Lo faccia davvero ciò che dicono, cioè che tuffi la testa sottoterra quando non vuole vedere né sentire non lo so, ma crediamo che sia vero. Bene, in questo periodo io faccio lo stesso.
Ho sempre avuto una idiosincrasia per le banche, parlo del luogo fisico, e ci sono sempre entrato per lo stretto indispensabile. In questi giorni poi manco a parlarne. E l'home banking? Via, via anche quella, come la peste. Non voglio né vedere né sentire quanto hanno perso i miei fondi azionari in cui avevo investito una parte, piccola per fortuna (e non chiedetemi quanto che non ve lo dico), dei liquidi che possiedo.
Dall'inizio. Eravamo nel 1999 e la new economy impazzava. Aziende, Yahoo tanto per dirne una, che in sei mesi decuplicavano il loro valore azionario. Tiscali, dopo un mese che era stata messa sul mercato, capitalizzava come la Fiat. Colleghi di lavoro che al posto di finire un layout urgente rimanevano attaccati ai monitor per vedere l'andamento del Nasdaq. Sembrava fosse vera la favola di Pinocchio, quella dell'albero su cui crescevano i soldi come le ciliegie che gli avevano raccontato il gatto e la volpe.
E c'ero anch'io lì in mezzo, non istupidito del tutto, ma un po' sì. Mi trovavo nelle tasche quattrini che non sapevo da dove fossero arrivati e ogni giorno che passava era un continuo rialzo.
Poi i geni dell'antica diffidenza contadina che ho dentro di me prevalsero sull'ingordigia e dissi basta. Anche perché un barlume di razionalità per fortuna lo avevo conservato. Così andai in banca, il giorno preciso non me lo ricordo ma eravamo ai primi di febbraio del 2000 e dissi deciso al funzionario «Voglio dismettere tutto, datemi il modulo che firmo» «Ma lei è pazzo, non sa cosa ci perde a mollare adesso» e forse era anche sincero, ubriacato anche lui da quell'atmosfera di folle euforia che si era ingenerata.
Un mese dopo il castello incantato si infranse e tutti, moltissimi erano piccoli risparmiatori, si leccavano le ferite l'un l'altro, e non so proprio se mal comune fu mezzo gaudio che di gaudio in quei giorni ne vidi poco. Ritornai in banca soltanto per dire quattro parole al funzionario «Il pazzo era lei» feci dietro front e me ne uscii. Qualche anno fa ci sono ricascato e ho investito un po' di soldi in questi fondi azionari di cui parlo all'inizio. Non me ne frega più niente che perdano, sono diventato completamente apatico.
Fra qualche ora parto per la Liguria e la prima cosa che faccio quando sono là è guardare nella grande casa se quel posticino sotto una piastrella con dentro una scatola di ferro è in ordine. Quando ritorno a Milano se mi gira vado in banca con lo zainetto e «Adesso prendete tutto quello che avete di mio e lo mettete qui dentro che non voglio più vedervi perché mi avete veramente rotto i coglioni». Voglio vedere le facce.
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La finanza è un mondo complicato dove i grossi speculatori guadagnano (ma ogni tanto anche vanno a picco) ed i piccoli risparmiatori in genere ci rimettono. Un po' come al casinò.
RispondiEliminadirei che la lezione adesso l'hai imparata...
RispondiEliminaconcordo con giulio
RispondiEliminaBen detto Alberto.
RispondiEliminaAnche io soffro di "idiosincrasia per le banche"!!!
OT, guarda che aspetto qualcosina dalla Liguria ;-)
CIAO
a ritirare i tuoi soldi faresti solo bene. leggevo da analisti indipendenti che le banche hanno 1/50 dei liquidi dichiarati. se mediamente 1 su 50 ritirasse tutti i suoi risparmi, fallirebbero tutte.
RispondiEliminaVorrei citare una frase di Henry Ford per non dilungarmi troppo “ E' un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina.“
RispondiEliminaSe lo fai cerca di rimediare le riprese della banca anche io voglo vedere le loro facce.
RispondiEliminaIo so solo che i poveracci sono sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi....
RispondiEliminaAlberto, giura che lo fai davvero..........
RispondiEliminaè il sogno più grande della mia vita. sbarazzarmi delle banche!
by the way:
RispondiEliminala mia è una una banca virtuale;
se voglio andarea prelevarmi i soldi, mica posso presentarmi allo sportello: devo fare la "prenotazione contanti" con 24 ore di anticipo. Cioè: i miei soldi questi li devono mettere insieme perchè NON LI HANNO.
(ne so poco dibanche: ditemi, è così anche per voi con una banca "normale"?)
Per ora, la prenotazione deimi MIEI QUATTRINI deve avvenire con 24 ore di anticipo, ma immagino che in una prossima, inevitabile crisi finanziaria, il tempi saranno, 1 settimana...1 mese...MAI!!!
Quello che mi fa girare le palle è che la crisi è partita dagli USA eppure alla fine le borse europee finora hanno perso parecchio di più di quella americana... In questo mondo mai che paghi chi ha fatto veramente casino. :-(
RispondiElimina@Bananasrepublic: no, normalmente i soldi li ritiri nel momento stesso che ti presenti allo sportello. Io uso l'home banking: con quello però puoi fare solo bonifici verso altri conti (anche perchè altrimenti i soldi me li faccio uscire dalla stampante? ;-))
Il mio amico Paolo, amante della sintesi, oggi mi ha detto:
RispondiElimina"Robin Hood rubava ai ricchi per dare ai poveri, le banche rubano ai poveri per dare ai ricchi"
Ineccepibile.
Ciao gturs, piacere di averti conosciuta.
Eh, le banche non risultano simpatiche ai comuni mortali come me e tanti altri...sono luoghi per i pescecani, Alberto.
RispondiEliminaFortissima la scenetta del funzionario, con te che esclami:«Il pazzo era lei»...e dietro front! Spassosa!
@pia, anche a me ha fatto piacere conoscerti.
RispondiEliminaScusa Alberto se uso il tuo blog per messaggi "privati":-))
Per me questo rimane ancora l'inizio; la vera crisi avverrà quando chi crede ancora di avere un tfr investito in fondi di investimento si troverà con un pugno di mosche in mano fra qualche decennio.
RispondiEliminaFatto strano stamattina l'home banking non funziona server out...
RispondiEliminaCredo sia Achille Campanile ad aver definito la banca come quel soggetto che presta ad altri i tuoi soldi e tiene per sé gli interessi...
RispondiEliminaIo, di fronte a banche, conti, investimenti e simili, ho un blocco mentale. Piuttosto che occuparmi di queste cose, preferisco spaccare le pietre a forza di mazza, come i forzati americani: mi costa meno fatica.
Di questi tempi, probabilmente, è una fortuna non avere (o non credere di avere) l'uzzolo della finanza...
Una foto non basta... ci vorrebbe il filmato.
RispondiElimina(ho pochi soldi e aspetto a preoccuparmi :-)
Ciao
..non puntare il dito soltanto sui bancari . In gran parte sono dei miserrimi burattini gestiti da avidi incompetenti.Banchieri, Politici e Organi di Controllo, veri colpevoli dei grandi crack finanziari,non toccarli. Ambrosoli docet.
RispondiEliminauna mattina fui interpellato da un funzionario di banca, eravamo militari insieme, mi consigliò di acquistare, previo sorteggio, delle azioni Caltagiorne Editore, prossimo ad essere quotato in borsa, al prezzo di 15 euro l'una. dissi di sì, stock minimo 150 azioni, le davano su Milano finanza a 18 euro all'apertura della borsa.. e all'apertura effettivamente le azioni erano a 18 euro senza l'uno davanti, dopo qualche giorno scesero a 5 euro e poi giù ancora fino a 3 euro.. le vendetti a 4,75. Caltagiorone Editore, quello che ci riempie di porticcioli insieme ai nostrani costruttori. Roberto
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