Milano, giardini di Porta Venezia - Ginkgo biloba vicino alla scuola materna.
Questa mattina prima di fotografarlo, sotto uno sferzante vento novembrino e un cielo tersissimo, mi sono avvicinato lentamente al tronco e ne ho accarezzato la corteccia. Qualche istante di meditazione sulla Natura ancora intonsa dalle violenze della nostra specie cosiddetta intelligente. Il ginkgo, o ginco, biloba (Ginkgo biloba L.) è infatti un vero e proprio fossile vivente, vale a dire presenta caratteristiche morfo-anatomiche e strutturali primitive. Non ne ha voluto sapere cioè di evolversi e quindi ci si mostra come si è sempre mostrato a cominciare dal Giurassico, quando è nato.
Che mandi influssi positivi a tutti i bambini della scuola materna che vedete a fianco.
I semi. Li fa solo il ginkgo biloba femmina.
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Grazie Massimo per la dritta.
RispondiEliminaChe meraviglia!!!
RispondiEliminaChe tu sappia da noi c'è qualche esemplare?
complimenti per le foto e per tutto quello che sai e che ci trasmetti,buona domenica
RispondiEliminaE Andreotti dove lo mettiamo? Anche lui è giunto sino a noi, immutato, dal Giurassico e forse anche da prima.
RispondiEliminaQuando ho avuto occasione di vedere quest'albero,l'ho definito "l'albero d'oro" per le foglie gialle che regalano un senso di stupore, risplendendo nell'atmosfera autunnale...
RispondiEliminaMi associo all'augurio per i bambini che hanno la fortuna di poterlo contemplare tutti i giorni.
Questa volta Milano batte Torino...
RispondiEliminaLe tue fotografie sono spettacolari,
danno il senso della meraviglia e della primavera.
Che giallo caldo,affascinante.
Complimenti a te!
Foto molto belle
RispondiEliminasono Michele di http://pianetatempolibero.blogspot.com ti propongo uno scambio link
vai a vedere il mio blog se per te ok lascia un commento
Buona domenica Michele
A Torino ce n'è uno molto bello nei giardini di Piazza Carlo Felice. Proprio di fronte all'Hotel Roma, quello dell'ultimo giorno di Cesare Pavese.
RispondiEliminauna volta un amico mi ha portato alcune foglie "autunnali" del ginkgo: a vederle dal vero fanno un effetto stupendo! sembrano davvero d'oro, come dice skip. non mi risulta che nell'estremo ponente ligure ci siano questi alberi magnifici (e alti!). se avete notizie contrarie fatemelo sapere, grazie: mi piacerebbe davvero vederli.
RispondiEliminaps. Al, le tue foto sono stupende.... ma quando era così sereno a Milano???
gturs
RispondiEliminaNon so nei giardini privati, quasi sicuro agli Hanbury.
aiza
Grazie a te della visita. Sei forse delle mie parti?
prepuzio
Effettivamente...
skip
Ho ancora la visione dell'albero e mi rendo sempre più conto che le foto sono niente rispetto alla realtà.
stella
Il cattivo tempo un po' per uno.
michele
Adesso guardo.
silla
Alto così?
pignasca
ma quando era così sereno a Milano
Hai visto come comincia il post?
Se le monete d'oro seminate da Pinocchio nel Campo dei miracoli avessero germogliato sarebbe cresciuto un Albero degli Zecchini come questo.
RispondiEliminaStupendo il giallo e l'azzurro, il caldo e il freddo insieme.
@Alberto: si, ma domani verifico.
RispondiElimina@filo: ti rubo le parole...
Sono alberi stupendi... proprio la scorsa settimana ne ammiravo uno. Non sapevo della sua caratteristica di non essersi evoluto.
RispondiEliminaChe meraviglia e che foto stupende. Non vedo l'ora di passare da quelle parti per vederlo dal vivo!
RispondiEliminastupende immagini, che ora contrastano nettamente con la stupenda nevicata che vedo dalla finistra alle mie spalle. Buona settimana
RispondiEliminaChe splendido colore.
RispondiEliminaChe sereno, qua nevica.
ciao e buon inizio settimana
In Alessandria hanno utilizzato queste piante, trenta e più anni fa, per il viale di fronte alla chiesa del Cuore Immacolato di Maria. Spettacolose da vedere, tutte insieme, come un nastro d'oro in mezzo alla città, ma con questi frutti che, caduti al suolo e schiacciati dalle macchine o dai pedoni, puzzano parecchio, soprattutto sotto le suole, quasi come una deiezione canina...
RispondiEliminac.e.g.
RispondiEliminaMa porca vacca, e io che ieri continuavo a guardarmi le suole delle scarpe e non riuscivo a capire da dove arrivasse quella puzza.
Contrariamente all'apparenza non sono frutti ma semi ricoperti da un involucro carnoso, perché la pianta appartiene alle Gymnospermae
Da Wikipedia
La parola Gymnospermae deriva dal greco gymnós (nudo) e sperma (seme), e letteralmente significa "seme nudo". Infatti, a differenza delle Angiosperme, i semi delle Gimnosperme non si formano all'interno di un ovario che diventa il frutto, ma sono nudi e disposti sulle scaglie di un cono (o pigna), o di una struttura simile. Le gimnosperme sono eterosporee: producono microspore (maschili) che si sviluppano nel granulo pollinico e macrospore (femminili) che rimangono comprese nell'ovulo. A seguito della fecondazione si sviluppa un embrione che, insieme alle cellule dell'ovulo, si trasformerà nel seme (sporofita).
Ai giardini Hanbury ce ne sono due: la pianta maschio e la pianta femmina...con le sue puzze! Se ne possono vedere due sulla Romana, dopo il semaforo che porta in Conca Verde, in direzione Bordighera, sulla destra della strada. Non sono troppo ampie ma abbastanza alte e soprattutto piante maschi. E' bello osservare anche la disposizione dei rami ad "impalcatura". In questi giorni hanno le foglie gialle, ma non ancora di quel colore intenso. Al primo soffio di vento, vibrano anche per la loro forma a ventaglio.
RispondiEliminaEro sicuro che ti sarebbero piaciuti.
RispondiEliminaciao, bellissime foto.
Spettacolare, straordinario! Che investa di influssi benefici i piccoli che della scuola materna:)
RispondiEliminaE' splen-di-do_oooo!
RispondiEliminachissà gli influssi positivi...
i principi attivi delle foglie hanno un sacco di proprietà... più che altro per anziani però:-)
grazie Al!
Bellissima e suggestiva ambientazione!
RispondiEliminaScusa se approfitto, potresti mandarmi sulla mail le foto dell'ontano del barone (le porto al DAMS - lezioni di letteratura italiana, prof. Simona Morando - corso monografico su Calvino, siamo appunto ai nostri antenati...)
Grazie. Massimo
mcarabalona@yahoo.it
ciao grazie 1.000 x il commento che mi hai lasciato cosi ho potuto vedere questo albero meraviglioso e penso anche raro, ero a Milano qlc settimana fa a saperlo sarei andata apposta a vederlo!!! ma sei esperto di botanica? se cosi fosse mi puoi scrivere perchè avrei una foglia di pianta strana da sottoporti che una amica blogger non ha saputo dirmi cosa sia nonostante sia appassionata di fiori/piante!!! grazie. ciao.
RispondiEliminaFioredicollina
RispondiEliminama sei esperto di botanica?
Solo un po'. Prova a mandarmi la foto della foglia. Trovi la mia mail nel profilo. Ciao.
Ah una carezza per gli occhi :)
RispondiEliminaBellissima foto! All'Orto botanico di Milano vi è un esemplare di ginko biloba che credo sia il più vecchio di Milano.
RispondiEliminaOggi ho verificato: nel centro di Torino ce n'è un buon numero.
RispondiEliminama la puzza di quei semi......dio.....
RispondiEliminaconsoliamoci coi colori, vah....
:D
saluti!
si dice che grazie alla sua forza vitale un ginkgo fu l'unico essere vivente a sopravvivere all'esplosione atomica nel centro di hiroshima
RispondiEliminagrazie della tua visita e di questa stupenda foto. io lo faccio sempre , toccare la corteccia degli alberi , perchè son convinta lo sentano . e ci facciamo coraggio a vicenda . buona giornata
RispondiEliminaHello. And Bye.
RispondiEliminaCiao. Vi segnalo che un Ginco Biloba si trova in PIAZZA MORSELLI (via Canonica) al numero 1.
RispondiEliminaGianluca
dovete vederli in questi giorni di pioggia hanno crato un tappeto d'oro per terra con quei ventagli carnosi, le foglie rimangono elastiche anche dopo giorni dal distacco dalla pianta.solo toccandole si puo capire.
RispondiEliminaMeraviglioso albero primordiale, come tutti quelli con radici fittonanti. Davvero affascinate. Qui a Modena c'è un viale lungo e largo costeggiato da Ginco: ogni autunno è uno spettacolo emozionante.
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