Ogni anno in questo periodo vengono organizzati questi "Itinerari di letteratura" il cui programma potete vedere sul sito.
Se volete leggere l'incipit dei suoi romanzi QUI.
Pubblico alcune citazioni scelte dal professor Francesco Improta. Se volete vederne altre QUI.
A mezzogiorno passato, il sole ebbe come un tremito, offuscato da vapori marini.
Nelle pause della brezza il silenzio si posava sul silenzio.
Era una luce che divorava i suoi stessi riflessi e lasciava le cose nette.
La sera sfiorava i tetti, entrava nei vicoli, girava nel cielo e rovesciava sugli ulivi una luce arcaica.
C'erano terre che volgevano le spalle al sole, sconfortate... terre in perpetuo desiderio.
Si getta sul mare uno sguardo che ha sempre qualcosa di perduto.
Si sentiva odore di lentisco e di assenzio e, a folate, il mare che smemorava.
I sogni erano al tramonto anche quello della ragione.
Nelle pause della brezza il silenzio si posava sul silenzio.
Era una luce che divorava i suoi stessi riflessi e lasciava le cose nette.
La sera sfiorava i tetti, entrava nei vicoli, girava nel cielo e rovesciava sugli ulivi una luce arcaica.
C'erano terre che volgevano le spalle al sole, sconfortate... terre in perpetuo desiderio.
Si getta sul mare uno sguardo che ha sempre qualcosa di perduto.
Si sentiva odore di lentisco e di assenzio e, a folate, il mare che smemorava.
I sogni erano al tramonto anche quello della ragione.
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Quasi un paradosso: i sogni raggiungono il loro tramonto,cioè il momento in cui esitando si dileguano e muoiono, alle prime luci del giorno, all'alba, quando riprende la vita quotidiana.
RispondiEliminaIl sogno muore affinchè dalle sue ceneri torni il destino usato e la ragione possa combattare le sue battaglie, che un tempo credevamo vittoriose e oggi sappiamo perse.
>>Si getta sul mare uno sguardo che ha sempre qualcosa di perduto
RispondiEliminaquesta mi... mi, mi, mi..... emoziona.
ma splendide tutte.
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g.