Oggi a Milano non c'è il sole, ma splendeva forte nei giorni passati. E così, nel giardino di casa sono fioriti fuori stagione e poi hanno fruttificato dei bei
tarassachi.
Questo mese è appena cominciato e chissà se prima della fine il giardino si imbiancherà di nuovo
così.
Avete mai soffiato sul tarassaco e, se vi capita, ci soffiate ancora?
Anche nel nostro giardino di nord-ovest, in questi giorni, si è verificato qualcosa del genere. Poi la galaverna ha rimesso a posto le cose e la stagione ha tirato diritto per la sua strada. A primavera inoltrata, con Virginia Libera che ha quattro anni, risoffieremo su quei frutti. Lei con la meraviglia disegnata sugli occhi. Io a illudermi di essere tornato bambino.
RispondiEliminaAltroché soffiato. Ancora adesso quando andiamo in campagna ci soffio, e ci soffia anche mio marito e poi ci mettiamo a ridere ma rimaniamo sempre un po' estasiati. Siamo due bambinoni.
RispondiEliminaChe sorpresa! Il tarassaco, detto anche soffione o pisciacan, è veramente un fenomeno! Anch'io mi divertivo e lo faccio ancor oggi, senza alcuna vergogna. Mi ricorda i bei tempi andati, quando i prati erano prati (non prati arborati o cespugliati!). E' molto utile e medicinale; inoltre si fa un miele che è veramente eccellente!
RispondiEliminaPerò al plurale dovrebbe fare tarassachi! O no?
Ciao, Alberto!
Sandro Oddo
Da bambini si andava per prati a raccogliere in piccoli mazzetti, il fusto del tarassaco, fresco, prima della fioritura. E...scorpacciate!
RispondiEliminaPoi... più avanti, sii si soffiava!:-)
g.
...come si fa a non soffiare sul tarassaco? a Vallebona (Im) la pianta si chiama "pairin"... sarei curiosa di sapere quale denominazione ha in altri posti.
RispondiEliminagrazie!
Ciao Pia,
RispondiEliminain prov di SS, la pianta si chiama "revuju", il fusto che mangiavamo, "pabanzolu" (al mio paese) o "pabanzoru". In altre parti della Sardegna la denominazione cambia.. ma non la ricordo! :-)
Abbiamo una grande varietà di dialetti!
g.
certo che soffio sul tarassaco che da bambina chiamavo soffione e ancor oggi lo guardo incantata mentre si disperde nell'aria...mi fa rivivere un po' lo stupore che provavo da bambina
RispondiEliminaDetto anche Dente di leone. Immagine poetica che scioglie l'inverno di dentro.
RispondiEliminaLascio una mia (juvenilis) poesia:
LA GIORNALAIA
La tua silohuette,
Reinette nell'ora blu
all'alba quando tu
vai nella luce soffusa
morente della notte
all'edicola. Reinette:
ecco le belle luci
laggiù nella città
dove il megasogno si disfa
nell'ora del nostro lavoro
e allora per divertimento
dacci oggi il nostro giornale
quotidiano:
Il Secolo oppure
La Nazione a colazione
in un amen.
Ma ecco che il sole del lavoro
sorge nel cielo d'oro.
Ecco che arriva
l'ora di essere giuliva
e di tendere la mano ai
pargoli che l'afferrano
insieme a un giornale anonimo.
Prima di andare a scuola.
(di Paolo d. L.)
@Sandro Oddo
RispondiEliminaGrazie Sandro per l'osservazione. Ho guardato sul dizionario ma il plurale non me lo dà. Si va a orecchio, forse suona meglio come dici tu, oppure lo chiedo a Libereso. E al tuo paese come chiamate questa pianta?
@Pia
A Isolabona (IM) "peiglin", che vuol dire anche "padrino". Anche da voi "pairin" vuol dire "padrino"?
Sarebbe bello fare un piccolo vocabolario con i nomi delle piante nei vari dialetti, e magari aprire un blog apposito.
Sì, vuol dire anche padrino...
RispondiEliminauna tipa di Vallebona ha scritto una poesia in dialetto che si intitola "E mene dee erbe" e ne elanca veramente tante! Me la procuro, naturalemente...
Mi è però venuto un dubbio, in merito ai "pairìn": forse non sono proprio il tarassaco, che è simile ma con le foglie un pò più grandi: domani in campagna ci guardo e chiedo a mia mamma.
ciao a tutti
Certo che a Milano il mese di dicembre il tarassaco che fiorisce a primavera. Ma che temperatura fa di media in questi giorni?
RispondiEliminaNon vorrei sbagliarmi ma i peiglin che penso siano della stessa famiglia del "tarassaco- dandelion - pissenlit - lawenzahn " sono un'altra cosa.
RispondiEliminaSpesso anche perche' ne ho in cortile. Il tarassico (la foglia) dalle mie parti si mangia in insalata. Ha un sapore amarognolo e e' tradizione che faccia benissimo a tutto (di solito diffido delle cose che fanno troppo bene pero' non e' orribile), ciao
RispondiEliminaCi sono anche qui a Lodi.
RispondiEliminail dubbio era fondato e anche l'osservazione di fuin...
RispondiEliminail tarassaco si chiama piscianleitu, me l'ha detto Angela de catre che ha 87 anni e di erbe se ne intende! Solo che le ha sempre mangiate, usate in infuso e decotto ma non le ha mai fumate: avrà perso qualcosa?
Anche a Pigna si chiamano "piscia intu leitu"... che credo derivi dal francese "pisse-en-lit". Un nome che è tutto un programma: infatti la fitoterapia ci dice che il Tarassaco è un grande depurativo, particolarmente apprezzato per la sua azione diuretica sicura e senza effetti indesiderabili. Permette di ripulire l'organismo eliminando le tossine accumulate...
RispondiEliminae potrei continuare... (è la mia materia!)
Invece, mi ricordo che da bambina lungo il viale che conduceva a scuola, c'erano molti soffioni. Ci divertivamo con le mie amiche a cercare di farli raccogliere dai più piccoli, per poi prenderli in giro dicendo loro che la notte stessa avrebbero "pisciato nel letto"......
@Alberto: il Garzanti dà come plurale di tarassaco, "tarassachi".
RispondiEliminaQuando Pia aveva identificato il Tarassaco nel "peiglin" mi era venuto qualche dubbio poi le ero andato dietro senza controllare. Il dubbio mi era venuto perché i "peiglin" erano raccolti per darli ai conigli e nel mio ricordo mi sembravano più carnosi. Adesso questi "peiglin" bisogna identificarli.
RispondiEliminaRingrazio la Pignasca, anche per le precisazioni ortografiche, adesso correggo, e anche Fuin.
Pensa che nel mio giardino c'è già la mimosa piena di gemme!
RispondiEliminaMi sono spolmonata da bambina a soffiare su quelle nuvolette :-)
Ora ci pensa mio figlio...
A presto ;-)
Pibua
Stefania, ma dove abiti?
RispondiEliminaGenova...ma un tempo anche qua la mimosa fioriva intorno a febbraio- marzo, ora sono due o tre anni che per la festa della donna gli alberi sono già spogli, e le mimose costano un occhio della testa!
RispondiEliminaNon ci sono più le stagioni di una volta!
- Giusto per non essere banali :-) -
Guarda che anch'io son ligure, se giri per il blog lo capisci.
RispondiEliminaAh, si? devo girare meglio...mi eri sembrato di Milano... :-S
RispondiEliminaRipasserò...ora devo scappare a prendere l'erede a scuola e poi devo portarlo a calcio...la vita dura delle mamme! :-)
A presto ;-)
Guarda Liguria nella sezione argomenti della sidebar.
RispondiEliminaBollito e passato in padella con l'uovo: la morte del tarassaco.
RispondiEliminaDa noi il tarassaco in dialetto si chiama "radicio de can", non ti spiego perchè altrimenti non lo mangi più... :)
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