dalla piccola piazza?…
Ed io andrò molto lontano,
oltre i monti, vicino alle stelle,
con il mio cuore antico di bambino,
maturo di leggende,
con il berretto di piume
e la sciabola di legno.
F. Garcia Lorca
Balada de la placeta (1919)
Ero un po' ansioso venerdì 29 maggio. Forse ansioso è esagerato ma un po' di formicolio l'avevo. E come si fa a rimanere calmi e impassibili quando sai che la sera rivedrai dopo più di vent'anni un amico con cui hai condiviso momenti molto importanti della tua vita? Che quell'amico, quando l'hai visto l'ultima volta, aveva già superato i sessanta e che quindi adesso è oltre gli ottanta. Che quell'amico lo rivedrai perché presenta un suo libro, a te parso bellissimo, che narra la tua terra (la vicenda si svolge a Dolceacqua) attraverso gli occhi nemmeno troppo ingenui di un bambino di sette anni durante la lotta partigiana che fa da tenue sfondo .
E poi l'ho visto Elio, e lui ha visto me, e l'abbraccio che ci ha stretto è di quelli che non si scordano più. E poi nella presentazione ha parlato di tutto e quasi niente del romanzo. Il tutto era il fertile mondo culturale che negli anni Sessanta nutriva le anime sensibili del Ponente Ligure e della contigua Francia. Raccontava Elio queste cose nel Centro Polivalente "Le Rose" a san Biagio della Cima e Francesco Biamonti faceva capolino a ogni paragrafo del discorso. Elio e Francesco del resto erano attorniati, occasione forse non più ripetibile, dalla ghenga di amici dello storico bar Irene di cui già raccontai.
Elio Lanteri e Marino Magliani che ha curato l'editing del romanzo
Nicò amava la valle, per lui non c'era altro mondo. Mi diceva a volte passandomi il braccio attorno: «È benedetta questa valle, nell'antichità ci ha cagato un santo di passaggio, guarda, grandi abeti lassù, nei boschi di Furcuin, castagni e pascoli sulle pendici di Prearba, dalle cime scendono torrenti d'acqua per irrigare gli orti, guarda bene, c'è tutto nella nostra valle.»
Elio Lanteri
La ballata della piccola piazza
Transeuropa
Qui potete scaricare il primo capitolo
(pdf, 94 KB)
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Elio ci ha fatto un bel regalo. Personaggio unico, da cui ci sarebbe da imparare molto.
RispondiEliminaSono stata felice anch'io di rivedere Elio Lanteri dopo tanti anni in occasione della presentazione del suo libro che è di una aspra, struggente bellezza.
RispondiEliminaCiao Alberto, buona domenica.
sembra un grande personaggio
RispondiEliminaGrande uomo "zio" Elio.
RispondiEliminaQuanti pomeriggi passati a girare la manovella del ciclostile
alla Camera del Lavoro, tra il cinema Europa e il bar Irene a XXMiglia,
Fanoso l'albero nel giardino di casa a Dolceacqua...Metà Arancio
e netà Limone.
Un caro Abbraccio!
Salù
Sembra molto interessante. Lo leggerò domani per dedicargli l'attenzione che penso meriti, se è tuo amico.
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