Milano, via Ragazzi del '99
Oggi è l'anniversario della vittoria, e palate di retorica serviranno a nascondere quello che veramente fu la prima guerra mondiale.
Non si parlerà dei nostri fanti imbottiti di grappa e mandati al macello negli assalti alla baionetta, non si parlerà delle decimazioni (vedi il video), non si parlerà delle autoamputazioni per essere mandati nelle retrovie, non si parlerà della miriade di disertori.
E non si parlerà nemmeno dei Ragazzi del '99, mandati a morire al fronte a soli diciassette anni.
Si tacerà che quella vittoria che ci costò seicentomila morti portò a casa una marea di reduci disoccupati e sbandati che generarono il terreno fertile per la nascita del fascismo.
E si avrà vergogna di dire, per cattiva coscienza, che questo Stato aspettò che i combattenti di quella guerra fossero ormai quasi tutti morti per assegnare loro un, ancorché misero, vitalizio.
Solo retorica, miltari e politici a mistificare quella tragedia italiana. Altroché vittoria.
Chi non l'ha ancora visto si veda Uomini contro di Francesco Rosi.
Soldati italiani in una trincea della prima guerra mondiale.
La decimazione da "Uomini contro"
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Come quasi tutte le guerre , fu inutile, evitabile , con una trattativa politica ben orchestrata si sarebbe ottenuto ancora i medesimi risultati senza la macelleria umana voluta da politici e generali assetati di gloria e di sangue.
RispondiEliminaQuesto modulo dei commenti mi sembra che oggi faccia le bizze. Sentirà il tempo.
RispondiEliminaMio nonno era un ragazzo del '99. Mi hai fatto tornare in mente i suoi racconti, i suoi occhi buoni. Grazie.
RispondiEliminaUn sorriso un po' commosso
C.
Chissà se c'è ancora in vita un nonnino del '99 da contrapporre al signor La Russa.
RispondiEliminanon è questione di eta' o altre rivendicazioni:la gwerra è gwerra!percio' non fatela!...peace & love.
RispondiEliminaNulla di dire sul post, solo una piccola correzione, Uomini contro si basa su molti fatti storicamente falsi. Posso dirlo con certezza perchè mio nonno era un'ufficiale della Brigata Sassari.
RispondiEliminaLussu, l'autore del romanzo da cui è tratto il film, anche lui della Brigata Sassari, si inventò molte cose... Ah... e se qualcuno avesse qualche dubbio, mio nonno era profondamente antifascista.
Llancalot
Ma la scelta di Alberto Cane di mettere come immagine avatar un gatto è un ossimoro inconsapevole?
RispondiEliminaNo, vai QUI e capirai.
RispondiEliminaIn poche parole fu un massacro.
RispondiElimina@riverinflood: l'ultimo è mancato proprio in questi giorni, a 110 anni. Silla.
RispondiEliminaMio nonno è stato uno di questi ragazzi e ha meritato anche una medaglia, peccato che non l'ho conosciuto per sentire la sua verità!
RispondiEliminaAnche il mio nonnino era un "ragazzo del 99". Non ha mai voluto parlarmi della guerra: nè della I né della II. Preferiva raccontarmi le imprese del suo amico Girardengo o del conterraneo Fausto Coppi e liquidava le mie domande con una battuta. Però a quella definizione di "ragazzo" della Grande guerra teneva moltissimo e ci chiese di scriverglielo sulla lapide.
RispondiEliminaPatrizia
La retorica patriottarda, nazionalista e guerrafondaia di chi oggi dice di rappresentarci, riesce a nascondere anche una tragedia mondiale.
RispondiEliminanon ho avuto il tempo di fare un post, e me lo ritrovo esattamente come lo avrei voluto. Gli amici servono anche per questo: bravissimo!!!
RispondiEliminaGrazie per aver sottolineato un aspetto così importante di quel conflitto, e che spesso viene dimenticato, o non studiato abbastanza.
RispondiEliminase avessero imparato qualcosa da quella immensa strage che fu la grande guerra chissà....
RispondiEliminaOggi 4 novembre si festeggia
RispondiEliminaL'UNITA' D'ITALIA
Nessuno oggi festeggia la guerra,nessuno dimentica i morti.
Sono contro le guerre.
RispondiEliminaUn momento...... ci sarebbe qualcuno da eliminare?????
@ pignasca
RispondiEliminaMio nonno materno (dei Giorgi)
è stato uno dei 600 mila morti del 15/18. Mia nonna ( dei Baracheta), con la pensione di guerra si è comprata una villa a Montecarlo. Alla prossima ....
Una delle pche cose che non hai ricordato Alberto e' che lo stato italiano, all'epoca, ai prigionieri italiani in Austria non consentiva l'invio di generi di conforto nemmeno tramite la croce rossa perche' essi venivano considerati traditori anche quando avevano combattutto fino all'ultimo.
RispondiEliminaHai perfettamente ragione. Un'altra pagina vergognosa su come agì lo Stato Italiano verso i nostri soldati incolpevoli di essere stati catturati dopo la disfatta di Caporetto.
RispondiEliminaBellissimo post: risposte competenti...
RispondiEliminaE poi tutti quegli ospedali nati dopo la guerra per internare i troppi "storpi"...che a tutt'oggi non eiste una bibliografia completa.
RispondiEliminaE poi la spagnola del dopoguerra...
E poi... questa sera mi fermo qui e mi metto comodo perche' se non vince Obama domani saro' ancora piu' inc......
...e come sempre il grande Stefano Disegni non ne sbaglia una.
RispondiEliminaTiè...
;-)
@picchiatello: a Livorno c'era un ospedale che curava esclusivamente soldati con gli arti congelati. Sempre stracolmo...Meno male che, oltre oceano, ce l'ha fatta quello là.
RispondiEliminaPer chi volesse approfondire e farsi una idea di cosa era veramente la grande guerra sul fronte alleato c'e' questo sito:
RispondiEliminahttp://greatwar.nl/
ci sono molte foto (non ufficiali) ma attenzione solo per chi e' forte di stomaco e non debole di cuore ( tipo la sezione picnicblood).
Grazie moltissime picchiatello, un sito davvero interessante con immagini uniche.
RispondiEliminaGrazie anche a te Alessandro per il link alla bellissima striscia di Disegni.
RispondiEliminaX River. L'ultimo e' mancato proprio l'anno scorso.
RispondiEliminaBravissima Sub, sei un fenomeno a trovare tutto in rete. E tu Silla sii un po' più preciso.
RispondiEliminaIl grande Rigoni Stern - del quale è appena uscito il "trattamento cinematografico", fatto da lui e da Olmi, del Sergente - ha scritto tante, belle pagine sulla Grande Guerra così come la si è vissuta nelle sue terre dell'altipiano di Asiago. Lui era nato appena dopo, ma ha racconto testimonianze dirette di famigliari e di compaesani, ed ha percorso a piedi tutti quei sentieri e quelle trincee. Vale la pena di leggerlo, come sempre...
RispondiEliminaBè, per onor di cronaca, anch'io come Silla ho sentito proprio pochi giorni fa la notizia che è mancato "l'ultimo ragazzo del 99", alla bella età di 110 anni...
RispondiEliminaPoi: anche mio nonno era un "ragazzo", ma del 98. non credo che un anno in più cambi di molto... Ogni tanto mi parlava della guerra (tutte e due le ha fatte) ma sempre molto poco, non amava molto parlarne... forse perchè io allora ero poco più che bambina.
Però era orgoglioso di essere "cavalliere di Vittorio Veneto": una cosa che mi diceva era che se l'Italia adesso c'era tutta era anche un po' per quelli come lui... E di questo, bisogna darne atto: i "ragazzi" non hanno scelto loro di andare a far la guerra, non credo proprio che ne fossero entusiasti!
@Fuin: se la pensione di guerra che hanno dato a tua nonna era pari a quella di mio nonno, bé: eh, altro che villa! villa +yacht...!!! già solo con la medaglia d'oro, uhh! da scialare!
@alberto: quanti pesci si son persi perchè la rete era rotta...
RispondiElimina@suburbia: il tuo era il penultimo.
Delfino Borroni, cavaliere di Vittorio Veneto, l'ultimo veterano italiano della Grande Guerra, in prima linea nel sesto reggimento bersaglieri.
RispondiEliminaMi sono lasciata ingananre dal titolo del link che avevo messo a corredo del mio post.
Infatti ne hanno parlato anche i telegiornali pochissimo tempo fa, e per una manciata di giorni non ha fatto in tempo ad assistere alle celebrazioni ufficiali del 90esimo anniversario della fine del primo conflitto mondiale.
Link qui e qui.
Sì Subi, grazie. Ma io parlavo dei Ragazzi del '99, non dei cavalieri di Vittorio Veneto in generale.
RispondiEliminaNel primo link che ti avevo mandato, l'articolo scrive cosi.
RispondiElimina6 ottobre 2007
È morto ieri sera in Francia, a Saint Tropez, Giustino Tuveri, l'ultimo dei «ragazzi del '99», i soldati della Brigata Sassari che parteciparono alla prima guerra mondiale. Tuveri si è spento all'etá di 109 anni.
Incalzata da Silla ricordavo anche io di aver sentito poco tempo fa e infatti guarda cosa dice qui.
Copio/incollo
Addio Delfino Borroni, l'ultimo dei "ragazzi del '99" è morto a 110 anni
CASTANO PRIMO 27/10/2008 - Se ne è andato un pezzo di Storia, con la S maiuscola, come si conviene ad un uomo del suo calibro. Domenica è morto, a 110 anni compiuti da poco, Delfino Borroni, l'ultimo cavaliere di Vittorio Veneto.
Spero di aver fatto chiarezza. Ciao
... Io ho ancora appeso in camera il quadro di Cavaliere di Vittorio Veneto con il quale è stato decorato il mio prozio Antonino (Tunin)! :)
RispondiEliminaLui è stato ferito per ben 7 volte, la prima volta fu nel '18 sul Montello...
Venne perfino richiamato nella Seconda Guerra Mondiale...
Qualcuno sa se il vostro nonno/zio del '99 fu richiamato anche nella Seconda?
Anche di qui voglio gridare: SEI UN EROE NIN !!! :)
salve, qualcuno di voi saprebbe indicarmi se esiste un archivio storico con i nominativi dei ragazzi del 99?mio nonno paterno lo era ed ha fatto anche la seconda guerra.al mio papà ha raccontato pochissimo xkè le lacrime arrivavano prima delle parole.xò, dopo la prima guerra un soldato austriaco riusci a raggiungerlo qui in italia e portargli un regalo che gli aveva promesso se entrambi si fossero salvati.il regalo, con orgoglio, lo conservo io.grande il mio nonno!
RispondiEliminapremetto che non sono amante delle guerre, perché come è ovvio sono il più grande errore che possa fare l'uomo ...
RispondiEliminaperò ONORE ai RAGAZZI DEL '99 ...
io ne ho conosciuti brevemente alcuni durante il servizio militare che ho fatto nel 1986 ed è vero che non volevano tanto parlare di quei giorni "bestiali"
loro non hanno fatto altro che fare quello che pensavano fosse il loro dovere, ma i governanti hanno avuto delle colpe grandissime per come sono andate le cose
mi ricordo solo che durante il giuramento che ho fatto durante il servizio militare, quando sono arrivati questi reduci di circa 87 anni hanno intonato la canzone del Piave, e noi ragazzi di 20 anni grandi e grossi ci siamo messi a piangere come dei bambini,
e ancora adesso che scrivo mi vengono le lacrime agli occhi ...
abbasso tutte le guerre, ma viva ai nostri eroi
secondo me di questo argomento non si parla spesso, anche nelle scuole...
RispondiEliminabisognerebbe approfondirlo...
comunque veramente molto bello come post..complimenti!
tra quei poveri ragazzi c'era anche lo zio di mio nonno, che non è mai più tornato...non sapevamo nemmeno dove era stato sepolto... fortunatamente ora lo sappiamo, è in Croazia...e non può essere portato via da lì...
questa guerra ha ucciso troppe persone, distrutto trppe famiglie e indebolito la nostra Italia...
come altro film che parla delle decimazioni e della guerra sul fronte francese c'è orizzonti di gloria...
il mio bisnonno era un ragazzo del 99, e mia madre mi racconta sempre cio che gli raccontava lui
RispondiEliminax GIULIA: Dove ha combattuto il tuo nonno del '99 nella Seconda? Il mio rimase tra i territoriali...
RispondiEliminamio Padre è stato un ragazzo del 99 nella seconda guerra mondiale fu mandato in Jugoslavia. Dio lo ha aiutato e ci ha lasciato a 96 anni. Era un uomo buono, giusto e amante della Patria.
RispondiEliminaE' stato un eroe come tutti i Ragazzi.
Peccato che Ken Follet, nella sua Caduta dei giganti, si sia completamente "dimenticato" dell'Italia
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RispondiEliminaKen Follet è una troia..
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