eNI/AAAAAAAABJk/9VL0R5Iwadw/s1600/sorcio_patagonia.jpg
convinto che le vacanze le avesse pagate zio Bernardoni
http://www.repubblica.it/2005/e/sezioni/economia/parmachiude/parmverb/parmverb.html
...
Eppure per avere città più sicure basterebbe togliere un po' di agenti dalle scorte dei politici (occupazione in cui attualmente sono impegnate la gran parte delle forze di polizia della capitale) e metterli a pattugliare le strade. Mi sembra un'operazione molto semplice ed a costo zero...
RispondiEliminaMa d'altra parte che cosa ci si può aspettare da un sindaco noto soltanto per essere stato un famoso picchiatore ed essere il marito della figlia di un tristissimo figuro?
RispondiEliminaC'è da dire che è riuscito nella brillante impresa di far rimpiangere Veltroni perfino a molto elettorato di destra.
Saluti, Alberto
Alemanno, dopo il Gabibbo e Uan, è il più bel pupazzo italiano creato nel dopoguerra.
RispondiEliminaalemanno dice di non essere mai stato un picchiatore... ai tempi, quando facevo il liceo (ho due anni più di lui), tra i suoi camerati (e non solo) era famoso perché non aveva il coraggio nemmeno di picchiare; si spacciava per ideologo, ma era solo mancanza di palle.
RispondiEliminaLa faccia come il c***, dice un noto adagio. Senza offesa per quest'ultimo.
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