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venerdì 9 gennaio 2009

La guerra in Afghanistan

talebani

Ormai sembra quasi certo. Il contingente militare italiano in Afghanistan verrà aumentato di parecchie unità. E visto che questa guerra è una priorità nel programma di Obama immagino che la votazione al Parlamento abbia consensi pressoché unanimi.

Ma questa volta lo si dica netto. Non si va laggiù per vaghe questioni umanitarie a cui non crede nessuno. Si va laggiù per far fuori il maggior numero possibile di Talebani che si sono ripresi e controllano ormai il 75 per cento di quel Paese. Si abbia il coraggio alla Camera di pronunciare la parola "guerra", con tutto quello che comporta.

E in una guerra è d'obbligo mettere in conto morti e feriti. I morti, dopo gli onori militari dei funerali, si liquidano con una pensione alle vedove. E i feriti?

C'è su questo numero del Venerdì, magazine di Repubblica, un'intervista di Gianni Barbacetto a un carabiniere, Riccardo Saccotelli, rimasto gravemente ferito, come altri militari, nell'attentato a Nassiriya in Iraq, che denuncia il comportamento vergognoso di questo Stato. Entrambi i timpani perforati dall'esplosione, non gli è stato riconosciuto da parte della Difesa alcunché. Niente di niente.

Parla Riccardo Saccotelli perché si è dimesso con grande amarezza dall'Arma in cui pur credeva. Ma quanti militari feriti rimasti nell'esercito di cui non sappiamo tacciono?

I reduci, feriti o mutilati, sono sempre una vergogna agli occhi dei militari e dei politici, perché sono lì vivi a testimoniare l'assurdità del macello verso cui li hanno mandati.

11 commenti:

  1. Dato che di guerra si tratta, i reduci, soprattutto se mutilati, come sempre sono tritati in tutti i sensi.
    Valgono a proposito le parole di Giovanni Papini che ha postato Novalis sul blog proprio oggi (o ieri, per essere precisi...)

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  2. Oramai si sa che la parola d'ordine è "misisone di pace" oppure "contingente di pace".

    Sempre la guerra vanno a fare....

    PS: volevo dirti in primis GRAZIE per il tuo appoggio all'appello e poi anche che la funzione "ultimi commenti" è tornata normale.

    Ciao
    Daniele

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  3. Grazie Daniele, me n'ero accorto e li avevo già reinseriti.

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  4. Ciao transitavo da "schiavi o liberi" e mi sono chiesta perchè non sbirciare tra i suoi visitatori????
    Ed eccomi qui a curiosare nel tuo...che dire del tuo post????Ogni volta che sento, vedo o leggo tutto ciò che riguarda le varie sommosse, guerriglie vere e proprie guerre rimango basita da questo nostro mondo e condivido in pieno il tuo pensiero...bisogna almeno provare in qualche modo a formare noi una vera campagna per la pace ....io ho già provveduto (nel mio piccolo) ad inserire il bannerino in suo favore...
    Mi aggiungo alla tua box blogger mi piacerebbe seguirti (se ti fa piacere) e se gradisci puoi farmi visita e aggiungerti alla mia...
    Ti lascio una buona giornata un abbraccio...ciao ciao Paola

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  5. Mi sa che la parola "guerra" non piace molto al ministro Frattini, di certo la vorrà censurare come atto eversivo insieme alla ricerca di "genocidio" su Google...

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  6. 2missioni di pace" Bella scusa per nascondere delle vere invasioni..
    Un saluto ed un buon w.e.

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  7. Mi associo,
    le "missioni di pace" hanno solo portato altro dolore, altre morti... sono *guerra*.
    E' intervenire su una guerra con una guerra.
    ciao Al,
    g

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  8. forse bisognerebe dare il vero nome alle cose, e forse allora parleremmo in altro modo.
    Ma pensano veramente che siamo idioti???
    io spesso mi pongo questa domanda!
    Elsa

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  9. Beh Alberto dobbiamo ricordare che il nostro paese pre e unitario poi di guerre ne ha "dichiarate" tante "subite" molto meno...
    Le ideologie e i politici cambiano ma i mezzi rimangono tali, non e' piu' di moda invadere l'Austria o qualche paese europeo ( dato che ora con l'europa unita avrebbe poco senso), e' piu' igenico impegnarsi in qualche missione ben lontani da occhi indiscreti.

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  10. Credo che saranno quasi trecento in più, ma non vorrei errare.
    Nel frattempo sono arrivati i Tornado.
    Hai ragione dovranno usare la parola guerra, ormai è lampante.

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  11. cambiano i tempi, i mezzi, i luoghi e la gente ma la storia si ripete

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