Oggi giorno della memoria. Per meditare sull'immane tragedia che colpì il popolo ebraico a metà del Novecento in Europa. Sei milioni di bambini, donne, uomini sterminati dalla dittatura nazista alleata del nostro fascismo. Non solo ebrei. E tutti bisogna ricordare.
Ho pubblicato questa cartina per riflettere anche sul presente che ci è dato, e sulla storia dei popoli che scorre in un fiume impetuoso sempre in salita, sempre controcorrente, con affluenti tortuosi, in cui spesso si annaspa senza scorgere un appiglio sicuro o un lago che ci doni un respiro di pace e tranquillità.
Se qualcuno vuole commentare lo faccia col tono che merita la giornata.
QUI la toccante storia di solidarietà di un intero paesino di montagna ligure nei confronti di due bambini ebrei che pubblicai l'anno scorso.
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Seconda Guerra Mondiale
RispondiEliminaPerdite Alleati
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Totale: 50 milioni
Militari: 17 milioni
Civili: 33 milioni
Perdite Asse
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Totale: 12 milioni
Militari: 8 milioni
Civili: 4 milioni
Stiamo preparando la terza. Per fortuna abbiamo Emergecy
Ci sono ancora pezzi di fosforo che bruciano a Gaza...
RispondiEliminaAnche oggi bisogna ricordare, e non solo il passato.
RispondiElimina6.000.000 di Ebrei uccisi nei campi di sterminio..
RispondiEliminama vorrei ricordare anche:
il 1.500.000 di armeni uccisi dall’impero ottomano
i 2 milioni cambogiani uccisi dal regime di Pol Pot
i 500.000 aborigeni, soprattutto bambini, sterminati in Australia
i 10.000.000 di morti dei gulag
perché in fondo chiunque abbia subito una tale barbarie ha il diritto di essere ricordato..
Ma quale giornata delle memoria? Meglio la giornata della polemica!
RispondiEliminaChissà se il vescovo richard williamson (non più lefebvriano e neppure scomunicato) recentemente riammesso nel gregge da benedetto
RispondiEliminaxvi ratzinger celebra anche lui questo Giorno della memoria"?.
Adesso abbiamo anche le amnistie vaticanensi.
La memoria storica è fondamentale. Ci serve per cercare di evitare di ripetere gli stessi errori del passato e per capire il presente.
RispondiEliminaQuesto per la memoria storica in generale.
Nel caso della Shoah, la memoria è un atto di "umanità" dovuto ai milioni di vittime della ferocia e della pazzia.
Dobbiamo ricordare per non dimenticare. Anch'io ho ricordato su Scientificando per me, i miei giovani alunni e per tutti gli uomini degni di chiamarsi tali.
Un abbraccio, Al
Da un orrore all'altro, rimbalza la palla, senza più poter discernere vittima e carnefice.
RispondiEliminaSono una di quelle convinte che i giorni non dovrebbero essere datati, ma le cose bisogna ricordarsele sempre…
RispondiEliminacose indimenticabili.. che ci servano queste brutte cose a portare la pace.. perchè alla fine muore tanta gente inocente come tanti bambini...
RispondiEliminaduhangst
RispondiEliminaGrazie per averli ricordati. Purtroppo l'elenco non è esaustivo. Ci sono anche gli indiani d'America, i Tutsi e poi...
intrigantipassioni
Hai ragione. La penso anch'io come te.
però anche scandire la memoria con le date è significativo, c'è un prima e un dopo
RispondiEliminae tutto è cambiato
Guai a trovare un pretesto per non ricordare.
RispondiEliminaOgni tanto, qualche insperato esito elettorale restituisce - se non quello che è stato distrutto, il che è impossibile - almeno un po' di dignità a queste vittime.
RispondiEliminaPenso, in particolare, all'attuale governo laburista australiano, eletto nel 2007 con un programma di attenzione all'ambiente e ai meno favoriti, e che ha chiesto scusa agli aborigeni, non solo per lo sterminio ma anche per il tentativo di genocidio culturale, portato avanti dai governi precedenti con la forzata "occidentalizzazione" in appositi istituti, da cui molti fuggivano e alcuni (non pochi) morivano fuggendo...
Peraltro sto leggendo l'autobiografia che Barack Obama scrisse nel 1995, quando ancora non pensava di fare il politico. Si tratta, secondo quanto ne ha detto José Saramago, di "un libro serio e sincero, oltre che intelligentemente scritto". Il bambino Barak ha avuto una vita movimentata, ma con alcune fortune: dei nonni che se ne sono andati a lavorare nelle più tolleranti Hawaii anche perché mal si relazionavano col becero razzismo dei texani (la differenza con Bush ha radici anteriori alla nascita del nuovo presidente); una madre che gli ha sempre insegnato valori come l'onestà, la sincerità, l'indipendenza di giudizio; la prolungata convivenza gomito a gomito con persone di razza, cultura e condizioni economiche diverse, soprattutto disagiate, che lo ha messo in condizione di conoscere e capire - e a volte condividere - la loro situazione. E questo mi fa venire in mente la definizione di "sinistra" che ha dato Carla Bruni (snob fin che si vuole, ma in questo caso assolutamente nel giusto) domenica alla trasmissione di Fabio Fazio: "occuparci dei problemi degli altri anche quando non ci toccano direttamente".
Il tutto per dire che certi orrori nascono dall'ignoranza (intesa in senso ampio, sia come non conoscenza che come indifferenza) degli altri, mentre una attenzione diversa, positiva, porterebbe a risultati favorevoli. Il tutto sta già nel vangelo (non fare agli altri quello che non vorresti facessero a te; fai per gli altri quello che ti piacerebbe facessero per te: la famosa regola aurea), ma gente come il monsignore di cui trattasi sembrano non averl letto bene...
Alberto, è vero che le cose bisogna ricordarsele sempre, come afferma intriganti passioni, ma è altrettanto vero che esiste un prima e un dopo alcuni eventi come la Shoah. "Scandire la memoria" come dice efficacemente Zefirina, rappresenta un atto dovuto e oggi noi ricordiamo in un momento di riflessione collettiva per continuare a non dimenticare.
RispondiEliminaLa giornata della memoria si rivela una finzione, se manca un'autentica riflessione su ciò che accade nel presente.
RispondiEliminaVorrei fosse più forte la voce di quegli ebrei moderati e illuminati, che non dimenticano il loro passato e che per questo sostengono le ragioni della pace nella situazione Israele-Palestina. E' chiaro però che questa voce è oscurata dalle posizioni sioniste più reazionarie e violente.
Sono queste a deturpare la memoria di ciò che è stato, proseguendo con gli stessi comportamenti nazisti che un tempo patì la propria gente.
Ricordare...ricordare...:
non basta ricordare. Ricordare per agire con buon senso nel presente, altrimenti ...che si ricorda a fare?
bananarespublik scrive saggiamente e concretamente:"Ricordare per agire con buon senso...". Bravo!
RispondiEliminaVoglio condividere con voi un contributo, che un mio carissimo amico ha lasciato in un commento al mio post sul giorno della memoria, perché lo trovo straordinario.
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Depongo anche qui un mio fiore, una sommessa canzone di Sofia Rotaru, una cantante ucraina degli anni '80. Non è specifico per l’occasione, ma la valica risalendo alla causa che permise ai nazisti di sterminare milioni di ebrei, la guerra.
Si intitola “La cicogna sul tetto”, quale segno e remora che, per quanto ci siano uomini boia illusi di sradicare dalla faccia della terra civiltà che non accettano, esse si ripropongono con nuove e generose nascite. È comunque l’amore che nasce fra un uomo e una donna dei due versanti opposti, a dispetto delle rispettive imposizioni razziali. Ecco il potere simbolico riposto nella cicogna.
Аист на крыше
Люди, прошу я,
Потише, потише,
Войны пусть сгинут во мгле.
Аист на крыше,
Аист на крыше,
Мир на земле.
La cicogna sul tetto
Gente, vi prego,
fate più piano, più piano,
lasciate scomparire le guerre nell'oscurità.
La cicogna sul tetto,
la cicogna sul tetto,
pace in terra.
Mi sarebbe piaciuto esporre per l’occasione un emblema pittorico, un dipinto famoso, La Tempesta di Giorgione (rimedio con il link), che stigmatizza il tema della cicogna quale emblema di supremazia della vita sulla morte esecrabile. Questo dipinto è quanto di meglio come opera d’arte per fungere da remora per scongiurare la guerra, giusto soprattutto la rappresentazione, in primo piano del quadro, della donna che allatta un bambino, ma visibilmente in modo compromesso. Ma la vera remora Giorgione l’ha dipinta, solo che nessuno vi ha fatto mai caso.
Remore? Chi non ha remore che quasi sempre sono insormontabili e fermano ogni nostro passo a piè sospinto? E perciò quella che si cerca è lì nel dipinto di Giorgione, ritta su uno strano ed unico tetto che sfida le minacciose nubi, bagliori infuocati ed una saetta micidiale. È una cicogna, senza dubbio, che dovrebbe involarsi a causa della tempesta in procinto di scoppiare, ma invece no.
Cicogna che gli indovini ritenevano quale segno di guardia della città; perché spesso nidifica nelle parti più alte delle case. Attila, che per tre anni tenne l'assedio di Aquileia, dopo ripetuti assalti, vide le cicogne abbandonare la città, portando via i loro piccoli col becco; ciò che fu preso per augurio che avrebbe espugnata Aquileia.
Ma l'augurio nel nostro caso è che le case del dipinto, sul limite della stabilità per il terremoto in atto, poiché sono chiaramente inclinate, sarà salva e con essa i suoi abitanti, perché la cicogna non è scappata. Questo è il messaggio riposto da Giorgione nell’opera in questione, messaggio che vale ancor di più oggi perché nessun dottore delle Belle Arti ha mai pensato togliervi il drappo che lo celava.
La cicogna sul tetto,
la cicogna sul tetto,
pace in terra.
Il tono che merita la giornata? Direi che per essere una buona giornata intonata, bisognerebbe smascherare l'ipocrisia di chi elude l'altro olocausto, quello dei palestinesi, senza nulla togliere al primo! E quello dei Migranti nel mediterraneo e quello di tutti gli altri popoli derisi, calpestanti, estinti. Mi pare che ormai si stia facendo troppa prosopea "pilotata" "sull'unico olocausto"!
RispondiEliminaOK , RICORDIAMO 60 ANNI FA MA NON DIMENTIKIAMO 6 GIORNI FA ,,,,,,,
RispondiEliminaricordo bene quel post di un anno fa, davvero toccante
RispondiEliminaIo non voglio dimenticare,oggi è dedicato solo alla Shoah!!!
RispondiEliminaLa memoria, come la coscienza, non seguono confini geografici, separazioni di razza o per religione: le definizioni risultano strette.
RispondiEliminaOggi si commemora le vergogna dell'abonimio dell'uomo sull'uomo: quello di ieri, per tenere a bada anche quello di oggi. Non impariamo abbastanza, evidentemente.
Il 25 Aprile e' festa conseguente al Giorno della memoria,chi ha dato la vita contro la barbarie nazifascista deve essere onorato e ricordato;l'Italia del centro nord ha lottato quasi due anni,i nostri nonni hanno rifiutato di tornare a combattere per Salo',molti sono morti piuttosto di tornare,si sono sacrificati per un'ITALIA DEMOCRATICA E ANTIFASCISTA.
RispondiEliminaLo ricordo in silenzio.
RispondiEliminaRiflettere sul presente è doveroso proprio perché la storia non risulti sterile.
RispondiEliminaUna sola goccia di quell'orrore corrode come acido le nostre speranze, ma nonostante ciò voglio continuare a credere che prevarrà la parte migliore dell'uomo, quella che si chiama Amore.
RispondiEliminaBrava filo, in questa notte della memoria...
RispondiEliminaRiflettere, educare a riflettere, alla memoria storica. Costantemente.
RispondiEliminaMAI dimenticare.
ciao Al,
g
per non dimenticare
RispondiEliminaSpesso il ricordo è un segno di tacita pietas .Mi pare di avere un debito di vita nei confronti di chi è stato vittima degli aspetti più tragici, ingiusti, disumani e folli della storia, passata e presente. A prescindere dal tempo, dal luogo, dalle circostanze, dalle presunte ragioni e dalle bandiere, i sentimenti di tutte le vittime sono stati sempre gli stessi e forse anche quelli di chi, come noi, ha la fortuna di poterne parlare. In fondo il linguaggio del cuore, nel bene e nel male, è universale e appartiene alla persona. Ricordare serve a riflettere su quei valori che danno significato alla vita e a orientarla al meglio.
RispondiEliminami stringo a te a tutti per ricordare e non dimenticare, mai
RispondiEliminaE' veramente un piacere e un onore ricordare queste persone. Credo che anche un minuti vissuto così valga una vita intera...
RispondiEliminaCiao
Francesco
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Personalmente ho accomunato nel ricordo anche i cosacchi ai quali era stata promessa come Terra la Carnia... e poi sono stati traditi e trucidati in massa...
RispondiEliminaE la lista dei ricordi dovuti e doverosi si allunga di anno in anno perchè, purtroppo, la Storia alla fine non insegna granchè...