Pagine

giovedì 19 giugno 2008

Il lavoro è un castigo di Dio

evaNon sto qui a ricordare le dure battaglie operaie per la giornata lavorativa di otto ore prima e per la conquista della settimana corta poi. Prendo la questione da un altro punto di vista, quello biblico.

Ci fu un tempo in cui i nostri primordiali genitori se ne andavano in giro nudi senza fare un cazzo tutto il giorno. Se avevano fame allungavano una mano e coglievano un frutto della specie che desideravano. Niente carne, ma nessuno ne sentiva la mancanza. Poi accadde il fattaccio di Eva, della mela e del serpente. Da allora andiamo in giro vestiti e se vogliamo mangiare dobbiamo lavorare. Sì, lo so che c'è gente che non lavora e mangia più degli altri, ma teniamoli un attimo da parte. E dunque questo lavoro è la maledizione di un Dio arrabbiatissimo che ha fatto ricadere questa jella su tutto il genere umano fino alla fine del tempo.

Dicevamo delle otto ore conquistate a fatica dalla classe operaia. Che ti succede adesso? Succede che si torna indietro. Se il lavoratore lo vorrà, potrà lavorare più di 48 ore a settimana. Infatti i ministri del Lavoro Ue, riuniti in Lussemburgo, hanno raggiunto un accordo che permette una deroga al tetto delle 48 ore, che rimane comunque il limite massimo. Nel caso in cui il lavoratore decida di optare per l'allungamento dell'orario, non potrà comunque superare le 60 ore settimanali, o le 65 nel caso dei contratti di lavoro a chiamata.

Adesso capisco perché le radici cristiane non sono state citate nella costituzione della Comunità Europea. Visto che il lavoro è un castigo di Dio i legislatori sarebbero apparsi in questo caso come dei torturatori ad oltranza.

Se poi qualcuno tra di voi ha un lavoro che lo appassiona e non si accorge nemmeno che la giornata è finita forse vuol dire che è nato senza peccato originale.

9 commenti:

  1. La butto lì, e nel caso le aziende iniziassero ad assumere solo persone disposte a fare l'orario maggiorato?

    RispondiElimina
  2. Eeeh, beati quei fannuulloni degli insegnanti che lavorano 24 ore a settimana per 1.5oo euro al mese (mica tutti, solo chi ha qualche annetto di anzianità), tredicesima mensilità,e adesso si fanno tre mesi di vacanza!!! e poi si lamentano anche, c'hanno la depressione, la tracheite cronica, gli viene il
    beurn-out...poverini... ehh... ma prima o poi verrà qualcuno a romperci le ossa...eehh,se verrà.. vero Fuin ??

    RispondiElimina
  3. E pensare che fino a pochi anni fa si parlava di accorciare l'orario di lavoro settimanale (ed in Germania molte aziende l'avevano fatto...)

    RispondiElimina
  4. @ filo e Compagni.
    Se a tutt'oggi mi sono comprato soltanto 22 alloggi e i miei debiti nei confronti del sistema bancario non superano il milione di Euro è perchè ho lavorato poco. Mi risulta che gente che nel 91 avesse una esposizione debitoria nei conftonti delle banche di diversi mld. di lire, adesso venga annoverata fra le più ricche del pianeta. Mi consenta ... perchè hanno lavorato duro.

    RispondiElimina
  5. mi spiace io ho sempre pensato che:
    la vita è altrove

    non voglio lavorare più di 40 ore settimanali

    RispondiElimina
  6. il lavoro e le donne

    le donne svolgono sempre due lavori:lavoro ufficiale (fuori casa) e lavoro ufficioso (in casa), lavoro retribuito e volontariato familiare,
    lavoro ordinario e lavoro straordinario,
    lavoro a tempo determinato e lavoro a tempo indeterminato.
    Il lavoro nobilita l'uomo... e pure la donna... ma l'uomo riesce ad acquistare alloggi,la donna invece, pur lavorando, riesce solo ad occuparli per la di lui gentile concessione...
    Allora alcune "lei" lavoran d'astuzia, sfruttando talvolta altre naturali grazie, quando han capito che a troppa efficienza non c'è economica corrispondenza...meglio privilegiàr la propria salute ed optàr per la vita di mantenute!

    RispondiElimina
  7. Ciao Alberto!
    Io faccio un lavoro che per una donna è anomalo (ambito agricolo). In agricoltura non si trova più manovalanza fatto salvo per rumeni e albanesi che, una volta imparato il lavoro, si mettono in proprio illusi dai presunti guadagni che questo tipo di lavoro offrirebbe. Allora poi li vedi nella terra che si sono presi in affitto, lavorare anche i sabati, le domeniche, pasqua, 2 giugno e cose così. Ecco poi a loro che gliene importa? Forse non c'era bisogno dell'Europa e le sue norme per dimenticare le conquiste dei lavoratori
    Io non sono razzista e nemmeno della liga (per carità), però a queste gente non gli importa di queste conquiste perché loro non le hanno vissute. Cosa importa delle feste nazionali e non? Tutto quello che avranno è di certo molto più di quanto potrebbero aspettarsi nel loro paese di provenienza. Magari mi sbaglio. Ciao, grazie.

    RispondiElimina
  8. come al solito non leggo mai...
    liga sta per lega, se non si era capito.

    RispondiElimina
  9. Se poi sei una donna e non puoi, proprio non puoi permetterti di lsvorare 10 ore al giorno se non vuoi che la tua famiglia vada in malora, allora sarai ulteriormente penalizzata. Alla faccia dei tanti discorsi sul part time e sulla necessità di orari più elastici per conciliare carriera e famiglia.

    RispondiElimina