Succede che di queste storie ne parli il quotidiano di Genova Il Secolo XIX e che l'avvocato allarmato per possibili querele tolga la pagina web.
Succede che l'autore di questo blog la pagina la scarichi dalla cache di Google.
Succede, anzi non succede ma, se mi saltasse il ghiribizzo, potrebbe succedere che questa pagina io la ripubblichi secondo le regole delle creative commons, come indicato in calce della pagina stessa.
Allora se in queste storie qualcuno si sentisse diffamato con chi potrebbe prendersela? Con me? Ma non sono mica io l'autore dello scritto. Con l'avvocato Pezzini? Ma lui quello che aveva pubblicato lo ha eliminato.
C'è pane per i denti degli azzeccagarbugli.
Nella foto l'avvocato Alberto Pezzini
Continuo a seguire la vicenda di Vittorio e nel limite delle mia disponibilità di tempo faccio aggiornamenti quotidiani su questa brutta faccenda che spero possa concludersi al più presto.
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In effetti alla fine ci sarebbe da rivolgersi al "Voi a chi dareste ragione" della settimana eigmistica.
RispondiEliminaciao
PS anche io seguo, anonimanente, le vicende di Vik.
Bella giungla tutto questo. Già è una giungla la legislazione italiana, se poi ci si mettono questi casi particolari non oso pensare dove si possa andare a finire.
RispondiEliminaIl "pentimento" è una categoria religiosa, più che giuridica.
RispondiEliminaL'Avvocato in questione ha sì ritirato il testo, ma tra la pubblicazione ed il ritiro questo è stato diffuso, e magari ripreso, causando un danno (eventuale) a qualcuno: danno il cui responsabile è l'autore della pubblicazione originaria (anche se "pentito"), senza la quale tale danno non sarebbe stato arrecato. Tutto quanto avvenuto dopo è solo una conseguenza - come nesso di causalità - dell'iniziativa dell'avvocato.
Ho posto la questione per rimarcare la differenza con la carta stampata. Se uno si sente offeso o peggio diffamato da qualche articolo su un giornale e si accontenta di una smentita tutto finisce tutto lì. Ma internet ha pagine replicanti...
RispondiEliminanon saprei come esprimermi. Non ho assolutamente idea se poi nell'effettivo possano rivalersi su di te, non solo i chiamati in causa, ma anche il tenutario del blog da cui la pagina è stata rimossa. Certo hai posto una bella questione. Chissà se Daniele Minotti sul suo blog che spesso tratta situazioni giuridiche e legali, che hanno a che fare col web abbia scritto qualcosa in proposito.
RispondiEliminaSu la Riviera ho avuto un commento piuttosto sarcastico alcuni anni fa dal Pezzini. Da allora non ho più comprato quel giornale.
RispondiEliminaDa quando Sandro Oddo non compra più la Riviera il settimanale ha subito un duro colpo nelle vendite...
RispondiEliminaIppolito Edmondo Ferrario
www.ippolitoedmondoferrario.it
E magari potrebbe succedere che, non necessariamente linkandolo, tanto per toglierci la curiosità indicassi il sito in questione, se non ti comporta dei problemi, ovviamente ;-)
RispondiEliminaIl mondo giuridico non viaggia alla stessa velocità del web, di conseguenza noi "internauti" viviamo nel limbo.
RispondiEliminaUn paio di esempi?
1-Sappiamo che è illegale scaricare gran parte della musica in rete, però se lo da un sito russo (pagando qualche cent)è tutto regolare perché li si sfrutta un buco legislativo sul tema.
2-Qui in Italia un insegnante ha pubblicato sul suo sito delle immagini artistiche (a scopo didattico) di un artista vivente. Risultato: ha ricevuto una letterina dalla siae che, dopo avergli fatto i complimenti per il bel sito, gli ha chiesto i soldi (vedi diritto d'autore)
Bellino vero? ;-)
ed
RispondiEliminaHai ragione, una mia svista, il sito è questo. Se vuoi ti mando per e-mail la pagina eliminata.
purtroppo il problema è la riproducibilità praticamente infinita di quello che c'è in Rete: scripta manent!
RispondiEliminaBel quesito... :-/
RispondiEliminaSecondo me, se ripubblichi un contenuto diffamatorio giochi la parte del giornale che pubblica un articolo diffamatorio scritto da un giornalista. Il giornalista viene punito... ma anche chi gli ha dato lo spazio per farlo.
RispondiEliminaCosa diversa invece è se fornisci un link. Un link è come una nota da bibliografia di un libro e non può essere intesa come un mezzo di diffamazione.
Mi scuso con Alberto per il commento assolutamente incoerente. Era solo uno sfogo.
RispondiEliminaSandro
RispondiEliminaNon ti preoccupare. Certi vanno più fuori tema di te e io lascio correre...
Ciao Alberto, grazie per esserti iscritto nei lettori del nostro blog! Mi fa davvero piacere, perché non ha nulla a che vedere con ciò di cui ti occupi: magari è un modo per cambiare "aria" di questi tempi...! Mi piace il tuo blog, eclettico! A presto, Claudia
RispondiEliminaGrazie Alberto. La data del Secolone su cui è uscito l'articolo la ricordi? Mi basta la data, lo cerco poi io.
RispondiEliminaIl tuo post è lì a dimostrare come internet, pur essendo stato tanto sbandierato anche dal Capo quando ancora non immaginava cosa fosse di preciso, necessiti di una regolamentazione direi globale.
ed
RispondiEliminaVenerdì 14 Novembre. Adesso ti mando un pacchetto.
Il problema è che nessuno di Voi e tantomeno il mio caro amico Alberto ha considerato che dietro ogni nome c'è una persona, con dei sentimenti e delle situazioni di vita passate e presenti.Al di là dell'illegalità o meno ci sono questioni umane che il caro Alberto dovrebbe considerare.
RispondiEliminaCIAO
Scusate, quando parlo di Alberto parlo naturalmente di Pezzini, l'"autore" del racconto!
RispondiEliminaComplimenti per il blog!