Pagine

domenica 28 ottobre 2007

Il libro dell'ignoranza

Il libro dell'ignoranza
Particolare della copertina

Ho tra le mani Il libro dell'ignoranza, Einaudi, che è da qualche giorno nelle librerie. Scritto da due giornalisti inglesi, John Lloyd e John Mitchinson, nel Regno Unito è stato un successo da 400.000 copie. È il tentativo di sfatare una serie di verità accettate da tutti e alcune ormai entrate nel linguaggio («fa lo struzzo», ma non è per niente vero che metta la testa sotto la sabbia). Non ci riuscirà, anche se le prove per smascherare le falsità sono inoppugnabili.

Stefano Bartezzaghi commenta:«Naturalmente non ha né la pretesa di riempire gli abissi della nostra ignoranza né quella - forse anche più ambiziosa - di svuotare il mare delle nostre credenze infondate, ma si propone innanzitutto di far sorgere qualche dubbio a proposito della nostra principale religione: la fede in ciò che abbiamo appreso in via indiretta, senza verifiche sperimentali e revisioni critiche.»

Sono in tutto 224 voci con molti riferimenti storici e scientifici.
Quale musica incanta di più i serpenti?
Non gliene importa niente, per loro è tutta uguale.
Cosa fanno i camaleonti?
Comunque non cambiano colore per mimetizzarsi con lo sfondo.
Quanti prigionieri furono liberati grazie alla presa della Bastiglia?
Sette.
Che cosa porta al collo un San Bernardo?
I San Bernardo non hanno mai e poi mai portato al collo dei barilotti di brandy.
Quanti sensi ha un essere umano?
Almeno nove.
Che ne faceva dei bufali Buffalo Bill?
Niente. Non ci sono bufali nell'America del Nord.
Qual è stata la prima invenzione a rompere la barriera del suono?
La frusta.
Perché una maratona è lunga 42,195 chilometri.
Per comodità della famiglia reale inglese.
Qual era il gesto con cui gli imperatori romani ordinavano la morte di un gladiatore?
Pollice in su.

6 commenti:

  1. Come faranno i nostri politici a dissestare le casse dello Stato?

    RispondiElimina
  2. Imperatori romani. Pollice in su?

    RispondiElimina
  3. Se si desiderava la morte di qualcuno si alzava il pollice, come una spada sguainata. Se invece si voleva risparmiare la vita di uno sconfitto, il pollice veniva infilato nel pugno chiuso, come un'arma rimessa nel fodero. L'espressione latina è pollice compresso favor indicabatur, «la benevolenza si indica col pollice in dentro».

    Nel libro si spiega come si è arrivati alla falsità del pollice in giù.

    RispondiElimina
  4. sì ho sentito parlare in tv di questo libro che raccoglie piccole curiosità che sfatano luoghi comuni...

    RispondiElimina
  5. La storia della maratona non mi e' chiara...anche nei libri di Storia si parla della famosa maratona di oltre 40 Km...che c'entrano i reali inglesi?

    RispondiElimina
  6. La maratona è una gara di corsa sulla distanza di 42,195 km.

    Nel 1908 le Olimpiadi si tennero a Londra: la linea di partenza fu messa davanti ad una finestra del castello di Windsor, da cui metà della famiglia reale poteva seguire la corsa, ed il traguardo di fronte al palco reale al Whithe City Stadium, dove l'altra metà della famiglia reale aspettava l'arrivo.

    Tale distanza era di 42,195 chilometri e d'allora in poi la lunghezza standard di una maratona rimase di 42,195 chilometri.

    Questa distanza venne ufficialmente adottata nel 1921 dalla Federazione mondiale di atletica e divenne ufficiale a partire dai successivi Giochi di Parigi del 1924.

    RispondiElimina