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sabato 30 giugno 2007

Tan Taigi

oltre il valico in fondo
una città fortificata,
e stormi di aquiloni


yamaji kite
muko joka ya
tako no kazu

Tan Taigi
??? (Giappone) 1709
??? (Giappone) 1771

2 commenti:

  1. bellissimo questo haiku... beh, anche se la dizione haiku vige solo dal XIX secolo, credo. ma mi pare che questa apertura alla poesia dell'oriente sia una cosa bellissima e del tutto inattesa. è una grande arte, quella dell'haiku: quella di descrivere, in semplicità, il partito preso delle cose. esattezza e rigore, semplicità e reverie. mi fa venire in mente, anche per la tendenza alla frase nominale, un grande scrittore che tutti conosciamo: Francesco Biamonti. tanto che faccio un'impotesi: e se Biamonti, si fosse ispirato, per questo suo modo così bello, frammentato, teso e sospeso di narrare il paesaggio, proprio anche negli haikai?

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  2. L'essenzialità giapponese è al contempo simile e diversa da quella ligure: simile, forse, nella folgorazione descrittiva (si vedano, per esempio, certi frammenti di Sbarbaro...); diversa, però, nella rigidissima codificazione delle forme.
    Ma il Giappone tradizionale trova anche un parallelo, in Europa, nell'antica Grecia: con l'Iliade per l'attenzione non alla guerra ma al singolo guerriero; con l'Odissea per l'insularità e tutto ciò che essa comporta a livello di immaginario e di rapporti sociali.
    Ad esempio, il pittore Horiki Katsuomi (che dal 1969 vive e lavora in Italia) ha dedicato una serie di quadri - peraltro assai giapponesi - alle isole omeriche (Ogigia, ecc.)...

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