Raffaella Carrà sulla rivista NAT, 1 dicembre 1965
Era un bel po' che non ci andavo, vuoi per disinteresse, ma vuoi soprattutto per il fatto che molto raramente passo il fine settimana in città. Così stamattina ho dato appuntamento a un amico che non vedevo da un anno alla Fiera di Sinigallia. Due piccioni accalappiati con una fava sola.
Questa fiera, che è un'istituzione milanese, non prende il nome da una via o da una piazza come succede da altre parti. Sinigallia perché nel XV° sec. la citta' di Sinigaglia (nelle Marche) si chiamava Fiera di Sinigaglia. Durante la festa di S. Maddalena le navi che vi ormeggiavano erano esentate dai dazi, e vi era una tale massa di mercanzia esposta che i milanesi ribattezzarono Sinigallia la loro fiera delle pulci che si svolgeva negli anni 20 sul Bastione di P.ta Ticinese. Poi fu spostata in via Calatafimi dove rimase per parecchi anni, da lì andò alla Darsena e adesso si trova allo scalo merci della stazione di Porta Genova.
Ho girato fra i banchi, soprattutto quelli di libri e riviste usate, e ho parlato con molte persone che non avevo mai visto prima. Sarebbe stato possibile qui? Forse questa è una delle poche situazioni di Milano ancora umana.
E voi, nella vostra città e paese che fiera avete?
Un cestino di biscotti al plasmon. Dietro un scatola di Turmac, le sigarette che fumava Enrico Berlinguer.
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mi ricordo bene quella scatola di biscotti plasmon come quella blu della farina lattea ...
RispondiEliminaRivista Nat? Mai sentita nominare.
RispondiEliminaNAT, nuova alta tensione. Quattordicinale fotografico d'attualità cine-teatrale musica leggera. Lire duecento. Non so per quanti anni sia uscito. Pubblicava foto un po' osé, almeno per quei tempi. Ma si dice ancora "osé"?
RispondiEliminaIo quella scatola ce l'ho ancora a casa!! :-DDDD
RispondiEliminaAl mio paese c'è la fiera dell'otto settembre, ma non è una fiera dell'antiquariato, ma un semplice mercato solo un pò più grande!! ;-)
alla fiera di sinigallia ho comprato una delle mie prime bici,nei locali dei navigli e non solo ho passato la mia giovinezza. Tra un po' ci dovrebbe essere anche la fiera degli obei obei.Ora abito a Cesenatico e milano con le sue contraddizioni mi manca.
RispondiElimina"Fare festa e fiera"non so se sia un'espresione solo meridionale per indicare una situazione di confusione allegra e caciarona.Di solito le fiere più importanti si tenevano in occasione di feste religiose particolari di questa o quella comunità:santo patrono,ricorrenza di eventi miracolosi o pericoli scampati,riti per propiziare o scongiurare eventi..
RispondiEliminafesta e fiera hanno la stessa etimologia ma quale delle due è venuta prima?
Alla Fiera di Senigallia ho iniziato ad andare ai tempi del liceo per comprare qualche foglio anarchico venduto ai margini di Via Calatafimi. Poi quando si è spostata alla Darsena ci andavo per trovare dischi del “progressive anni ‘70” (ho ancora dischi di gruppi come “Il Rovescio della Medaglia” o “Il volo”), anche perché poi lì vicino c’era “Supporti Fonografici”.
RispondiEliminaP.S.: Ma nella prima foto, in alto a sinistra c’è “Alfabeta”, la rivista (molto poco osé…) di Eco, Balestrini e altri a cavallo degli anni ‘70 e ‘80!!! In particolare quello dovrebbe essere il n.29 con pezzi di Volponi, Sanguineti, Tzara… E pensare che c’era il pensiero!
Ciao
C'e' la fiera del patrono il 31 gennaio. Una specie di mercato in tutto il centro della citta' con banchetti da ogni regione, incisori del vetro toscani, specialita' delle stagione (castagne bollite affumicate), pizzi giochi piccolo antiquario. Nulla di veramente caratteristico ma nel complesso bella. ciao
RispondiEliminaah, adesso capisco perchè ti piacciono i baracchini! ciao
RispondiEliminacom' erano buoni quei biscotti in quelle scatole della plasmon ci sono cresciuta ! Ne conservo ancora ancora qualcuna come ricordo, alla faccia dei biscotti del Mulino Bianco, anche se sono buoni!Comunque noi della generazione degli anni 60 siamo cresciuti bene con i biscotti Plasmon!
RispondiElimina..e la farina lattea Erba :)
RispondiEliminaSkip, perché non parli della fiera di dove abiti?
RispondiEliminada milanese segnalo anche, l'ultima domenica del mese fiera dell'antiquariato:
RispondiEliminahttp://www.navigliogrande.mi.it/antiqa.htm
dove abito io, sino a poco tempo fa le fiere erano quattro nell'anno: marzo, maggio, settembre e novembre. Avevano un valore commerciale importante, perchè la gente "aspettava la fiera" per fare acquisti. Soprattutto quella di San Michele (29/09) Santo patrono. E' una cosa strana, oltrettutto: tutti gli altri santi "importanti" hanno la loro processione, mentre a San Michele, che è il Santo patrono, non si fa la processione. Forse perchè c'è la fiera lungo la strada dove si dovrebbe passare? me lo sono sempre chiesta... e non solo io. C'è un anedotto che mi ha raccontato mio padre non molto tempo fa. Alla fiera di novembre i venditori qualche giorno prima della stessa controllavano il torrente: se era sporco, con acqua nera, significava che i frantoi funzionavano e quindi che la gente aveva venduto le olive e quindi che c'erano soldi che giravano. Allora venivano volentieri. Se invece l'acqua del torrente era pulita, allora.... nisba soldi! e nisba venditori....
RispondiEliminaMi ricordo la fiera di San Michele. Mi ci portò mia nonna. Partimmo a piedi dal mio paese distante sette chilometri. Avrò avuto non più di sette anni. Rimasi sorpreso al vedere così tanti animali. Vacche, buoi, muli, capre, pecore.
RispondiEliminaEsiste un filmato storico di questa fiera. Un giorno o l'altro l'andrò a recuperare col sindaco di Pigna.
Dai, sì Alberto! mi interesserebbe molto vederlo! anche perchè della fiera con gli animali ne ho sentito parlare, ma io non li ho mai visti... Fammi sapere. grazie
RispondiElimina----- Original Message -----
RispondiEliminaFrom: Domenico Schietti
To: carabinieri@carabinieri.it ; urp.mi@poliziadistato.it
Sent: Thursday, November 29, 2007 4:10 PM
Subject: OGGETTO: DENUNCIA SETTA DEGLI INGEGNERI SCIENTISTI
CARISSIMI,
IL PROBLEMA DELL’INQUINAMENTO E’ UNA TRUFFA
ALLE FINTE INDAGINI SULLA MORATTI NON CI CASCA NESSUNO
VOGLIAMO CAMBIAMENTI PRATICI, NON BOCCONCINI DI PESSIMO GUSTO PER I RISENTITI
ANCHE OGGI A MILANO NON SI RESPIRAVA
Vi ricordo che con una semplice stufetta elettrica è possibile riscaldare una casa senza dover ricorrere a metano, gasolio o altre schifezze.
Anche oggi a Milano invece che bruciare il metano (o foglie delle nostre comunità montane) in apposite centrali termoelettriche e poi far viaggiare la corrente, e scaldare le case con le stufette elettriche, viene fatta energia direttamente nelle case emettendo gas inquinanti.
Anche stanotte invece che usare gli esuberi di corrente dell’alta tensione per caricare auto elettriche, ad idrogeno o ad aria compressa, sono stati buttati via milioni di kilowattora e vengono usati motori inquinanti.
Vi ricordo che Milano è la città più inquinata del mondo e che a sindaco c’è un petroliere.
Si tratta di un complotto ordito da sadomasochisti per prendere in giro e far ammalare bambini, lavoratori ed anziani, e godere delle loro sofferenze
PER LA MILIONESIMA VOLTA VI COMUNICO ANCHE CHE HO INVENTATO UN METODO PER FARE ACQUA POTABILE CON LA SERPENTINA AL PREZZO DI 0,002 AL LITRO ANCHE IN MEZZO AL DESERTO DEL SAHARA
Non posso frequentare da anni i miei amici, devo vivere in povertà assoluta in semiclandestinità, mi hanno usurpato decine di mie idee vendendo centinaia di milioni di prodotti derivati dalle mie idee.
Il mondo è dominato da alcune gang che fanno il bello e il cattivo tempo su scala globale.
Vi ricordo anche che ormai da anni ho confutato la legge di Boyle - Mariotte dimostrando che tutto quello che viene insegnato nelle scuole e nelle università scientifiche è falso e quindi che la setta degli ingegneri scientisti manipola la verità per ottenere decine di miliardi di euro di finanziamenti pubblici.
Vi prego di intervenire, di iniziare le perquisizioni nelle università, nelle sedi dei media, e di diffondere la notizia che non esiste nessun problema energetico, ma che si tratta di un complotto globale.
Domenico Schietti
A Bordighera(IM, in marzo, c'è la fiera delle Anime; chissà perché si chiama così?
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