sabato 27 febbraio 2010
Il murale di Alda Merini trafugato
Milano, Ripa di Porta Ticinese
foto Agenzia Fotogramma
Oggi niente poesia ma una storia curiosa che riguarda un poeta, Alda Merini, che se fosse ancora viva, al sentire l'accaduto, prima sarebbe esplosa in una bella risata e poi ne avrebbe sparata una delle sue.
Un po' di giorni fa avevo letto sul Corriere che, di punto in bianco, era apparso un murale vicino alla casa delle Merini in Ripa di Porta Ticinese al numero 47. Aveva anche pubblicato la foto. Così l'altro ieri ritornando a casa ho fatto il giro lungo per vedere dal vivo l'opera. Niente, non c'era più. Dopo una breve ricerca su intenet ho scoperto che quell'immagine era rimasta visibile solo un giorno, poi era sparita.
Su un blog ho notato un commento che, a meno non sia millantato credito, dovrebbe essere dell'autore del ritratto. Rimandava ad un sito dove nei contatti c'era lo stesso nickname all'indirizzo di una email. Ho provato a scrivere ma niente risposta, fino ad adesso.
Oggi non pubblico poesie, ma se voi volete nei commenti fate pure.
Milano, Ripa di Porta Ticinese. La freccia indica la casa dove abitò Alda Merini. Foto scattata questa mattina.
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peccato per l'opera (a quanto ho capito era su un supporto asportabile giusto?) anche per il soggetto ritratto. Una volta tanto invece di scritte e scrittone c'era un icona della nostra cultura. Mi chiedo chi l'abbia sottratto e dove sia finito
RispondiEliminacosa dire caro Alberto. ho visto la Merini a metà degli anni ottanta, mi accorsi in quella breve apparizione, della sua complessità della sua vita sofferta, raccontò del manicomio e quel vissuto era nella sua espressione, nelle sue parole.. Milano, la sua Milano, forse non esiste più, o forse non è mai esistita, se non nelle sue parole che, come lei diceva -si sono trasformate da muto dolore a lettere impresse su carta bianca, quel bianco che non ho mai conosciuto- non è per il murales è per quella assenza di sensibilità che oramai avvolge ogni angolo di questo paese, un paese sempre più lontano..
RispondiEliminaBaruffa
Ci stava molto meglio il murale della Merini su quel muro che lo scarabocchio attuale.
RispondiEliminaAlberto, visto che ci lasci carta bianca, vorrei trascrivere una delle prime poesie della Merini, scritta all'età di diciassette anni,dove rivela una eccezionale capacità di distacco da se stessa pur essendo così giovane:
"Il Gobbo"
Dalla solita sponda del mattino
io mi guadagno palmo a palmo il giorno:
il giorno dalle acque così grigie,
dall'espressione assente.
Il giorno io lo guadagno con fatica
tra le due sponde che non si risolvono,
insoluta io stessa per la vita
...e nessuno m'aiuta.
Ma viene a volte un gobbo sfaccendato,
un simbolo presago dall'allegrezza
che ha il dono di una strana profezia.
E perché vada incontro alla promessa
lui mi traghetta sulle proprie spalle.
22 dicembre 1948
Ciao Alberto, buona domenica.
Mi hai incuriosito, vorrei proprio sapere quel bel murales che fine ha fatto.
RispondiEliminaAll'inizio, leggendo, ho tremato all'idea che qualcuno che avesse potuto spruzzare nuovi scarabocchi sopra il volto di Alda. Poi il commento di Paz mi ha fatto capire che si tratta probabilmente di un egoista che voleva Alda tutta per sé.
RispondiEliminaTutto molto molto triste. Capisco l'attaccamento che può esserci per un personaggio come Alda ma non capisco perchè la gente debba essere così "limitata", lei quando scriveva ci insegnava a condividere le cose, non a farle proprie e basta!?
RispondiEliminaTriste episodio...che commuove trattandosi della poetessa dall'immensa sensibilità.
RispondiEliminaGrazie a Filo per la poesia.
g
è in vicolo dei lavandai!
RispondiEliminaE dire che ci sono passato davanti, all'inizio voglio dire.
RispondiElimina@Stanton
RispondiEliminaSono passato un'ora fa in Vico dei Lavandai, ma dell'opera nemmeno l'ombra. Sapresti dire qualcosa di più preciso?
Ad Apricale hanno fatto di peggio. C'era una cappella bellissima, interamente affrescata da Mario Borgna. Solo che, una bella mattina, l'imbecille di turno ha cancellato tutto.
RispondiEliminachiedo venia per l'estrema tarda risposta...
RispondiEliminaio sono colui che ha fatto e applicato l'installazione ad Alda.
Il progetto era semplicemente un regalo a milano per omaggiare una figura rappresentativa per la zona. Erano mesi che puntavo quel cancello cosi abbandonato a se
stesso. Avrei potuto mettere un lavoro mio generico(che era il mio pensiero iniziale) poi, appena morta Alda Merini ho pensato:"perchè non fare un omaggio a lei?" allora ho preparato quel lavoro che ho tenuto in casa fino all'altro giorno. una volta Inchiodato a quel cancello però è durato non più di 2gg.. non ho
ancora capito se l'amministrazione milanese sia stata cosi veloce a rimuoverlo, oppure qualcuno ha pensato fosse un buon allestimento per casa sua(cosa che sinceramente mi pare moooolto strana).Fatto sta che lo vedevo come un bel pensiero per chi passava da qualle parti...
Un ricordo che avrebbe potuto far sorridere o far riflettere sulla figura di Alda anche quei 10 secondi.
Credo sarebbe carino che certi spazi di milano potessero rivivere
con significato.
Stanton credo intenda dove ho piazzato i pannelli.. ma ora non c'è più nulla
;)
buona giornata a tutti
Marcy
@Marcy
RispondiEliminaGrazie molte per questa tua testimonianza. Ciao.
marcy, fossi in te io la rimetterei e se la togliessero, la rimetterei ancora e ancora... non so quanto ti costerebbe la cosa ma un altro tentativo lo farei magari pubblicizzandolo su internet così da sensibilizzare il più possibile. Pensaci!
RispondiEliminalo farei.. ma dopodomani mi mandano pe run pò a lavorare in Australia... magari quando torno
RispondiElimina;)
saluti a tutti
Teniamoci in contatto. Mi piacerebbe, se eventualmente avvenisse, fotografare tutte le sequenze. Ti mando il mio cell. Intanto buon viaggio e anche buon ritorno. Ciao.
RispondiEliminaDOPO DI TE I NAVIGLI
RispondiEliminaad Alda Merini
Conservano i Navigli
il tuo passo incerto
e quella voce che
faticosamente
saliva dalle viscere
per fare di ogni sospiro poesia.
La casa di Porta Ticinese
racconta il tuo lirico caos,
dopo di te in attesa
che passi un visitatore
dell'incolmabile assenza.
Milano, brulicante affaccendata,
trascolora tra sole e bruma.
L'acqua sonnecchia intanto...
Ma non tu,
non tu, onnipresente Musa,
che deflagri dolcissima
sognando.
Flora Lalli
Egregio Alberto, mi era piaciuta così tanto l'installazione del ritratto di Alda e sono rimasta malissimo anch'io scoprendo che l'hanno trafugata! Perchè non prova a rimetterne un'altra? Magari molto in alto, così sarà difficile toglierla. Alda sarebbe contenta del suo omaggio, come lo fu quando le inviai le mie poesie dedicate a lei e mi telefonò alquanto commossa. Continui a fare i suoi ritratti: sarebbe positivo ricordare ai frettolosi passanti che Milano, attraverso la sua Musa, è anche Poesia! Buon lavoro. Flora Lalli
RispondiEliminaCara Flora,
RispondiEliminanon sono io l'autore del murale, ma un ragazzo che poi è andato in Australia e che mi aveva detto via email che al suo ritorno ne avremmo riparlato. Ma non l'ho più sentito.