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mercoledì 17 settembre 2008

L'otto per mille alla chiesa in calo

moneta da due euro del vaticanoPiange il monsignore ragioniere generale del Vaticano. Piange perché cominciano a piangere le casse che amministra dove arrivano i fiumi di euro dell'otto per mille. Come è congegnato questo perverso meccanismo che fa ricevere alla chiesa più del doppio di quello che gli spetterebbe lo spiegai QUI. Ma allora non sapevo che tutto l'inghippo era stato elaborato con la consulenza del "laico" Giulio Tremonti al tempo della revisione del concordato nell'84. Finanza creativa al servizio della Divina Provvidenza.

Quest'anno sarà un po' meno questa Provvidenza, meno 35 miliardi di euro, perché è aumentata la percentuale dei contribuenti, ottocentomila in più, che hanno scelto lo Stato anziché la chiesa. E scegliere lo Stato, questo nostro Stato, anziché i vescovi, è già tutto dire.

Secondo Adista, un'agenzia di notizie sul mondo cattolico, la Cei è corsa subito ai ripari, con una lettera destinata ai cattolici italiani, dove si inviterebbero sacerdoti, religiosi e catechisti a non aver timore nel chiedere i soldi ai fedeli "garantendo comunque la massima trasparenza nel far conoscere la situazione economica e i conti delle nostre parrocchie e di tutte le realtà ecclesiali". E questa mi sembra una gran bella barzelletta, dal momento che non c'è niente di più nascosto dei portafogli dei vescovi, doppio e triplo fondo che manco i finanzieri più agguerriti.

Ma non è finita lì, perché la Conferenza Episcopale sta valutando l'ipotesi di incrementare la campagna pubblicitaria (agenzia Saatchi&Saatchi) che già ci ha martellato qualche mese fa contando fandonie, dato che la maggior parte di questi soldi non va per opere benefiche, come si vedeva in quelle scene, ma per il sostentamento del clero. La pubblicità aiuta a vendere, anche spacciando lucciole per lanterne, ma se poi non si rimane soddisfatti di quello che si compra il cliente si disaffeziona. E anche se non lo danno a vedere, quando mai?, nelle curie sono molto preoccupati, e in questo caso non basteranno le preghiere.

Aggiunta 19/09/08
Ringrazio moltissimo l'amica Pignasca che mi ha mandato questo articolo che inserisco senza indugio. Un caso esemplare di come l'otto per mille destinato allo Stato alla fine della fiera finisca nelle tasche dei vescovi. In un commento ne aveva già parlato l'amico Sandro.

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18 commenti:

  1. bel post!
    il pudore non abita in Vaticano direi...

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  2. Meglio che se ne facciano una ragione.
    Ah. Consiglio a tutti: siccome quando il fanatico filoecclesiastico di turno si trova a dover affrontare questi argomenti tira sempre fuori la questione "eh ma noi... le mense per i poveri, gli ostelli... l'assistenza agli anziani" pregasi far notare che (appunto) invece di destinare la stragrande maggioranza dell'8x1000 a quelle valide opere, se ne intascano un'enorme fetta. Quindi è lui che dovrebbe essere incazzato più di noi "miscredenti mangiabambini"!

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  3. C'è un magnifico sacerdote, Don Luisito Bianchi (ora ha più di 80 anni e fa il cappellano al monastero di Viboldone), che ha fatto della gratuità del servizio sacerdotale l'impegno di una vita: per questo (per non farsi mantenere dlla Curia) ha fatto per anni l'operaio turnista alla Montecatini e l'inserviente in un ospedale. Ovviamente, la Curia ha sempre capito poco - o nulla - di questa scelta. Ci sono alcuni suoi libri pubblicati da Sironi "La messa dell'uomo disarmato", sulla Resistenza (i cui valori Luisito sente traditi da quel che è successo dopo e da quel che succede tuttora), "I miei amici" (diari di fabbrica). Nel libro "Monologo partigiano sulla gratuità" (Il Poligrafo - Abbazia di Praglia) illustra, con riferimenti evangelici ("gratis accepistis, gratis date" - gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date - diceva già Matteo) e patristici, perchè il ministero DEVE essere gratuito. Certo, la chiesa clericale ha riservato a queste opere un silenzio rabbioso, quasi la gratuità fosse un tabù più imbarazzante del sesso... Ed è così: certi politici cattolici (a cominciare da Formigoni) hanno fatto il voto di castità, ma nessuno (a parte Giorgio La Pira, che quando era Sindaco di Firenze dormiva in una cella monacale e partecipava alle manifestazioni contro la guerra in Vietnam) ha mai fatto il voto di povertà. E non credo sia solo perchè la castità è più difficile da controllare, quindi si può barare meglio...
    Raccomando comunque i libri di Luisito, che anche a un laico (per nulla praticante) come me dicono davvero tanto. Per la cronaca, io l'otto per mille l'ho dato ai Valdesi, che sono in religione quel che gli azionisti di Giustizia e Libertà erano in politica (sono un "vecchio" lombardiano, e da lì venivano, appunto, Riccardo Lombardi, Norberto Bobbio, Carlo Levi, Enzo Biagi...).

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  4. Se dipendesse da me il Vaticano farebbe la stessa fine di Lehmans Brother con il papa ed i cardinali che escono da S.Pietro con gli scatoloni... ;-)

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  5. Non so perchè sono sicuro che troveranno un modo per uscirne, magari con l'aiuto dello stato.

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  6. Che l'8 per mille sia in rapido declino, non può che essere un segno. E la Chiesa, prima ancora di correre a batter cassa, farebbe bene ad interrogarsi sul perché di questo fenomeno.
    Che, almeno ai miei occhi, è decisamente benaugurante.
    V

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  7. Siii, ma senza roboanti dichiarazioni tipo "ci penso io", come col caso Alitalia.
    Qui faranno tutto zitti zitti, quei cani dei nostri politici.
    Zitti quelli del governo, quando si adopereranno per salvare il culo ai vescovi, e zitti quei patetici soggetti dell'opposizione, che staranno guardando le ragnatele sul soffitto di montecitorio, probabilmente...

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  8. Non vorrei sbagliarmi ma l'otto per mille destinato allo stato per motivi umanitari in pratica non viene gestito direttamente ma delegato in larghissima parte proprio alla chiesa.
    ciao

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  9. direi proprio che i clienti non sono stati soddisfatti, e ce ne hanno messo di tempo per capirlo. Forse un pochino troppo. Speriamo che magari l'associazionismo laico riesca a mangiare ancora qualcosina l'anno prossimo, e speriamo che il vaticano non ci tempesti con le sue reclam.

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  10. Benedetto Caetani avrebbe già risolto il problema.

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  11. Io devolvo il mio 5x1000 all'A.I.C. Associazione Italiana Celiachia,una Onlus che fa per i celiaci tutto quello che dovrebbe fare lo Stato, basandosi sul lavoro di medici eccezionali e soci altrettanto eccezionali. Mi piacerebbe devolvere l'8x1000, ma non è possibile quindi non so a chi va il mio restante 3x1000. Dovrebbe andare ufficialmente allo Stato, non so veramente in tasca a chi vanno i miei soldi... Insomma, è vero che sono ormai molti i cittadini che devolvono parte delle loro tasse ad associazioni, onlus o a confessioni religiose diverse dalla Chiesa, ma quest'ultima detiene ancora un grosso potere, economico e di pensiero, difficile da smantellare. Confido, però, nella maggiore consapevolezza di chi i soldi se li suda.

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  12. @LucyVanPelt
    Stai confondendo l'otto per mille che va alle confessioni religiose o allo Stato con il cinque per mille che va alle onlus. In entrambi i casi il contribuente è libero di scegliere per chi vuole.

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  13. Approdata per caso ma con piacere a questo blog,saluto rispettosamente il padrone di casa e mi permetto di essere d'accordo con il commento di Giulio.... Tuttavia, vista l'acidità di stomaco che regolarmente mi procura commentare fatti e misfatti di santa romana chiesa, mi asterrò da ulteriori commenti, fantasticando fantastiche fantasie di cardinali e arcivescovi con gli scatoloni in mano...

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  14. Penso che seguirò l'invito di Alberto e di altri ed il prossimo anno destinerò l'8 per mille ai Valdesi.
    Da quando poi ho saputo che Villa Giovanna d'Arco, sede della diocesi di Ventimiglia-Sanremo, è stata ristrutturata con i fondi statali (!) dell'otto per mille, ogni mia resistenza è crollata. E' veramente troppo.

    Sandro Oddo

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  15. che dire di più?!?
    direi che dopo l'articolo che mi sono ricordata di avere letto (ne sono rimasta... come dire? "colpita") ogni ulteriore commento è superfluo...

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  16. Grazie per la precisazione Torquemada, più che confusa ero ignara (non ho molta dimestichezza con certe pratiche commercialistiche, anche se m'impegno,giuro)!

    Però, che il cittadino sia libero di scegliere mi sembra un'illusione, io l'8x1000 non vorrei darlo né allo Stato, né a una confessione religiosa visto che sono atea e lo Stato, per quanto mi riguarda, non mi facilita la vita...

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  17. Sarebbe piu'appropiata la defizizione ignorantotto per mille.
    LEGGETEVI VIA COL VENTO IN VATICANO.
    Poi andate a fatima a cercare la vostra guarigione spirituale,se guarite veramete diventerete dei veri sovversivi.
    Dio è morto gesu e risorto io vado a fare la cacca, che c'è di strano dio mi ha fatto cosi.

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