Ad ucciderlo sono stati in quattro e almeno uno era un suo compagno di partito, iscritto come lui al Pd di Castellammare. Nuova e sconcertante sorpresa nella vicenda di Gino Tommasino, il consigliere comunale stabiese assassinato il 3 febbraio scorso. Catello Romano, fermato sabato scorso dalla squadra mobile di Napoli con l’accusa di aver fatto parte del commando omicida fino a ieri era un tesserato del Pd. La tessera l’aveva ricevuta nello stesso circolo di Tommasino, quello di corso Vittorio Emanuele. Dopo la rivelazione del quotidiano locale Metropolis, Romano è stato espulso dal collegio regionale dei garanti, d’intesa con il segretario regionale Tino Iannuzzi ed il commissario provinciale Enrico Morando.
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Pier Luigi Bersani ha vinto il Congresso grazie ai plebisciti nel Sud, in particolare in Campania e Calabria, dove ha raccolto l'80% dei voti. Si tratta di regioni dove il Pd ha ormai pochi voti, ma legioni intere di tessere. Controllate da chi, per ottenere che cosa? A Napoli e provincia il Pd non conta solo più iscritti che in tutta la Lombardia (e già questo sarebbe un dato anomalo): conta 12 volte gli iscritti della regione di gran lunga più popolosa.
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Curzio Maltese dal Venerdì di Repubblica
Pier Luigi Bersani ha vinto il Congresso grazie ai plebisciti nel Sud, in particolare in Campania e Calabria, dove ha raccolto l'80% dei voti. Si tratta di regioni dove il Pd ha ormai pochi voti, ma legioni intere di tessere. Controllate da chi, per ottenere che cosa? A Napoli e provincia il Pd non conta solo più iscritti che in tutta la Lombardia (e già questo sarebbe un dato anomalo): conta 12 volte gli iscritti della regione di gran lunga più popolosa.
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Curzio Maltese dal Venerdì di Repubblica
Qui di seguito tutto l'articolo di Curzio Maltese
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Chiunque vinca la corsa alla segreteria, dopo le primarie del 25 ottobre per diventare leader del Pd, dovrà affrontare una seria questione morale.
Pier Luigi Bersani ha vinto il Congresso grazie ai plebisciti nel Sud, in particolare in Campania e Calabria, dove ha raccolto l'80% dei voti. Si tratta di regioni dove il Pd ha ormai pochi voti, ma legioni intere di tessere. Controllate da chi, per ottenere che cosa? A Napoli e provincia il Pd non conta solo più iscritti che in tutta la Lombardia (e già questo sarebbe un dato anomalo): conta 12 volte gli iscritti della regione di gran lunga più popolosa.
Anche i sassi sanno chi controlla quei voti: Antonio Bassolino. Uno che ha fatto perdere milioni di voti di centrosinistra al Nord del Paese, con lo scandalo della spazzatura e tutto il resto. Ma rimane uno dal quale bisogna passare se si vuole vincere il Congresso.
In Calabria le tessere sono controllate da Agazio Loiero, il presidente della Regione che non è neppure un esponente del Pd, ma un esponente di se stesso. Bassolino e Loiero saranno sicuramente ricandidati alla guida di Campania e Calabria, nonostante le pessime prove di questi anni.
Chi rischia di non essere ricandidato è Nichi Vendola in Puglia, l'unico che ha avuto il coraggio e la decenza di far dimettere dalla giunta gli assessori indagati. Fra questi, l'ex-vicepresidente della regione, Frisullo, e l'ex-assessore Tedesco, indagati nell'inchiesta Tarantini. Entrambi protagonisti della battaglia congressuale, a fianco di Bersani, come se nulla fosse.
C'è nel Pd una tendenza a considerare con sufficienza, per non dire disprezzo, la questione morale. A denunciare l'ingerenza della magistratura nel malaffare politico e a irridere al moralismo degli organi di informazione, bollati come antipolitica. Come se pretendere che un deputato o un assessore non baratti le forniture degli ospedali con prostitute e cocaina fosse chissà quale ossessione da Savonarola.
Si tratta di una tendenza già vista all'opera nella sinistra italiana, ai tempi di Craxi.Anni tristi e miserabili, quelli del rampantismo socialista, ma rimpianti da qualche esponente del Pd. Se dovesse prevalere questo cinismo, assisteremmo in pochi anni all'estinzione del Pd e alla consegna dell'Italia alla destra per i prossimi decenni.
Quindi chiunque vinca, Bersani o Franceschini o Marino, farà bene a prendere la ramazza e a ripulire in fretta il partito.
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Chiunque vinca la corsa alla segreteria, dopo le primarie del 25 ottobre per diventare leader del Pd, dovrà affrontare una seria questione morale.
Pier Luigi Bersani ha vinto il Congresso grazie ai plebisciti nel Sud, in particolare in Campania e Calabria, dove ha raccolto l'80% dei voti. Si tratta di regioni dove il Pd ha ormai pochi voti, ma legioni intere di tessere. Controllate da chi, per ottenere che cosa? A Napoli e provincia il Pd non conta solo più iscritti che in tutta la Lombardia (e già questo sarebbe un dato anomalo): conta 12 volte gli iscritti della regione di gran lunga più popolosa.
Anche i sassi sanno chi controlla quei voti: Antonio Bassolino. Uno che ha fatto perdere milioni di voti di centrosinistra al Nord del Paese, con lo scandalo della spazzatura e tutto il resto. Ma rimane uno dal quale bisogna passare se si vuole vincere il Congresso.
In Calabria le tessere sono controllate da Agazio Loiero, il presidente della Regione che non è neppure un esponente del Pd, ma un esponente di se stesso. Bassolino e Loiero saranno sicuramente ricandidati alla guida di Campania e Calabria, nonostante le pessime prove di questi anni.
Chi rischia di non essere ricandidato è Nichi Vendola in Puglia, l'unico che ha avuto il coraggio e la decenza di far dimettere dalla giunta gli assessori indagati. Fra questi, l'ex-vicepresidente della regione, Frisullo, e l'ex-assessore Tedesco, indagati nell'inchiesta Tarantini. Entrambi protagonisti della battaglia congressuale, a fianco di Bersani, come se nulla fosse.
C'è nel Pd una tendenza a considerare con sufficienza, per non dire disprezzo, la questione morale. A denunciare l'ingerenza della magistratura nel malaffare politico e a irridere al moralismo degli organi di informazione, bollati come antipolitica. Come se pretendere che un deputato o un assessore non baratti le forniture degli ospedali con prostitute e cocaina fosse chissà quale ossessione da Savonarola.
Si tratta di una tendenza già vista all'opera nella sinistra italiana, ai tempi di Craxi.Anni tristi e miserabili, quelli del rampantismo socialista, ma rimpianti da qualche esponente del Pd. Se dovesse prevalere questo cinismo, assisteremmo in pochi anni all'estinzione del Pd e alla consegna dell'Italia alla destra per i prossimi decenni.
Quindi chiunque vinca, Bersani o Franceschini o Marino, farà bene a prendere la ramazza e a ripulire in fretta il partito.
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Qualcuno si ricorda delle false tessere della Margherita? Evidentemente il vizio...
RispondiEliminaC'è una questione morale da affrontare. Ed il PD farebbe bene a farlo molto presto.
RispondiEliminaNon sono un piddino, ma se lo fossi un intento politico in tal senso vorrei trovarlo forte nei documenti congressuali.
sono allo sfascio totale, una volta certe cose non le avrebbero nemmeno pensate!
RispondiEliminaSe ci fosse ancora il Grande Enrico Berlinguer, le cose andrebbero in maniera molto differente da come vanno oggi e tante cose non succederebbero. La mia vicina che ha una tessera prima di Forza Italia e poi del PDL, ha ricevuto ben due tessere della margherita a suo nome. Che cosa strana!
RispondiEliminaBuona vita, Viviana
sono stato iscritto al PCI dal 1979 al 1989 anno della Bolognina, poi al PDS e poi ai DS..chi ha conosciuto il PCI e la sua organizzazione ed anche i suoi limiti, sa che nulla lo lega a questo progetto del PD ed alla sua classe dirigente, il partito liquido come lo definiva Veltroni. Organizzare una forza che possa essere anche forza di governo richiede uno sforzo non solo organizzativo e politico, ma sopratutto morale (ricordate l'intervista di Berlinguer a Scalfari su Repubblica sulla questione morale) la bassa politica quella dei miasmi del sottogoverno ha modoficato il modo di concepire la politica e l'impegno ad esso correlato. io sono iscritto ma non ho partecipato ne alle votazioni ne parteciperò alle primarie, rimango legato ad una visione del partito come organizzazione, il quadro dirigente deve uscire da un congresso. questa "liquidità" ha permesso quelle infiltrazioni malavitose, per usare un eufemismo, che rendono impossibile qualsiasi progetto Politico.
RispondiEliminaRoberto
Il partito liquido ha imboccato il tubo di scarico.
RispondiEliminaHai scritto una cosa che mi fa sentire bene, Niki Vendola, l'unico che ha mostrato decenza, ho conosciuto Nicki all'inizio del 2000 a Torino, dire una persona per bene è dire poco, ma come ho scritto da me, oggi abbiamo solo gente che si preoccupa di fare muro contenitivo, poi, se il muro è costruito con cemento armato o sabbia non importa, la buona politica se n'e' andata con Berlinguer, Pertini, Lombardi...è rimasta la politica del rampantismo, l'affarismo e della rendita a vita che la poltrona comporta.
Buona serata a tutti
Soprattutto se vince Bersani per quel che riguarda la Campania e Franceschini per la Sicilia direi...
RispondiEliminase non sbagli qualche mese fa saltò fuori anche qualche persona in odore di mafia nel pd. Si c'è da ripulire decisamente
RispondiEliminaTutto ciò spaventa molto, soprattutto per il fatto che quegli altri vanno avanti e chissà per quanto ancora se non c'è un contrafforte sostanziale.
RispondiEliminaSappiamo bene dove porta il potere, a che cosa piega pur di poterlo ottenere.
Lo schifo non è ancora finito.
E intanto quell'altro dalla Bulgaria rilancia con le riforme costituzionali a cominciare dalla giustizia...
Non se ne esce.
condivido, ho letto anch'io sul venerdi, mi vengono sempre più dubbi sul e sui partiti.
RispondiEliminama chiedo :
alternative?
terze vie?
E' chiaro che c'é del marcio anche nel PD come per es lascia molto perplesso un partito di sinistra che abbia nelle sue fila gente come Rutelli e la Binetti per fare un esempio.
RispondiEliminaCredo che però questa necessità sia primaria per la base e non per la classe dirigente del PD.
Ed é questo il problema più grosso purtroppo.
In un altro post qualcuno aveva detto che in un partito serio le primarie non servono, e che il Segretario lo elegge il congresso, quindi gli iscritti. Ecco nell'articolo di Curzio Maltese la migliore risposta a quella osservazione. Vien da dire che nel PD meno male che ci sono le primarie, dove almeno tutti possiamo andare e votare, senza capibastone (una tessera possono rifilartela anche se non lo sai, ma votare voti come vuoi tu).
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