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Qualche giorno fa sono andato a trovare la mia amica Andre che abita al paesello. Lei e Giovanni si sono inventati una nuova attività. Hanno comprato una stampante che da Pc imprime su qualunque materiale. Inchiostri assolutamente atossici. E adesso hanno cominciato a produrre borse e magliette di vari tipi, in piccole tirature. Prediligono immagini antiche, sia foto che disegni, che raccontano un po' com'era la nostra terra nel passato.
Così mi son portato dietro un DVD, di cui Fausto mi aveva fatto dono e che non finirò mai di ringraziare, che è la riproduzione ad alta risoluzione del volume di William Scott "Rock villages of the Riviera", stampato a Londra nel 1898. Contiene molti bei disegni eseguiti negli ultimi anni dell'Ottocento nella Rivera dei Fiori e nell'entroterra che a loro potrebbero tornare utili (uno è QUI).
E Andre in cambio mi ha dato le pagine scansionate di un rivista che aveva trovato in cantina. Un baratto in piena regola, non di atomi ma di bit. Ogni giorno di questi baratti ne avvengono milioni su internet, ma di persona è tutta un'altra cosa.
Nella pagina che pubblico potete vedere la data, dicembre 1915, quando ormai eravamo tragicamente impelagati nella prima Guerra Mondiale. L'indirizzo è via Solferino 42, la prossima volta che ci passo guardo cosa c'è adesso a questo numero. Poi spunta un nome, Carpené, vi dice niente?
Date una letta a tutta la pagina, ne vale la pena. È un piccolo spaccato dell'Italia ingenua di allora.
Ritorno al baratto. In questi tempi dove ormai tutto, ma proprio tutto, ha un prezzo in denaro, come sarebbe bello ogni tanto ritornare a questa forma di mutuo scambio alla pari.
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foto fantastica, post stupendo e tanta voglia di tornare al baratto.
RispondiEliminasaluti
...è tutto il giorno che leggo e trascrivo la storia delle Società Operaie di Mutuo Soccorso dell'Imperiese...
RispondiEliminaCàpiti a fagiuolo, a quanto pare...
La più che mi ha colpito è la Società dei Mulattieri di Molini di Triora, che prevedeva la sostituzione della persona o della bestia in caso di malattia dell'uno o dell'altra.
Ricordo quando " Bertu du Vin " veniva a Isolabona a " barattare " vino con olio.
RispondiEliminaUna volta nella damigiana piena d'acqua, si era dimenticato di versarvi gli "ingredienti".
Ma siamo sicuri che qualche "miscela"
non ce la beviamo anche ai giorni nostri?
... ma c'è Bilinsky.....
Attento Alberto....
io sono sostenitrice del baratto.
RispondiEliminail baratto aumenta il valore delle cose.
saremmo tutti meno angosciati dai soldi se si potesse barattare.
Tornare al baratto,magari!
RispondiEliminaGrazie al tuo post, ho scoperto che il baratto esiste ancora e che in America.....
........"è per esempio il caso della Cressman’s Lawn and Tree Care di Bethlehem in Pennsylvania, azienda a gestione familiare che cura giardini in tutta la valle di Lehigh. Shawn Cressman, fondatore e titolare, spiega che il baratto “aiuta a ridurre i costi di gestione e ad acquistare servizi e materiali da altri negozianti o piccoli imprenditori che appartengono al nostro stesso network. Quest’anno ce ne siamo serviti per comprare un nuovo furgoncino e un macchinario del valore di quasi 4.000 mila dollari. Ma se devo includere tutto, credo che tra un baratto e l’altro nel 2008 abbiamo risparmiato in tutto qualcosa come 25 mila dollari. La nostra forse è stata un’esperienza di frontiera, ma vedo che ora a barattare ci si sono messi proprio tutti: meccanici e giardinieri come me, ma anche gente che fa tutt’altro mestiere, professionisti, bancari e così via. Nel mio quartiere lo praticano anche alcuni ristoranti, per riempire i tavoli vuoti. Tipo: io una sera mangio gratis con tutta la mia famiglia, e il giorno dopo gli sistemo il giardinetto…”.
ho sempre sospettato che i soldi ed il lavoro fossero tutta una truffa...
RispondiEliminaVile denaro ,sporco denaro......denaro sporco :)
RispondiEliminaRitornare al baratto rappresenterebbe lo smantellamento di un sistema capitalistico ed economico che ha distrutto l'essere umano, nella sua essenza più profonda.
RispondiEliminaMa non riusciamo neanche a risolvere i problemi del condominio...
Fosse per me, ritornerei al baratto anche sùbito e al diavolo i dannati soldi!
Mi son letta la pagina, gustosissima!
RispondiEliminaO, ma se non segui i "consigli" ti danno del poco sveglio (la persona "svegliata"...!), neghittoso....ecc!:-)
Bellissimo Al, del 1915, l'anno di nascita di mia mamma! :-)
g
Bella storia!
RispondiEliminaVorrei ringraziare anch'io Fausto per la suo opera di divulgatore dei preziosi testi che riguardano la nostra bella terra...!!!
Carpenè...ma era quello della Malvolti ?
RispondiEliminaLa quantità minima trecento litri..
RispondiEliminaE sì una volta si consumava di più :-)
Che bello dev'essere avere uan stampante che stampa su qualunque materiale... se ne avessi una penso che non farei altro che stampare da mattina a sera :-)
RispondiEliminagrazie alberto, e a fausto, che non conosco, ma dal cui sito attingo...
RispondiEliminaScusate il ritardo ma sono a letto con un'australiana terribile (peraltro portata a casa da mio figlio!). Il delizioso libro di cui parla Alberto è raro ma non introvabile, se qualcuno ne volesse una copia originale cartacea basta che provi a farsi un giro su Abebooks.
RispondiEliminaNel momento in cui scrivo ne ha quattro esemplari a prezzi variabili dai 50 ai 75 Euro.
Grazie Fausto, quando ritorno alla banda larga vado a vedere. Anch'io ho una mezza influenza.
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