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sabato 31 ottobre 2009

Cesare Viviani

Ha conservato il suo colore rosa il fiore
nel buio della notte

Quando una lama lo tagliò
non ci fu terrore

non ci fu dolore, per il fiore

fu come un improvviso colpo di vento


Cesare Viviani
Siena 1947


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venerdì 30 ottobre 2009

Contro l'omofobia

Campagna contro l'omofobia
Ecco una ragazza che ama le ragazze. Ma questa ragazza che ama le ragazze non ama le ragazze che non amano le ragazze che amano le ragazze. Questa frase è complicata ma meno della sua vita di studentessa omosessuale. L'omofobia porta all'esclusione, lottiamo insieme contro l'omofobia all'università.

Cominciata un po' in sordina prima dell'estate in Francia questa campagna contro l'omofobia è ripresa con molta più forza adesso che le scuole e le università hanno ricominciato a marciare a pieno ritmo. Non solo manifesti a tappeto ma anche video su internet e spot sulle varie radio musicali.

Ve l'immaginate in Italia una campagna del genere a opera dell'attuale governo?


Campagna contro l'omofobia

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giovedì 29 ottobre 2009

Bersani e "La canzone popolare"

Adesso, da segretario, riprenderò "La canzone popolare" di Ivano Fossati, che fu la colonna sonora della stagione dell’Ulivo, perché allora c’era un movimento di riscossa civica che va recuperato.
Pierluigi Bersani

Non mi è dato sapere se l'autore stia saltando dalla gioia, all'idea.
Inoltre, dovrà pur prestare il suo consenso, o no? Che vuol dire "Riprenderò"? Non è mica roba sua.



Ivano Fossati
Ivano Fossati al concerto di Dolceacqua (IM) nell'agosto del 2006

La Canzone popolare
Ivano Fossati

Alzati che si sta alzando la canzone popolare
se c'è qualcosa da dire ancora
se c'è qualcosa da fare
alzati che si sta alzando la canzone popolare
se c'è qualcosa da dire ancora
ce lo dirà
se c'è qualcosa da imparare ancora
ce lo dirà.

Sono io oppure sei tu
che hanno mandato più lontano
per poi giocargli il ritorno
sempre all'ultima mano
e sono io oppure sei tu
chi ha sbagliato più forte
che per avere tutto il mondo tra le braccia
ci si è trovato anche la morte
sono io oppure sei tu
ma sono io oppure sei tu.

Alzati che si sta alzando la canzone popolare
se c'è qualcosa da dire ancora
se c'è qualcosa da fare
alzati che si sta alzando la canzone popolare
se c'è qualcosa da capire ancora
ce lo dirà
se c'è qualcosa da chiarire ancora
ce lo dirà.

Sono io oppure sei tu
la donna che ha lottato tanto
perché il brillare naturale dei suoi occhi
non lo scambiassero per pianto
e invece io, lo vedi da te
arrivo sempre l'indomani
e ti busso alla porta ancora
e poi ti cerco le mani
sono io, lo vedi da te
mi riconosci, lo vedi da te.

Alzati che sta passando la canzone popolare.

Sono io sono proprio io
che non mi guardo più allo specchio
per non vedere le mie mani più veloci
né il mio vestito più vecchio
e prendiamola tra le braccia questa vita danzante
questi pezzi di amore caro
quest'esistenza tremante
che sono io e che sei anche tu
che sono io e che sei anche tu.

Alzati che si sta alzando la canzone popolare.

Alzati che sta passando la canzone popolare
se c'è qualcosa da dire ancora
ce lo dirà
se c'è qualcosa da chiarire ancora
ce lo dirà
se c'è qualcosa da cantare ancora
si capirà.


martedì 27 ottobre 2009

Partito liberale italiano

Manifesto partito liberale italiano

Alle otto di stamani quando sono passato davanti a questo manifesto incollato di fresco sul muro di cinta del parco Trotter a Milano ho avuto un sussulto. Credevo che i liberali, voglio dire quelli del Partito Liberale Italiano, fossero tutti morti.

E invece sono vivi e lottano insieme... azz, a momenti mi scappava. Già, assieme a chi lottano dopo che è cambiato il vento?

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BacioRingrazio Viviana per questo premio e ringrazio anche il criceto. Volete che uno che ha il mio cognome non abbia il fiuto per riconoscere la bestiola?


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lunedì 26 ottobre 2009

Complesso di Edipo

Bersani e D'Alema

Dice Freud che per liberarsi del complesso di Edipo prima bisogna uccidere il padre, poi bisogna mangiarselo e infine, per sollevare la coscienza dal peso insopportabile di questi due inqualificabili misfatti, chiedere perdono. Solo così si diventa adulti.

L'età per diventarlo ormai Bersani ce l'ha e quindi è arrivata l'ora di cominciare la procedura.

La foto l'ho mezza fregata al Russo.

domenica 25 ottobre 2009

Per distrarsi un po'



QUI la pagina originale.

Domanda. C'è qualcuno di voi che è capace a programmare in Flash (ActionScript)?

sabato 24 ottobre 2009

Hamda Khamis

Quel che non è mio

Tutto quel che ora esiste
non è mio.
L'uomo che si sta facendo la doccia
non è mio.
L'uomo che è stanco
di correre nei miei labirinti
non è mio.
L'uomo educato
che si lima le unghie
prima di grattare la mia monotonia
non è mio.

Queste pareti pulite
non sono mie.
La casa con tutto ciò che è comune e familiare
non è mia.
Il cavallo adornato con sella e briglie
non è mio.

L'aperta campagna
è mia
il tramonto sui prati
è mio
la passione di un cavallo libero
è mia
l'orgoglio dei cervi è mio
questo splendore
e questo universo
sono miei!


Hamda Khamis
Bahrain 1946
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venerdì 23 ottobre 2009

Totò Cuffaro querela 4609 commentatori di YouTube

Totò Cuffaro
Totò Cuffaro

Il senatore dell'Udc Totò Cuffaro ha querelato in un sol colpo 4609 utenti di YouTube che avevano espresso la loro opinione sul video che avevano appena visto.

Il filmato, pubblicato sul sito due anni fa, si riferisce a un intervento dell'attuale senatore in una puntata di Samarcanda del lontano 26 settembre 1991.

In quell’occasione un giovane Cuffaro aveva accusato di "giornalismo mafioso" i cronisti e i magistrati presenti. L'intento, sbraitava, era d’infangare "la migliore dirigenza che la Democrazia cristiana avesse mai avuto in Sicilia".

Sul palco del Costanzo show, attaccato da Cuffaro, c’era quel Giovanni Falcone che da lì a poco sarebbe saltato in aria, vittima di 500 chili di tritolo posti sulla sua strada dalla mafia di Riina.

Totò fece poi carriera bussando alle porte giuste e trovando poltrone comode nei partiti che lo accolsero insieme al suo pacchetto di voti. Divenne anche Presidente della Regione Sicilia. Condannato il 18 gennaio 2008 nel processo di primo grado per le 'talpe' alla Dda di Palermo, festeggiò a cannoli siciliani quando si vide accusato "solo" di favoreggiamento "semplice" e non "mafioso" perché, tecnicamente, lui passava le informazioni ad un soggetto che le passava agli affiliati di Cosa Nostra, invece che fornirle direttamente. Questo è Cuffaro, detto Totò vasa vasa (bacia bacia).

Il video QUI

Video Totò Cuffaro

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giovedì 22 ottobre 2009

Odio gli indifferenti

Antonio GramsciOdio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza.

Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare.

Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti.

Chiedo conto ad ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime. Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta già costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia dalla alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano.

Vivo, sono partigiano.
Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.

Antonio Gramsci, 11 febbraio 1917


Ciao Elio

Quando sono i nostri migliori amici che se ne vanno: Elio di Perinaldo (Elio Rosati), questa volta è toccato a lui, lasciando sola la cara Lilia e lasciando in noi oltre allo sgomento i ricordi di tutta una vita.
Domani a Perinaldo alle 15.30 cerimonia di addio presso il cimitero. Noi dell'Anpi ci saremo e molto probabilmente non riusciremo a nascondere una lacrima.
Nonnodialice

Aggiunta
Vedere questo post di Pia.


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mercoledì 21 ottobre 2009

Aerei di Stato, bordelli di Stato

Aerei di Stato

Il Tribunale dei ministri ha archiviato le accuse contro Silvio Berlusconi di abuso d'ufficio e peculato per avere trasportato in Sardegna prostitute usando voli di Stato.

Adesso voglio proprio vedere chi oserà ancora affermare che questo Stato non è un bordello.

Lo stormo di Stato italiano è tra i più lussuosi d'Europa: dieci aerei,di cui otto modernissimi, invidiati da tutte le cancellerie. L'Air Force One Airbus 319 CJ da 48-50 posti prediletto da Silvio Berlusconi: un panfilo dei cieli, con tutti i comfort, dal telefono alla sala meeting, dai lettini alla tv. Al posto degli steward, marescialli in divisa di gala. Ci sono poi altri due Airbus più piccoli, con 36 magnifiche poltrone in pelle. Lussuoso anche l'allestimento dei 3 Piaggio 180 con interni in radica e 12 posti che si trasformano in letti per i viaggi intercontinentali. Ma i dieci jet non bastano per soddisfare le richieste dei politici e quindi si ricorre anche ai bimotori Piaggio 180, le "Ferrari dei cieli" che dovrebbero servire solo per i collegamenti militari.

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Adesso di ridurre la flotta non si parla più, perché l'hangar degli 007 pullula di auto blu che trasbordano politici e accompagnatori al riparo da sguardi curiosi. Si stima che dall'insediamento del Cavaliere la Cai abbia già regalato 1800 ore di volo al governo, un altro record a carico dei contribuenti. Il bilancio finale dei costi è altissimo. Solo per i dieci jet del 31mo stormo il 2008 ha significato una spesa di quasi 40 milioni di euro, su cui ha pesato il consumo di carburante a prezzi stratosferici nel semestre berlusconiano: con i vincoli prodiani si contava di pagarne circa la metà. È come se in 180 giorni fossero stati bruciati 25-30 milioni di euro: in alcune giornate fino a 160 mila euro buttati via per i velocissimi taxi dei politici vincenti. E se si aggiungono gli esborsi top secret per i passaggi a bordo degli 007 con le ali della Cai e delle Ferrari dei cieli si rischia di arrivare a una bolletta annuale salatissima: un conto da oltre 60 milioni di euro. Alla faccia della crisi e dei sacrifici per gli italiani. Sono lontani i tempi in cui l'austerity prodiana aveva fatto ipotizzare un taglio netto anche al 31mo stormo: via un quinto dello schieramento, mettendo all'asta un paio di Falcon e forse un Airbus. Un'illusione scomparsa dagli schermi radar.

via



martedì 20 ottobre 2009

Guerriera


Penso che magari parecchie di voi che seguite questo blog della moda ve ne freghiate. Potete fregarvene per quello che vi mettete addosso ma non potete chiudere gli occhi di fronte alle altre donne che vanno in giro con le ultime grida urlate dalle passerelle di questa primavera. E pian piano vedo apparire stivali di modelli disparati, adesso quasi solo nelle vie centrali, ma quando arriverà il freddo mi sa che questo genere di calzatura diventerà di largo uso.

Un soldato con le scarpe è solo un soldato. Con gli stivali diventa un guerriero.

George Patton
generale americano


Che una donna con le scarpe sia solo una donna e con gli stivali diventi una guerriera?

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lunedì 19 ottobre 2009

Burattini

Burattini
Burattini
Milano, corso Buenos Aires, scattate ieri pomeriggio

Quando ieri sono passato in questa sempre trafficatissima via, per l'occasione (quale occasione? che non ho chiesto) sgombra da automobili, la situazione di un teatrino di burattini allestito alla buona ha costretto la mia fretta, anche se ben motivata, a darsi una calmata. E così ne sono venuti fuori questi scatti e alcune considerazioni.

Sì, ci sono per i bambini, per i loro passa-tempi (il trattino non è un refuso), playstation e nintendo e televisione a gogo, ma questi spettacoli di burattini, ingenui se volete a confronto di quello che ci tocca vedere, hanno ancora la loro bella presa coinvolgente che li proietta nei mondi fantastici della tradizione popolare e fiabesca.

E che dire poi che in epoca di raggi laser sempre più potenti e realtà virtuali sempre più vicine al reale nella loro finzione abbiano ancora un grande fascino su grandi e piccini i fuochi artificiali sparati in spettacoli pirotecnici di antichissima storia.

Che il nostro freddo vivere abbia bisogno del calore d'altri tempi?

Burattini
Burattini

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sabato 17 ottobre 2009

Sberleffo

Berlusconi e le corna
L'Aquila - Berlusconi ieri alla caserma di Coppito

Sberleffo. Dice il vocabolario ""Gesto o smorfia di scherno". E che scherno sarebbe quello che il signor B. ieri si è fatto fare dai ragazzi su sua richiesta? Niente, tutto finto per una sceneggiata che di giorno in giorno si fa sempre più moscia e che provoca risate finte solo nella claque ruffiana.

Sembra il signor B. voler mettere le mani in avanti come a scacciare l'incubo che lo tormenta. Ma questo incubo prima o poi diventerà realtà e allora il signor B. non avrà più bisogno di sollecitare qualcuno a schernirlo per scherzo, che sarà un diluvio d'irrisioni vere per troppo tempo trattenute. Preparatevi e pensate pure a quello che vorreste combinargli per sfotterlo una volta per tutte il nano.

Un po' off topic
"L'attuazione delle leggi era diventata venale e arbitraria e un criminale benestante poteva non solo ottenere l'annullamento di una giusta sentenza di condanna, ma anche infliggere all'accusatore, ai testimoni, al giudice la punizione che più gli piaceva."

Edward Gibbon
Declino e caduta dell'impero romano


venerdì 16 ottobre 2009

Pd, esiste forse un problema morale delle tessere?

Tessera Pd

Ad ucciderlo sono stati in quattro e almeno uno era un suo compagno di partito, iscritto come lui al Pd di Castellammare. Nuova e sconcertante sorpresa nella vicenda di Gino Tommasino, il consigliere comunale stabiese assassinato il 3 febbraio scorso. Catello Romano, fermato sabato scorso dalla squadra mobile di Napoli con l’accusa di aver fatto parte del commando omicida fino a ieri era un tesserato del Pd. La tessera l’aveva ricevuta nello stesso circolo di Tommasino, quello di corso Vittorio Emanuele. Dopo la rivelazione del quotidiano locale Metropolis, Romano è stato espulso dal collegio regionale dei garanti, d’intesa con il segretario regionale Tino Iannuzzi ed il commissario provinciale Enrico Morando.


[...]
Pier Luigi Bersani ha vinto il Congresso grazie ai plebisciti nel Sud, in particolare in Campania e Calabria, dove ha raccolto l'80% dei voti. Si tratta di regioni dove il Pd ha ormai pochi voti, ma legioni intere di tessere. Controllate da chi, per ottenere che cosa? A Napoli e provincia il Pd non conta solo più iscritti che in tutta la Lombardia (e già questo sarebbe un dato anomalo): conta 12 volte gli iscritti della regione di gran lunga più popolosa.
[...]

Curzio Maltese
dal Venerdì di Repubblica


Qui di seguito tutto l'articolo di Curzio Maltese
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Chiunque vinca la corsa alla segreteria, dopo le primarie del 25 ottobre per diventare leader del Pd, dovrà affrontare una seria questione morale.

Pier Luigi Bersani ha vinto il Congresso grazie ai plebisciti nel Sud, in particolare in Campania e Calabria, dove ha raccolto l'80% dei voti. Si tratta di regioni dove il Pd ha ormai pochi voti, ma legioni intere di tessere. Controllate da chi, per ottenere che cosa? A Napoli e provincia il Pd non conta solo più iscritti che in tutta la Lombardia (e già questo sarebbe un dato anomalo): conta 12 volte gli iscritti della regione di gran lunga più popolosa.

Anche i sassi sanno chi controlla quei voti: Antonio Bassolino. Uno che ha fatto perdere milioni di voti di centrosinistra al Nord del Paese, con lo scandalo della spazzatura e tutto il resto. Ma rimane uno dal quale bisogna passare se si vuole vincere il Congresso.

In Calabria le tessere sono controllate da Agazio Loiero, il presidente della Regione che non è neppure un esponente del Pd, ma un esponente di se stesso. Bassolino e Loiero saranno sicuramente ricandidati alla guida di Campania e Calabria, nonostante le pessime prove di questi anni.

Chi rischia di non essere ricandidato è Nichi Vendola in Puglia, l'unico che ha avuto il coraggio e la decenza di far dimettere dalla giunta gli assessori indagati. Fra questi, l'ex-vicepresidente della regione, Frisullo, e l'ex-assessore Tedesco, indagati nell'inchiesta Tarantini. Entrambi protagonisti della battaglia congressuale, a fianco di Bersani, come se nulla fosse.

C'è nel Pd una tendenza a considerare con sufficienza, per non dire disprezzo, la questione morale. A denunciare l'ingerenza della magistratura nel malaffare politico e a irridere al moralismo degli organi di informazione, bollati come antipolitica. Come se pretendere che un deputato o un assessore non baratti le forniture degli ospedali con prostitute e cocaina fosse chissà quale ossessione da Savonarola.

Si tratta di una tendenza già vista all'opera nella sinistra italiana, ai tempi di Craxi.Anni tristi e miserabili, quelli del rampantismo socialista, ma rimpianti da qualche esponente del Pd. Se dovesse prevalere questo cinismo, assisteremmo in pochi anni all'estinzione del Pd e alla consegna dell'Italia alla destra per i prossimi decenni.

Quindi chiunque vinca, Bersani o Franceschini o Marino, farà bene a prendere la ramazza e a ripulire in fretta il partito.
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giovedì 15 ottobre 2009

Pagare il nemico è alto tradimento

Ignazio La Russa
Ignazio La Russa, ministro della Difesa

La notizia è uscita stamani sul Times
e sta facendo il giro del mondo.

In Afghanistan, 10 soldati francesi sarebbero stati uccisi in un agguato nella zona dove i servizi segreti italiani pagavano “mazzette” ai talebani. E queste "mazzette" le pagavano per non subire attacchi.

Il quotidiano inglese cita, tra le sue fonti, i servizi segreti Usa che, riporta l'articolo, "sarebbero rimasti sbalorditi ascoltando le intercettazioni telefoniche" in cui gli 007 italiani "compravano anche militanti nella provincia di Herat con decine di migliaia di dollari".

L'esercito francese, ingannato dalle "usanze" italiane, al momento di insediarsi nell'area (descritta dalle forze italiane ai media come un esempio riuscito di "operazione fatta col cuore e con la testa") fece una valutazione del rischio totalmente errata considerando la zona "pacifica".

Il ministro della Difesa Ignazio La Russa che quando è in mezzo ai militari, memore del suo passato (passato?) fascista, bofonchia ad ogni capoverso la parola "onore" dovrebbe cominciare anche a prendere in considerazione "il disonore".

Naturalmente il ministro nega, e mentre scrivo sento alla radio i suoi sproloqui e dice che querelerà (barzelletta ormai più che stantia) il Times.

Domanda. Nel caso che questi pagamenti ai talebani fossero accertati, visto che laggiù vige il codice militare di guerra, gli ufficiali pagatori colpevoli di connivenza col nemico, che di questo si tratta, verrebbero fucilati?



mercoledì 14 ottobre 2009

Paola Binetti, la numeraria sadomaso dell'Opus Dei

Paola Binetti
Paola Binetti

La signora che vedete, unica nel PD, ha votato ieri con la maggioranza per affossare la legge sull'omofobia.

Donna tutta di un pezzo di ghiaccio, come è d'uso tra i membri numerari dell'Opus Dei di cui fa parte, dorme su una dura tavola di legno, come lei stessa ha ammesso e pratica la mortificazione corporale indossando un cilicio sulla coscia e autoflagellandosi con un frustino di corda chiamato tradizionalmente "disciplina".

Se la cacciano via dal PD, che adesso la misura è veramente colma, dovrebbero farlo a calci in culo, tanto lei ci prova gusto. E scusatemi il linguaggio ma sono veramente fuori dei gangheri.

Cilicio
Un cilicio

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lunedì 12 ottobre 2009

Abbiamo ricevuto eredità, quali saranno le nostre?

San Bernardo di Andagna
La chiesetta di San Bernardo ad Andagna

Continua il mio girovagare nell'entroterra ligure alla scoperta di arte antica poco conosciuta. Ieri, assieme alla mia amica del Louvre, ad Andagna, frazione di Molini di Triora, proprio sotto il paese delle streghe.

Lei aveva preso appuntamento col parroco e quando siamo entrati in chiesa, la messa ormai giunta al termine, stava annunciando ai fedeli che il sabato successivo non ci sarebbe stata nessuna funzione perché sarebbe andato alla celebrazione del settantenario di un matrimonio. Ohibò, settantenario.

Dopo le riprese di un pannello molto antico (primi Quattrocento) che quasi sicuramente faceva parte di un polittico scomparso, siamo saliti alla chiesetta di san Bernardo a documentare gli affreschi.

E qui, come da altre parti mi è capitato, ho rivisto un mistero. Molte figure, ancora integre nel corpo, hanno il viso completamente cancellato. Qualcuno potrebbe fare ipotesi.

Abbiamo mangiato in un ristorante nei paraggi che per carità di patria non nomino. Nel menù c'era anche il cervo, e ho chiesto da dove arrivasse. E' stata appena aperta la caccia, mi si è risposto da parte della proprietaria. Non ho insistito per non farla arrossire. Da queste parti cervi non ce ne sono mai stati, non solo a memoria d'uomo, ma a memoria di documenti, almeno che io sappia. E così abbiamo scelto funghi.

Sono i miei antenati, poveri in canna, che ci hanno lasciato questi dipinti che ammiriamo ancora dopo cinque secoli. Ci hanno lasciato questi dipinti e una natura quasi intatta che li inghirlanda. Mi chiedo quale mai eredità possiamo noi lasciare alle generazioni che verranno.

Pannello chiesa di Andagna
Particolare del pannello nella chiesa di Andagna.

Pannello chiesa di Andagna
Particolare di affresco quattrocentesco nella chiesetta di San Bernardo di Andagna.

sabato 10 ottobre 2009

Obama, adesso ti voglio vedere

Premio Nobel per la pace

Certo, caro Obama, che quei mattacchioni lassù di Stoccolma un bello scherzetto te lo hanno combinato.

Quando tu dicesti che non avresti ricevuto il Dalai Lama te lo potevi ancora permettere, ma adesso? Adesso hai fatto dietrofront e lo hai fatto qualche giorno prima della nomina ufficiale a difensore mondiale della pace. Che qualche uccellino ti abbia avvisato?

Chissà quei suscettibili di cinesi a cui voi americani dovete molti soldi come la prenderanno. Ma vai tranquillo che ve ne impresteranno ancora perché non sanno proprio dove metterli e ormai siete tutti nella stessa barca.

Che per una volta la realpolitik abbia preso il posto di una politica dei diritti umani? Beata mia ingenuità.

QUI quando fotografai il Dalai Lama a Milano nel dicembre del 2007.

venerdì 9 ottobre 2009

Primarie Pd e tessera elettorale

Primarie Pd

Ieri quando ho visto questo 6x3 nella stazione Repubblica della linea 3 del Metrò sono rimasto interdetto. Sedicenni muniti di tessera elettorale? Ma a quanti anni la danno?

Primarie Pd

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mercoledì 7 ottobre 2009

Sono questi gli alberi che la Moratti voleva piantare a Milano?

Cinquecento come vasi in via Montenapoleone a Milano
Milano, via Montenapoleone - Una lunga fila di finte Cinquecento adoperate come vasi per alberi.

500.000 alberiQualche giorno fa il sindaco di Milano Letizia Moratti ha presentato allo stato maggiore del Pdl, riunitosi a casa sua, una brochure trionfalistica con i risultati ottenuti dall'Amministrazione e silenzio naturalmente su tutti i molti fallimenti o su quei progetti demagogici che erano solo dettati dalla necessità del consenso. Il depliant (quattordici paginette formato 21 per 15, carta riciclata a colori) che di fatto è il primo passo per la sua ricandidatura, verrà mandato a tutte le famiglie e già la polemica infuria "la Moratti fa propaganda con i nostri soldi".

Il 10 gennaio del 2008 pubblicai un post col manifesto di cui vedete la miniatura e avevo fatto facile ironia sul mantenimento delle promesse che facevano
Pianteremo 500.000 nuovi alberi in città e daremo vita ad altri 9 milioni di mq di verde pubblico. Realizzeremo 8 Raggi Verdi, collegando il centro con le periferie, per formare un grande anello di parchi e giardini lungo 72 Km: così tutti i milanesi potranno raggiungere uno spazio verde in pochi minuti.

Ieri sono passato in via Montenapoleone e ho visto questi obbrobri. Faranno parte questi alberi offesi e maltrattati dentro un corpo estraneo di quelle piante che aveva in testa la Moratti? Un buontempone ha attaccato questa multa finta per infrazione al "codice del buon fare".

Avevo detto che Milano è sempre più finta
. Ecco, la finzione continua e la presa per il culo anche.


Cinquecento come vasi in via Montenapoleone a Milano
Cinquecento come vasi in via Montenapoleone a Milano

lunedì 5 ottobre 2009

Orticolario - Cernobbio, Villa Erba

Orticolario
Orticolario
Orticolario

Ieri mattina appuntamento con gli amici a Cadorna, stazione delle Ferrovie Nord. Prima a Como e poi, dopo sette minuti di un battello navetta a Villa Erba a Cernobbio a visitare l'Orticolario.

Tre ore buone immersi nelle piante, da ammirare e anche da annusare. E per me anche da fotografare. Ma non nelle condizioni migliori di luce e di ambiente. E non può mancare lo sconosciuto saputello che ti dà consigli non richiesti per una inquadratura migliore e che tu fulmini con un'occhiata.

In questi casi il ritorno a Milano, che sapete tutti quel è che riguardo alla natura, ti viene sempre un po' triste. E mi consolo appena con queste immagini.

Orticolario
Orticolario
Orticolario
Orticolario
Orticolario

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sabato 3 ottobre 2009

Milano, presidio per la libertà di informazione

Fotocronaca

Presidio a Milano per la libertà di stampa
Presidio a Milano per la libertà di stampa
Presidio a Milano per la libertà di stampa

Più di due ore di interventi in piazza questo pomeriggio fatti da gente comune, e 1500 persone ad ascoltare, applaudire e ogni tanto fischiare. Si è svolta così la manifestazione milanese per la libertà di informazione, parallela a quella romana, organizzata dall'associazione "Qui Milano libera" . Molta gente, a me è sembrata la maggior parte, non inquadrata in nessun partito e scesa in piazza perché seriamente preoccupata della deriva che sta prendendo in questo Paese tutto il sistema informativo.

Daniela, ma dov'eri? E Asfodelo spero che scriverai le tue impressioni sulla manifestazione romana.

Presidio a Milano per la libertà di stampa
Presidio a Milano per la libertà di stampa
Presidio a Milano per la libertà di stampa

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Smettere di fumare


Smettere di fumare

Nella vita di ognuno ci sono delle linee temporali di spartizione. Un prima e un dopo, determinati da qualche fatto, da noi deciso o accaduto al di fuori della nostra volontà. Può essere un matrimonio, la nascita di un figlio, la perdita di una persona cara, un tracollo economico, un divorzio. Avvenimenti miliari questi che reinstradano l'esistenza, nel bene o nel male .

Ci sono però anche piccoli fatti che determinano cambiamenti non epocali e che però hanno la loro importanza nel vivere quotidiano di un individuo. Fra questi lo smettere di fumare.

Quando il 3 di aprile, sei mesi fa, decisi che era arriva l'ora di smettere, non sapevo sinceramente a cosa sarei andato incontro. E, a essere franchi, non avrei scommesso su di me un baiocco. Non ho adoperato niente, non ho letto il libro di Allen Carr molto citato nel post, eppure da allora quei due pacchetti di sigarette sono così come li ho lasciati.

Si, è chiaro, ci ho messo la volontà di farcela, e ho avuto incoraggiamenti, non solo formali (grazie Viviana), ma forse quello che ha determinato il tutto è l'inconscio mio, mio ma sempre inconscio, che ha deciso di dire basta a un vizio che ormai non mi dava più quasi nessun piacere. Roba da tossici insomma.

Ribadisco comunque qui che non romperò mai i coglioni a quelli che fumano, e come potrei io che ho fumato una vita?, e non farò l'evangelista dello smettere di fumare. I fumatori pentiti integralisti non li ho mai potuto sopportare, volete forse che diventi uno di loro? Ognuno faccia quello che crede.

Intanto a casa gli innumerevoli posacenere sono stati messi da parte, e gli accendini, anch'essi innumerevoli, anche perché avevo il vizio di rubarli agli amici, sono in una bella scatola dipinta a mano.

Non sono fuori, lo so, il rischio di ricascarci è sempre dietro l'angolo, e quando sarà trascorso un anno e faremo la festa, ne riparleremo. Almeno un anno devo resistere.

A un anno ho fatto un altro post.

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venerdì 2 ottobre 2009

Scelte

Manifestazione per la libertà di stampa

Magari poi non andate né lì ne là, ma se per pura ipotesi domani la blogfest (Riva del Garda) fosse in un quartiere della vostra città e la manifestazione sulla libertà di informazione (Roma) fosse in un altro quartiere, in contemporanea, voi dove scegliereste di andare. Non è una domanda da niente, lo capite, almeno se sapete cosa sono queste due manifestazioni.

Blogfest