Pagine

giovedì 9 ottobre 2008

Archeologia metropolitana

archeologia metroplina - telefono pubblico
Milano, viale Zara vicino alla stazione del metrò.

Fra un po' di anni una mamma passa qui davanti col suo bambino.
- Mamma, mamma, cos'è questa cosa?
- Amore, una volta c'era un telefono pubblico.
- Telefono pubblico?
- Sì uno passava e se aveva la necessità telefonava.

Il bambino rimane perplesso, della perplessità che si può avere a nove anni, gli vengono altre domande, e intanto pensa al suo iUniversal che ha dentro lo zainetto, grande come un iPhone, che contiene fra le tante cose i suoi libri di scuola e i videomessaggi che si scambia con la biondina del secondo banco. E pensa alla sua maestra che al mattino dopo aver premuto il pulsante che impedisce ai loro apparati di fare e ricevere telefonate, dice «E adesso prendete i vostri "I"», li chiamano familiarmente così, e loro li tirano fuori e premono il tasto che proietta l'ologramma del monitor e della tastiera e la lezione ha inizio.

Invece adesso cosa succede nelle scuole coi cellulari dei ragazzini? Stella aveva posto il problema in questo post.

24 commenti:

  1. SCUOLE DI UNA VOLTA
    Il libro di Paolo Rumiz sul percorso di Annibale mi ha riportato un ricordo di prima elementare, che all'epoca,
    nei paesi, si faceva in pluriclasse. Noi eravamo con una Terza, e un giorno la maestra ci diede da fare delle aste per spiegare ai "terzini" la storia
    di Annibale. Io smisi di fare le aste, perché la spiegazione mi interessava di più, ma fui messo in castigo faccia al muro. Purtroppo, però, di fronte a
    me c'era appesa una cartina, sulla quale presi a segnare, col dito, il percorso di Annibale. La maestra allora mi schiaffeggiò le mani rendendole simili, nel colore, a bistecche crude di vitello. Queste erano le "mitiche"
    maestre uniche, che tanto piacciono alla Gelmini, con la loro convinzione che il dovere
    principale non fosse l'apprendimento ma l'obbedienza.
    La scuola di cui parla Alberto nel post, rispetto a questa, mi fa venire in mente la pubblicità del Mulino Bianco di fronte alla vita di una famiglia "normale"...
    Nel suo blog, José Saramago ha scritto, ieri, che una democrazia vera non è solo fatta di partiti e di elezioni nelle quali ci si esprime liberamente, ma deve comportare anche una democrazia economica e una democrazia culturale. Non credo che Berlusconi voglia abolire le elezioni o cose simili, sono però certo che non è nelle sue corde auspicare una democrazia economica in cui tutti abbiano accesso ad una remunerazione decente, e neppure una democrazia culturale in cui tutti abbiano le stesse possibilità di formarsi e di informarsi. Con la scuola "al risparmio" della Gelmini - una specie di hard discount dell'istruzione, altro che scelta pedagogicamente costruttiva! - solo chi potrà permettersi di pagare un istituto privato avrà una formazione accettabile (e lo stesso per la sanità). Come negli Stati Uniti, dove certo si può parlare e votare liberamente, ma non si può decidere liberamente della propria vita se non si ha il denaro per finanziare le decisioni prese. Alla faccia della democrazia vera.

    RispondiElimina
  2. Il telefonino in classe non è una cosa buona io credo. Però quando è appunto il professore, quello che dovrebbe veicolare il messaggio corretto, spesso a rompere questo meccanismo, parlando amabilmente con casa magari mentre gli alunni sono impegnati sui banchi allora è normale che il messaggio recepito è quello sbagliato. Ci vuole fermezza, ma che parta in primo luogo verso coloro che dovrebbero dare un segnale istruttivo ai giovani.

    RispondiElimina
  3. Dissento. Maestra unica per 20 anni,sfioravo i bambini,per accarezzarli.

    Grazie alberto,ti consiglierei di suggerire ai tuoi lettori di leggere il mio post e i commenti.

    RispondiElimina
  4. stella ho messo il link come avrai visto.

    RispondiElimina
  5. Capita ancora di trovare qualche teca vuota dove stavano i telefoni.
    Per quel che riguarda i cell, penso che l'esempio dovrebbe essere dato dagli insegnanti sicuramente, ma sta anche ai genitori imparare ai propri figli a rispettare alcune regole basilari.

    RispondiElimina
  6. totale sto post! fa davvero riflettere...
    e il cellulare in classe non serve proprio a niente!
    per quanto riguarda l'istituzione scolastica, della quale c.e.g. ha fornito un lampante esempio, non posso far altro che rimandare a parole più saggie delle mie:
    http://selvaggia-mente.blogspot.com/2008/09/avviso-agli-studenti.html

    un saluto

    RispondiElimina
  7. "sai mamma ho visto uno di quei dischi neri"
    "dischi neri, ma che dici"
    "ma si quelli grandi e sottili tutti neri, ma che lettore ci vuole?"
    ndr erano quelli di vinile.

    Io penso che il cellulare ha una sua utilita' e' l'uso che ne viene fatto che' e' sbagliato.
    E comunque non contribuisce a rendere/rci piu' svegli come molti pensano: io da ragazzina mi accordavo con un sacco di amici per trovarci il sabato la domenica anche a distanza di settimane . Ora se non si chiamano tutti fin a mezz'ora prima secondo me non si trovano neppure.
    ciao

    RispondiElimina
  8. Ciao, ti andrebbe di fare uno scambio link?
    Se ti va ti prego di farmelo sapere sul mio blog.

    www.crystalstreet.altervista.org

    grazie mille, ti aspetto ;)

    RispondiElimina
  9. Alberto ho visto,ma ho notato che non tutti i lettori,in genere ,leggono attentamente il post e i relativi commenti.

    RispondiElimina
  10. Se le lezioni fossero davvero interessanti e i professori sapessero come attirare l'attenzione, i cellulari non verrebbero in alcun modo sfiorati dai ragazzini, neanche per fare uno "squillo" al moroso.
    Io, quando c'erano lezioni che amavo seguire, mi dimenticavo di avere il cellulare nell'astuccio!!! E, ora che sono all'università, la prima cosa che faccio appena entro in aula è togliere la suoneria... per non disturbare il professore di turno e i miei colleghi, ma soprattutto, per non essere disturbata io!

    RispondiElimina
  11. @c.e.g la scuola che frequenta mia figlio, è un modulo cioè ci sono le pluriclassi, i docenti sono da considerarsi maestre uniche, tranne quella di matematica che gira in tutte le classi.
    Con la riforma della ministra si andrebbe a perdere un insegnante, cioè quella che ruota insegnando matematica.
    Sicuramente si troverà la soluzione per non far perdere il lavoro a nessuno, almeno lo spero. Ma quello che volevo dire è che la maestra unica che abbiamo nella nostra scuola è proprio unica sotto tutti i punti di vista..

    RispondiElimina
  12. Niente telefonini a scuola ne da parte dei ragazzi ne da parte dei professori.
    In sintesi è ciò che ho già scritto nel post di Stella.

    RispondiElimina
  13. Non so come questa cosa dei telefoni pubblici mi era venuta in mente l'altro giorno. Probabilmente perché da collezionista di schede telefoniche si sente che i tempi cambiano!

    RispondiElimina
  14. Nelle scuole medie e superiori dovrebbe essere il collegio docenti a deliberare le norme che regolano l'uso del cellulare da parte di docenti e studenti, visto che il buon senso o l'educazione non bastano. Alle elementari il fenomeno ancora non esiste, ma di questo passo tra qualche anno si dovrà intervenire anche lì.
    Io tengo il cellulare, vecchio e pesante, con la suoneria azzerata e non mi piace parlare al telefono in pubblico.

    RispondiElimina
  15. @gturs: spero sia in senso positivo! Hai ragione, a noi la riforma cambia poco, faremo anche matematica, il resto già lo facciamo e... con buoni risultati. Ci adattiamo sempre a tutto, protestiamo un po' ma poi ... ubbidiamo. Così va la vita!

    RispondiElimina
  16. Alberto mi spieghi come fai a vedere tutti i tuoi lettori? Da me non è così.

    Aiutino,dai

    RispondiElimina
  17. Stella non capisco. Di quali lettori parli? E dove li vedrei?

    RispondiElimina
  18. Alberto nella tua barra destra hai chi ti legge con scritto in alto: Recent visitors.

    Io ho qualcosa di simile,ma mi permette di visualizzarne solo alcuni.

    Come fare per installare il tuo? Io ho blogger

    RispondiElimina
  19. Ti ho linkato,per rintracciarti in fretta.

    RispondiElimina
  20. Ma cara stella sono due cose diverse. Il tuo è il widget della piattaforma blogger, che è del resto anche la mia e che quanto prima inserirò anch'io, mentre quello che vedi nella sidebar del mio blog è quello del network MyBlogLog.

    Grazie per il link. Ti linkerò anch'io. Stai bene.

    RispondiElimina
  21. E qual è la differenza? Scusa l'insistenza,perchè non sono ancora addentro completamente.

    E' bello vedere tutti i propri lettori!

    Rispondi quando hai tempo,con calma!

    RispondiElimina
  22. Allora, se uno è iscritto al network MyBlogLog e passa dal mio sito se ha il browser che accetta i coockie rimane la sua immagine. Per capire un po' la faccenda vai qui. Tieni presenti che sul mio blog tu vedi quaranta lettori. Sono solo gli ultimi quaranta perché in realtà sono molti di più. Naturalmente rimane anche la mia immagine quando visito altri blog che hanno il widget.

    RispondiElimina
  23. Alberto volevo complimentarmi per gli involtini...dov'è il post?

    RispondiElimina