La chiesa non pone la sua speranza nei privilegi offertigli dall'autorità civile. Anzi, essa rinunzierà all'esercizio di certi diritti legittimamente acquisiti, ove constatasse che il loro uso può far dubitare della sincerità della sua testimonianza o nuove circostanze esigessero altre disposizioni.
Dal cap. 76 della costituzione pastorale Gaudium et Spes promulgata dal papa Paolo VI l'8 dicembre 1965.
In questi giorni agli italiani tocca pagare la seconda rata dell'ICI. La chiesa però non pagherà un euro sul suo sterminato patrimonio immobiliare adibito a usi commerciali per una norma votata a larga maggioranza in questa finanziaria. Dite voi.
Domanda: sei Cristiano, Cristiano Cattolico, appartenente ad altra religione o filosofia umanitaria?non credente? Una delle due: Se sei Cattolico dovresti sapere che la Chiesa quando fa il bene, " non sa la mano sinistra quella che fa la destra" - e se non paga l'ICI, quei quattrini sono spesi in modo speciale per il bene degli uomini, senza distinzione di razza o religione - vedi Madre Teresa di Calcutta, S. Giovanni Bosco, S. giuseppe Cafasso, don Orione ecc. (combinazione tutti santi!) ossia veri cristiani. Dovresti sapere che gli Ospedali e le Università e le Scuole sono stati fondati da Cristiani con l'aiuto della Provvidenza...Se invece sei un Non Credente, tanto di cappello, ma che ti importa se la Chiesa paga o non paga l'ici? Perchè te la prendi unicamente con la Chiesa e non con quelli che impunemente sono evasori fiscali di milioni di euro l'anno?- Non sarà invece acredine smisurata per la Chiesa in quanto tale, sposa di Cristo (anche se colma di miserie) - Oggi, purchè si parli male della Chiesa, non importa come, se a proposito od a sproposito anche con grossolane calunnie, si sta con la maggioranza, ma domando: siete sicuri che la maggioranza dica la verità o sia sulla strada giusta solo perchè è MAGGIORANZA?
RispondiEliminaLa triste conclusione è questa: i Cristiani veraci sono una minoranza, gli altri che si definiscono cristiani, sono ormai passati all'altra sponda e rigurgitano il fango, in cui sono immersi verso la Madre Chiesa che li ha rigenerati col Battesimo, con l'acqua e Spirito Santo. Riflettete cari amici, sapendo che il Buon Pastore vi ama e vi attende con la sua infinita misericordia.Saluti a tutti
"Perchè te la prendi unicamente con la Chiesa e non con quelli che impunemente sono evasori fiscali di milioni di euro l'anno?"
RispondiEliminaEh no, cara Genzianella. Gli evasori fiscali commettono un reato che naturalmente danneggia tutti quelli che pagano le tasse. La chiesa gode di un privilegio che danneggia tutti quelli che pagano le tasse. Anziché pretendere questi privilegi, dovrebbe rinunciarci. Forse dovresti leggere tutta intera la Gaudium et Spes, poi ritorna.
"non sa la mano sinistra quella che fa la destra" con tutti quei soldi mi vengono molti dubbi. intanto pagate le tasse poi se ce'qualquno che non le paga ci pensera' la magistratura .E poi se vi preoccupassi di cose piu spirituali la gente ci crederebbe di piu.
RispondiEliminaNon c'è peggior sordo di chi NON VUOL SENTIRE e si arrampica sugli specchi caro Alberto! Per farci meditare entrambi ti prego di leggere fino in fondo, cosa disse Kirk Kilgour famoso pallavolista rimasto paralizzato nel '76 a seguito di un incidente durante un allenamento. La preghiera è stata letta da lui in persona
RispondiEliminadi fronte al Papa durante il Giubileo dei malati a Roma)
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Chiesi a Dio
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(Kirk Kilgour)
Chiesi a Dio di essere forte
per eseguire progetti grandiosi:
Egli mi rese debole per conservarmi nell'umiltà.
Domandai a Dio che mi desse la salute
per realizzare grandi imprese:
Egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio.
Gli domandai la ricchezza per possedere tutto:
Mi ha fatto povero per non essere egoista.
Gli domandai il potere perché gli uomini avessero bisogno di me:
Egli mi ha dato l'umiliazione
perché io avessi bisogno di loro.
Domandai a Dio tutto per godere la vita:
Mi ha lasciato la vita perché potessi apprezzare tutto.
Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo,
ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno
e quasi contro la mia volontà.
Le preghiere che non feci furono esaudite.
Sii lodato; o mio Signore, fra tutti gli uomini
nessuno possiede quello che ho io!"
Ha chiesto a Dio, non alla chiesa, e sia lodato il Signore, non la chiesa. La sorda sei tu.
RispondiEliminaChi dice: credo in Gesù Cristo ma non nella Chiesa e nei suoi preti, mente. E' Gesù Cristo che ha FONDATO la Chiesa facendone la sua Sposa. Sposa santa perchè sorretta dallo Spirito Santo e peccatrice perchè formata da uomini e donne, soggette alla concupiscenza. Tutti noi siamo chiesa, non solo la gerarchia come generalmente si crede! Tutti noi, quelli cattolici e cristiani, formiamo la chiesa, un corpo mistico di cui Cristo è il Capo e noi le membra. Ma cari Renzo, Maghella e migliaia come voi, volenti o nolenti, le chiavi del Regno, Dio le ha date alla Chiesa e tanto vale scendere dal piedestello in cui vi siete arrocati, perchè il 'gigante' di biblica memoria, aveva i piedi di argilla! e sappiamo la fine che fece!
RispondiEliminaCordialità.
E allora, genzianella, visto che è la chiesa che ha le chiavi del paradiso io che sono valdese non entrerò nel regno dei cieli?
RispondiElimina240 i contrari, 12 i senatori favorevoli e 48 gli astenuti (maggioranze, si diceva una volta, bulgare). Così, al Senato, hanno avuto il coraggio di bocciare, al Senato, un emendamento sul pagamento dell’Ici per gli immobili della Chiesa adibiti ad attività commerciali (e sottolineo commerciali), mentre sull’esenzione dell’ici sulla prima casa (laica) niente.
RispondiEliminaConcludo: Palazzo Madama è un gran bel pisciatoio o un’acquasantiera. Fate vobis!
L'imperfezione degli esseri umani è un dato di fatto: al di là della perfetta capacità di teorizzare e legiferare, rimane sempre la triste realtà dei comportamenti che perfetti non lo sono affatto, anzi!...
RispondiEliminaSarebbe troppo bello se ciò che dovrebbe essere, FOSSE.
ciao ciao
Caro Valdo, tu ed io, siamo cristiani perché abbiamo ricevuto il primo dei Sacramenti: il Battesimo che ci ha rigenerato con acqua e Spirito Santo. Noi crediamo in una Persona, Cristo Gesù, non in una dottrina. Crediamo in un solo Dio in tre Persone uguali e distinte: Padre Figlio e Spirito Santo. Nostro Signore guarda le nostre debolezze attraverso la sua Misericordia. Il Paradiso è per tutti, (e dicendo tutti intendo gli uomini che oggi vivono sulla Terra) avendo scritta la Legge di Dio nella loro coscienza, liberamente scelgono il bene, sia che conoscano o non conoscano ancora che Dio si è fatto uomo, solo per Amore, perché Egli con la sua morte ha REDENTO l’umanità passata presente e futura e ci vuole salvi, se NOI lo vogliamo, credendo in Lui. E chi crede, lo conosce e lo ama osserva i suoi comandamenti. Quando Gesù, inviò i suoi discepoli ad evangelizzare la sua voce, attraversa i secoli per giungere limpida e fresca fino a noi.. E’ il compito del cristiano di annunciare e soprattutto di testimoniare la sua fede. Nessuno ci chiede di convertire, ma di convertirci, di perdonare e pregare per tutti. Solo Dio, conosce la strada del cuore dell’uomo e legge fra le righe storte. Egli rispetta la nostra libertà e ha creato l’uomo, pur sapendo che avrebbe disobbedito e in seguito tradito. Ma Egli è Amore e ci ha amato fino alla follia della Croce. Pertanto caro fratello, non tocca a me dirti se andrai in Paradiso, ma alla luce di questo Amore immenso, certamente si, e non solo per l’Amore ma anche per i tuoi sforzi nel fare il bene e combattere i soprusi, la violenza, l’ingiustizia che incontri tutti i giorni sulla tua strada. . Ma la fede che abbiamo in comune ci aiuti a superare ciò che ci divide per ritrovare ciò che ci unisce: la carità e il rispetto reciproco per non diventare ‘pietre d’inciampo’ per il nostro prossimo, ma veri seguaci del nostro Maestro Divino.
RispondiEliminacome dire: chi è senza peccato scagli la prima pietra!!! ;-)
RispondiEliminaP.S. grazie per la correzione sul mio blog.
La chiesa e' la sposa di Cristo, ma la mantiene lo stato!
RispondiEliminaVa bene che lo stato e' un cornutazzo tanto...ma almeno diciamo le cose come stanno.
La chiesa e' infedele a Cristo (o gli uomini di chiesa, il che "praticamente" e' lo stesso) quando se la intende con lo stato. Cosa vorra' in cambio di questi regali?
Gli insegnanti di religione sono nominati dal vescovo e pagati dallo STATO.
Nel caso "cadano" in tentazione (gravidanze, divorzi ecc.) vengono licenziati dal vescovo e molte volte riassunti dallo stato - alla faccia delle graduatorie esistenti.
Poi l'ici e tutto il resto.
Aveva un bel da dire:
"date a cesare quel che e' di cesare e a Dio quel che e' di Dio".
Ma, naturalmente, saro' un'infedele che non ha interpretato correttamente le scritture!
ps: in verita' a me, non me ne frega meno che meno.......il cristianesimo a ben altre risposte a cui rispondere e di cui - a tutti . rendere conto!
ok le chiavi del regno ce l'ha la chiesa.
RispondiEliminavuol dire che chi ha le chiavi puo' fare quel che vuole?
Il nuovo papa sara' il primo ex nazista (che mi risulti) beatificato.
Lo scandalo non e' che sia un ex nazista: ma che non abbia mai chiesto perdono pubblicamente ed in modo chiaro!
sta scritto poi che gli effeminati non entreranno nel regno dei cieli
(il papa fa eccezione?).
scusa la provocazione ma leggiti san paolo....
per genzianella:
RispondiEliminabella la frase "convertirci e non convertire".
infatti il primo scandalo che patisco negli uomini di chiesa e' che GIUDICHINO gli altri, dicano cosa si debba fare,invece di dare loro PRIMI la testimonianza.
La tua fede, nonostante ti trovi nella chiesa cattolica, mi pare genuina.
Avrei pero' una domanda da farti, teologica. Ma forse non e' qui il campo e la approfondiro' altrove.
Non si tratta di papa borgia ecc.....ma di capire: ma il cristianesimo non e' fallito gia' duemila anni fa, con il mancato ritorno del Signore?
cordiali saluti
gianni
io sono uno sperante-non credente, a lungo praticante nel cattolicesimo.
RispondiEliminaNon sono contro gli uomini di chiesa ne' per la "fine" della chiesa. Ma sono per la ricerca della verita'.
Vorrei, appena posso, approfondire l'escatologia cristiana - in quanto "fine" del cristianesimo; perche' e' lo scoglio piu' duro che ho incontrato - per poter credere in Dio, ed in Dio attraverso Gesu' Cristo.
cordiali saluti
gianni
Gianni, l'ultima tua mail ha centrato il segno. Sei sulla Via giusta: la ricerca della Verità, e di conseguenza della VITA. Condivido i tuoi dubbi anch'io ne ho, la Fede - non si possiede,- ma è la fede che ci possiede - Sono passata attraverso molte sofferenze e prove, ma la Fede che mi possedeva mi ha aiutato a fare discernimento tra la 'porta larga' ( molto facile perchè in discesa) e quella 'stretta' molto faticosa. Il tuo grido di dolore verso una chiesa che vorresti illibata e in fondo al tuo cuore di ex cattolico, è un richiamo alla speranza ed io l'ammiro. Questo è amore ed è l'Amore che salva. Ti sono vicina, mi scuserai se ti dico, nella preghiera.
RispondiEliminaStavo quasi per lasciar perdere, ma non ce la faccio... devo proprio dire a Genzianella quello che penso!
RispondiEliminaAllora, premessa d'obbligo: sono cristiana cattolica, ma certi atteggiamenti dei preti davvero non mi vanno giù! Sbaglio? si, di sicuro! ma mi fanno decisamente arrabbbbiare certe difese a spada! Qui si parla di pagare l'ICi su attività COMMERCIALI! e non di certo su chiese e/o conventi.... Cristo disse anche (come giustamente ha fatto notare qualcuno prima di me!) DATE A CESARE QUEL CHE è DI CESARE, E A DIO QUEL CHE è DI DIO. Vero questo?
Ma l'ICI è di Dio o di Cesare ? e di sordi qui, mi sembra che ci sia solo la chiesa......
parola di Genzianella, la Pignasca e compagni mi sembra abbiano più che un amore alle casse dello Stato, un attacco di bile...pardon di invidia! ma rassicuratevi se come dite la chiesa non paga l'ICI, ci sarà pure una ragione, e non mi tirerò certo indietro per scoprirla e farvene edotti. Vi ricordo: perchè cerchi la pagliuzza nell'occhio di tuo fratello e non togli prima la trave nel tuo? Chissà quanti scheletri nell'armadio di tanti fautori della giustizia tributaria! Con simpatia
RispondiEliminaIci e Chiesa, polemiche a vuoto
RispondiEliminaNota informativa dell'Assessore all'Istruzione del Comune di Porto San Giogio
Comunicazioni Sociali
Ici e Chiesa, polemiche a vuoto
Nei giorni scorsi si è fatto un gran parlare a proposito di Ici ed enti ecclesiastici, sulla base dell’art. 6 del decreto legge sulle infrastrutture, approvato mercoledì 5 ottobre dal Senato. A leggere alcuni quotidiani ma anche polemiche locali sembra che sia avvenuta una vera e propria rivoluzione nella disciplina dell’esenzione dell’Imposta comunale sugli immobili, a vantaggio della Chiesa. Qualcuno ha parlato anche di un regalo con finalità elettorali. Alla base di questo attacco politico-mediatico fuori misura c’è evidente mala fede oppure grande disinformazione. E di nessuna delle due merita vantarsi. Proviamo a chiarirci le idee rispondendo ad alcune domande, sulla base dei fatti.
Quali sono le esenzioni al pagamento dell’Ici? La legge che ha istituito l’Ici (nel 1992) ha stabilito chi deve pagare, ma anche chi ne è esentato. Non sono soggetti all’imposta gli immobili degli enti pubblici e gli edifici di culto (le chiese e le loro pertinenze, ad esempio l’oratorio e la casa canonica) della Chiesa cattolica e delle confessioni religiose che hanno stipulato un’intesa con lo Stato. Sono esenti inoltre gli immobili degli enti non commerciali (onlus, cooperative sociali, fondazioni, enti ecclesiastici...) che siano esclusivamente destinati ad attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive. Gli enti ecclesiastici rappresentano solo il 4 per cento del numero complessivo dei soggetti esenti.
Per quale motivo lo Stato accorda queste esenzioni? Per una doppia ragione: da un lato riconosce che gli enti pubblici, gli enti ecclesiastici e altri enti non aventi finalità di lucro arrecano un vantaggio alla società; dall’altro che alcune attività (di religione e di culto, di formazione, di assistenza, di istruzione, educazione e cultura) hanno una rilevanza particolare. Di qui i due requisiti fondamentali per l’esenzione degli immobili: che la proprietà sia di un ente senza finalità di lucro e che l’immobile sia destinato esclusivamente a una delle finalità previste dalla legge.
Perché l’ultimo intervento si limita agli enti ecclesiastici? L’articolo di legge in corso di approvazione è una norma interpretativa, che si è resa necessaria in seguito a una sentenza della Corte di Cassazione (del 2004), che ha introdotto un terzo requisito per l’esenzione degli immobili di proprietà di enti ecclesiastici: che l’attività che vi è svolta sia oggettivamente non commerciale. Ma come si può fare un’attività (ad esempio nel campo scolastico o assistenziale o ricettivo) senza porre in essere operazioni commerciali? Senza contare che, proprio per legge, le attività in oggetto sono da sempre considerate commerciali ai fini fiscali. Di qui la necessità di un intervento interpretativo del legislatore, perché non venga stravolto il significato originario della norma, escludendo gli enti ecclesiastici dai benefìci accordati agli altri enti non commerciali.
È vero che, in seguito alla nuova norma, la Chiesa cattolica non pagherà più alcuna somma a titolo di Ici? È chiaramente falso. La norma in oggetto conferma semplicemente l’esenzione dal pagamento dell’Ici per gli immobili utilizzati dagli enti ecclesiastici «per attività di assistenza, beneficenza, istruzione, educazione e cultura, pur svolte in forma commerciale, se connesse a finalità di religione o di culto».Ma ci sono anche altri immobili. Gli enti ecclesiastici hanno sempre pagato l’Ici – e continueranno a pagarla – sugli appartamenti dati in locazione abitativa oppure per i locali affittati ad uso commerciale (ad esempio negozi o ristoranti). Inoltre, nei Comuni che hanno assunto specifica delibera a integrazione della legge nazionale, l’Ici si paga anche sugli immobili impiegati per le finalità previste dalla legge ma da un soggetto diverso dall’ente proprietario.
In conclusione. Risulta importante andare alle fonti e non credere a occhi chiusi a quanto ci propina certa stampa, che non esita a "inventare" notizie sensazionali, pur di scardinare l’immagine pubblica della Chiesa. Noi siamo convinti che essa ha il diritto di parlare, di prendere posizione di fronte ai problemi di fondo della società, di entrare a pieno titolo nel mondo della cultura e nella comunicazione.
08 Ottobre 2005 -
RispondiEliminaIci, esenzioni valide per tutti i culti (ma con le Intese)
Non c'è alcuna discriminazione verso le altre confessioni religiose, dal momento che la legge in questione vale anche per quelle confessioni che hanno sottoscritto un patto con lo Stato
Secondo un adagio latino, «ripetere le cose giova». Ma a leggere i quotidiani di questi giorni si ha l’impressione che in realtà non serva a niente. Da almeno una settimana, infatti, Avvenire va ripetendo, legge alla mano, che l’esenzione dal pagamento dell’Ici non riguarda solo alcuni beni degli enti ecclesiastici, ma gli immobili di una categoria di organismi che è ben più ampia (si pensi che, secondo i dati del ministero dell’Economia, gli enti ecclesiastici rappresentano solo il 4 per cento dell’intero gruppo); che non c’è alcuna discriminazione verso le altre confessioni religiose, dal momento che le esenzioni valgono anche per loro; e che non ci sarà alcun ammanco per le casse dei Comuni, dato che su questi beni l’Ici non è stata mai pagata. Ma non c’è verso che queste informazioni vengano recepite.
Ancora ieri il Corriere della Sera a pagina 5 scriveva: «La Chiesa l’Ici non l’ha mai pagata. La legge che ha introdotto l’imposta prevedeva l’esenzione per tutti gli immobili della Chiesa cattolica». Falso. La legge del 1992 stabilisce l’esenzione solo per alcune categorie di beni della Chiesa cattolica (non sono esenti, ad esempio, i locali affittati a esercizi commerciali o gli appartamenti dati in locazione a terzi: per questi beni l’Ici è stata sempre pagata).
Allora quali sono le esenzioni? Non sono soggetti all’imposta gli immobili degli enti pubblici (ad esempio le scuole pubbliche), i musei, le biblioteche, gli archivi, gli edifici di culto della Chiesa cattolica e di tutte le confessioni religiose che hanno stipulato un’intesa con lo Stato. Non devono pagare l’Ici anche gli immobili utilizzati da enti non commerciali e destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricreative, culturali, sportive e ricettive. Anche per quest’ultima categoria si prescinde dall’appartenenza confessionale. I due unici requisiti richiesti sono la natura di ente non commerciale e lo svolgimento di una delle attività indicate. Ciò significa che la scuola o l’ospedale, da qualunque ente non profit venga promosso, non paga l’Ici.
Verrebbe allora da chiedere agli esponenti valdesi, evangelici, ebraici e buddisti che hanno parlato di «profili di incostituzionalità» e di «grave disparità di trattamento» rispetto alla Chiesa cattolica, dove vedono questi elementi. Forse sarebbe meglio informarsi prima di parlare. Magari andando a rileggere quanto stabilito da una legge del 1992 pacificamente applicata fino ad una sentenza emanata dalla Cassazione lo scorso anno.
La Corte, infatti, nel decidere un caso sottoposto al suo giudizio, ha aggiunto un terzo elemento ai due requisiti previsti per ottenere l’esenzione. E cioè che l’attività svolta nell’immobile sia «oggettivamente non commerciale», restringendo in pratica l’area di esenzione ai soli beni ecclesiastici in cui si svolgono attività legate all’esercizio del culto e alla cura delle anime, alla formazione del clero e dei religiosi, a scopi missionari, alla catechesi e all’educazione cristiana. È chiaro, infatti, che anche attività svolte da enti non commerciali possono avere profili commerciali. Come si fa, ad esempio, a gestire una scuola o un ospedale senza porre in essere attività commerciali?
Di qui la necessità di un intervento interpretativo che ponesse fine al conflitto instauratosi tra la legge del 1992 e la sentenza della Cassazione. Intervento sollecitato al legislatore – come raccontiamo a parte – da un Comune e da alcuni istituti religiosi. Questo intervento è rappresentato dall’articolo 6 del decreto legge approvato mercoledì scorso dal Senato e che ora passerà alla Camera. L’articolo 6 stabilisce semplicemente che anche gli immobili utilizzati dagli enti ecclesiastici per attività di assistenza e beneficenza, istruzione educazione e cultura, pur svolte in forma commerciale, sono esenti dall’Ici.
Esattamente come è sempre avvenuto fino ad ora. Nel decreto si parla dei soli enti ecclesiastici perché solo questo era il punto messo in discussione dalla Cassazione. Non certo per discriminare altri soggetti, per i quali vige la legge del 1992. Naturalmente con le relative esenzioni.
Voci fuori dal coro
Mimmo Lucà (Ds): il centrosinistra non ha mai avuto nulla da obiettare
<+_Testo>«Polemiche davvero ingiustificate e sproporzionate: la norma approvata dal senato non fa che confermare un’esenzione già prevista nella legge del 1992 che istituì l’imposta». Così Mimmo Lucà, deputato dei Cristiano-sociali, rispondeva ieri al Corriere della Sera sulla questione Ici. «Credo si sia ingenerato un grande equivoco – continuava l’onorevole della Quercia –: questa è una norma vecchia di 13 anni su cui finora nessuno ha mai avuto da ridire, nemmeno il centrosinistra quando era al governo». Lei voterà il decreto? chiedeva la giornalista del quotidiano milanese: «Certo bisogna conoscerne l’esatta formulazione, ma ripeto che non vedo lo scandalo e non mi sembra il caso di fare una guerra di religione». Ma il leader dell’Unione Romano Prodi ha già spiegato che l’esenzione è legittima solo se per beni destinati ad attività non profit, insisteva l’intervistatrice: «Penso sia giusto intervenire laddove l’uso dell’immobile con finalità commerciali sia un po’ troppo "disinvolto". È giusto tassare una struttura se è adibita ad albergo a cinque stelle, non se ospita un ostello per i pellegrini. Stesso discorso per gli esercizi commerciali: un supermercato è una cosa diversa da un negozio di souvenir religiosi».
...in belu magagliu pe tùti...
RispondiEliminaPia hai ragione
RispondiEliminaCiao Pia, hai proprio ragione che ci andrebbe " in belu magagliu pe tuti", ma oltre al "magagliu" io aggiungerei " in belu giscassu de cheli de sagatte d' auriva". Cosa ne dici?
RispondiEliminaConcordo pienamente con Pia e con Pigna (nick quasi omonimo!)
RispondiEliminaSolo un'altra domanda a Genzianella: premesso che non sono una compagna (perlomeno come lo intende Lei) mi si dice che la chiesa di quei soldi ne fa carità. Non lo metto in dubbio. Ma non pensa che anche lo stato potrebbe farne cose utili?
Credo che la dottrina cristiana sarebbe un po' più seguita se non si intruffolasse di continuo nella politica.........
e parrebbe un po' più religione!
Che di quei soldi la chiesa faccia carità è tutto da provare. La stragrande maggioranza del fiume di denaro dell'8 per mille va per il sostentamento dei preti e dei vescovi.
RispondiEliminaE poveri preti e poveri vescovi come fanno ad andare avanti senza sostentamenti? Non ce l'ho nè con i preti nè con la chiesa,però a volte mi sorgono certi dubbi!!!!!!!
RispondiEliminaSpeciale - Buona lettura e Buon apprendimento!!!
RispondiEliminaSoldi alla Chiesa, verità e bugie
Spargere veleni sul rapporto tra Chiesa e società. Con argomentazioni sbrigative e grossolane che cercano di mettere in cattiva luce l'impegno dei sacerdoti, l'uso dell'otto per mille, l'insegnamento della religione cattolica... «La Repubblica», dai primi di ottobre a oggi, sta cercando con un'inchiesta sviluppata su varie puntate (e addirittura con l'intervento del suo direttore, Ezio Mauro) di accreditare un'immagine della Chiesa del tutto artefatta. Innumerevoli gli svarioni, le cantonate, le imprecisioni. Qui di seguito trovate una raccolta degli articoli con cui «Avvenire» sta rispondendo punto per punto a questi attacchi. Ragionando sui dati obiettivi e sulla realtà dei fatti. Sul sito del quotidiano romano è aperto un forum sull'argomento, cui invitiamo a intervenire.
Lettera aperta all’editorialista di «Repubblica» (29 novembre 2009)
No, nessun insulto. Ma solamente fatti
Caro Curzio Maltese,ieri su Repubblica, il tuo giornale, la sesta puntata dell’inchiesta sui «Soldi del Vescovo» (italiano) consisteva in una bella intervista con padre Caesar Atuire, ghanese, amministratore ...
di Umberto Folena
Repubblica insiste tra bufale e svarioni (11 novembre 2007)
Turismo religioso: l'inchiesta sa di falso
Ordunque, tutti alla «splendida Abbazia di Chiaravalle alle porte di Milano: costa 300 euro, ma è un cinque stelle a tutti gli effetti». Repubblica la addita come una delle lussuose strutture alberghiere ...
di Umberto Folena
Il punto (08 novembre 2007)
Ici & Chiesa: ecco quello che bisogna sapere
Nelle ultime settimane il quotidiano "Repubblica" e ora persino alcune fazioni politiche hanno trattato la questione dell’esenzione dell’Ici che spetta anche agli enti ecclesiastici, spesso per denunciare ...
di Patrizia Clementi
Dopo il fondo di «Repubblica» (26 ottobre 2007)
Democrazia, soprattutto
Il direttore di Repubblica, collega che stimo, non è piaciuto l’intervento del segretario di Stato vaticano. «Finiamola», aveva esortato il cardinal Tarcisio Bertone. «Come si permette di darci ordini?» ...
di Dino Boffo
Scuola e bugie (25 ottobre 2007)
Ora di religione, attacco fuori bersaglio
L’insegnamento della religione cattolica (Irc) non serve a nulla, se non a rimpinguare la Chiesa, «un altro miliardo di obolo di Stato a san Pietro». A questa tesi sbrigativa e grossolana va piegata la ...
di Umberto Folena
Otto per mille (13 ottobre 2007)
Chiesa & Ici: la saga delle cantonate
Con un titolo rutilante, "Gli alberghi dei santi alla crociata dell'Ici", e il fiato sempre più corto, Repubblica - il giornale di Carlo De Benedetti - dedicava ieri altre due pagine alla novela (inchiesta ...
di Umberto Folena
La lettera (06 ottobre 2007)
Quell’inchiesta di «Repubblica» una caricatura indegna
Caro Direttore, ho appena terminato di leggere il 'supplemento' di inchiesta sull’8 per mille alla Chiesa cattolica italiana pubblicato su Repubblica di mercoledì 3 ottobre a firma di Curzio Maltese e ...
Don Felice Bacco, Canosa di Puglia
Intervista al professore Carlo Cardia (04 ottobre 2007)
«Sembrano metodi da piccoli Torquemada»
Repubblica l’ha accusato di aver cambiato casacca e idee sui finanziamenti alla Chiesa e sul comunismo e ha contestato la sua partecipazione alla commissione governativa per l’esame dell’otto per mille. ...
di Paolo Viana
Chiesa e tasse (04 ottobre 2007)
Otto per mille i «segreti» e la trasparenza
Disinformazia, parte seconda. Ieri su Repubblica la triade Maltese -Pontesilli-Turco ha rifilato ai suoi lettori 'I soldi del vescovo- 2', una seconda dose di totali menzogne e mezze verità a proposito ...
di Umberto Folena
Bilanci trasparenti (29 settembre 2007)
Costi della Chiesa, svarioni e verità
La Chiesa come la politica? Con un notevole sforzo, parecchie omissioni e un pizzico di demagogia, perché no? È l’operazione tentata ieri da Repubblica, ben tre pagine firmate da Curzio Maltese , coadiuvato ...
di Umberto Folena
L'inutile polemica (30 agosto 2007)
Tasse e immobili: la lunga lista dei «privilegiati»
Perché alcuni immobili della Chiesa cattolica sono esenti dal pagamento dell'Ici? E da quando questa agevolazione è riconosciuta? Se chi ha scritto o parlato di «privilegi» concessi alla Chiesa si fosse ...
di Massimo Calvi
Lettera al sottosegretario dell'Economia (30 agosto 2007)
Onorevole Cento, un po' di pudore
Mi presento: sono uno di quegli "imprenditori" entrati nel mirino suo, sottosegretario Cento, e di alcuni altri suoi colleghi, comprensibilmente preoccupati di salvare l'Italia dal fallimento economico ...
di don Carlo Velludo*
A proposito di un articolo di Repubblica (05 agosto 2007)
L’8 per mille equivocato: ristabiliamo la verità
Caro Direttore, il quotidiano 'La Repubblica' nel numero di giovedì 2 agosto ha pubblicato un articolo di Curzio Maltese dal titolo: 'Le tasse e i silenzi della Chiesa', in cui si fanno pesanti accuse ...
sac. Giovanni Nervo , Padova
Si insomma la chiesa è infallibile, ha sempre ragione, e qualsiasi appunto le si faccia o si è in malafede o si è dei "poverini che non capiscono".
RispondiEliminaUn filo arrogante o sbaglio?
Qua si dimentica una cosa fondamentale. La chiesa, come istituzione, è gestita da uomini.
Con tutti i loro difetti e storture. Direi che è inevitabile... ostinarsi a vedere solo un lato della medaglia (e anche solo una particolare situazione, quella italiana, visto che la chiesa esiste anche all'estero ma non con questi privilegi) è ridicolo e desolante per l'interlocutore, aggiungerei.
Ma tanto chettelodicoaffà... hai sicuramente ragione tu, vero genzianella?