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sabato 17 gennaio 2009

Giuseppe Ungaretti

L'angelo del povero

Ora che invade le oscure menti
Più aspra pietà del sangue e delle terra,
Ora che ci misura ad ogni palpito
Il silenzio di tante ingiuste morti,

Ora si svegli l'angelo del povero,
Gentilezza superstite dell'anima...

Col gesto inestinguibile dei secoli
Discenda a capo del suo vecchio popolo,
In mezzo alle ombre...


Giuseppe Ungaretti
Alessandria d'Egitto 1888
Milano 1970


20 commenti:

  1. Ce ne sarebbe un estremo bisogno.
    Giusta, come sempre.
    Ciao Al.

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  2. grande Ungaretti
    buon weekend Alberto

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  3. grazie di cuore per questo bellissimo post.
    Alessandra

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  4. Uno dei poeti che amo di più.
    Buona giornata.

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  5. Speriamo che in tanti, e qualcuno in particolare, rilegga questi versi.

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  6. Arriveranno un giorno questi versi nelle menti dei potenti del mondo?
    Ciao

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  7. Non potevi scegliere di meglio.
    Ciao Alberto!

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  8. che passi, con una carezza aportare sollievo in mezzo a tanto soffrire.

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  9. Un'invocazione alla "gentilezza superstite dell'anima...in mezzo alle ombre"


    Versi sublimi!

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  10. A volte con pochissime parole si riesce a far capire molte cose a chi le legge. Grazie Alberto e grazie anche per due mie piccole considerazioni:
    1^)Ho visto la "tua" piccola foto nell'elenco sul mio blog: benvenuto! Ho notato anche nel leggere il tuo blog che abbiamo oltre che alcuni argomenti anche dei blogger amici in comune. Ne sono molto contento.
    2^)Ho poi letto il tuo interessante e piacevole post di giovedì 15 gennaio corrente "Il lato B delle donne" e sono rimasto colpito dalla splendida foto in bianco e nero. C'è un motivo, assai curioso, almeno per me. Io ho sempre sostenuto che il corpo di una donna ha le belle forme di un violoncello. Nel febbraio 2007 ho scribacchiato un racconto-ricordo dove dicevo, tra l'altro, mi cito testualmente, "che mi viene da fare un collegamento tra il violoncello e il corpo di una donna, più precisamente con la rotondità delle sue forme. Mi si potrà obiettare che anche altri tre strumenti che compongono un quartetto d'archi e cioè il violino, la viola e il contrabbasso sembrano simboleggiare una sinuosa figura femminile pur essendo di diversa grandezza...però vengono fatti suonare in modo diverso: il violino e la viola poggiati sulla spalla, il contrabbasso stando in piedi. La differenza sta nel fatto che occorre tenere il quarto strumento, appunto il violoncello, tra le gambe e "abbracciarlo" se si vuole ottenere l'effetto sperato."
    Non ho parlato da maschilista ma soltanto da ammiratore.
    Grazie per l'ospitalità.
    Ciao, aldo il monticiano.

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  11. Che sia di monito...
    Ciao Alberto

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  12. ...i potenti non leggono poesie e se le leggono non le capiscono e neanche si sforzano di capirle. Complimenti per il blog

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  13. belle parole..^^

    buonasabato sera

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  14. La violenza scatenata da odi irriducibili è ormai fuori dal controllo delle forze umane, così ci rivolgiamo alle divinità chiedendo loro di intervenire a mettere fine agli orrori, ma storicamente le divinità hanno sempre taciuto. L'uomo dovrà ancora una volta cavarsela da solo.

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  15. Un saluto da Sabrina e ti auguro un buon weekend

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  16. Straordinario, giusto, ad hoc...
    Ungaretti, fra i poeti che più amo.
    grazie Al,
    g

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  17. Ciao!
    Sai, avevo visto il tuo nome in giro pee i blog che frequento, e quel CANE mi aveva incuriosita, dato l'amore incondizionato che porto all'animale. Sei arrivato prima tu da me, grazie. E grazie per la splendida poesia che mi ha dato il benvenuto. Procederò a ritroso nella lettura dei tuoi post.
    A presto...

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  18. Sai che nn la conoscevo? Oggi ho imparato una cosa nuova, grazie!
    Cinzia

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