Un antico bracciale per il gioco del "balùn"
Qualche tempo fa, mettendo ordine nel laboratorio di falegnameria di mio padre, rinvenni in un angolo tre strani oggetti. Uno è quello che vedete nella foto. Dopo un attimo di perplessità e dopo averli esaminati bene capii che erano tre bracciali dell'antico gioco del balùn, diffuso nella Liguria occidentale interna e nel basso Piemonte.
Un pezzo unico di legno di pero sagomato con all'interno una maniglia per impugnarlo. Quando questo strumento veniva adoperato la palla non era di gomma ma di cuoio ripieno di albume d'uovo.
U BALUN: STORIA, LUOGHI, EPOCHE
di Maria Pia Viale
Dal binomio Liguria-Piemonte deriva immediatamente il concetto di Pallone Elastico. Spesso i conoscitori di questo gioco si saranno chiesti perché è prevalentemente presente soltanto in queste due regioni italiane e, per giunta, in parte di esse. La risposta giace nella storia, allorchè, durante il Risorgimento, l’Italia si alleò con la Francia per fronteggiare l’avanzata della Prussia. Per tre anni i Francesi mantennero l’alleanza e la loro presenza sul territorio italiano, esattamente nelle regioni più limitrofe alla loro nazione, ovvero il Piemonte e la Liguria.Durante quel periodo di permanenza, oltre che a combattere la guerra contro i Prussiani, avvenne uno scambio di tradizioni e di costumi in auge a quell’epoca. Il pallone elastico nasce dall’incontro tra l’antico gioco col bracciale, diffuso in Italia sin dall’età rinascimentale, e la pallacorda, gioco dell’aristocrazia francese.
In tutta la penisola, all’inizio dell’Ottocento, si diffondono gli “sferisteri”, luoghi in cui si gioca al pallone con il bracciale; nella seconda metà del secolo stesso tale gioco perde sempre più importanza, anche perché dall’Inghilterra inizia a diffondersi uno sport nuovo, destinato ad assumere una enorme diffusione: il calcio. Ma in Piemonte e in Liguria, a quell’epoca, gli sferisteri non furono mai deserti.
Il pallone elastico, perfezionamento, se vogliamo, del pallone col bracciale, sopravvisse a tutte le innovazioni che da allora in poi verranno introdotte.
La permanenza dei Francesi fu di soli tre anni, poi Napoleone III ritirò l’insediamento delle truppe perché quell’allenza costava troppe vittime e troppo denaro senza nulla di concreto in cambio: non avendo occupato altri territori che le regioni di Liguria e Piemonte ecco spiegato perché tale gioco è in esse così radicato e dalle altre parti praticamente misconosciuto.
Insomma, è “nostro”. Ed è difficile spiegare a chi non conosce questo fenomeno quante cose splendide esso racchiude in sé. Forse per il fatto stesso di essere geograficamente poco espanso, forse perché non tutti coloro che lo conoscono ne sono appassionati, forse perché giocarlo richiede parecchie qualità, forse perché va al di là del gioco in se stesso e diventa uno strumento di conoscenza, una chiave di lettura della vita, se ne deduce che sembra essere “prerogativa di pochi”… e, come accade in questi casi, viene ad assumere una particolare preziosità.
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un bel pezzo della nostra storia...
RispondiEliminanon sapevo dell'esistenza di questo antico gioco, sei una inesorabile fonte di notizie
RispondiEliminaCome puoi vedere dal nickname che mi sono scelto sono uno che lo sa cos'è il gioco del balùn. Ti ringrazio moltissimo per avere pubblicato questa foto del bracciale. Ne avevo sempre sentito parlare ma non l'avevo mai visto. Penso che gli esemplari che hai siano gli unici rimasti, almeno in Liguria. Niente tarme?
RispondiEliminaSecondo me "u balun" così come lo conosciamo adesso è una cosa.
RispondiEliminaL'oggetto che ci propone Alberto è un'altra cosa.
Ed anche le notizie curiose che ci propone Pia sull'origine "francese" del "nostro" sono ancora altra cosa.
Vorrei saperne di più ..........
Peccato che questo gioco lo si giochi sempre meno nelle piazze dei nostri paesi di Liguria. In alcune piazze ristrutturate addirittura non è più possibile. E peccato che non venga mai trasmesso in televisione, perché di questa non ha i tempi nevrotici. Grazie Alberto per questa bella foto del bracciale.
RispondiEliminaGrazie Alberto, mi hai fatto conoscere uno sport di cui non conoscevo assolutamente l'esistenza. Scrivo dalla Sicilia orientale.
RispondiEliminaBel blog. Linko anche io. QUanto al "balun", io abito nella Riviera di Levante e quand'ero bambino il gioco più praticato era ancora "sciaccate" (Schiacciate) o "pallatennis", che si faceva a mani nude con un pallone e un rettangolo tracciato col gesso o coi mattoni. Fantastico e simile al "balun".
RispondiEliminaPaolo di lautreamont (Le Guerre civili).
Ciao Alberto.
RispondiEliminaA te ed ai visitatori del tuo blog farà sicuramente piacere sapere che una copia del bracciale somigliante a quello fotografato sul tuo blog, fa parte della collezione dell'archivio museo del Municipio di Sydney, Australia. La copia è stata donata all'ex sindaco di Sydney, Mr Frank Sartor, in occasione di una sua visita a Firenze, città gemellata con Sydney. Con simaptia da un taggiasco (dove il balun si gioca..eccome!!)
Danilo
E l'originale della copia dov'è?
RispondiEliminaFa quasi paura dalla foto...
RispondiEliminaI miei ricordi sono vaghi, ma non ci giocava pure don rodrigo nei promessi sposi (ammmetto che i ricordi sono legati allo sceneggiato di rai1...) o era una cosa diversa?
w il Balun (o il "balòn a pìgn' " alla piemontese) grazie alberto per questo post...
RispondiEliminachi è interessato alla storia del pallone elastico e delle sue varianti
può visitare il sito della fipap
(federazione italiana palla a pugno)
speriamo che questa tradizione non cessi mai...dalle mie parti si gioca ancora durante le ore di ginnastica alle medie (grazie a pochi insegnanti iluminati)
Ciao Alberto,
RispondiEliminaComplimenti è una scoperta interessante. Io sono un giocatore di Palla Tamburello, sport che trae origine dal Gioco del Bracciale. E' in vendita il Bracciale?
il bracciale della foto è un bracciale piemontese per il gioco del pallone piccolo. Esiste un altro bracciale più grosso, con le punte più lunghe e riportate per il gioco del pallone "toscano".
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