Diciamo che l'ambiguità del termine libertà, c'ha condotto alla situazione attuale. Berlusconi è la dimostrazione dimostrata che la libertà è stata attuata, la libertà sua di farci quello che vuole... Per quanto riguarda l'uguaglianza, mi sa che sarà dura rendere uguale ciò che è inerentemente differente. Io voto per la fraternità :)
In effetti, la pratica non c'è ancora, porca paletta.... Però noi c'abbiamo Berlusconi, Maroni, Bossi... Una involuzione, insomma... Buon 14 luglio a tutti :)
Purtroppo alcuni anni vissuti in Francia mi hanno dimostrato che quel povero popolo francese così triste e con il più alto tasso di suicidi al mondo celebra ogni anno una vittoria che non hanno mai ottenuto... Liberté, egalité, fraternité sono lontani dall'essere una realtà in quel paese come in qualunque altro... Insomma, non è stato che uno slogan di propaganda di guerra che ciascuno ha interpretato a modo suo...
più invecchio più mi scopro talebana, probabilmente sarei stata una sanscoulotte. Ora nell'epoca dei sans papiers l'unica fraternitè che conta è quella di sangue, infatti sia carlà che sarkò hanno dimostrato di essere bravissimi nel piazzare familiari e congiunti nelle poltrone giuste
Il difficile è coniugare contemporaneamente i tre termini: sappiamo bene cos'è la liberté senza égalité e come può essere terribile l'égalité senza liberté. Così la fraternité senza liberté è lotta e progetto e l'égalité senza fraternité è solitudine e astrazione. Già la "dialettica" è complicata, figuriamoci la "trialettica". Il che non significa che non sia necessario continuare a provarci (l'"ottimismo della volontà", sapete...)
fa venire i brividi pensare che lo abbiano tirato fuori gia' 200 anni in un contesto assolutamente diverso dai nostri tempi.
L'intelligenza ed il coraggio di quelle persone mancano del tutto alla nostra societa' d'oggi che non si concede il tempo per pensare a quello che fa tanto che si e' presi dal godere, spendere, consumare.
Provo un forte senso di inadeguatezza rispetto a quelli che hanno fatto una rivoluzione imbracciando uno slogan del genere, senza entrare nel periodo del terrore che ne e' seguito. ciao.
Con antipatico ritardo leggo questo bel post e penso al titolo di un settimanale di sinistra abbestia che, accanto a L.E.F. ha aggiunto una lettera che mancava, la T per trasformazione, perchè una rivoluzione senza trasformazione del pensiero umano è un'inganno, tant'è che fallirono perchè uccisero il re per volontà divina e non per volontà del popolo e parlarono di uguaglianza senza pensare alla diversità della donna. L'illuminismo aveva fallito la ricerca sulla realtà e identità umana. La Fallì anche Marx e lo ammise sinceramente nella lettera al padre del 1833. Ma in ogni caso il 14 luglio è sempre una data da celebrare, almeno fu un tentativo.
Per la pratica vale l'altro famoso slogan: aspetta e spera.
RispondiEliminaDiciamo che l'ambiguità del termine libertà, c'ha condotto alla situazione attuale. Berlusconi è la dimostrazione dimostrata che la libertà è stata attuata, la libertà sua di farci quello che vuole...
RispondiEliminaPer quanto riguarda l'uguaglianza, mi sa che sarà dura rendere uguale ciò che è inerentemente differente. Io voto per la fraternità :)
Ma perché, dicevano sul serio?
RispondiEliminaIn effetti, la pratica non c'è ancora, porca paletta....
RispondiEliminaPerò noi c'abbiamo Berlusconi, Maroni, Bossi... Una involuzione, insomma... Buon 14 luglio a tutti :)
Purtroppo alcuni anni vissuti in Francia mi hanno dimostrato che quel povero popolo francese così triste e con il più alto tasso di suicidi al mondo celebra ogni anno una vittoria che non hanno mai ottenuto... Liberté, egalité, fraternité sono lontani dall'essere una realtà in quel paese come in qualunque altro...
RispondiEliminaInsomma, non è stato che uno slogan di propaganda di guerra che ciascuno ha interpretato a modo suo...
La pratica per adesso non è venuta affatto bene..
RispondiEliminas'è perdù....
RispondiEliminafrancesismo alla romana
Credo che, contro i revisionismi imperanti, ci sia comunque ragione di festeggiare la Rivoluzione francese.
RispondiEliminapiù invecchio più mi scopro talebana, probabilmente sarei stata una sanscoulotte. Ora nell'epoca dei sans papiers l'unica fraternitè che conta è quella di sangue, infatti sia carlà che sarkò hanno dimostrato di essere bravissimi nel piazzare familiari e congiunti nelle poltrone giuste
RispondiEliminaapriamo una scuola guida ?
RispondiEliminaLa pratica?
RispondiEliminaE Roberspierre cos'era?
Un idealista o un macellaio?
W Carla Bruni e la sua patatina!
Sono le mie parole d'ordine.
RispondiEliminaIn fondo a questo post c'è un dubbio che forse tu puoi chiarire:
http://kinnie51.blogspot.com/2010/07/breve-storia-della-censura.html
Sarkozì senza accento, suona più italico di qualsiasi altro cognome. :)
RispondiEliminaDouce France, cher pays de mon enfance...
RispondiEliminaIl difficile è coniugare contemporaneamente i tre termini: sappiamo bene cos'è la liberté senza égalité e come può essere terribile l'égalité senza liberté. Così la fraternité senza liberté è lotta e progetto e l'égalité senza fraternité è solitudine e astrazione. Già la "dialettica" è complicata, figuriamoci la "trialettica". Il che non significa che non sia necessario continuare a provarci (l'"ottimismo della volontà", sapete...)
RispondiEliminae' uno "slogan" stupendo !
RispondiEliminafa venire i brividi pensare che lo abbiano
tirato fuori gia' 200 anni in un contesto assolutamente diverso dai nostri tempi.
L'intelligenza ed il coraggio di quelle persone
mancano del tutto alla nostra societa' d'oggi
che non si concede il tempo per pensare a quello che fa tanto che si e' presi dal godere, spendere, consumare.
Provo un forte senso di inadeguatezza rispetto a quelli che hanno fatto una rivoluzione imbracciando uno slogan del genere, senza entrare nel periodo del terrore che ne e' seguito.
ciao.
Con antipatico ritardo leggo questo bel post e penso al titolo di un settimanale di sinistra abbestia che, accanto a L.E.F. ha aggiunto una lettera che mancava, la T per trasformazione, perchè una rivoluzione senza trasformazione del pensiero umano è un'inganno, tant'è che fallirono perchè uccisero il re per volontà divina e non per volontà del popolo e parlarono di uguaglianza senza pensare alla diversità della donna.
RispondiEliminaL'illuminismo aveva fallito la ricerca sulla realtà e identità umana. La Fallì anche Marx e lo ammise sinceramente nella lettera al padre del 1833.
Ma in ogni caso il 14 luglio è sempre una data da celebrare, almeno fu un tentativo.
basta parole slogan su su su,tutti in un posto e su come un rullo, e via
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