martedì 18 dicembre 2007
Rivoglio i mandarini, quelli veri
Ho faticato però alla fine ce l'ho fatta a trovare una mandarino vero, come quelli di una volta. Almeno nelle grandi città sembra siano stati quasi tutti sostituiti dalle clementine, ibridate chissa come, tutte uguali, con la buccia sottile sottile, profumo niente o quasi e, scorno finale, castrate, cioè senza semi.
Questi frutti mi ricordano il Natale, si appendevano all'albero assieme alle bocce di vetro soffiato, e sembravano tanti piccoli soli. E poi c'era il divertimento del pzzzzz: la buccia schizzata negli occhi del fratello o dell'amico. Natali d'altre atmosfere di una società ancora ingenua e povera che di lì a poco il "benessere" avrebbe spazzato via e sostituito con il luna park indecente di adesso.
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...a Vallebona ogni famiglia ne ha almeno una pianta in campagna... ne fanno una quantità enorme ogni anno... te ne porterò un pò, così potrai fare bzzzzz finchè vuoi e mettere le bucce sulla "ciapa" della stufa a legna e sentire il profumo diffondersi!
RispondiEliminaciao al
pia
Mi correggo: pzzzzz
RispondiEliminaE' verooo non si trovano più nei negozi o market! O non hanno profumi....
RispondiEliminaa meno di averli in campagna di produzione propria.
e, mi associo: il Natale non mi piace più....!
g.
Pure da me per fortuna ci sono ancora quelli veri ;-)
RispondiEliminapure il mandarino , soppiantato dalla dolce clementina e dall'ibrido mapo, si sta estinguendo...
RispondiElimina@Pia
RispondiEliminaQuando son giù tra Natale e Capodanno potremmo fare una bella lotta di pzzzzz o bzzzzz che dir si voglia. A proposito quella cena a base di trzzzzz con l'ospite illustre è in questo periodo?
E' prevista per febbraio, quando le mimose sono fiorite.
RispondiEliminaSto meditando una "cima" per il periodo natalizio, dato che il 29 l'ospite illustre è dalle nostre parti...
Che ne dici?
Io mi divertivo a spremere la buccia su un cerino acceso per fare delle piccolissime fiammate.
RispondiEliminaI mandarini hanno fatto scattare un ricordo che sono andata a ripescare tra gli appunti di tanti anni fa:
RispondiEliminaIn bifurun de ventu u m'a purtau
l'audù di amandurin
da in bancu du mercau,
subitu l'aria a se ince di prufumi de l'invernu...da toura de Natale
e sentu in buca l'amaru di sciacumi
(noci, nocciole, mandorle)
Basta così.. questo ricordo m'intristisce.
Bella la poesia che riporta Filo. Mi fa venire in mente Firpo (Edoardo, dico, il poeta genovese) e le sue atmosfere. E Renzo Villa. Ma anche i limoni di Montale si situano da quelle parti ("e i sensi di quest'odore che non sa staccarsi da terra, e piove in petto una dolcezza inquieta...").
RispondiEliminaAnch'io ricordo bene le bucce sulla stufa, il loro aroma succulento, e gli spruzzi di quel'alcool che contenevano, e che mi incuriosiva... Del resto, quando si ha ancora l'opportunità di poter gustare frutta e verdura del proprio orto si avverte tutta la differenza con la roba comprata (i piselli Findus sanno di erba, al confronto con quelli raccolti e surgelati da noi, e i pomodori sono un'acquetta acida, rispetto alla carne soda e saporitamente succosa di quelli "della pianta"...). Saranno idee banali e qualunquiste, non lo nego, ma rivendico il diritto di averle. Dopotutto, le papille gustative interessate sono le mie!
Grazie per la citazione, purtroppo è vero, è sempre più difficile trovare i mandarini.
RispondiEliminaIl tuo post mi ha fatto ricordare che non avevo messo la voce amandurin nel dizionario Soudanèlu-Italiano che sto mettendo in linea sul mio sito http://www.soudan.it ed ho subito provveduto, utilizzando anche la tua bella foto (citando il blog, naturalmente).
Buone feste al
Fausto
Qualcosa si trova al di fuori delle grandi catene distributive. Non ultimo qualche camion che fa i mercati che si piazza in alcuni punti strategici.
RispondiEliminaBuonissimi. Ciao
@Pia
RispondiEliminaCi sentiamo.
@Fausto
Ti devo chiedere scusa per la non risposta a una tua mail dovuta alla mancata sincronizzazione tra due portatili. Ti rispondo questa sera. Prendi dal blog tutto quello che vuoi.
@Suburbia
E' vero, dai camion di passaggio si trovano ancora cose non più reperibili nei negozi "normali".
p.s. Ma perché questo nickname?
OT: il mio blog (nel mio piccolissimo ma soprattutto nell'intento) parla di problemi legati all'energia al clima e al riscaldamento globale.
RispondiEliminaThe end of suburbia, un film famosissimo su questo tema e anche Jesus of suburbia una canzone dei miei fantastici green day.
un saluto e scusa l'ot, se vedo il commento cancellato la prossima volta usero' l' email :-)
ciao
Albè, mi devo sempre complimentare per le foto che pubblichi ma, non volermene, il mandarino che hai fotografato non è certamente di quelli provenienti dalla piana di Latte o dall'interland di Vallebona. Per Natale te ne farò gustare qualcuno di mia produzione unitamente
RispondiEliminaalle cubaite ( miele di Buggio e nocciole di Marcora).
i mandarini? mica solo quelli! e le noci? e le noccioline e le mandorle che mia mamma mi metteva sempre nella calza della befana? e io poi facevo il giro dei vari cestini di casa a rimetterli a posto ché nn mi piacevano!! però che nostalgia! mi mancano tantissimo!
RispondiEliminaadesso il natale non è più lo stesso! ma ti voglio fare lo stesso gli auguri.. in un modo diverso..che ne pensi? a me ha fatto ridere!
http://christmas.onemeet.net/perlui.php
baci, ba.
Credo di essere una delle poche fortunate che ha ancora in cucina la stufa a legna: il mio massimo la sera è mangiare il mandarino e mettere sulla stufa le bucce....
RispondiEliminaUn odore legato indissolubilmente per me al Natale, quando da bambina, aiutare a fare gli "ubrin" (cubaite per i foresti!) e nel miele a cuocere mia nonna metteva anche i pezzetti di buccia di mandarino tagliati fini fini... (tradizione tramandata, ovviamente: domenica li faccio!!! e ho quelli bio: me li ha dati un amico della sua campagna di Mentone!)
Io i mandarini li trovavo dentro la calza della befana.
RispondiEliminaEra per addolcire il carbone forse :-)
...comunque sono "scomodi" quando li mangi perchè hanno un mucchio di semi...
RispondiElimina@Suburbia
RispondiEliminaGrazie, proprio lì pensavo andassi a parare, e così anche gli altri lo sanno. Figurati se ti banno.
@anonimo
Hai visto cosa c'è scritto sopra il modulo? Faccio un'eccezione a non bannarti perché siamo a Natale. Grazie comunque del commento. Poi vado a vedere.
@Fuin
Grazie, accetto tutto. E faremo qualche foto. Sci da fondo a Melosa?
....è il mio primo intervento anche se sono parecchi mesi che seguo il tuo blog, lo trovo molto interessante.
RispondiElimina.....il gusto dei mandarini di un tempo sono un ricordo come tanti altri....
E' proprio vero: tutto il mondo è paese! Anche a Triora si usava come in val Nervia. L'unica differenza è che le cubaite si chiamano turrun!
RispondiEliminabè nella calza della befana dei miei figli , ormai adolescenti, continuo a mettere sempre un mandarino e una cipolla oltre a caramelle e cioccolatini...
RispondiEliminainoltre ricordo ancora il profumo emanato dalla buccia dei mandarini e dagli eucalipti nei bracieri mentre mia nonna mi raccontava della sua infanzia
ciao! scusami, mi sono messa come anonimo solo perché non ho un indirizzo su google e credevo perciò di non poter accedere così! cmq...io sono Barabrella80!
RispondiEliminaGrazie Barabrella80. Bella la cartolina, meglio senz'altro delle solite renne o robe simili.
RispondiEliminaHai proprio ragione: i giovani non conoscono i sapori di un tempo e neppure riconoscono gli animali. Un giorno ero di servizio davanti alle scuole quando arrivò un amico con la sua Panda; portava la capra a pascolare sul "giairin". Una ragazza vide la scena e disse al ragazzo che le era vicino -"che cane è quello lì?"- peccato che l'animale (e non la bestia!) avesse un paio di corna lunghe un palmo! probabilmente non aveva mai visto una capra. Ciao Rudy
RispondiElimina