Dice
A Francesco Moraldo e agli abitanti di Creppo che dal settembre 1943 all'aprile 1945 nascosero, salvandoli dalla barbarie nazifascista i bambini ebrei Marianna e Rolf Spier
Dal libro “Ritorno a Erfurt” di Olga Tarcali
«Sapevano che eravamo dei bambini nascosti conoscevano il nome di chi ci proteggeva nonché, ben inteso, che ciò era rigorosamente segreto.
E mai nessuno di quei contadini ci aveva tradito, mai, a rischio delle loro vite e di quelle dei loro famigliari, nessuno aveva trasgredito la ferrea legge di ospitalità degli umili, la grandezza d'animo dei montanari, la silenziosa fierezza della gente semplice.
Sebbene fossero poveri, senza mezzi, privi di ogni comodità; sebbene conducessero una vita rozza e austera, un'esistenza aspra e difficile, dettero prova di grande nobiltà d'animo.
Essi possedevano l'antico istinto di ciò che si deve e di ciò che non si deve fare.»
IL COMUNE DI TRIORA POSA IL 28.01.2006
Dal libro “Ritorno a Erfurt” di Olga Tarcali
«Sapevano che eravamo dei bambini nascosti conoscevano il nome di chi ci proteggeva nonché, ben inteso, che ciò era rigorosamente segreto.
E mai nessuno di quei contadini ci aveva tradito, mai, a rischio delle loro vite e di quelle dei loro famigliari, nessuno aveva trasgredito la ferrea legge di ospitalità degli umili, la grandezza d'animo dei montanari, la silenziosa fierezza della gente semplice.
Sebbene fossero poveri, senza mezzi, privi di ogni comodità; sebbene conducessero una vita rozza e austera, un'esistenza aspra e difficile, dettero prova di grande nobiltà d'animo.
Essi possedevano l'antico istinto di ciò che si deve e di ciò che non si deve fare.»
IL COMUNE DI TRIORA POSA IL 28.01.2006
Olga Tarcali
Ritorno a Erfurt
Racconto di una giovinezza interrotta
(1935-1945)
Prefazione all'edizione originale
di Serge Klarsfeld
Prefazione all'edizione italiana
Marianna e Rolf Spier, 1935
la stessa integrità morale di mastella.
RispondiEliminai valori veri non hanno una dimensione di tempo ,spazio e cultura ....sono eterni
RispondiEliminaAnche nell'entroterra (quasi) tutti si sono dati da fare per chi ne aveva bisogno. Ed è bello che il comune abbia messo quella lapide, per ricordarlo.
RispondiEliminaAlberto,mi padre era italiano
RispondiEliminaha muerto cuando yo era niña
guardo el recuerdo de la injusticia
tremendamente sepultado,siempre
palpitando en mis venas,oh cara
Italia,me decía...
Tu espacio y tus textos
me emocionan mucho
Gioconda Imparato
bacio
Peñíscola-C.Valenciana
grazie del commento :)
RispondiEliminachi ha conosciuto la durezza della vita, ha un grande rispetto per la vita.
RispondiEliminami piacerebbe aggiungere la targa alla piccola biblioteca della memoria sul mio sito... mi fai sapere?
un saluto memore
Ricordare è importante.
RispondiEliminaRicordiamo tutte le vittime di tutte le persecuzioni.
@riccardo gavioso
RispondiEliminaTi ho fatto sapere a casa tua.
ciao mia se posso chiederlo di dove era tuo padre ? complimenti aberto sai sempre far ricordare dei momenti di passato , che non andrebbero mai dimenticati .
RispondiEliminaCiao Mia,
RispondiEliminabacio anche a te.
Non si dimentica.
RispondiEliminaGrazie, Alberto, a nome di tutti i crepparoli e di tutti gli abitanti dell'alta valle Argentina, per aver ricordato quest'atto di generosità, incomprensibile ai giorni nostri.
RispondiEliminaE grazie soprattutto a Gian Paolo Lanteri, a Paolo Veziano, a Gipo Anfosso ed a tutti coloro che hanno reso nota la generosità di questa gente, rappresentata dal "Giusto" Moraldo Francesco (Celu o François).
Erica e Sandro Oddo
per il giorno della memoria dedico anch'io un ricordo a Francois Morardo che visse una vita straordinaria (a causa della guerra) e si trovò nelle condizioni di doversi occupare di due bambini ebrei rimasti affidati a lui per l'arresto dei genitori. Li portò a Creppo e li nascose. E' stato sempre convinto di aver fatto quello che avrebbe fatto chiunque, al suo posto. Solo poche persone sapevano del suo coraggio e di quei fatti lontani avvenuti tra le montagne liguri tra il 1943 e il 1945. Ricordiamo, insieme a Francois, il suo amico Erminio Lanteri Motin che, per primo, si adoperò per non cancellare quella memoria.
RispondiEliminaE' il 25 aprile l'unico giorno della memoria.
RispondiEliminaFESTA D'APRILE
RispondiEliminaI fascisti han capito,
se non son proprio tonti,
che siamo arrivati
alla resa dei conti!
Scendiamo giu' dai monti
a colpi di fucile!
Evviva i Partigiani!
E' festa d'Aprile!
Adesso basta fucili, e' ora di lavorare.
RispondiEliminaMettete a posto i fucili e prendete la zappa e la chiave inglese.
Basta guerre, ne ho le tasche piene di guerre!
Caro Alberto
RispondiEliminaun giorno importante, come importante è quella storia, quella generosità dimostrata in quel tempo così difficile per le popolazioni del nostro entroterra.Un altro albero dei Giusti è stato piantato.
dice il Talmud "chi salva una vita salva il mondo intero".
Roberto
Il 25 Aprile e' festa conseguente al Giorno della memoria,chi ha dato la vita contro la barbarie nazifascista deve essere onorato e ricordato;l'Italia del centro nord ha lottato quasi due anni,i nostri nonni hanno rifiutato di tornare a combattere per Salo',molti sono morti piuttosto di tornare,si sono sacrificati per un'ITALIA DEMOCRATICA E ANTIFASCISTA.
RispondiEliminai Giusti sanno col cuore ciò che si deve fare
RispondiElimina