Foto scattata al Salone del libro usato di Milano
Tutto è partito da questo blog e il gruppo corrispondente su facebook ha superato mentre scrivo i 105.000 iscritti.
Mi sembra un'iniziativa più che ottima a cui aderisco senza indugio, e ho già in mente i due libri da regalare a degli sconosciuti.
Riporto dal post
Ebbene sì. La cosa che mi inquieta molto è la surreale lontananza di persone fisicamente vicine. Ci saranno persone che (pendolariando da anni) vedo ormai da tempi infiniti a cui non ho mai rivolto parola e viceversa. E’ triste vedere come si può passare un’ora in un treno senza rivolgere parola a nessuno (sì sì, lo faccio anche io!). Com’è che accade ciò? Beh, la mia personale teoria dell’estraniamento routinario narra di una consuetudine che porta a creare uno scudo di serietà tra noi e il nostro prossimo. Tante volte infatti succede di rompere il ghiaccio proprio quando qualcuno rompe fisicamente il ghiaccio, rovinandoci sopra e provocando ilari risa tra due sconosciuti. E dobbiamo allora spaccarci una gamba per fare amicizia?
Non fare del male, non vuol dire fare del bene. Non uccidere qualcuno, non vuol dire curarlo. Volere bene a qualcuno, non significa fare il suo bene. Esigere rispetto, non vuol dire meritare rispetto. Occorre qualcosa di concreto, un gesto all’apparenza piccolo, ma dentro molto forte. Una piccola azione concreta che scalfisca un po’ quella stramaledetta scusa che ci porta spesso a dire “Sì, ma ci sono i bambini che muoiono di fame in Africa, a che serve fare questo?”. Bene, bimbi dell’Africa, ci stiamo attrezzando, ma prima di arrivare da voi dobbiamo fare tanti piccoli scalini, perché ora come ora non siamo in grado di aiutarvi. Dobbiamo diventare persone migliori e non lo si diventa da un giorno ad un altro, ma (leggere in crescendo) cazzo, fate un cavolo di piccolo passo che poi gli altri verranno da soli.
Il 26 marzo 2010 ognuno di voi avrà in mano un libro, una storia che considera bella, dei personaggi che ha amato. Avrà ciò in mano, nella propria borsa o dove volete. Il 26 marzo 2010 voi prenderete questo libro e lo regalerete ad una persona a cui non avete mai parlato. Sì, proprio uno di quelli che vedete tutti i giorni. Alzerete il vostro culo, schiarirete la vostra voce e metterete qualsivoglia infondata vergogna da un’altra parte. Prenderete quest’infuso di rivoluzione e lo donerete ad un vostro compagno. Lo guarderete negli occhi e sorriderete.
Che ne dite?
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Anch'io ho già in mente un paio di libri da regalare...
RispondiElimina..."per amore di una donna" di Meir Shalev.
RispondiEliminail mio regalo.anche attraverso il tuo blog Alberto.
Baruffa
mi costerà un'immensa fatica separarmi carnalmente da storie che ho amato e fogli che ho annusato, ma l'idea è troppo carina
RispondiEliminaUn'idea interessante.
RispondiEliminaA uno qualsiasi dei cafoni che in treno urlano quando sono al cellulare o raccontano per filo e per segno tutti i dettagli della loro insulsa vita ai loro sventurati compagni di viaggio mi viene voglia di regalare Gaijin!, di Luigi Bernardi, aperto sulla pagina di questo breve racconto. Mi piace mantenere una certa raffinatezza quando minaccio le persone, muahahahah! :D
la domanda è: ma poi qualcuno leggerà?? tutte queste tonnellate di carta (alberi abbattuti per cosa?) non si potrebbero riciclare diversamente? regali un libro e uno su 10 lo legge, io sono ormai cieca e da anni ormai non entro più in una libreria, mi manca l'odore il vedere tutte le copertine, leggere tra una pagina e l'altra, una cosa immensa che chi può non si gode, spesso anche perché costano troppo sti libri! finalmente stanno arrivando ebook, ma è pure pronta una battaglia che dovrò mandare avanti per avere la possibilità di leggerli: se continuano a fare touch screen che ce ne facciamo noi ciechi che siamo pure gli unici ad essere proprio costretti al digitale??
RispondiEliminain treno: anche chi legge rompe le 00, bisogna sfogliare meno violentemente e meno caciara soprattutto di fronte a chi non vede e non può più leggere, l'ultima volta sentivo che si leccava pure il dito per sfogliare e far schioccare i fogli in aria, era di certo un cafone da fiera, ma non è l'unico
p.s.: con me non socializza nessuno: hanno tutti paura oppure capiscono dopo che sono cieca e scappano, questo sempre in treno..
io dei miei libri sono un po' gelosetta - non ci crederai, ma tendo a rileggerli dopo anni - non credo sarei capace di regalare un libro ad uno sconosciuto... sebbene sia una bella iniziativa.
RispondiEliminaE' un'iniziativa interessante anche se sollevo 2 obiezioni:
RispondiElimina1) non regalerei mai un libro brutto ed i libri belli che ho non li do via per nessun motivo. Dovrei quindi comprare un libro uguale ad uno bello che ho per regalarlo...
2) come fa notare Blindsight probabilmente il 90% delle persone cui regaleremmo il libro poi non lo leggerebbero... Mi sa di soldi sprecati.
Sarò egoista ma i libri preferisco comprarli per me. Penso di fare già un'opera utile facendo una mini recensione delle mie letture su aNobii...
mi toccherà ricomprare un libro che ho amato, perchè i miei libri non posso proprio darli via, starei fisicamente male!!!!
RispondiEliminammmmhh...vedo che abiamo tutti lo stesso problema...separarsi da i "nostri" libri...mi vengono i brividi solo a pensarci....però si potrebbero trovare di quelle bancarelle che vendono libri usati..magari lì qualcosa che ci piace e che forse neanche ancora abbiamo , o anche si ) si può trovare e pagare poco......l'altro problema è proprio il gesto di andare da unno/una sconosciuta in treno (anch'io pendolare), che poi magari incontri da 10 anni alla stessa ora sullo stesso treno e hai capito un sacco di cose della sua vita, ma non sai neanche come si chiama.....mi viene la sudarella solo a pensarci...
RispondiElimina@Chica
RispondiEliminaInfatti la cosa difficile non è tanto separarsi da un libro, ché uno se lo può comprare per l'occasione, quanto avvicinare "quella persona" e fare il gesto.
L'idea mi piace proprio. E visto il periodo di passività delle coscienze, ho in mente di regalare "Rulli di tamburo per Rancas" di Manuel Scorza.
RispondiEliminaNon è un libro molto in voga in questo periodo. Era più conosciuto vent'anni o più fa.
Ma hai visto mai che quello che lo riceve, se lo legge e viene stimolato a lottare per qualcosa?
veramente un gran bella iniziativa!
RispondiEliminaScusa se faccio la voce fuori dal coro, ma se regalo un libro allora devo regalare un bel libro, per me non avrebbe senso regalare un testo che non mi piace. Ma dare ad uno sconosciuto un libro (una perla ad un potenziale porco) lo trovo una roulette russa tra una buona azione e un atto vandalico.
RispondiEliminaPer la mia scarsa propensione al rischio eviterei.
Ho scoperto anch’io questa meravigliosa iniziativa, spero sia la prima di una lunga serie e non finisca nel dimenticatoio, e questo è compito di tutti noi.
RispondiEliminaSicuramente regalerò uno dei miei libri, non perché, come l’immaginario collettivo suggerisce, gli autori siamo vanitosi, ma perché i miei libri sono frutto del lavoro, l’impegno, la passione. Sarà come donare una piccola parte di me ad uno sconosciuto, sarà come fare un salto nel vuoto…e se lo rifiuta?...forse ci rimango male…ma vale la pena tentare.
mmmmmmmmmmm....e se qualcuno quel giorno mi si avvicina e mi regala un Dan Brown o un Stieg Larsson? Che faccio, glielo tiro in testa che sono pure dei mattoni? Non sarà che non gli ho rivolto la parola per anni perchè si vede che è un coatto stronzo coglione all'ennesima potenza???? Na na, ognuno al posto suo!!!!!
RispondiEliminaHo iniziato a pendolare da qualche mese soltanto e... chiacchiero già con fin troppa gente!
RispondiEliminaIl racconto che riporti tu, circa la difficoltà di rompere il ghiaccio, è decisamente lontano dalla mia quotidianità.
Iniziativa lodevole, soprattutto per irriducibili timidoni, ma io i libri me li tengo ben stretti e... chiacchiero! :-)
@ Ross
RispondiEliminaE tu ai cafoni regali libri?! Dalla descrizione che ne fai, minimo minimo pensano che siano strani oggetti d'arte moderna o fogli di originale carta da regalo inspiegabilmente incollati insieme... :-D
Decisamente ti mando il costo del libro e fai tu, i miei libri sono i miei figli, ne sono decisamente gelosa, ognuno di essi è un giorno specifico, metti che sono abituata a scrivere a margine le impressioni e...no, non li presto nemmeno, pensa che conservo una vecchia dispensa di latino.....
RispondiEliminaCiao Alberto.
Bella, bellissima iniziativa...Vale anche se lo regalo a qualcuno con cui convivo, nel lavoro, da anni, pur non avendoci mai parlato davvero???! Chissà perchè ho pensato subito a quei volti, alle nostre vuote parole, fatte di tecnicismi e prive di un'incontro vero tra persone...
RispondiEliminaGrande idea.
RispondiEliminaSolo che nel 2010, se fermi uno per strada e gli allunghi un libro per regalarglielo, rischi di essere denunciato o robe simili. C'è troppa diffidenza a questo mondo.
Dovrò trovare qualche escamotage...
Vedo che per molti è un problema separarsi da un loro libro che hanno tanto amato. Vi comprendo. Però c'è tempo per comprarne uno, anche di seconda mano.
RispondiElimina@Ross
Questo è uno, ma ce n'è tutta una fila. Vorrei vedere la tua faccia mentre porgi minacciosa il libro.
@Blindsight
Ciao Laura, posso immaginare, lontanamente, ma posso immaginare.
@Daniela
Lo so che non è facile, ma perché non provi?
@Carmine
Mi hai letto nel pensiero. Anche "La vampata". Vorrei regalarli a due peruviani.
@Gimmi
Il rischi c'è. E se non ci fosse sarebbe tutto tropo semplice.
@L.S.
Anche con la dedica?
@aleph
E perché non prepari una contromossa con un altro libro?
@Viviana B.
Allora se chiacchieri va bene così.
@Tina
Mandami pure le spese che ci penso io a saldarle.
@Wilma
Altroché se vale, per instaurare un rapporto nuovo.
@Calzino
Prima gli sorridi e aspetti la reazione.
Chi viaggia in treno con me appartiene a una delle seguenti categorie:
RispondiEliminaa) gente che chiacchiera, legge il giornale, conversa;
b) gente che urla, rutta, smadonna contro insegnanti e scuola.
Con gli esponenti di a) ci converso volentieri, quindi non dovrei rompere il ghiaccio. Ad uno qualunque degli esponenti di b) se provi ad avvicinarti con un libro quello te lo frantuma sui denti modello statuetta del Duomo di Milano. Do you remember? Meglio evitare, direi!