Riporto da Repubblica di oggi, pag. 19, "Un commercio a quanto pare abbastanza fiorente, da consentire alla studentessa di comprarsi quei vestiti firmati che i genitori si rifiutavano di regalarle per ragioni educative prima ancora che per questioni di soldi". A fianco di questo articolo spunta il prezzemolo tritato Paolo Crepet che dice la sua "Il modello è la mamma che fa troppo shopping". Ora vorrei sapere da dove questo signore, che passa per psicologo nel circo Barnum dei talk show, ha desunto questo tranciante giudizio senza avere men che niente in mano. E perché il modello non è un'amica, o la mamma dell'amica, o la rivista di moda alla moda? Ma forse è di moda prendersela con le mamme e visto che questo Crepet è alla moda quant'altri mai che avrebbe dovuto dire?
Ma può anche darsi che il motivo di questa sparata gratuita sia più profondo. Che non abbia mai risolto il problema del rapporto con la sua di mamma? In tal caso, prima di far stendere gli altri sul lettino, sarebbe meglio, per il bene di tutti, che si stendesse lui.
Se fossi nei panni della mamma della ragazzina citerei senza indugio in giudizio il Crepet Paolo e come risarcimento danni chiederei il divieto per questo signore di parlare in pubblico per i prossimi venti anni.
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crepet ha pure detto che i genitori dovrebbero infuriarsi come i nonni facevano anni fa...a prescindere dalle sue dichiarazioni pubbliche, casi del genere si sono verificati anche per molto meno (comprare le schede telefoniche, per esempio) e testimoniano un inquietante disagio non solo negli adolescenti ma anche nel ruolo genitoriale
RispondiEliminaCredo che non valga la pena di perdere preziosi minuti di vita dietro alle ciance di Crepet. Buona serata!!!!!!
RispondiEliminaConcordo.. Giudicare la madre senza sapere nulla di lei non è molto professionale.
RispondiEliminaW Torres, W Espana, W Zapatero.!!..
RispondiEliminaPensate che Crepet sia al suo posto a dire cazzate grazie alla sua preparazione? Ovviamente occupa la poltroncina grazie alle solite amicizie. Psichiatri seri non stanno certo a fare i 'velini' in tv.
RispondiEliminae perchè non posto come modello negativo la tv, e ad esempio i talk show dove lui stesso presenzia, prima fonte di diseducazione nel paese?
RispondiEliminaE' gia difficile fare i genitori... senza Crepet :-)
RispondiEliminaTrovo giustissimo quello che dici e il fatto che " si rifiutassero per ragioni educative" in un mondo dove tutti i genitori sembrano non saper dire di no me li fa' apparire molto simpatici.
Ciao
Crepet a parte, a me non suona bene la vicenda in sé...
RispondiEliminaI media ci dipingono sempre gli studenti come dei mega smanettoni, capaci di scambiarsi una miriade di messaggi e diffondere contenuti in rete alla velocità della luce. Ora la tipa pare "vendesse" gli MMS a pochi euro caduno. Contando che il più scadente pezzo di abbigliamento "firmato" costa come minimo una cinquantina di euro... Ma vuoi che ne abbia venduti così tanti? Non ci credo proprio che i maschietti curiosi li abbiano pagati uno ad uno invece di scambiarseli....?!? Mah...
crepet è uno psicologo da salotto e le sue esternazioni fanno ridere/piangere
RispondiEliminacome diceva sempre il mio pediatra, o meglio il pediatra dei miei figli, per prendermi in giro: non ti preoccupare la colpa è sempre delle mamme!!!!
ora come qualcuno ha fatto notare è sempre più difficile fare i genitori, coerenti aggiungo io, a volte la fatica di mettere sempre paletti ti porta a dire dei "ni" rovinosi, però di certo non mi andrei mai a conforntare dal crepet lì
crepet parla per dare fiato alla bocca, come al solito...
RispondiEliminaanecòico
Sembra un paradosso, ma forse più che dalle famiglie e dalla scuola, i giovani sono ascoltati dal mercato,che costantemente li accompagna nella loro crescita inducendo consumi, desideri,divertimenti, emozioni realizzabili subito, nel presente, e con la massima intensità. La mancanza di senso e di valore dell'esistenza, del corpo, dei sentimenti è un dato culturale che non appartiene solo ai giovani, ma agli adulti in genere. Vorrei anche dire però che non tutti i giovani sono come questa ragazza-clone, molti, di cui non si parla mai,studiano, lavorano, hanno motivazioni, prospettive, speranze nel futuro per le quali spendono le loro energie.
RispondiEliminaBene tutti e due filo.
RispondiElimina@Silla: ma non avevi detto che avresti staccato la spina? Che scherzetti sono questi?
RispondiElimina@Alberto: sul riquadro dei recent visitors quando ci metto la manina non appare più il nome!
Ciao, Alberto. Passa di qui appena puoi:
RispondiEliminahttp://websomethingelse.blogspot.com/2008/07/premi-e-memi.html
C'è un premio per te. :)
talvolta l'avere, l'essere e il culto dll'apparire disorientano sempre più i ragazzi, che hanno un'identità in formazione, e gli adulti che cercano di trasmettere principi che talvolta cotrastano con quelli, più accattivanti e convincenti, di altre "agenzie educative"...
RispondiEliminama la giovane età è sempre un'attenuante...
http://www.skipblog.it/index.php/2008/06/30/quanto-mi-dai/
@filo
Sì, fare i genitori è un mestiere difficile. Io mi metto in discussione, come padre, ogni giorno. A mia figlia dico dei sì e dei no. I no, soprattutto, per ragioni etiche, di rispetto. Cerco di farle capire che se la soddisfazione di certi "capricci" fa del male a qualche altro essere, che non se lo merita, bisogna rinunciare. Qualche risultato spero di averlo ottenuto. Ho una figlia ancora piccola (8 anni), ma piuttosto sobria nelle richieste, e che sa essere, se opportunamente aiutata, sufficientemente riflessiva. Guarda anche poca televisione. Certo, bisognerà vedere fra qualche anno, quando l'appartenenza al branco, e l'identificazione con esso, conterà più della famiglia... E quando tale identificazione passerà anche attraverso i messaggi - di valore assai dubbio - della televisione!
RispondiEliminaCrepet certo farebbe meglio a essere meno "televisivo" o ad effetto, nei suoi giudizi che sanno un po' troppo di luogo comune. Ma peggio di lui sono altri esseri che vanno a fare psicologia o estetica in TV, come Meluzzi o Zecchi. Fondamentalmente dei narcisisti, ma pericolosi, perché dicono ipocritamente - e con frasi ad "effetto consenso" - non quello che è, ma quello che la gente, secondo loro, vuol sentirsi dire. E danno a delle banalità (quando non sono peggio) il valore di un "ipse dixit".
sono convinto che gli "strizzacervelli" siano i primi che dovrebbero essere psicanalizzati..
RispondiEliminaNoto che si fa presto a sparare sciocchezze, avvalorate da un titolo di esperto ...
RispondiEliminaVorrei leggere per intero l'articolo, ma purtroppo il link va a vuoto :-(
Ho una mia esperienza in psicanalisi del tutto diversa. Essa mi è servita moltissimo e per diverso tempo ho anche fatto lo "strizzacervelli" e non è detto che non riprenda a lavorare in questo campo.
Purtroppo il mondo è pieno di colleghi che si ritengono migliori dei genitori e si propongono come consiglieri alternativi piuttosto che essere un semplice strumento di comprensione e di riconquista delle affettività perdute lungo il difficile cammino della vita ...
Per chi volesse approfondire:
http://giosby.splinder.com/post/17667648/Vittorio+Volpi%3A+la+rivoluzione
Ciao ciao
Il genitore non si "fà" me si "è" genitori. Un lavoro che dura 24 ore su 24, non si può staccare e questo principalmente vuol dire vivere per dare l'esempio, essere coerenti nel comportamento. Il genitore insegna con l'esempio nella vita di tutti i giorni. Non posso insegnare (imporre) a mio figlio di non guardare troppa televisione se io, padre, ci passo davavnti ogni momento libero. Lo stesso si può applicare a telefonini, sigarette, droga, comportamenti maleducati ecc... E' scomodo da accettare...
RispondiEliminadomani sera andrò a sentire crepet...vi farò sapere...
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