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sabato 15 marzo 2008

È giusto che gli studenti diano i voti ai loro prof?

nido di rondine
Immaginate un sito dove ci siano tutte le scuole d'Italia, e per ogni scuola tutti i professori e che ogni studente abbia la facoltà di dare un voto ai propri prof. Non c'è tanto da immaginare, un sito del genere esisteva, anzi a dir la verità esiste ancora in Francia, Note2be.com, ma, anche se non è stato oscurato, è stato colpito al cuore del suo sistema dalla Giustizia francese, in quanto le votazioni già espresse sono state eliminate e naturalmente non si può votare più, almeno fino a quando non ci sarà un grado definitivo di giudizio in un senso o nell'altro.

Non era un sito goliardico, in quanto i parametri di giudizio variavano dalla capacità di suscitare interesse, la competenza sulla materia insegnata, la sensibilità ad ascoltare le difficoltà nell'apprendimento dell'allievo e via dicendo.

Come c'era da aspettarsi, la classe dei professori, ha reagito con durezza mettendo in campo tutte le armi a disposizione. Per prima cosa, un invito al boicottaggio rivolto agli inserzionisti del sito, facendo pressione sulla concessionaria. Poi iniziative legali portate avanti da parte di un rappresentativo sindacato di categoria e una campagna di opinione lanciata attraverso infuocate dichiarazioni sul diritto alla privacy, sull'intoccabilità dei professori, sull’impossibilita da parte di studenti e genitori di emettere pareri sugli insegnanti (e sopratutto di renderli pubblici) per provata mancanza di competenza.

Il sito, pur avendo fatto ricorso in appello, si è quindi schiantato ponendo fine a questa poco ortodossa intrusione 2.0 nelle gerarchie di chi insegna e dà voti e di chi invece ha il ruolo di ascoltare. La sentenza, che va controcorrente rispetto a casi identici sviluppatisi negli Stati Uniti, Canada o Regno Unito, stabilisce dunque un precedente che rischia di fare giurisprudenza in più di un paese europeo.

La materia è delicata, molto, ho riportato il caso per sapere cosa ne pensate.

Via apogeonline

11 commenti:

  1. Io non ci vedo nulla di male a giudicare i professori. Però ovviamente il voto dovrebbe essere dato oggettivamente, non dato per scopi personali o per rifarsi di un brutto voto.

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  2. Nell'università (in quasi tutte le università ormai) i professori vengono valutati in base a una serie di parametri (didattica, disponibilità, puntualità ecc.), e per quanto mi riguarda, parlando da docente, trovo che sia un'ottima cosa, ovviamente come dice duhangst, con qualche attenzione a che la valutazione non diventi un sistema per ripicche, vendette ecc. Purtroppo però non sempre queste valutazioni vengono rese note, e quindi sono in parte vanificate, nel senso che le eventuali carenze o deficienze denunciate possono essere agevolmente "coperte" dalla solidarietà professionale. Per le scuole, bisogna anche tenere conto del livello di maturità degli studenti: uno studente universitario è oggettivamente in grado di valutare correttamente i suoi docenti, e lo stesso si potrà dire per le ultime classi delle superiori, ma scendendo in età, i rischi di una visione fuorviata, condizionata ecc. ovviamente aumentano.

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  3. Nella vita si affrontano molte prove e dobbiamo continuamente metterci in discussione. Lo facciamo per noi, per migliorarci e raggiungere "la perfezione". Chi si impegna e sa di aver fatto un buon lavoro non ha nulla da temere. Fare il professore è un mestiere delicato, però è il tuo mestiere e devi farlo al meglio. Io sono del parere che una bella pacca sulla spalla va data ai bravi e una tirata d'orecchie ai più pigri.
    Votate ragazzi, votate e fate vedere chi si merita di insegnarvi.

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  4. Il tema della valutazione dei docenti è ostico: la valutazione può essere soggettiva o oggettiva. Quest'ultima è riconducibile a parametri fissi di riferimento( competenza didattica,formazione professionale, disponibilità, efficacia della comunicazione e della metodologia di insegnamento) la seconda invece no (e concordo con quanto scritto da duhangst e anonimo). Purtroppo spesso emergono le deficienze della scuola italiana tanto evidenziate nell'alta percentuale di insuccesso e abbandono scolastico soprattutto nella scuola superiore causati , secondo me , dal fatto che si tende a privilegiare l'aspetto tecnico delle discipline a discapito dell'aspetto formativo dell'insegnamento... Quest'ultimo è un campo minato perchè richiede un continuo mettersi in gioco come docente e come persona e richiede investimento di tempo , disponibilità , energie e professionalità .Inoltre si consideri che molti docenti sono demotivati ( e a loro volta demotivano all'apprendimento e all'amore per la materia),molti pretendono senza dare o almeno senza mettere i ragazzi in condizioni di "essere all'altezza", altri, seppur preparati, poco sanno di psicologia evolutiva o non riescono a trasmettere il loro scibile. Poi subentra la solidarietà di categoria, per cui ciascuno procede per conto proprio e copre le inadempienze altrui ( grazie anche alla grande opera di appiattimento e gioco al ribasso dei sindacati che tutelano i diritti dei propri “affiliati” a prescindere dalle competenze o professionalità, senza mai considerare i loro doveri ). Anni fa si era parlato di una valutazione " meritocratica" dei docenti : ciò suscitò un'indignata reazione di categoria. Sta di fatto che adesso chi lavora con serietà nella scuola deve supplire gli assenteisti e viene screditato ad opera dei docenti nullafacenti o di quelli che farebbero meglio a lasciare la scuola (e a fine mese lo stipendio è uguale per tutti). I dirigenti scolastici spesso non intervengono per evitare lunghi contenziosi. Non so se spetti ai ragazzi, alle famiglie o ad esperti del settore valutare gli insegnanti, ma di sicuro occorre far valere il diritto-dovere allo studio. Secondo me ,sono indispensabili vera formazione sulle metodologie- anche quelle alternative- e tecniche di comunicazione (l’obbligo di aggiornamento, prima di 40 ore annue poi di 100 ore in 3 anni, è stato abolito e l’aggiornamento è lasciato alla volontà del singolo), un lungo tirocinio prima di accedere alla scuola, una buona dose di disponibilità e di umiltà nello scendere dal piedistallo e mettersi a livello dello studente perchè impari (lo Stato ci paga per questo) in quanto l’alta percentuale di insufficienze di una classe rivela l’inadeguatezza del metodo d'insegnamento o degli obiettivi prefissati .
    E' anche vero però che oggi la scuola deve affrontare problematiche educative complesse e diverse da quelle di anni fa , dovute all'evoluzione sociale, non sempre facili da fronteggiare o risolvere. Resto dell’opinione che docenti e dirigenti fanno una scuola che “funziona” ,ma devono anche essere supportati e messi in condizione di funzionare e che è necessario un intervento sinergico di tutti coloro che operano coi ragazzi ( famiglia, scuola, associazioni) in cui tutti ben definiscano il proprio ruolo, le proprie competenze e responsabilità, perchè i ragazzi possano crescere e maturare sia come studenti che come persone.

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  5. oh.. ringrazio skip per la sua analisi. Ha toccato i diversi nodi cruciali della scuola italiana. Concordo pienamente!
    Io sarei per la valutazione dei docenti (ribadendo le attenzioni sottolineate nei precedenti commenti...), ma tutto il sistema-scuola andrebbe migliorato, supportato (es. con adeguati finanziamenti e non con tagli...), aggiornato!
    Quanto alle modalità di valutazione esposte nell'art. su Apogeonline: sito web di tipo commerciale, rischio di attacchi anonimi su internet...
    certo c'è da nutrire qualche perplessità!

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  6. giudizio e potere di giudizio non sono la stessa cosa.

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  7. Non confondiamo giudicare con esprimere una preferenza, comunque se proprio si deve dare un voto all'operato dei prof, proporrei di estendere la prassi anche alle altre professioni, parlamentari in testa,medici, idraulici,avvocati, preti...e istituire una tabella di valutazione tassonomica con criteri oggettivi da esporre nei luoghi di lavoro e sulla quale ogni elettore, utente, paziente, cliente, dopo aver ricevuto la prestazione del servizio, appone il proprio voto espresso in numeri da 1 a 10. A fine anno si fa la media matematica e chi non ha superato la sufficienza viene espulso dalla categoria e per l'anno successivo va a pulire boschi, spiagge,fa il badante a un anziano, tira su muri a secco...paga sindacale!

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  8. Ahi...Filo !!
    Le ultime due righe sono in odore di giudizio sommario.Tirare muretti a secco è arte antica e sapiente,così come prendersi cura di persone non più in grado di badare a se stesse.
    Io, donna sanza lettere,chiedo a Filo
    cosa debba intendersi per eccellenza di casta su obiettivi variabili per anno solare e se essa sia una virtù.
    Ahi...Filo!!

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  9. @analfabeta, mattiniera, la domenica mattina!Sono certa che non ti è sfuggita l'ironia del mio commento.
    L'eccellenza è la Qualità con cui le cose si fanno, è il senso di identificazione con quello che fai,è la consapevolezza che il tuo lavoro ha un significato per te e per gli altri, tanto più se si tratta di ragazzi o bambini...
    Le tue parole"eccellenza" e "virtù" mi hanno fatto venire in mente un libro di parecchi anni fa "Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" in cui si dice che " qualsiasi lavoro tu faccia..se ci tieni, hai pazienza, metti attenzione in quel che fai, se ne sei coinvolto e lo trasformi in arte , con ogni probabilità scoprirai di essere divenuto per gli altri una persona interessante e non un oggetto".
    Ciao :-)

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  10. Ritengo che votare i professori, possa solo essere utile a premiare meritocrazia e impegno, a discapito di una parte di docenti che sono solo zavorra a chi davvero lavora..

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