Per svariati motivi questo arcifinesettimana rimango a Milano. L'importante e sapersi vivere il proprio tempo. Stamattina ero su questa sedia sotto la palma nel giardino di casa (sotto un altro scorcio) a sfogliare libri d'arte, che è sempre un bel vedere e mi è anche venuta un'idea che utilizzerò domani in un post. Nel pomeriggio, assieme a un amico, volevo andare nella fantastica serra dei fratelli Ingegnoli. Ne avrei anche approfittato per comprare qualcosa perché è un periodo di saldi, ma abbiamo trovato il portone chiuso, questo portone di cui mai mi ero accorto. Ce la siamo presa con filosofia e ci siamo fatti un aperitivo in quella via scicchissima ma a me antipatica lì vicino. Oggi la città ha un altro volto che non è quello solito della domenica. Visi distesi se non sorridenti, atmosfera tranquilla che non ti sembra nemmeno vero. Come se la giostra vorticosa dei giorni feriali girasse in folle. In metropolitana addirittura una cosa impensabile nelle giornate di galoppo. Siamo arrivati che le porte del convoglio erano già chiuse. Non abbiamo detto né ah, né beh, non abbiamo fatto nessun gesto. Come d'incanto si sono riaperte e siamo potuti salire. Il mio grazie al macchinista ha rimbombato che se lo meritava proprio.
Si vive nella prigionia del tempo lavorativo e domani non è lunedì, ma di nuovo domenica. Grazie Repubblica, almeno questo.
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Tua nipote voleva lasciarti un biglietto da Simone, perchè sperava di incontrarti. Ha visto Elio, Lucio, Mariano, Giacomino, Barbara, Magda, Tamara, Lida, Giuliano, Carla, Carletta, Luciano, Alice, Pino, Enrico, Silvano, Gianmario, Luciana, Giulia, Ivonne, La Turigia, Germano, Antonella, Ambra Giulia, Eleonora, l'altra Virginia, Elena, Cristina, Laura, Agnese, Celestina, Fabrizio, Asia, Ugo di Felicina, forse Fuin, Giancarlo il Boero, il cetriolo di mare, il pesce fantasma...Tutti insomma tranne te, Paolo e il tuo gatto.
RispondiEliminaChe bel leggere e che bel vedere, Alberto!
RispondiEliminaQuella sedia vuota, però...
Che bel post, belle foto. Giuro che se dovessi venire a Milano non vorrei perdermi di vedere il "Giardino Ingegnoli", con quel portone, dentro dev'essere pieno di sorprese... Ciao
RispondiEliminaNon si sta male in questi giorni a Milano, anche io ho deciso di rimanere in loco, pensavo di andare in canoa sullo Stura di Demonte facendo base al Fungo Reale in quel di Valloriate (Cn)
RispondiEliminaMa il maltempo ha duramente colpito quella zona, ho anche letto che hanno dovuto evaquare parte degli abbitanti di valloriate.
Quindi restando qui a Milano, e non essendo io uno di quelli che ama andare in "Zona corso Como"
Rimago quì vicino a casa mia "Zona Portello" per andare questa sera in un Circolo Arci "L'Impegno"ad assistere ad una lettura di brani di Pietro Calamandrei.
Comunque: in via Pasubio subito dopo La Pesa c'è il negozio di cornici del mio Amico Flavio "Barbun" con cui condivido le discese fluviai in Kayak, Canoa.
Poi se posso darvi un consiglio,
andate almeno una volta a pranzare al Fungo Reale....
Mi ringrazierete.
Salù
Ino
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RispondiEliminaMi complimento con le tue foto ma preferisco vegetare in Val Nervia.Sono felice perchè a giorni mi conferiranno il patentino di stalliere capo e potrò anche sellare i cavalli di mio genero. Se passi da Ingegnoli comprami due bustine di " Murupistu " Lo semino in Bunda.
RispondiEliminaSilla non ti ha detto che Sergio de Ercule cede il locale. Una grossa perdita per la comunità. Alessandra lavora a Monaco come interprete di russo / arabo e Rita è partita per Abano Terme. Salutami Berlusconi. Ciao.
Silla
RispondiEliminaSei un incosciente a mettere i tuoi numeri di telefono sul blog. Quasi quasi volevo eliminare il commento, a fin di bene.
Fuin
Di Sergio lo sapevo. Chiederò da Ingegnoli del murupisto, come quella volta che chiesi per Scinà una pianta di incenso.
Che posto stupendo! Ideale per il relax...
RispondiElimina@alberto: ci ho riflettuto subito dopo. Speramu ben.
RispondiElimina@fuin: me ne avanza una pianta di quella roba la, quando scendo te la porto.
oh mai io lo conosco questo posto, come un giardino segreto
RispondiEliminafuin ha detto: Se passi da Ingegnoli comprami due bustine di " Murupistu " Lo semino in Bunda.
RispondiEliminaQuarda che lo puoi trovare anche lì in valle, una volta gli anziani del paese mandavano i bambini da "Bigi" a comprarne un paio di bustine.
Anche se purtroppo,"Bigi" non c'è più...
Forse il suo sostituto in magazino ne trova ancora.
Salù
Ino
a me invece servirebbero due bustine di "remur de carosse": di solito si semina insieme al murupistu...
RispondiEliminal'incenso invece ce l'ho! me l'ha regalato l'anno scorso mio fratello: è una piantina piccola, con foglie tondeggianti verde chiaro bordate di bianco, profumatisse se si strofinano. mi sa però che non ha superato l'inverno....
Pignasca
RispondiEliminaCe l'ho anch'io questa piantina, da due anni sul davanzale della finestra di cucina al paesello, ma non è il vero incenso. Quello vero è una pianta da cui si ricava la resina, che dai noi, almeno per quanto ne so, non cresce.
Alberto, certo!, è vero: la resina del vero incenso si ricava da un albero africano. Vedi wikipedia
RispondiEliminaDiciamo che quello che abbiamo noi è "della famiglia", e non è certo la stessa cosa. Ma dà l'idea del profumo dell'incenso allo stato "originale"
a proposito (Ingegnoli non me ne voglia per la concorrenza): in un post precedente qualcuno parlava di capperi. Per scherzo, ho messo a radicare 10 pezzi di scarti di potatura ed hanno attecchito tutti! Qualcuno ne vuole una piantina? due le ho già promesse... Ingegnoli, pfui!
RispondiEliminapignasca
RispondiEliminaVedrai, quando sarà il periodo della fioritura, racconterò la storia del mio grande cappero. Ciao.
I capperi crescono anche in Piemonte. Vicino a casa mia, se sali un pochino, puoi trovarne una pianta. Ha una storia centenaria o forse di più. Quando scende la neve non si arrabbia per niente...
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