Ieri ho abbacchiato le olive. Oggi le ho frante
in questo frantoio. Sono alberi di Taggiasche che piantò il bisnonno di mio bisnonno e che malgrado le gelate e le malattie che hanno subito in questi secoli sono ancora vegeti e produttivi. Vegliardi della terra di Liguria, quintessenza della lentezza, si trovano spaesati in un mondo di insana velocità che non ti fa più godere il presente. Tanti se ne stanno andando assieme ai muretti a secco dove vivono e non sono
questi convegni che arresteranno il degrado di un territorio nato su un equilibrio bisognoso di continuo sostegno e attenzione. Se coltivo questi alberi lo devo anche a
Paolo che dell'olivicultura è un maestro e che scrive anche degli ottimi libri.
L'abbacchiaturaUn pugno di olive Taggiasche appena raccolte
Un uliveto è una grande fortuna. Richiede impegno, certo, ma dà gioia di luce - nelle foglie - e di sapore - nell'olio. E poi, di fronte alla tristezza quotidiana di tanti lavori inutili, svolti nel pieno grigiore di un brutto ambiente chiuso e circondato da nebbie e dalle polveri sottili dell'inquinamento, la sana attività manuale in un'aria vetrina, e con quel profumo amarognolo di campagna che hanno gli uliveti, diventa un piacere.
RispondiEliminaSviluppo sostenibile? Buon senso, piuttosto, e recupero dei ritmi della natura. Lasciare la natura non a chi la sfrutta cinicamente o comunque senza emozioni vere, ma a chi la capisce, la ama, ne trae gioia... E il discorso si fa lungo.
Belle olive. Immagino che anche l'olio sia venuto buono.
RispondiEliminaah, come avrei voluto essere lí con te e Paolo e magari il professore Improta a raccogliere.
RispondiEliminaGran bel post, come la maggior parte delle cose che leggo qui.
Hai poi ricevuto la traduzione della recensione olandese?
@ed
RispondiEliminaOlio buonissimo, molto meglio di quello dell'anno scorso.
@anonimo (del Nord)
No, non ho ricevuto la traduzione della recensione in olandese. Comunque mi farebbe piacere pubblicarla nelle due lingue.
Personalmente ho qualche problema a decidere se preferire di crepare per "le polveri sottili dell'inquinamento" o per una tosta cura di Rogor da mane a sera se no le olive si bagano. Spero che quelle di Alberto ne abbiano respirato poco...
RispondiEliminaAnche se non gli dai il Rogor respirano quello dei vicini.
RispondiEliminaMa quante volte si darà il Rogor (lì per lì avevo letto Rigor - mortis)? Una, due? Le polveri, invece, ci sono purtroppo tutto l'anno. Non so se l'entusiasmo ambientalista di Flaubert sia giustificato o un po' ingenuo.
RispondiEliminaL'ulivo è, però, una bella pianta. Credo che sia per essa che Odisseas Elitis, poeta greco Nobel 1979, ha creato la parola "fotódendro", cioè "albero di luce".
certo, sarebbe una meraviglia poter mangiare sempre cibi senza trattamenti chimici di sorta.... Il ragionamento di mio fratello è però questo (ve lo riporto papale papale-e non ha tutti i torti)"Ammettiamo che nè io e nè (!) il mio vicino diamo il Rogor (o altro) alle olive, però a questo punto prenderanno di sicuro la mosca (viste le annate!). Ma se quest'anno non faccio olio, e l'anno scorso neanche (magari per una gelata, come è successo), ne rimango senza. A questo punto, lo devo andare a comprare.... E quello che compro, è totalmente esente da pesticidi? o forse ne ha più del mio?? e di che tipo? io so cosa dò alle mie olive: lo do in maniera occulata e alle dosi minime indispensabili...."
RispondiEliminaIl discorso direi che fila.... dispiace anche a me, ma fila.....
Il Rogor è dimetoato, cioè gas nervino. E anche se lo spruzzi poche volte gli effetti negativi persistono a lungo. E certo che poi spariscono i ciui... Quanti olivicoltori in provincia di Imperia usano le ecotrappole a feromoni? Certo che le usassero solo Alberto o il fratello di pignasca servirebbero a poco, ma in quelle aree dove vengono utilizzate in misura massiva si registra quantomeno una sensibile diminuzione della mosca. Provare?
RispondiEliminaQuando il bisnonno del bisnonno di Alberto ha piantato quegli olivi (concordo che sia la pianta più bella e affascinante) il Rogor mica c'era, la mosca sì.
Sarebbe bello non usare pesticidi, ma al giorno d'oggi mi sapete dire qual'è l'alimento che almeno una volta non è stato trattato? Se non si "tratta" non si raccoglie nulla e come dice pignasca andiamo al mercato a comprare dei prodotti che provengono da paesi di tutto il mondo che magari sono stati trattati il giorno prima con chissà quale prodotto e oggi te li ritrovi in tavola. Basta rispettare il tempo di carenza del prodotto che si usa (di solito sono 30 gg.)e vi posso assicurare che non si trovano più tracce nè nel frutto nè nel prodotto finale che è l' olio.Avendo 2 figli in tenera età abbiamo fatto analizzare l'olio e non è stata rilevata traccia di alcun pesticida,quindi se si adottano le dovute precauzioni non vedo tutto questo allarmismo!!!!
RispondiEliminaA casa ho tre ulivi, due fanno parecchie olive. Quest'anno ne ho raccolto 26kg.
RispondiEliminaMi sto chiedendo pero' se vale la pena per me perdere una giornata per raccogliere si e no due litri di olio.
Per lostinthesky.
RispondiEliminaDevo dire anch'io il mio debol parere? Il mio debol parere è questo: non guardare solo l'aspetto economico della faccenda. A te che soddisfazione/emozione/gioia ti da sgobbare per un giorno per raccogliere le olive?
Riesci a mettere sul tavolo dell'olio che senti come tuo grazie a quei 26 Kg? Ne andresti fiero?
Usare dell'olio tuo o dell'olio alieno cambierebbe qualcosa? Ti renderebbe felice?
Lascia perdere la minimizzazione dei costi e l'ottimizzazione dei profitti, sii uomo e decidi della tua vita ascoltando, quando possibile, i tuoi sentimenti. :)
Venerdì anch'io farò l'olio al frantoio castel doria di Dolceaqua. Ho trattato più volte le olive durante l'estate altrimenti non ne avrei raccolto. Non ne sono fiera, semplicemente obbligata. Intanto siamo intossicati a tutti i livelli, per cui l'unica cosa in cui dobbiamo sperare è di avere un pò di culo per non rimanere fottuti. Ho provato dei prodotti biologici ma mi hanno intasato l'atomizzatore: forse la polvere ventilata non è facilmente solubile e mi ha dato un sacco di problemi. Mi preoccupa molto lo stato dei muretti a secco del mio uliveto, soprattutto dopo l'alluvione del 2006 che a Vallebona ci ha massacrati ben bene. Propongo che vengano istituiti dei corsi di muratura a secco. I partecipanti pagano una quota per remunerare il maestro che impartisce l'insegnamento. Io metto a disposizione le "sbuire" e preparo lauti pranzetti da consumarsi sotto la pergola o dentro il casone ristrutturato situato al centro dell'uliveto. Riusciremo prima o poi in questo mondo a fare qualcosa di furbo?
RispondiEliminaP.S.: sono di Paolo le mani con le olive? Bellissime! anch'io ho una foto simile con le mani deformate dall'artrite di mia mamma... Splendide!
Per Gimmi.
RispondiEliminaSi hai ragione, ho passato una bellissima giornata a raccogliere le olive e ci siamo divertiti molto. Per me sempre chiuso in ufficio e' una occasione proprio da non perdere quella di stare qualche ora in giardino all'aria aperta. Magari avessi piu' tempo!
@Pia
RispondiEliminaSì, sono di Paolo. Grazie per le belle foto che mi hai mandato. Per i muri a secco. Forse sarebbe la prima volta di un corso serio.
@lostinthesky
Però da 26 chilogrammi due litri sono pochini. Noi andiamo a "quarte". Una "quarta" è una misura di capacità corrispondente a 20 litri e più o meno 13 chili di olive. Una quarta a me ha reso 2,4 chili d'olio. Ogni chilo corrisponde all'incirca a 1,09 litri.
Complimenti per le foto ma dubito alquanto che tu abbia abbacchiato materialmente le olive. Poi Paolo che è come una "spipura", me lo ha fotografato sulle reti. Infine non ci hai comunicato la resa, i gradi di acidità e la zona di provenienza.
RispondiEliminaIo, nella tenuta di mia moglie in Carsonega, inizio il 12 p.v. e ti informo che il mio olio è già stato tutto venduto a PREZZO DI COSTO .Anzi, per non farmi pubblicità, SOTTOCOSTO.
@fuin
RispondiEliminaQui si tratta di concorrenza sleale: vendere sotto costo!
:-)
@pia
RispondiEliminaper i muretti a secco, propongo l'esperienza del mio papi come maestro.........
visti i risultati dei muretti alla morga (e tu sai di cosa parlo!) direi che non ci sono dubbi sulla maestria.....
(pover'uomo, gli mancherebbe pure quest'impegno!!)
@fuin
RispondiElimina"Infine non ci hai comunicato la resa"
Guarda bene nella risposta a lostinthesky
Alberto, ho fatto un conto a spanne. Però nel frantoio qui ad Arquà Petrarca dove porto le olive la rendita non è alta e fino all'scorso da un chilo non avevi un litro.
RispondiEliminaMi hanno detto che dipende molto dalle annate, pero' ti sapro' dire con certezza quanto sara' la rendita nel fine settimana.
Ciao Alberto, abbiamo portato le olive (i miei 26kg e quelle di un mio amico) al frantoio ad Arqua' Petrarca.
RispondiEliminaSorpresona! Si perche' la rendita e' stata molto alta, 16 litri per quintale.
Ho portato a casa 4 litri di olio, non mi sembra male!
L'anno scorso come ti dicevo non era nemmeno un litro per kg.
Mi sembra di sentirne il profumo...per fortuna mio suocero abita a Laigueglia e spesso va a prendermene un po' da un contadino di sua conoscenza...i piatti conditi con quell'olio sono tutta un'altra cosa.
RispondiEliminaa tutti gli appassionati di ottimi olii segnalo questa degustazione con cena su milano http://winenightmilano.blogspot.com/2008/04/degustazione-olii-con-cena-milano-15.html
RispondiEliminaAlberto chissà che in futuro non si possa organizzare qualcosa assieme ;-)
Vendiamo Olio da olive frante in giornata, a freddo in impianti continui di ultima generazione. Olio Extravergine di Oliva di Qualità superiore, con sentori di frutto di oliva appena raccolto, erba, carciofo e pomodoro. Leccino, Frantoio, Raggia, Carboncella, Piantone di Falerone, Sargano di Fermo
RispondiEliminahttp://www.aziendamercurifrancesca.com/.
Le olive taggiasche sono tra le migliori . Apprezzo molto la delicatezza profumata dell' olio ligure...pur essendo pugliese e vivendo in una terra ricca di antichi ulivi...Sei fortunato ad averne un rapporto così diretto....
RispondiElimina