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martedì 21 ottobre 2008

Riprendiamoci la vita


12 commenti:

  1. Magoni su magoni...Il Professore aveva già previsto tutto.

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  2. Grazie, veramente grazie, Alberto.
    Il testo:

    E' vero che dalla finestra non riusciamo a vedere la luce perché la notte vince sempre sul giorno e la notte sangue non ne produce.
    E' vero che la nostra aria diventa sempre più ragazzina e si fa correre dietro lungo strade senza uscita.
    E' vero che non riusciamo a parlare e che parliamo sempre troppo.
    E' vero,sputiamo per terra quando vediamo passare un gobbo,un tredici o un ubriaco.
    O quando non vogliamo incrinare il meraviglioso equilibrio di un odiosità senza fine di una felicità senza il peggio.
    E' vero che non vogliamo pagare la colpa di non avere colpe e che preferiamo morire.
    Piuttosto che abbassare la faccia,è vero,cerchiamo l'amore sempre nelle braccia sbagliata.
    E' vero che non vogliamo cambiare il nostro inverno in estate,è vero che i poeti ci fanno paura.Perché i poeti accarezzano troppo le gobbe,amano l'odore delle amarmi,odiano la fine della giornata.Perché i poeti aprano sempre la loro finestra anche se noi diciamo che è una finestra sbagliata.
    E' vero che non ci capiamo,che non parliamo mai in due la stessa lingua.
    E abbiamo paura del buio e anche della luce,è vero,che abbiamo tanto da fare che non facciamo mai niente.
    E' vero che spesso la strada sembra un inferno,una voce in cui non riusciamo a stare insieme,dove non riconosciamo mai i nostri fratelli.
    E' vero che beviamo il sangue dei nostri padri e odiamo tutte le nostre donne e tutti i nostri amici.
    Ma ho visto anche degli zingari felici corrersi dietro,far l'amore e rotolarsi per terra.Ho visto anche degli zingari felici in piazza Maggiore a ubriacarsi di luna,di vendetta e di guerra.

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  3. Bellissima!
    E grazie a maghella del testo, merita quanto la canzone
    (l'ho sentita anche cantata da Carboni)
    ciao

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  4. quando nel settembre del 1977 Claudio Lolli ci cantò quella canzone in una delle tante piazze di quella pazza estate sul finire, a Bologna, molti di noi, allora ventenni, comprese poco di quei testi.. ricordi Alberto i tre giorni contro la repressione (24/25/26 se non ricordo male) che follia in quei momenti, arrivammo dagli angoli più disparati di questo paese, io ero militare in Friuli, un mare di giovani, di colori e di umori.. bisognerebbe mettere insieme un pò di ricordi e di testimonianze di quei giorni. é possibile?
    Roberto

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  5. Si svolse dal 22 al 24 settembre il convegno sulla repressione, organizzato a Bologna anche in seguito all'appello contro la repressione in Italia apparso sul quotidiano "Lotta continua" il 5 luglio e firmato da alcuni intellettuali francesi fra cui Sartre, Foucault, Deleuze e Guattari. Eravamo 100.000 e la città fu trasformata in un palcoscenico per feste, rappresentazioni teatrali e musicali, mentre all'interno del palazzo dello sport i gruppi più politicizzati si confrontarono duramente sul futuro del movimento studentesco. Il convegno si concluse con un corteo e uno spettacolo di Dario Fo in piazza VIII Agosto. Non ci fu nessun accordo tra le varie anime, la tre giorni di settembre segna probabilmente la fine politica del Movimento.

    Per ricordare quegli anni ci vorrebbe un blog apposito. Ciao Roberto.

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  6. Maghella mi ero dimenticato di ringraziarti anch'io.

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  7. ooh, Alberto,
    che bel regalo ci fai.
    Il grande Claudio Lolli, che ricordi...
    grazie davvero.
    Anche a maghella, grazie per il testo-introduzione.
    g

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  8. Incredibile che dopo vent'anni il testo di questa canzone sia così attuale.
    Grazie.Se ti incontro al Piombo faccio un cin con te.

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  9. Un bel proposito su cui meditare soprattutto in tempi di delusione dove sembra *tutto visto, tutto già fatto, tutto già avvenuto quell'avvenire già avvenuto
    scritto corretto interpretato da altri meglio che da te* (Scusate se insisto con Fossati)
    Amiamo i poeti o ci fanno paura?
    Ciao AlbertoAlberto.

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  10. aziza
    Non dopo vent'anni, dopo trenta, trent'anni sono passati. Ciao. Spero di incontrarti così scopro chi sei.

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  11. @alberto
    hai ragione, dopo bologna iniziò non la fine ma la dispersione del movimento.
    polverizzati in mille appartenenze e derive, gli anni ottanta cantarono il nostro de profundis.
    per fortuna i movimenti sono simili ai fenomeni carsici e quanto meno te lo aspetti tornano a farsi sentire
    con la forza di chi sa di essere dalla "parte del torto"

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