Tra le forme di protesta laica riesplose contro le ingerenze politiche dei vescovi il desiderio di essere cancellati dai registri di battesimo è forse quella meno appariscente, niente cortei, niente striscioni, ma che forse più delle altre infastidisce e allarma la Chiesa.
L'altroieri una delegazione di "sbattezzandi" guidata da Silvano Vergoli, coordinatore ligure dell’UAAR. ha recapitato alla Curia genovese un plico. Dentro una lettera: "Vi informiamo di aver inviato alle parrocchie competenti le istanze… di cui alleghiamo per conoscenza i moduli relativi, compilati e sottoscritti da 36 cittadini residenti o domiciliati nel territorio che fa capo alla Curia di Genova, con le quali si chiede di non essere più considerati aderenti alla confessione religiosa denominata “Chiesa cattolica apostolica romana”".
Un gesto significativo in una Curia particolare perché retta da monsignor Bagnasco, capo dei vescovi italiani.
Tecnicamente parlare di sbattezzo è improprio. Per la Chiesa questa pratica non "lava via" gli effetti spirituali del sacramento, che, ricordiamolo, a sua volta aveva "lavato" il peccato originale. E nemmeno si viene cancellati dai registri, ma si annota a margine la volontà di non essere più considerati cattolici.
Intanto i visitatori del sito www.uaar.it che hanno scaricato il modulo da inviare al parroco sono passati dai 3.478 dell'aprile 2006 agli 11.752 del mese scorso.
Copia di un Atto di sbattezzo. Sono stati rimossi timbri, firme e nomi, per tutelare la privacy dell'interessato.
Ingrandisci il documento
Ho scaricato il modulo dal sito. Adesso lo mando al mio parroco e poi vedo cosa succede.
RispondiEliminaAnch'io mi sono scaricato il modulo e farò come l'anonimo che mi precede.
RispondiElimina