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sabato 24 novembre 2007

Alceo

La conchiglia marina

O conchiglia marina, figlia
della pietra e del mare biancheggiante,
tu meravigli la mente dei fanciulli.


Traduzione Salvatore Quasimodo

Alceo
Lesbo (Grecia) 630 a.C.
Lesbo ???

1 commento:

  1. I lirici greci sono grandi; Alceo, poi, con le sue odi sul vino, è sublime (uso anch'io la suggestiva versione quasimodiana):


    Beviamo, perché aspettare le lucerne? Breve il tempo.
    O amato fanciullo, prendi le grandi tazze variopinte,
    perché il figlio di Zeus e Sémele
    diede agli uomini il vino
    per dimenticare i dolori.
    Versa due parti di acqua e una di vino;
    e colma le tazze fino all'orlo:
    e l'una segua subito l'altra.


    Oppure:

    Gònfiati di vino: già l'astro
    che segna l'estate dal giro
    celeste ritorna,
    tutto è arso di sete,
    e l'aria fumiga per la calura.
    Acuta tra le foglie degli alberi
    la dolce cicala di sotto le ali
    fitto vibra il suo canto, quando
    il sole a picco sgretola la terra.
    Solo il cardo è in fiore:
    le femmine hanno avido il sesso,
    i maschi poco vigore, ora che Sirio
    il capo dissecca e la ginocchia.

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