giovedì 31 gennaio 2008
Un ponte a rischio per i lucchetti dell'amore
Il virus che colpisce gli adolescenti fuoruscito dal melenso (così mi han detto) libro di Federico Moccia è diventato epidemia e ha raggiunto anche le propaggini estreme dell'Italia occidentale, Ventimiglia, a un tiro di schioppo dalla Francia. Lucchetti e catene come pegno d'amore eterno, beata età dell'incoscienza, sono stati appesi anche a un ponte di quella città. Lucchettoni e catenone in numero così considerevole che il sindaco, Gaetano Scullino, li ha fatti rimuovere. «Perché cominciavano a pesare sul palo della passerella» dice il primo cittadino.
Adesso sono stati collocati in qualche anonimo magazzino comunale. Si consolino i ragazzi, le loro catene erano già fuori regola. Non una passerella di cemento armato ma un vero ponte con le arcate può essere il solo posto giusto per giurarsi amore. Gliene suggerisco uno nella zona, ma visto che anche i tedeschi in ritirata nella seconda guerra mondiale ne hanno avuto pietà, niente peso inutile per favore, solo baci e promesse lassù.
Il ponte vecchio di Dolceacqua (IM)
La foto del lucchetto è presa da qui
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bellissimo. almeno non è il solito ponte di rialto.
RispondiElimina17 febbraio 1884 "... siamo giunti lungo la valle Nervia, ad un piccolo borgo straordinariamente pittoresco..."
RispondiElimina18 febbraio 1884 "...il luogo è superbo, vi è un ponte che è un gioiello di leggerezza..."
Così Claude Monet, famoso pittore impressionista descriveva il "ponte vecchio", come viene chiamato dai Dolceacquini.
Ricostruito sulle rovine di un ponte crollato nel secolo XV, con i suoi 33 metri di luce, rappresenta un monumento unico nel suo genere.
In effetti il ponte medioevale, che con armoniosa eleganza attraversa il torrente salpando i due nuclei dell'abitato e un esempio di rara bellezza e suggestione.
La Chiesa di San Filippo costruita alla fine del secolo XVIII, dall'altra parte del ponte, completa questo scorcio di grande interesse storico ed artistico.
Anonimo, grazie per il commento, ma ci vuole così tanto a darsi un nickname?
RispondiEliminail ponte a schiena d'asino di dolceacqua è delizioso...ma a riguardo dei lucchetti ho letto che saranno spostati nei giardini pubblici , altrettanto romantici...dove esattamente non saprei..comunque tra lucchettini vari c'era pure qualche catenaccio non poco ingombrante!
RispondiEliminaAbbiamo contagiato anche l'estero a Mosca su un ponte ho visto la stessa cosa. Bellissimo il ponte comunque.
RispondiEliminaUn ponte d'illusione gettato sull'eternità
RispondiEliminache già sa che non resisterà
al tempo di ogni giorno
che si intromette in tutto
che sgretola montagne
che evapora le nuvole.
A Dolceacqua, sui tavoli dell'Aquila Nera, ci sono i lucchetti di quarant'anni fa...
RispondiEliminaI primi lucchetti li ho visti sul ponte vecchio di Firenze ben prima che Moccio (sic) scrivesse la sua pagina di anti-letteratura.
RispondiEliminaQua niente ponti e niente lucchetti... Al massimo qualcuno legato a un palo che lega la ruota di una bici. Il resto... svalito.
RispondiEliminaBellissime foto, ciao
Ma è proprio il caso di rimarcare che la vita di coppia è una cosa che ti lega?
RispondiEliminaLo diceva anche Lucio Dalla, in "Caruso":
Te voglio bene assai
ma tanto tanto bene sai
è una catena ormai
che scioglie il sangue dint' e' vene sai...
Il Moccia è figlio di Giuseppe Moccia, in arte Pipolo, del duo Castellano & Pipolo. Non potevamo certo pretendere che scrivesse come Proust, o come c.e.g. (quello vero, il Carlo Emilio, intendo...).
RispondiEliminaBello poi lo Scullino, che sembra uscito dalle pagine di Nico Orengo... ma, almeno in questo caso, torto non ce l'ha.
Bè, bisogna dare atto ai dolceacquini che il ponte vecchio di Dolceacqua fa sempre un certo (bello!) effetto visivo....
RispondiEliminaper i lucchetti: ma si... è una moda, e come tutte le mode destinate a passare...
in ogni caso, meglio un lucchetto che una scritta con lo spray! (il primo lo puoi togliere con una certa facilità, la seconda mica tanto!)
Aggiungo e suggerisco che, visto la zona, le promesse si possono fare anche davanti ad un bicchiere di "rossese".
RispondiEliminaUnico e irripetibile il ponte di Dolceacqua.
RispondiEliminaE' che spesso si dimentica che i ponti sono fatti per andare oltre, non per essere zavorrati...