Pagine

giovedì 19 febbraio 2009

Le nostre vite non appartengono al governo

La vita di ciascuno non appartiene al governo e non appartiene alla Chiesa. La vita appartiene solo a chi la vive. Il decreto legge di Berlusconi, trasformato in disegno di legge dopo che il presidente Napolitano, da custode della Costituzione, ha rifiutato di firmarlo, vuole sottrarre al cittadino il diritto sulla propria vita e consegnarlo alla volontà totalitaria dello Stato e della Chiesa. Rendendo coatta l’alimentazione e l’idratazione anche contro la volontà del paziente, impone per legge la tortura ad ogni malato terminale.
[continua ...]


Il padre di Eluana invita ad andare alla manifestazione di sabato 21 a Roma, lanciata da Micromega e con l'appoggio di molti intellettuali.

14 commenti:

  1. Grazie Alberto.
    Ho ripreso il tuo post e l' ho pubblicato nel mio blog
    http://pierluigizanata.blog.lastampa.it

    Vale

    RispondiElimina
  2. ..questi non guardano in faccia a nessuno . Sono veramente preoccupato...
    (Wired non è arrivato nenche a me..aspettiamo)

    RispondiElimina
  3. dopo i commenti del presidente in sardegna, cosa ti aspetti? Non guarda in faccia nessuno, solo il suo tornaconto
    Sembra che la parola libertà di decidere sia ad uso e consumo suo.

    RispondiElimina
  4. Tutti in piazza!

    RispondiElimina
  5. Ho frimato l'appello, ma come ci può essere libertà senza autodeterminazione?

    RispondiElimina
  6. Sono felicissima per questa iniziativa. Potessi partecipare...
    E' vero: è il momento di reagire.
    Segnalato anche io il tuo post nel mio box...
    grazie Al,
    g

    RispondiElimina
  7. fra un po' se qualcuno si suicida faranno causa ai parenti

    RispondiElimina
  8. Non credo che Prodi, da cattolico qual'è, si sarebbe comportato molto diversamente da Berlusconi... Ed è proprio questo che mi spaventa.
    La chiesa ha ancora un potere eccessivo sullo Stato e su tutti noi (indifferentemente se siamo cattolici, musulmani o atei).

    RispondiElimina
  9. @ Giulio GMDB

    Non credo sia qui un problema di cattolici, ma di che tipo di cattolici - o piuttosto, che tipo di persone - si è: se si cerca di pensare con la propria testa o no (ecco perchè ritengo che col governo Prodi una cosa del genere non sarebbe successa). Sabato scorso, sulla Stampa, c'era un'intervista a Franco Zeffirelli (il quale, a quel che mi risulta, è sempre stato un cattolico conservatore, ed anche di quelli tosti, "fondamentalisti" si sarebbe detto). Ebbene, giunto a 86 anni il regista dice sostanzialmente che lui al posto del padre di Eluana avrebbe fatto la stessa cosa, e che se si fossero viste le foto di come era ridotta la poveretta adesso (invece di fare dello sciacallaggio mediatico con le sue immagini "di prima") si sarebbero capite perfettamente le ragioni di questo uomo.
    Trascrivo parte dell'intervista (che mi ha davvero sorpreso).

    - Come giudica il comportamento dei suoi ex colleghi senatori sul caso Englaro? La rissa, pochi minuti dopo la morte...
    - «Una vergogna senza fine. Ma perché non abbiamo visto una sola fotografia di come lei era ridotta davvero, un cadavere vivente? Immagini che avrebbero scagionato il padre da tante critiche: se una persona cara si riduce così, per l’amore che le porto la faccio morire. Tutti avrebbero capito».

    - Perché quelle immagini non sono apparse, oggi che ogni cosa viene fotografata, esibita?
    - «Eluana è diventata il personaggio che bisognava lanciare, è stata una congiura di tutta l’informazione. Hanno deciso di tenere accesa questa tragedia: una scelta cinica. Hanno inventato un corpo che non c’era più. E la Chiesa scatenata a fare la Chiesa. Cosa volete che dica la Chiesa? La vita è sacra».

    - Lei ha appena compiuto 86 anni. La mente è lucida, l’occhio vigile. E la fede, sempre salda?
    - «Si è allargata. Ho incluso nella mia visione religiosa della vita anche dei rapporti con il prossimo che la Chiesa non benedice tanto volentieri. Non seguo le imposizioni della Chiesa. Anche se la Chiesa ha quasi sempre ragione: per Chiesa intendo chi conserva il Verbo».

    - Non l’organizzazione, le gerarchie?
    - «I cardinali mi danno noia. Avrei un istinto francescano, vorrei spogliarli e rivestirli col saio. Ma certo la spettacolarità, che piace ai poveri di spirito, ha salvato la Chiesa, altrimenti sarebbe una setta di facinorosi, di esaltati dimenticati».

    - Solo la spettacolarità?
    - «No, anche il fatto di aver preservato la parola dei Vangeli, il Discorso della montagna: la parola vera. Questo la salva dai suoi tanti errori orrendi: per restare a Firenze, il rogo di Savonarola».

    - Giudica sempre troppo eleganti gli abiti di Benedetto XVI?
    - «Deve certo avere una sarta molto attenta al look. Prima indossava solo completi, sempre con gran colpi di sartoria. Adesso ha un po’ semplificato, in Vaticano devono avergli consigliato più moderazione».

    RispondiElimina
  10. Grazie Pier Luigi e Giovanna per aver ripreso il post. E grazie anche a te c.e.g. per le tue osservazioni. Quello della foto è stato un vero e proprio sciacallaggio, da sciacalli qual sono.

    RispondiElimina
  11. Già firmato un appello.
    E' inaudito!

    RispondiElimina
  12. Ringrazio anch'io c.e.g. per aver riportato la testimonianza di Zeffirelli che ho sempre ammirato come regista ma che come uomo trovo/trovavo piuttosto bigotto (e mi stava un po'....così:-)
    Lo riabilita!
    g

    RispondiElimina
  13. Sottoscrivo le parole di Zeffirelli.
    Credo che se Cristo tornasse in terra si precipiterebbe in Vaticano a scacciare i mercanti dal tempio.
    Buona fine settimana.
    Vale

    RispondiElimina
  14. Sempre per ribadire che non tutti i cattolici sono uguali (e che dirlo è come ritenere tutti i musulmani terroristi, tutti i romeni stupratori, ecc...), ecco quanto ha dichiarato don Andrea Gallo su questa vicenda (Da La Stampa di Sabato 21 febbraio 2009):

    - Don Andrea Gallo, fondatore della comunità San Benedetto di Genova, lei è uno dei 21 sacerdoti che oggi sfilano a Roma con Peppino Englaro contro la "tortura di Stato". Non teme di dividere la Chiesa?

    - "Sono prete da 50 anni, la Chiesa è la mia casa: a dividere non siamo noi ma i "diktat" delle gerarchie ecclesiastiche che sostengono crociate fanatiche. Per Eluana è finito l'inferno, Peppino ha agito bene verso la figlia e la legalità.
    Invece di ascolto e comprensione, ha ricevuto aggressività e chiusura da una Chiesa che pretende a tutti i costi un atto di fede da noi credenti".

    - Si riferisce al disegno di legge Calabrò?

    - "Si, E' un'aberrazione trasformare in legge una convinzione religiosa. La Repubblica non è una teocrazia e deve restare laica. Mi appello al mio vescovo Bagnasco per riportare la Chiesa al servizio dell'uomo e della società invece di imporre convinzioni dogmatiche alla politica. I toni da Inquisizione azzerano il messaggio cristiano".

    - Ma la CEI è in prima linea...

    - "La Democrazia non può fondarsi sulla fede ma su libertà, giustizia e diritti individuali. La legge del PDL e dei vescovi è una violenza, un'offesa alla memoria di Eluana. Nella Chiesa il primato della coscienza personale è la base della dottrina e chi lo nega è un eretico".

    RispondiElimina