Pagine

sabato 5 settembre 2009

Foto di marine colpito a morte in Afghanistan, giusto pubblicarla?

Joshua Bernard, marine colpito a morto in Afghanistan
Afghanistan, 14 agosto. Joshua Bernard, caporale dei marines, 21 anni, colpito a morte da una granata in un boschetto di melograni nei pressi del villaggio di Dahaneh, viene soccorso da due commilitoni.
Foto Julie Jacobson/Ap


La fotografia di questo giovane marine dilaniato e morente sul campo di battaglia in Afghanistan ha provocato le proteste del Pentagono. La decisione dell'agenzia Ap di mandare in circuito gli ultimi attimi di vita del caporale Joshua Bernard è stata una «raccapricciante violazione del buon senso e del rispetto delle persone», ha scritto il ministro della difesa Robert Gates alla maggiore agenzia di informazione americana.

Gates ha scritto al presidente dell'Ap Thomas Curley dopo aver raccolto la protesta del padre del ragazzo, morto per le ferite riportate il 14 agosto nella provincia di Helmand. «Non sono nemico dei media, ma la vostra mancanza di compassione e di senso comune nel mettere la foto di questo giovane smembrato e mortalmente ferito sulle prime pagine di numerosi giornali è raccapricciante. Non c'è legge o diritto costituzionale che tenga. Qui è in gioco il buon senso e il rispetto delle persone».

Per me il buon senso e il rispetto delle persone sarebbe non fare guerre. E se queste si fanno e si combattono le si fotografino e le si presentino per quello che sono: follie generanti tragedie. In cui anche noi, noi Italia, siamo impelagati. E dopo l'aumento del nostro contingente e il cambiamento delle regole d'ingaggio, che si voteranno quanto prima al parlamento, sempre di più.

Rimane comunque per voi l'interrogativo del titolo.

Joshua Bernard
Il caporale dei marines Joshua Bernard.

23 commenti:

  1. Sono d'accordo, la guerra non è una serata a teatro e quindi le immagini ce vengono da scenari come l'Afghanistan sono una vero e proprio pugno nello stomaco.
    Un pò come vedre Platoon o Apocalipse Now... L'unico mio pensiero va alla famiglia di quel poveretto: forse non è esattamente delicato nei loro confronti mostrare al mondo gli ultimi strazianti mometi del figlio/fratello/marto/padre...

    RispondiElimina
  2. Boh, non vedo tutto questo problema: nei film ci mostrano tutte le cose più orrende e ci dicono "dai, tanto è tutta finzione"... Ok.
    Quando però una foto ci fa capire che purtroppo non è sempre finzione quello che di brutto accade nel mondo (e non per malaugurata sorte ma perchè è una scelta dell'uomo di combattere) allora si vorrebbe censurarla.
    Piuttosto andrebbe analizzato bene, di volta in volta, il contesto in cui si mostrano immagini truculente.

    RispondiElimina
  3. Sono d'accordo con te, la cosa raccapricciante è la guerra in se. E se pensiamo che di guerre è pieno il mondo è ancora peggio.
    Però il buon senso è d'obbligo in questi casi; buon senso è rispetto per la morte in se...perchè è questo quello che penso guardando questa foto...

    RispondiElimina
  4. Io credo che foto del genere - che sono reali e non "cinematografiche" e quindi nulla hanno a che vedere con film splatter o di querra - sono importanti per far capire davvero, colpendo anche nello stomaco o nella sensibilità della gente, cosa vuol dire morire in guerra, morire per mano di un altro uomo. Così come le foto dei morti della Somalia o dei bambini dilaniati dalle mine anti-uomo... il mondo addormentato e civile dell'europa e dell'America dovrebbe guardarle e svegliarsi!
    Per la famiglia può essere duro, non lo nego, ma almeno la loro personale tragedia può risvegliare qualche coscienza.
    Ciao.

    RispondiElimina
  5. Ma veramente, in un mondo come il nostro abituato a vedere di tutto, veramente pensate che mostrare l'agonia di una persona possa risvegliare le coscienze? Veramente pensate che l'utente medio venga scosso da immagini simili? Quante volte vediamo schiere di bambini-scheletro per guerre e carestie (anche quelli, stanno morendo) e continuiamo a cenare?
    Secondo me, non farà nessuna differenza. Non è necessario mostrare la morte del singolo, con nome e cognome, in diretta, anzi secondo me è mancanza di rispetto per quel ragazzo e per la sua famiglia. È giusto e sacrosanto invece raccontare la verità, anche attraverso le immagini, sull'assurdità della guerra.
    La differenza è sottile, ma essenziale.

    RispondiElimina
  6. io credo che, per quanto dure possano essere, queste immagini debbano fare il giro del mondo. solo così la guerra, la morte, il dolore diventano reali agli occhi delle persone e può crescere il dissenso nei confronti di un'occupazione militare nata con le premesse sbagliate (se mai per una guerra possano esserci premesse giuste) e che prosegue fino a oggi per motivi, almeno a me, sconosciuti (motivi che non siano petrolio, soldi e Potere, chiaramente)

    RispondiElimina
  7. sulle foto "di guerra" non so esprimermi, il mio pensiero è forse più vicino a quello di artemisia, in ogni caso non è giusto per la famiglia del ragazzo già travolta dalla morte che la foto del figlio sia sbattuta in giro per il mondo

    RispondiElimina
  8. Penso sia giusto raccontare la verità. Non si possono non denunciare le atrocità di una guerra.
    Per ciò che riguarda il rispetto della persona, del singolo e della famiglia, concordo anch'io con Artemisia. In determinati casi si dovrebbe chiedere il consenso alla pubblicazione quantomeno.
    ciao Al
    g

    RispondiElimina
  9. Condivido il pensiero di artemisia e trovo inopportuna la foto del giovane agonizzante.

    La seconda foto del marine è ugualmente efficace perchè automaticamente si associa la giovane vita spezzata alla violenza della guerra.

    RispondiElimina
  10. e invece le foto o i video dei talebani torturati (se possibile, è ancora peggio), o le immagini degli afghani arsi vivi dal fosforo bianco vanno bene?

    RispondiElimina
  11. la foto è cruda, dura come è la reale condizione di chi si trova ad operare in quell'area così tormentata.. credo che le famiglie mettano in conto la divulgazione di immagini così dure. certamente che le immagini delle donne e degli uomini eliminati dai talebani non le vederemo mai, caro Titus, così come i bambini costretti come cavie nei campi minati, non le vedremo mai, oppure le donne sfregiate dall'acido o uccise perchè una follia di cosuetudine lo prevede, non le vedremo mai. il problema è drammatico, si tratta di scegliere se continuare ad essere presenti in quell'area o diventare molto cattivi nella nostra di area. Roberto

    RispondiElimina
  12. di AMERIKANI non ne muoiono mai abbastanza.
    così raccontano gli anziani con le piume ai novelli DEMOKRATICI.

    RispondiElimina
  13. caro roberto, ti ricordo che la guerra lì la stiamo facendo proprio per i motivi che hai detto tu. non te lo ricordi?
    "si tratta di scegliere se continuare ad essere presenti in quell'area o diventare molto cattivi nella nostra di area". non è precisamente questa la mia idea di integrazione nè di politica estera..

    RispondiElimina
  14. Sono d'accordo con te, Al, sul fatto che il buon senso e il rispetto delle persone sarebbe non fare le guerre, ma non avrei pubblicato le foto se la volontà della famiglia fosse stata in tal senso. Delle motivazioni di Gates me ne sarei fatto un baffo invece!

    Ciao. Annarita

    RispondiElimina
  15. la nostra presenza in quell'area è anche politica estera, destinare milioni e milioni di euro o dollari per mantenere un contingente così numeroso in quell'area è politica estera. Mi chiedo serve a qualcosa? molti se lo chiedono, e, mentre le immagini di uomini e di civili dilaniati fanno capolino sui media, i dubbi aumentano. dobbiamo pensare a forme di controllo e repressione più efficienti qui, nella nostra area, destinare quelle risorse per una maggiore sicurezza delle nostre città metropolitane, semplicemente difendere il nostro modello di democrazia, imperfetta, malata, che non arriva da dietro l'angolo, che permette ad uomini e donne di esprimersi più o meno liberamente..Roberto

    RispondiElimina
  16. La guerra è quella della foto c'è poco da fare, ed è giusto farla conoscere per quello che è una cosa orrenda.

    RispondiElimina
  17. Per quanto dura sia la foto rappresenta la realtà delle cose purtroppo. L'unico mio dubbio è questo: la stampa e i media americani nel giro di pochi mesi hanno cambiato orientamento (molto se non tutto è stato certamente determinato dal cambio di amministrazione). Si è passati dal diniego a mostrare anche solo le bare dei caduti che rientravano per non turbare la popolazione (che vota) per ordine di bush e soci, al mostrare un soldato straziato in punto di morte. Forse, dico forse, si poteva trovare un compromesso di transizione.

    RispondiElimina
  18. Ti cosa pensi? Sei d'accordo penso dato che l'hai pubblicata e che se volevi che ciascuno di noi si facesse o meno un'idea potevi solo mettere un link da raggiungere o meno.

    Io, onestamente, credo che si debba guardare al perché la si pubblica. Se lo si fa per fare spettacolo, audience, allora no. Ma se serve per dare uno schiaffo che svegli l'opinione pubblica allora credo di sì.

    Peraltro,si vede di peggio sia in rete che in Tv e quindi protetti i bambini, per il resto credo che si debba valutare caso per caso..

    RispondiElimina
  19. NON mostrare le atrocità della guerra NON cancella guerra.
    Queste immagine fanno male...è vero, ma ti fanno restare aggrappato alla reatà.

    RispondiElimina
  20. "Non c'e' niente di eroico nella morte in guerra,quando si muore si muore e basta".Non mi ricordo in quale libro l'ho letta,ma questa frase mi ha colpito.Specie quando la guerra comincia per"futili motivi"e non finisce piu'.L'Istinto del cavernicolo prevale sulla ragione.Credo sia giusto mostrare queste immagini,soprattutto per risvegliare le coscienze,mai piu'guerre.

    RispondiElimina
  21. Molte immagini della guerra sono disponibili, forse questa è po' criticata perchè rappresenta l'america e la sua vulnerabilità.
    Che dire delle immagini che tanto gratuitamente ci vengono propinate di un presunto nemico talebano o iracheno dilaniato dalle bombe i bambini dilaniati dalle mine o da finti giocattoli e ora che il vero volto della guerra si mostri e che non resti solo una prerogativa di quei poveri disgraziati che vivono in quei luoghi.
    Sono daccordo con il far vedere le foto, molto meno d'accordo saranno gli uffici di arruolamento americani.....

    RispondiElimina
  22. L'ERRORE FU COMMESSO NEL 2001 NEL PRIMO ATTACCO AFGHANO.
    ( PEACEKEEPING CHE DURA DA QUASI 10 ANNI? )
    Io credo che sia stato un errore non avere usato piccole cariche nucleari su quelle montagne Afghane per isolarli per 50 anni! Altro errore grossolano di vocazione e paciere mancata delle Nazioni Unite, sempre onnipresente nelle sconfitte dal Sud Africa e in Medio Oriente, come l’inettitudine nel genocidio in Ruanda che fu uno dei più sanguinosi episodi della storia, qui furono massacrati a colpi di armi da fuoco, machete e bastoni chiodati oltre un milione di esseri umani! In Afghanistan iniziato nell’ottobre 2001, poco dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 al G0 di New York. Gli Stati Uniti con l‘Onu, anziché usare piccole atomiche nucleari su quella catena montuosa Afgana, meglio dire sui luoghi ove si rifugiava il leader di Al Qeada, Osama Bin Laden, ora noi ci lecchiamo le ferite e del grande bluff della “ crisi mondiale Finanziaria, altro non è stato, succhiarci soldi a poveri cristi: mentre, questi operatori, top manager usciti alla grande con liquidazioni da favola e l’Osama Bin Latrina (quando è in fuga, piscia contro vento) libero di trecento duplicarsi la produzione del papavero che sarà anche un fiore, ma riempie ( e non si spiega perché questa via non è ostacolata energicamente compresi i parenti che studiano in colleghi per miliardari in Svizzera) le stanze delle banche Svizzere e degli altri Paesi sotto bandiere degli stati membri dell’Onu o no, ricordiamo pure l’episodio, come Pino Arlacchi, l’eletto Mugellano per l‘Idv, si fece fregare 40 milioni di $ per smaltire i campi di papaveri che Bin Laden li spostarono solo più in la? Io credo che l’operazione Enduring Freedom ed altri attacchi in seguito in Iraq. Questo avrebbe portato ricchezza al mondo con milioni di vittime in meno, se consideriamo i morti certi e altri con droghe, suicidi e senza contare i feriti e soldati malati assieme ai familiari che col dolore hanno perso ogni speranza di vivere! Ora urlano che sono sproporzionate le risposte di Israele, ma provateci a viverci voi, sia pure nei bunker ed essere bersagliati ogni santo minuto della giornata da co**ni di terroristi (non Popolo) che subisce) con continui invii di Katiuska, qassam grad, ed attacchi sotterranei con kalashnikov! A questi chi invia questi miliardi per acquistare queste armi? Bush senior e Junior sono stati odiati: voi non pensiate senza queste azioni, sia pure scellerate, ora non potranno avere l’atomica, ma pensaci Giacomino, se si fossero comportati come i “ pacifisti Kompagnuzzi ”, ma menano con estintori, trave e bastoni al G8, quanti miliardi di cittadini non sarebbero morti? http://vincenzoaliasilcontadino.splinder.com/
    http://vincenzoaliasilcontadino.ilcannocchiale.it/ http://www.facebook.com

    RispondiElimina
  23. Si è giusto pubblicarla per far vedere a tutti che la guerra è questo.

    RispondiElimina