Questo sabato non inserisco, come faccio sempre, una poesia ma una storia che una poesia riguarda. Siamo in Birmania la cui situazione conosciamo tutti. Un poeta, San Wai, pubblica su un giornale locale, “A Chit” (Amore), un componimento poetico su questo sentimento. Il testo non è granché, sdolcinato e melenso, quasi da diario di un'adolescente invaghita. Però quando qualcuno nota un particolare la poesia ha un enorme successo in tutta la nazione e la rivista va a ruba. Siamo vicini a San Valentino festa degli innamorati, e il titolo dell'ode è proprio “14 febbraio”, ma non è esattamente questo il motivo di tanto interesse. La poesia in lingua birmana nasconde un acrostico irriverente. Leggendo in verticale la prima parola dei sette versi viene fuori “Than Shwe è assetato di potere”. Than Shwe, sarebbe quasi inutile dirlo, è il dittatore dalle mani insanguinate. Beffa ancora più grossa e che i vertici della rivista letteraria sono culo e camicia con la cricca che governa. La polizia segreta lo ha immediatamente arrestato.
Nella foto San Wai.
Almeno è riuscito a dire quello che pensava. Bravo!
RispondiEliminaQualcuno se lo ricorda "Sarà una risata che vi seppellirà"?.
RispondiEliminaContesti diversissimi, ma il metodo è quello.
Quando la poesia diventa un'arma di riscatto sprigionando scintille di rivolta,come freccia avvelenata, lanciata da un arco, che colpisce il mostruoso bersaglio e ne intacca la forza.
RispondiElimina"Beati coloro che soffrono persecuzione a causa della giustizia, perchè a loro importa di più la giustizia che il proprio destino umano" (BORGES "Frammenti di un vangelo apostrifo")
@torquemada
RispondiEliminaA Milano, negli anni Settanta, lo slogan del '68 era andato oltre ed era diventato "Sarà un risotto che vi seppellirà". Ciao Alberto.
Ricordate (bhe ovvio non direttamente ) W Verdi?
RispondiEliminaciao