Da Pia
Lavoro senza sosta in questo periodo nella vigna. Questo mese si asportano i sarmenti, sciarmenti, dalle piante di vite, quei polloni superflui che non produrranno uva e ombreggiano i grappoli. In primo piano Iris nella vigna di Danila che produce dell'ottimo Rossese biologico. In questi anni si è fatta avanti una generazione di donne vignaiole belle toste che stanno dando dei punti ai maschi. Brave.
...e anche della transumanza
Da Maria GiovannaMentre si va al lavoro mi aspetto macchine, moto, motorini, tutt'al più bici, o persone a piedi.
Non me le aspettavo di certo, queste!
Stupenda emozione.
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Che belle foto, Alberto! quali suggestioni dimenticate evocano. Un "bravo" a quelle donne toste che stanno ripopolando la campagna (o almeno speriamolo).
RispondiEliminaE la transumanza!!! Penso che sia davvero un'esperienza staordinaria per chi ha la fortuna di viverla.
Buona domenica, Al!:)
Bè, in effetti, sono due cose straordinarie, che non capitano tutti i giorni...
RispondiEliminaNella vigna, ormai, è tutto automatizzato e non so quanti vanno a "sciarmentare" (io sono andata sabato, auff! che stanca!)
La transumanza, poi, stupisce sempre! ormai è davvero una cosa rara! e lì c'erano circa 2.300 pecore, tra piccole e grandi! Non le ho contate (ebbene, sì! io c'ero!) ma me lo hanno detto da fonte sicura. Bellissimi gli agnellini... e le pecore nere? ne vogliamo parlare?
A Casterino sono arrivati Landra con la mandria e Pascal con il gregge. Sabato siamo andati per "engari" e "urieui". Domenica, alla Bassa di Peirafica (mt.2000) con i nostri amici finlandesi. Giornata indimenticabile in mezzo alla natura. Un'esplosione di fiori. Camosci,marmotte e le Alpi Marittime macchiate di neve . Una visione del magnifico a 380 gradi. Pignasca, Paolo e Alberto non sapete cosa avete perso!!!!!.
RispondiEliminaP.S. In cucina c'era il Riace nr.1 e Cecè. Il Genepy offerto da Alain.
Sempre bello trovare le greggi che si spostano: animali che vivono come si deve e non sempre reclusi in una stalla... Qui le avevo trovate anch'io...
RispondiEliminaUn vecchio pastore, appoggiandosi a un lungo bastone col fedele cane che gli trottava attorno, riconduceva oggi una esigua mandria di mucche verso la malga, lungo la strada che da Margheira di Gion scende a Margheria dei boschi fino a Gouta.Chi farebbe più una vita come la sua? Il bosco si è riappropriato degli antichi pascoli, le malghe isolate nelle radure sono quasi tutte chiuse e abbandonate! Un giovane, con uno zaino sulle spalle di 15 chili, percorreva da solo l'Alta via dei Monti Liguri, come un francescano in pellegrinaggio verso un luogo sacro!
RispondiEliminaSe l'avessi saputo ti avrei detto di salutarmelo. E' un mio amico Janò Giuara. Appena qualche anno fa andava a Marta. Ciao.
RispondiEliminaCaro Alberto,
RispondiEliminaa me commuove sempre vedere donne che lavorano la terra. Mi commuovono cose apparentemente insignificanti come la postura, le espressioni del volto, come si vestono. E' qualcosa che mi riguarda ed è anche una delle pochissime cose di cui vado orgogliosa. Le donne che accrescono alberi, che lavorano la terra, che producono vino. E anche l'idea di produrre vino in luoghi difficili da gestire come i terreni a terrazze. La fatica, anche. La fatica fisica, anche. Ma questa straordinaria gioia di vivere con e per la natura. Grazie, grazie.
Brave Ines e Danila!
RispondiEliminaEd, Iris non Ines.
RispondiEliminaSono stato un po' "fuori" e avete rimescolato le carte: filo alpinista e fuin poeta.
RispondiEliminabello sì. Capita spesso di incontrarne qui, sulla ciclabile!
RispondiElimina@fuin: non continuare a girare il coltello nella piaga! ahi!
RispondiEliminaehe! (sospiro!)
ps. qualche foto?