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lunedì 14 settembre 2009

Il primo giorno di scuola

Il primo giorno di scuola

Ciao a tutti, siamo Laura, Andrea, Alessia, Asia, Virginia, Filippo e David. Per noi oggi è il primo giorno di scuola. Non il primo di quest'anno, il primo di sempre. Ci vedete nello foto assieme alla maestra Ines e quell'altra maestra di cui non ricordiamo più il nome ma poi qualcuno lo dirà in un commento.

Siamo contenti, tutti, anche perché a dir la verità ormai a casa ci annoiavamo, e non sapevamo più cosa fare durante il giorno.

Quando Alberto ieri sera lo ha saputo , e cioè che noi stamattina grembiuli colletti e zaini, è voluto venire pure lui.

E anche se non l'ha dato a vedere, siamo sicuri che un po' si è commosso a vedere quella stessa aula dove molti anni prima era stato scolaro con la maestra Devotina, la mitica maestra Devotina.

Chissà voi il primo giorno di scuola, qualcuno se lo ricorda? E se non se lo ricorda qualche ricordo pur avrà di quei cinque anni. Tristi, allegri?

Il primo giorno di scuola

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28 commenti:

  1. Mi ricordo perfettamente, del primo impatto, in quel 1° ottobre 1967: con tanto di grembiulino nero, colletto inamidato e fiocco azzurro, arrivai davanti alla scuola e chiesi alla donna che stava in piedi vicino alla porta: "Scusi, è lei la maestra?", in italiano (a casa parlavamo dialetto, allora, e l'italiano per me era la lingua della televisione e delle "relazioni esterne"). Lei mi rispose affermativamente e mi disse di salire al piano di sopra, che la nostra aula era lì. Sono poi seguiti giorni e giorni di aste tracciate a matita sul quaderno a quadretti, prima di passare alle prime lettere su quello a righe, e poi alla penna col pennino e il calamaio che macchiava le dita...

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  2. Antonella14/9/09 15:38

    L'altra maestra si chiama Cristina Nari e da ben quattro anni sopporta il mio "giovanotto" che oggi ha è in quinta elementare, classe che condivide proprio con i piccoletti della fotografia.
    Antonella

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  3. Il primo giorno forse no, però ho tanti ricordi delle elementari... E sono quasi tutti belli.
    Quest'anno ho la nipote che inizia le elementari, la figlia minore che inizia le medie e la grande che inizia il liceo... Ed attraverso loro, un po' rivivo tutte queste esperienze :-)

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  4. io, lo ammetto, ho pianto. Era una scuola privata. Dalle suore. La prima cosa che ricordo, e che mi colpì male, all'epoca, fu l'odore che veniva dalla mensa. Disgustoso per i miei gusti di allora pupetto. Ancora oggi il ricordo mi turba. Piansi per colpa dell'odore credo. Non per altro

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  5. il mio primo giorno di scuola è stato in seconda elementare, e devo dire che i banchi erano identici a quelli ritratti: con il buco per il calamaio! quanti anni avranno? 40? 50?

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  6. Anch'io ho fatto il primo giorno di scuola in seconda elementare e i banchi erano anche come quelli della foto. Mi sa che non è combiato quasi nulla da allora. E di anni ne sono passati!

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  7. Dimenticavo: solo che noi eravamo in trentasei.

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  8. Ricordo soltanto che quando mia madre mi salutò, io la chiamai. Alla domanda su cosa volessi, risposi niente e sedetti nel banco senza ulteriori parole. Cosa in realtà volessi chiedere a mia madre, non l'ho più saputo, forse soltanto il suo sguardo prima di quel primo distacco.

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  9. L'ho ricordo molto bene e che ci rimasi malissimo quando la maestra mi disse che non potevo andare a vedere chi c'era nelle altre classi.

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  10. io sono andta al nido a 5 mesi (questo ovviamente non me lo ricordo me l'ha raccontato mia madre) e poi sono passata dall'asilo alla materna e all'elementari sempre nella stessa scuola... di suore....ho fatto la famosa "primina": credo di non aver subito traumi grembiule e compitini e altro me li ricordo da sempre

    ho invece ben presente il primo giorno di scuola dei miei figli, ho pianto ogni volta, sia per Valentina (e dire che ero una mamma giovanissima) ma anche per gli altri due, il più straziante è stato quello di Andrea, al vedere tutti quei pardi e madri e lui che aveva solo me, ammetto che è stata dura per tutti e due

    (scusa Alberto ma me l'hai fatto tornare in mente e accidenti mi sono commossa di nuovo)

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  11. Sinceramente non ricordo il primo giorno di scuola, né se è stato un trauma (non conoscevo una parola d'italiano! solo il dialetto del mio paese), però mi piaceva andare a scuola, soprattutto d'inverno perché abitando proprio di fronte alla scuola ero tra i primi ad arrivare e (altri tempi) aiutavo ad accendere la stufa a legna che era in classe.

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  12. Mi ricordo che eravamo in tanti nel cortile ad aspettare di entrare, per me, che non avevo frequentato l'asilo, era un mondo nuovo.......
    Ho vissuto di più emotivamente il primo giorno di scuola di mio figlio...... la maestra Ines è stata splendida nei suoi insegnamenti, questi bambini sono fortunati ad avere questa e tutte le altre insegnanti che formano il collegio docente di Isolabona.........la nostra scuola è la più bella realtà del nostro piccolo paese, qui c'è da imparare e non lo dico solo rivolgendomi ai bambini..............

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  13. E come posso dimenticare il mio debutto nella scuola elementare al quale ho dedicato il post "lo zero scappato)

    "Ero più piccola di età e di statura per cui il primo giorno di scuola notai che il mio banco era in prima fila, anzi doveva essere quello della prima fila. La maestra però accontentò una mia compagna che fece un capriccio snervante e occupò indebitamente la mia postazione. Finii all’ultimo banco. Il problema era che da laggiù non vedevo bene e probabilmente non seguii le indicazioni dell’insegnante( una suora). Ad un certo punto si avvicinò e mi diede un quaderno con un esercizio apparentemente facile. Dovevo unire i puntini che tracciavano una A in stampatello maiuscolo…ma non sapevo che dovevo unirli tracciando una linea unica partendo dal primo puntino in basso a sinistra proseguendo verso l’alto per poi discendere, come su uno scivolo, verso l’ultimo puntino in basso a destra formando una linea spezzata .E io, secondo la mia logica infantile, unii i puntini con una miriade di linee che s’intersecavano a più non posso, intessendo una bella ragnatela di linee traballanti e storte. La maestra ripassò per controllare il compito e il mio capolavoro artistico fu definito sgorbio. Prima mi beccai una sgridata umiliante e, secondo me, immeritata per lo sforzo che avevo fatto e la convinzione di avere svolto bene il compito. Poi sul quaderno comparve un misterioso segno circolare, sbarrato da una linea obliqua. Dalla veemenza con cui era stato inciso e dagli strepiti della suora, intuii che aveva un brutto significato. Era uno Zero Spaccato. Io guardavo quel nuovo sgorbio affascinante: lo Zero spaccato, sbarrato, tagliato che, nel resoconto che diedi ai miei genitori , chiamai Zero scappato. Ma perché sbarravano gli zero? Per timore che vi anteponessero un 1 e si trasformassero in 10? Per sottolineare che era irrimediabilmente zero…un insieme vuoto, un annullamento senza speranza di rimedio? Per un bambino che non conosce il significato dei numeri che poteva significare? Infatti io non conoscevo lo zero scappato e mi chiedevo perché mai fosse scappato sul mio quaderno. Capii solo che il mio compito era sbagliato. Così nel tentativo di rimediare al disastro, bagnai la gomma con la saliva e … zac zac , a forza di sfregare su quello sgorbio di A scritto con la penna (perché usavamo subito la penna, anche se non sapevamo tenerla in mano) feci un bel buco sul foglio. Vi lascio immaginare l’espressione di sconforto della maestra e la mia per avere fallito nell’impresa. Quando mio padre venne a prendermi a scuola, strepitai che a scuola non volevo più andarci. "


    ... i casi della vita :)

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  14. è una tappa importante per ogni bimbo. Io, del primo giorno non ho un ricordo preciso... ma non deve essere stato traumatizzante perchè con me c'erano i miei cuginetti e gli amici del cortile...tutti in prima elementare!

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  15. è stato davvero emozionante accogliere questi sette bimbi di prima. noi insegnanti abbiamo reso piacevoli le tre ore che hanno trascorso a scuola. all'uscita una bimba mi ha chiesto "domani facciamo la seconda?" l'ingenuità, la freschezza e l'entusiasmo del suo sorriso sono stati davvero disarmanti...

    Alberto, anche tu avevi gli occhi lucidi! comunque grazie!!!

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  16. mio papà mi obbligò a sedermi vicino a una bambina disabile con il mio stesso nome, ironia della sorte.

    e la maestra ci portò una crostata per darci il benvenuto.
    se ci penso mi viene da piangere.
    :)
    l'odore della gomma da cancellare e della mina della matita misto a legno.
    mi manca tutto questo.

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  17. ti manderò una foto dell'anno 1963, scarponcini fatti a mano ai piedi...mi piaceva la scuola, ci andavo volentieri, i miei se ne andavano in campagna, mio padre con il mulo e mia madre dopo avermi sistemato, lo seguiva, si stava a scuola tutto il giorno, il giovedi pomeriggio liberi ed il sabato liberi...(quasi sempre in campagna si andava) e quelle partite al pallone in piazza dopo la scuola? cessavamo quando gli uomini arrivavano con le bestie, muli e buoi carichi.. ed imprecazioni a non finire,finchè non si cessava di giocare.. quel mondo caro Alberto se ne è andato per sempre. Roberto

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  18. Vale anche quello del figlio? i suoi occhi sgranati, coraggiosamente a dissimulare una certa apprensione.
    Io invece andai ad una scuola montessoriana e morivo semplicemente dalla voglia di imparare. ma sono sempre stata una "secchiona" come dice il figlio. Però ricordo anche che ero spaventosamente distratta e non capivo mai quando era finito l'intervallo, perché sognavo ad occhi aperti.

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  19. il primo giorno di scuola? un emozione incredibile!

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  20. Il mio primo giorno di scuola: ricordo bene il cuore che batteva fortissimo. Grembiulino nero anche noi, mamma che non volevo lasciare ma non lo manifestai perché io *volevo andare a scuola*! Scale "enormi" (oggi nello stesso edificio scolastico sono le stesse e, naturalmente, non enormi) che ci portavano alla nostra aula, maestra che mi era apparsa severa, insomma emozione e un po' di paura ma ... "adesso ero A SCUOLA!"
    (uuuh ... buongiornosivedealmattino!?! :-)
    PS: uhmmm .. che non sia cambiato quasi nulla da allora ... vero e pure triste!
    g

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  21. la maestra 'devotina' ?!? ò_0

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  22. Grazie a tutti per i ricordi che avete riportato. E Pat mi ha richiamato alla memoria odori scomparsi.

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  23. :)
    quando ho scoperto che, non mi ricordo dove, hanno deciso di levare le lavagne coi gessetti per mettere delle merdate di lavagne mi pare computerizzate o simili m'è preso un colpo.
    :/
    io che odiavo avere le mani sporche di gesso.
    io che amavo veder eil gesso che si consumava sotto le mie dita.

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  24. Allegri tutto sommato. Interessanti visto che ricordo di aver fatto Brecht in quinta elementare.

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  25. Ricordo molto. Annamaria Termini si chiamava la mia maestra, diceva che non ci si scorderà mai il nome della propia maestra, è vero! Le elementari sono state belle, molti ex compagni non li vedo spesso ma nel ricordarli o rivederli c'è sempre gioia e un senso di confidenza.
    Ciao.

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  26. ..e tutti quei minestroni che ci propinavano, quasi tutti i giorni? ne hai mangiati Alberto a Isola? io ricordo quell'odore intenso che entrava nelle aule.. Roberto

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  27. Perche non:)

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  28. ogni volta il primo giorno di scuola è sempre bello ma poi diventa stancante andare a scuola tutti i giorni

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