no scusate, e adesso di che si parlerà? aspetta aspetta, magari riusciamo a riportarla in vita. ecco si facciamo una legge per riportare in vita Eluana, perchè prima bisognava farla per farla morire, per non farla morire, per farla mangiare... E tutti a guardare in casa Englaro. Dalle finestre, appoggiati ai davanzali. non voglio colpevolizzare nessuno sia ben chiaro. Mi piace immaginare che Eluana, pure lei sia stata a guardare, divertendosi anche. E prendendoci in giro anche, perchè sul piu' bello, si è staccata la spina da sola. Grande Eluana, io ero con te, ne con chi ti voleva staccare, ne con chi ti voleva attaccata. Riposa in pace, ora.
Urlate urlate urlate urlate. Non voglio lacrime. Urlate. Idolo e vittima di opachi riti Nutrita a forza in corpo che giace Io Eluana grido per non darvi pace
Diciassette di coma che m'impietra Gli anni di stupro mio che non ha fine. Una marea di sangue repentina Angelica mi venne e fu menzogna Resto attaccata alla loro vergogna
Ero troppo felice? Mi ha ghermita Triste fato una notte e non finita. Gloria a te Medicina che mi hai rinata Da naso a stomaco una sonda ficcata Priva di morte e orfana di vita
Ho bussato alla porta del Gran Prete Benedetto: Santità fammi morire! Il papa è immerso in teologica fumata Mi ha detto da una finestra un Cardinale Bevi il tuo calice finché sia secco Ti saluta Sua Santità con tanto affetto
Ho bussato alla porta del Dalai Lama. Tu il Riverito dai gioghi tibetani Tu che il male conosci e l'oppressura Accendimi Nirvana e i tubi oscura Ma gli occhi abbassa muto il Dalai Lama
Ho bussato alla porta del Tribunale E il Giudice mi ha detto sei prosciolta La legge oggi ti libera ma tu domani Andrai tra di altri giudici le mani. Iniquità che predichi io gemo senza gola Bandiera persa qui nel gelo sola
Ho bussato alla porta del Signore Se tu ci sei e vedi non mi abbandonare Chiamami in cielo o dove mai ti pare Soffia questa candela d'innocente Ma il Signore non dice e non fa niente
Ho bussato alla porta del padre mio Lui sì risponde! Figlia ti so capire Dolcissimo io vorrei darti morire Ma c'è una bieca Italia di congiura Che mi sentenzia che non è natura
E il mio papà piangeva da fontana Me tra ganasce di sorte puttana. Cittadini, di tanta inferta offesa Venga alla vostra bocca il sale amaro. Pensate a me Eluana Englaro
Se volte commentare basta un ciao, non altro.
RispondiEliminaciao
RispondiElimina...
RispondiEliminaCiao.
RispondiEliminaTutti quelli che l'hanno strumentalizzata, si dovrebbero vergognare!!
RispondiEliminaINCIVILI.
Salù
Ciao, Eluana.
RispondiEliminaCoraggio Peppino!
Un abbraccio.
RispondiElimina...
RispondiEliminaun ciao sottovoce...
RispondiEliminaCiao
RispondiEliminaVisco
Ciao.
RispondiEliminaCiao
RispondiEliminaciao
RispondiEliminaGiuliana
Arrivederci
RispondiEliminaIl mio è un arrivederci.
RispondiEliminaciao eluana
RispondiElimina:*(
RispondiEliminaciao, Eluana
RispondiEliminaCiao, ora silenzio, per cortesia
RispondiEliminano scusate, e adesso di che si parlerà?
RispondiEliminaaspetta aspetta, magari riusciamo a riportarla in vita.
ecco si facciamo una legge per riportare in vita Eluana, perchè prima bisognava farla per farla morire, per non farla morire, per farla mangiare...
E tutti a guardare in casa Englaro.
Dalle finestre, appoggiati ai davanzali.
non voglio colpevolizzare nessuno sia ben chiaro.
Mi piace immaginare che Eluana, pure lei sia stata a guardare, divertendosi anche.
E prendendoci in giro anche, perchè sul piu' bello, si è staccata la spina da sola.
Grande Eluana, io ero con te, ne con chi ti voleva staccare, ne con chi ti voleva attaccata.
Riposa in pace, ora.
ciao.
RispondiEliminaun bacio e u che cali il silenzio...
RispondiEliminaCiao
RispondiEliminaRino, silenzioso.
RispondiEliminaCiao Eluana ... e grazie
RispondiEliminaciao.
RispondiEliminaCiao Eluana, e arrivederci.
RispondiEliminaUn abbraccio alla famiglia.
Un ciao ed un bacio ad Eluana ed alla famiglia.
RispondiEliminaciao
RispondiEliminaLa ballata dell'angelo ferito
RispondiEliminadi GUIDO CERONETTI
Urlate urlate urlate urlate.
Non voglio lacrime. Urlate.
Idolo e vittima di opachi riti
Nutrita a forza in corpo che giace
Io Eluana grido per non darvi pace
Diciassette di coma che m'impietra
Gli anni di stupro mio che non ha fine.
Una marea di sangue repentina
Angelica mi venne e fu menzogna
Resto attaccata alla loro vergogna
Ero troppo felice? Mi ha ghermita
Triste fato una notte e non finita.
Gloria a te Medicina che mi hai rinata
Da naso a stomaco una sonda ficcata
Priva di morte e orfana di vita
Ho bussato alla porta del Gran Prete
Benedetto: Santità fammi morire!
Il papa è immerso in teologica fumata
Mi ha detto da una finestra un Cardinale
Bevi il tuo calice finché sia secco
Ti saluta Sua Santità con tanto affetto
Ho bussato alla porta del Dalai Lama.
Tu il Riverito dai gioghi tibetani
Tu che il male conosci e l'oppressura
Accendimi Nirvana e i tubi oscura
Ma gli occhi abbassa muto il Dalai Lama
Ho bussato alla porta del Tribunale
E il Giudice mi ha detto sei prosciolta
La legge oggi ti libera ma tu domani
Andrai tra di altri giudici le mani.
Iniquità che predichi io gemo senza gola
Bandiera persa qui nel gelo sola
Ho bussato alla porta del Signore
Se tu ci sei e vedi non mi abbandonare
Chiamami in cielo o dove mai ti pare
Soffia questa candela d'innocente
Ma il Signore non dice e non fa niente
Ho bussato alla porta del padre mio
Lui sì risponde! Figlia ti so capire
Dolcissimo io vorrei darti morire
Ma c'è una bieca Italia di congiura
Che mi sentenzia che non è natura
E il mio papà piangeva da fontana
Me tra ganasce di sorte puttana.
Cittadini, di tanta inferta offesa
Venga alla vostra bocca il sale amaro.
Pensate a me Eluana Englaro
(28 dicembre 2008)
ciao.
RispondiEliminaciao
RispondiEliminaUna pagina bianca e un po' di silenzio è proprio quello che ci sarebbe voluto.
RispondiEliminaciao
RispondiEliminaCiao.
RispondiElimina@C.E.G.
RispondiEliminagrazie per aver pubblicato questi versi.