Le più mattiniere, come le rose, in primavera si aprono alle cinque. Poi, man mano, si svegliano tutte le altre specie: l'erba gatta alle sei, le margherite africane alle otto, le genziane alle nove, i papaveri alle dieci, la lattuga selvatica a mezzogiorno e i garofani alle tredici. Fino ad arrivare alle sedici, quando si sbottona una pianta particolarmente pigra, la bella di notte. Di pomeriggio, comunque, è più frequente che i fiori si richiudano: alle 14 è il momento delle primule rosse, alle 15 dei denti di leone, alle cinque della sera delle ninfee.
Racconta il funzionamento di questa meridiana botanica l'ultimo libro di Giorgio Celli Le piante non sono angeli (B.C. Dalai editore, pp. 230, euro 17,50).
Ma non solo. Il libro spazia dalle patate che cacciano i parassiti a storie di sesso a luci verdi, come quelle di certe orchidee che si travestono al tatto e all'olfatto da femmina di vespa o ape convincendo così gli insetti, che copulano di fiore in fiore, a spargere in giro il polline.
L'orologio vegetale descritto da Celli era stato inventato da Linneo nel Settecento. Il naturalista svedese ne aveva costruito uno da prato, un'aiuola rotonda col quadrante diviso in dodici spicchi colorati da piante diverse.
Le piante hanno un sesso? Teofrasto, successore di Aristotele all'Accademia, osservando le palme e i fichi aveva già avuto qualche sospetto.
I suoi sospetti, tuttavia, rimasero tali e per tutto il Medioevo il sesso delle piante era cosa che emanava un certo odore di zolfo. Finché, in pieno Rinascimento, uno scienziato illustre, il celebre Andrea Cesalpino, che oltre ad essere botanico e anatomista fu anche medico di papa Clemente VIII, si mise a osservare i fiori sul serio e si convinse come quelle splendide creature, con i loro colori d'arcobaleno e i loro squisiti profumi, non fossero altro che dei seducenti organi sessuali.
Ci voleva proprio il medico personale di un papa per affermare una cosa così blasfema. Da allora sappiamo che quando un uomo porta dei fiori alla sua bella, be', le fa, sotto sotto, una spudorata proposta sessuale!
I suoi sospetti, tuttavia, rimasero tali e per tutto il Medioevo il sesso delle piante era cosa che emanava un certo odore di zolfo. Finché, in pieno Rinascimento, uno scienziato illustre, il celebre Andrea Cesalpino, che oltre ad essere botanico e anatomista fu anche medico di papa Clemente VIII, si mise a osservare i fiori sul serio e si convinse come quelle splendide creature, con i loro colori d'arcobaleno e i loro squisiti profumi, non fossero altro che dei seducenti organi sessuali.
Ci voleva proprio il medico personale di un papa per affermare una cosa così blasfema. Da allora sappiamo che quando un uomo porta dei fiori alla sua bella, be', le fa, sotto sotto, una spudorata proposta sessuale!
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ed ecco perchè ci piace così tanto ricevere fiori in regalo. Gli uomini dovrebbero farlo più spesso. Grazie per il suggerimento lo comprerò!
RispondiEliminaLeggilo, è pieno di curiose notizie. Un giorno ci potremo dare un appuntamento da qualche parte e arriverò con un bel mazzo, anche se adesso c'è una pubblicità, non mi ricordo più quale, che è lei che arriva portando i fiori. Ciao.
RispondiEliminaMolto interessante, grazie.
RispondiEliminaLo leggerò sicuramente.
e cos' oggi ho imparato qualcosa di nuovo, grazie
RispondiEliminae mi sa che comprerò anche io questo libro
Interessante l'orologio floreale...
RispondiEliminama bello! a me invece ricevere fiori recisi sembrano uno spreco...preferisco i cioccolatini! ;)
RispondiElimina@pollywantsacracker
RispondiEliminaEh, mi sa tanto che sei tu a dover sprecare le calorie dei cioccolatini :-D
Ci sono letture che riconciliano col mondo in certe mattine un po' così. Questa ne fa parte. Per cui ti ringrazio, aggiornando il post-it di ciò che mi sono ripromessa di comprare.
RispondiEliminaDavvero un libro curioso!
RispondiEliminaDomani in pausa pranzo faccio una ricerchina nelle librerie di cso buenos Aires. Devo fare il pieno per le vacanze ;-)
RispondiEliminaSe ti capita di passare da quelle parti dai un'occhiata alla vetrina in via Ozanam tra il negozio di fiori e la parruccheria. Non ho ancora capito di cosa si tratti, sembra quasi un'abitazione privata. Ogni tanto una signora mangia, un uomo legge il giornale. Non mi semrba ne un bar ne un ristorante, mi incuriosisce...
@vincenzo cucinotta: non è per dire, ma se c'è qualcosa che non temo è uno, due, cinque chili in più. anzi, ce ne fossero di uomini che mi regalano i cioccolatini! :)
RispondiElimina@Trippi
RispondiEliminaAlla libreria del corso di corso Buenos Aires in questo periodo fanno lo sconto del 25 percento su tutti i libri.
Quando passo da Lima guardo senz'altro, chissà poi se ci sarà qualcosa da raccontare.
@Polly
Cioccolatini anche con 'sto caldo? Non si squagliano?
farò un salto domani in pausa pranzo o sfrutto l'apertura serale per fare scorta ;-)
RispondiEliminaGrazie per la segnalazione
complimenti per il blog!
RispondiElimina"patate che cacciano i parassiti a storie di sesso a luci verdi, come quelle di certe orchidee che si travestono al tatto e all'olfatto da femmina di vespa o ape convincendo così gli insetti, che copulano di fiore in fiore, a spargere in giro il polline"
semplicemente geniale!
Alberto, che bel post!
RispondiEliminaPer par condicio preciso che il galateo prevede che anche agli uomini possono essere regalati fiori purchè non fragili e - così pare- di colori sgargianti (rosso,giallo,arancione)
Proverò a regalare un mazzo di girasoli al consorte per vedere che effetto fa... :D
Di secondo mi chiamo Primula (eh, che ci vuoi fare), sarà per via del nome che alle 14 di solito mi viene sonno.
RispondiEliminaCiao Alberto, tu sì che sai scovare notizie curiose.
@Skip
RispondiEliminaUn mazzo di girasoli? Ma quanti?
@Filo
Primula? Bello per prenderti in giro.
Caro Alberto,
RispondiEliminaquesto post è interessantissimo e pieno di informazioni che non avevo. Amo piante e fiori ma nella distribuzione naturale dei compiti la giardiniera è mia madre ed io ho finito per lasciare completamente a lei questo piacere.
Ciononostante godo della compagnia di fiori e piante. Mi fanno sentire "tra amici" lo so che potrebbe far sorridere ma è esattamente come mi sento in un bosco o in un giardino...
Bellissimo!
RispondiElimina@ alberto: se il destinatario è superstizioso è meglio regalare un numero dispari di fiori, anche se si usa anche regalarne a dozzine. Nel caso dei girasoli, che sono fiori molto grandi, credo che al massimo tre possano bastare altrimenti diventano una chiassosa invasione di soli che girano . Uno sa di esclusività- perfezione, due non se ne parla nemmeno perchè è il simbolo dei cervidi ma soprattutto della dualità vista come contrapposizione, tre è il numero che indica le dimensioni di mente corpo spirito, potrebbe indicare le qualità maschili più apprezzate , come quelle metaforicamente sottese alle tre c del caffè e alle tre civette sul comò ( magari ci azzeccano qualcosa) :)
RispondiEliminaCiao Alberto,ti ringrazio veramente di avermi parlato di questo libro e dell'orologio vegetale!Mi ha dato un'idea!!!!Ne faro' un mandala collettivo!!!Bacioni,Monica
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