XO, il computer di Nicholas Negroponte per le scuole dei paesi in via di sviluppo. è finito anche in due classi della primaria di Desenzano del Garda (Bs). Il merito va a un'amministrazione provinciale che è andata a Boston per stringere un accordo col papà di One Laptop Per Child. Il dirigente scolastico Giulio Spagnoli spiega «La Provincia ha acquistato, per circa 100mila euro, 700 computer portatili XO e 350 li ha donati a delle scuole etiopi».
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E bisognerebbe rimotivare gli insegnanti, farli sentire quello che davvero sono, o dovrebbero essere: il pilastro di una moderna società che si basa sulla conoscenza.
Ma a volte le parole non bastano, servono fatti: dimostrare concretamente di crederci, alla scuola. Quando abbiamo redatto l’iSchool Manifesto, mi è tornato in mente quella campagna di un mattino di dieci anni fa e il sogno di una scuola diversa. E mi sono chiesto: ma quanto costerebbe davvero dare un laptop a tutti gli studenti delle elementari?
Circa 400 milioni, credo. E quanti sono 400 milioni? Dipende.
Sono l’1 per cento delle spese militari.
Sono il 5 per cento delle auto blu.
Sono i soldi buttati per fare italia.it moltiplicati quattro.
Sono quello che volete, a patto di volerlo davvero.
Sono soprattutto la speranza, concreta, di avere domani degli italiani migliori, un paese migliore.
Dall'editoriale di Riccardo Luna - Wired di ottobre
E bisognerebbe rimotivare gli insegnanti, farli sentire quello che davvero sono, o dovrebbero essere: il pilastro di una moderna società che si basa sulla conoscenza.
Ma a volte le parole non bastano, servono fatti: dimostrare concretamente di crederci, alla scuola. Quando abbiamo redatto l’iSchool Manifesto, mi è tornato in mente quella campagna di un mattino di dieci anni fa e il sogno di una scuola diversa. E mi sono chiesto: ma quanto costerebbe davvero dare un laptop a tutti gli studenti delle elementari?
Circa 400 milioni, credo. E quanti sono 400 milioni? Dipende.
Sono l’1 per cento delle spese militari.
Sono il 5 per cento delle auto blu.
Sono i soldi buttati per fare italia.it moltiplicati quattro.
Sono quello che volete, a patto di volerlo davvero.
Sono soprattutto la speranza, concreta, di avere domani degli italiani migliori, un paese migliore.
Dall'editoriale di Riccardo Luna - Wired di ottobre
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per fortuna ci sono ancora persone che fanno bene il proprio lavoro, perchè lo amano
RispondiEliminaDirei un'ottima notizia. Almeno come ha detto zefirina, qualcuno sa ancora fare quel che gli piace.
RispondiEliminafosse così da più parti. Sono sempre le eccezioni che confermano la regola, negativa :(
RispondiEliminala differenza, costruisce la speranza.
RispondiEliminabellissimo ...... un sogno. Un sogno che faccio ogni volta che vedo code agli enti pubblici, bambini con gli ZAINI (su una chiavetta ci stanno i libri di tutte le classi .. messa in tasca)... insomma .... un po' tutto come quando ero bimbo io....30 anni fa......
RispondiEliminaDato che dall'alto non arriva nulla di buono, è bene ingegnarsi dal "basso"(x modo di dire) o meglio dalla base, per tirare fuori qualcosa di buono.
RispondiEliminaAnch'io ci sto provando, nel mio piccolo... http://upaise.blogspot.com/2009/09/economia-locale.html
molte sono le Amministrazioni locali che hanno integrato i programmi scolastici, noi nel nostro piccolo a Pigna, ogni hanno abbaimo messo a disposizione sui 10.000 euro, musica, teatro,seconda lingua straniera.. ma è difficile oggi anche per un comune che mette a disposizione i soldi di una lascito. i tagli fatti in questi anni da parte del governo, Pigna - 60 mila euro, hanno messo a dura prova i bilanci comunali.. Poi vediamo che il "reggente" della Assemblea sicilana, gira con quattro auto blindate e 18 agenti di scorta.. quanti pc si potrebbero comperare?
RispondiEliminaBaruffa
Il 5% delle auto blu, dimezzerei le auto blu. L'1% delle spese militari. Per una scuola migliore. Non me ne voglia chi fa questo mestiere ma io taglerei del 10% le spese militari, la scuola la reputo molto più importante. È il futuro.
RispondiEliminaIl problema è che lo stato dovrebbe pensare a queste cose prima degli altri, invece non è così. Quando ci pensano privati, persone o comuni, lo stato tende ad approfittare e delegare il lavoro a chi ha buona volontà. Questo da sempre. Speriamo che questi esempi portino a una presa di coscenza.
Ciao
Magari a saper fare quel che piace sono in molti, il problema non è sapere, ma potere - e qui spesso le pubbliche amministrazioni deliberatamente tengono lontane le persone dalle cose che le entusiasmano maggiormente... Non sia mai che l'entisiasmo porti a lavorare troppo bene, a fare controlli troppo efficienti, eccetera (e quindi a dare fastidio a qualche amico dell'amico...).
RispondiEliminaMi complimento col Comune di Pigna per il coraggioso stanziamento a favore delle scuole, verissimo che i soldi son sempre meno, soprattutto nelle piccole realtà comunali... E che purtroppo chi tuona contro gli sprechi è il primo a farli a proprio vantaggio, e chi tuona contro Roma ladrona spesso avverte la stessa tentazione... (si veda cosa è successo ad Alessandria, dove il presidente leghista del Consiglio Comunale è finito in manette per truffa al Comune).
Cazzo, mi son dimenticato di fare gli auguri di compleanno al berlusca. Rimedio subito. Vaffanculo a teee, vaffanculo a teee, etc.
RispondiEliminaUna bella iniziativa davvero. Ce ne vorrebbero molte così...
RispondiEliminaUn piacere leggere di queste iniziative. BRAVI, veramente molto molto bravi!
RispondiEliminaforse, a volte basta poco per cambiare il mondo.
RispondiEliminaOttimo investimento.
RispondiEliminaUn pc spartano con ubuntu costa in rete 100 euri+diciamo 70 euri per monitor e tastiera e mouse, quanto 3 o 4 testi scolastici. Lo stato farebbe meglio a dare wifi a tutte le scuole, ridurre o eliminare i testi scolastici che sarebbero sostituiti egregiamente da internet e risparmierebbe oltre all'acquisto di pc che saranno presto obsoleti enormi spese per interventi di manutenzione. Ma allora non ci sarebbe pappatoria per i politici. L'articolo di wired è veramente pedissequo.
RispondiEliminaSì, ma questi benedetti computer bisogna sempre ben comprarli.
RispondiElimina"servono fatti: dimostrare concretamente di crederci, alla scuola."
RispondiEliminaCredere nel futuro, credere nei cittadini di domani.
E invece, tagli su tagli....:-(
Lodevole iniziativa, questa della prov di Brescia.
g
Fortuna che ci sono ancora persone che si danno da fare e non hanno perso la speranza.
RispondiEliminaBello anche il gesto di donarne alle scuole etiopi.
Mi permetto di far presente che il ministero ha eliminato la materia "informatica" dal programma scolastico delle scuole medie.
RispondiElimina(A parte il fatto che nella scuola di mio figlio il corso era tenuto da un'insegnante di Tecnologia che sul computer sapeva sì e no scrivere una lettera)
Hai ragione ma queste spese non le fanno neanche per le nostre scuole figuriamoci per quelle di altri....
RispondiEliminaLe spese militari prima di tutto sic...